Archive - Settembre 2020

Rifugio Passo Principe: Catinaccio da scoprire!

Un splendido itinerario in quota in Val di Fassa? Sicuramente quello che dal Ciampedie porta al Rifugio Passo Principe! Approfittando di queste belle giornate abbiamo raggiunto in funivia la conca del Ciampedie da Vigo di Fassa, punto di partenza della nostra escursione (QUI orari e costi).

Dalla conca proseguite per pochi metri fino a raggiungere il Rifugio Negritella, posticino dove abbiamo pernottato più volte apprezzando sia la cucina, che la splendida posizione per godersi tutta la bellezza del Catinaccio.

Superato il rifugio prendete il sentiero n. 540, che in circa quaranta minuti di comoda passeggiata nel bosco vi porterà fino al  Rifugio Gardeccia, tra pascoli e ampi prati.

Un’altra oretta scarsa, con una salita più impegnativa, ma fattibile anche dai bambini e arriverete al rifugio Vajolet e alrifugio Paul Preuss (entrambi 2243 metri) con la sua bellissima terrazza panoramica.

Da qui per completare questa splendida escursione panoramica proseguite lungo l’ampio vallone che conduce al Rifugio Passo Principe (2.600 metri), un’altra ora di cammino e 400 metri di dislivello per poter raggiungere la meta.

Il Rifugio Passo Principe vi aspetta lì incastonato al cospetto della massiccia mole del Catinaccio d’Antermoia.

Il panorama da qui è davvero spettacolare e dopo la bella escursione non vediamo l’ora di godercelo mentre ci gustiamo un meritato pranzetto!

Piatti semplici e buoni, come ci si aspetta di trovare in rifugio: orzetto alle verdure e patate saltate con uova e speck, ottime anche le torte se volete finire con dolcezza.

Il nostro consiglio è di prendervi tutta la giornata per fare questa bella escursione con i vostri bimbi, itinerario impegnativo ma che siamo sicuri resterà un ricordo indelebile per voi ed i vostri piccoli alpinisti.

Maggiori info:
Il Rifugio Passo Principe è aperto quest’anno fino al 18 ottobre.
📞 339 4327101
📧 principe.rosi@gmail.com
🌐 www.rifugiopassoprincipe.com

Malga Lavanech: 1783 metri di genuinità

Aperta da metà giugno a metà settembre circa*

La Val di Daone ci stupisce sempre: siamo stati a Malga Lavanech, un piccolo paradiso gestito da Damiano Filosi, nato a Trento ma con origini proprio in questa valle. Mucche al pascolo, prati verdi e cielo blu, praticamente un sogno… almeno per il visitatore di un giorno! Damiano ci ha raccontato di quanto questo lavoro duro gli regali però sempre grandi soddisfazioni. Ha la sua azienda agricola qui da quattro anni, da quando, riscoperto il territorio del suo papà, decide di rimanere.

Questo ragazzo, giovane ed appassionato, produce il formaggio di malga “alla sua maniera”, prendendo qualche spunto a volte da altre realtà e perfezionando così la tecnica. Lo vende ai privati della zona che lo apprezzano e gli garantiscono un mercato sicuro, tant’è che difficilmente gli rimane prodotto in esubero.

La Svizzera rimane per Damiano il punto di partenza dove tutto è cominciato: lì ha imparato a governare gli animali, a gestire i recinti sui pascoli, a perfezionare la caseificazione. Qui attorno alla sua malga presta attenzione anche a curare il territorio, tagliando le piante sradicate e quelle piccole che mangerebbero progressivamente il pascolo.

 

Per raggiungere Malga Lavanech bisogna arrivare a Daone, in Val di Chiese, e poi proseguire per circa dieci chilometri. Dopo Pracul ci sono due tornanti, un bivio e quindi le indicazioni (strada forestale che parte da località Lert). Diciotto chilometri da Daone, strada sterrata che vale assolutamente la pena di essere percorsa per godere di quest’ambiente genuino. Per il transito sulla strada forestale è necessario un permesso su strade forestali, le cui modalità di rilascio possono essere chieste agli uffici comunali (0465.674064).

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Per info: 320 817 6647  – pagina facebook QUI

San Genesio: sentiero di S.Martino

Eravamo alla ricerca di una semplice passeggiata, non particolarmente impegnativa e non troppo “conosciuta” per trascorrere una giornata rigenerante nella natura godendo appieno di queste meravigliose giornate di sole. Siamo stati a San Genesio Atesino, esattamente nella frazione di Cologna, dove parte il nostro percorso, il Sentiero di San Martino (Martinsweg). Come punto di partenza si può prendere come riferimento il Gasthof Plattner (la nostra passeggiata parte poco sopra, si può lasciare la macchina all’ imbocco della strada, ma i posti non sono molti). Piccola premessa: il percorso è stato inaugurato nel 2008 (purtroppo alcune stazioni non sono in buone condizioni e in alcuni punti la vegetazione ha coperto alcune tappe) ed è nato con l’intento di far apprezzare, in particolar modo ai bambini, la natura e “avvicinarli” in un certo senso a Dio. Teniamo a precisare che si tratta di un bel percorso circolare in un meraviglioso contesto naturale lungo poco più di tre chilometri con alcune postazioni che invitano a delle riflessioni, ma niente di più vincolante, ognuno può decidere come interpretarle. I bambini, oltre perché erano in buona compagnia, si sono divertiti molto a correre liberamente sull’ampio e comodo sentiero, giocare con sassi e bastoncini, osservare piante e fiori e catturare piccoli insetti. La prima parte di camminata, in leggera salita, ci regala una meravigliosa vista sull’intera vallata.
Dopo pochi minuti giungiamo ad un bivio, teniamo la stradina a destra, dove troviamo una cassetta in legno con un piccolo libretto esplicativo, qui viene spiegata l’idea di fondo del percorso, presentate le varie postazioni (con una piccola mappa) e proposti alcuni simpatici giochi da fare in famiglia con mamma e papà o con qualche amichetto. Qualche mucca da salutare prima di iniziare il nostro percorso e alcuni scorci meravigliosi.

L’inizio del sentiero è contraddistinto da una sorta di “porta” con due grandi pietre dalle parti (foto di copertina) e in mezzo delle impronte da seguire.
La strada è comoda e battuta per gran parte, ma in alcuni tratti ci sono dei sentierini da seguire nel bosco e non è proprio indicato per i passeggini. Proseguendo troviamo le prime stazioni, dei cannocchiali in legno che ci invitano a osservare con attenzione cose che magari di solito non notiamo.
Poco oltre incontriamo un grande xilofono in legno per comporre qualche simpatica sinfonia e…
…poco distante un sasso cavo nel quale ascoltare come la voce si trasforma… non vi dico che concerti 🙂
Sulla sinistra sopra la strada troviamo due poltrone, una in pietra e una in legno dove fermarsi per una piccola pausa o per inventare qualche storia fantastica.
Arriviamo poi ad un bivio, si possono prendere entrambe le direzioni, dalla cartina noterete che poi le strade si incontrano nuovamente essendo questa parte circolare.
Noi abbiamo preso la stradina a destra che ci ha condotto ad un piccolo stagno, un biotopo naturale vicino ad un boschetto con un piccolo ruscello che scendeva fino al laghetto, qui i bambini si sono divertiti a giocare con foglie, sassi, bastoncini e costruire dighe e ponti, mentre noi adulti ci siamo goduti la quiete seduti su una comoda panca tra gli alberi. Dopo una breve salita arriviamo nel punto più alto della nostra passeggiata dove troviamo alcune vecchie panche e tavoli in mezzo al bosco (durante le giornate più calde qui possiamo godere di una piacevole frescura) e un bellissimo punto panoramico dove ammirare l’intera vallata.
Qui ci si può divertire giocando a nascondino tra gli alberi e tra le rovine di alcune antiche fortificazioni. Seguendo poi le frecce in legno con le indicazioni del sentiero Martinsweg troviamo in mezzo al bosco un grande labirinto di pietre posizionate tra gli alberi, una sosta per correre tra un sasso e l’altro non può mancare.
Da qui proseguiamo poi sulla stessa strada dell’andata fino ad arrivare al punto di partenza. Un percorso semplice ma molto piacevole, immerso nella natura con una meravigliosa quiete e un bellissimo panorama. E per concludere la giornata ci siamo fermati a fare merenda al Gasthof Plattner dove troverete buonissime torte fatte in casa, ottima quella alle pere e anche lo strudel era davvero squisito 😉
Altre passeggiate nei dintorni:

In volo coi rapaci a Castel Tirolo

Che bella sorpresa è stata per noi il Centro Recupero Avifauna Castel Tirolo, proprio a pochi passi dall’omonimo castello! Il compito di questo centro è di recuperare gli uccelli trovati feriti, per poi reintrodurli nel loro habitat naturale. Ogni anno vengono condotti al centro circa 300 esemplari feriti: circa la metà di questi possono essere rilasciati dopo le cure mediche. Gli altri uccelli incapaci di tornare a vivere nel proprio ambiente naturale rimangono nel centro e trovano una nuova casa in una delle ventiquattro voliere. Qui possono essere osservati dai visitatori, che con il loro ingresso contribuiscono al finanziamento del centro.

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La parte più affascinante della visita è la dimostrazione di volo: giornalmente alle 11.15 e alle 15.15 vengono lasciati volare liberi sulla collina di Castel Tirolo diversi uccelli. Durante la dimostrazione, della durata di circa mezz’ora (dipende anche dalle condizioni atmosferiche), i visitatori hanno la possibilità di vedere aquile, avvoltoi, falchi, gufi e poiane in azione e di conoscerli da vicino. Davvero da vicino, visto che passano proprio sopra le teste degli spettatori. Divertenti i commenti di Willi, uno dei due titolari, sulle abitudini e le caratteristiche degli uccelli in volo. Alla fine dello show i bambini possono posare con un bellissimo gufo (attenzione che vi verranno chiesti 10 euro per avere la foto ricordo, secondo me se siete preparati – altrimenti sembra quasi che non permettano al bambino di indossare il guanto apposito e far salire sul braccio il gufo – potete evitare e farla con il vostro telefono!)

Le voliere si trovano su una superficie di 9 mila metri quadrati e sono raggiungibili tramite un sentiero di circa 300 metri, sterrato e in leggera discesa. Noi siamo arrivati al centro di recupero con la passeggiata che parte da San Pietro: un quarto d’ora su strada asfaltata pressoché pianeggiante (qualche leggera salita) e lo stesso è se si parte dal paese di Tirolo, in questo caso solo nell’ultima parte c’è un po’ di salita. Adatta anche per i passeggini, quindi.

Prezzi: con riduzione (Touristpass) Adulti 10 € Bambini (6-13) 7 € / Senza riduzione Adulti 11 € Bambini (6-13) 8 €

Maggiori info:
📞 0473.221500
www.gufyland.com

Maso Corradini: tra lamponi e animali

Se cercate un luogo dove trascorrere qualche ora e che metta d’accordo proprio tutti oggi vi accompagniamo a Maso Corradini, a Castello di Fiemme, dove Nicolò e Monica ci hanno accolti e ci hanno mostrato la loro azienda di famiglia, portata avanti con passione e con la voglia di crescere e di offrire sempre qualcosa di unico e diverso: le origini del maso risalgono infatti ai primi anni Settanta (è stato uno dei primi in Trentino), mentre la fattoria didattica è attiva già dal 2000: la parola d’ordine è “ecosostenibilità“: dall’impianto di irrigazione del lamponeto, passando per le verdure a chilometro zero e l’assenza di plastica usa e getta per arrivare ai pannelli solari montati sul tetto della stalla. Tutto questo rientra nel marchio Ecolabel, del quale il Maso è stato tra i primi ad essere insignito. Oltre alle tantissime piante di lamponi (quasi tremila!) e di altri piccoli frutti qui troverete anche un orto biologico (che serve la cucina del maso), la stalla con le mucche e i vitellini, le galline, le caprette, i maiali, un morbidissimo coniglietto e anche il gatto Polpetta, che vi seguirà incuriosito durante la visita.
Prima di iniziare il tour, i bambini possono prelevare una scheda-quiz dalla cassettina posizionata all’inizio del percorso e poi provare a compilarla durante la visita. Dal 2019 tutto il maso è infatti visitabile sia tramite un tour da svolgersi in autonomia fermandosi lungo le varie stazioni, sia tramite visita guidata (per la quale si consiglia la prenotazione): tutti i venerdì mattina, alle ore 11:00, c’è la possibilità di partecipare ad un tour guidato della durata di circa 1 ora e mezza, durante il quale Nicolò vi racconterà come si coltivano i lamponi, quali sono le loro caratteristiche, di cosa hanno bisogno e come si raccolgono. Ad esempio, lo sapete per quanti giorni produce frutti una piantina di lamponi? E a che ora vengono raccolti?
Dopo aver visitato la zona dedicata alla coltivazione dei piccoli frutti ed assaggiato dei deliziosi lamponi, è il momento di spostarsi nella zona della stalla. E che stalla! Qui le mucche possono godere di ogni comfort, dal raffrescamento, ai morbidi tappeti dove dormire fino addirittura a una dieta individuale!

Oltre a scoprire un sacco di curiosità sulle mucche, troverete qui una risposta a tutte le vostre domande riguardanti gli animali della fattoria, e, se siete fortunati come lo siamo stati noi, magari riuscirete a vedere anche qualche vitellino!

Se vi sono piaciuti i lamponi (che oltre ad essere buonissimi vi assicuriamo sono anche grandissimi e bellissimi!) li potrete acquistare nella bottega del maso, assieme ad altri golosi prodotti che li vedono ingrediente principe, come i succhi, lo sciroppo, le marmellate, ma anche profumate creme e saponi, creati appositamente per voi!
Noi abbiamo concluso la nostra visita con una piacevolissima sosta nel parco giochi e una gustosa merenda a base di torta di carote e dell’irrinunciabile sciroppo di lampone che Monica ci ha servito ben fresco ad uno dei tavoli all’esterno.Dopo aver dato una sbirciatina al menu ed aver scoperto che tutto viene fatto rigorosamente a mano, compresa la pasta ed il pane, penso che torneremo presto per provare la cucina o uno degli strepitosi brunch! Anche perché lo spazio esterno è bellissimo, ma le sale interne non sono da meno, con le travi a vista e gli arredi in legno naturale. Se volete prolungare la sosta, a Maso Corradini è anche possibile pernottare con tutta la famiglia!

Per informazioni visitate il sito della struttura QUI

Per prenotare la vostra visita: 📞 328 3622170 – 📧 info@agriturismocorradini.it

Rafting sull’Avisio con Val di Fiemme Outdoor

Vi siete mai chiesti se ve la sentireste di sfidare la corrente di un fiume a bordo di un gommone? Noi sì, e malgrado l’idea ci solleticasse, per la verità non eravamo del tutto convinte! Ad ogni modo, siccome uno dei nostri motti è “non lasciare mai che la paura ti impedisca di fare qualcosa” abbiamo deciso di lanciarci, o meglio, di immergerci!

Punto di ritrovo è stata la sede di Val Di Fiemme Outdoor, presso la piscina comunale di Cavalese (bella alternativa per una giornata piovosa, ne abbiamo parlato QUI), dove, indossati muta e caschetto siamo salite a bordo del pulmino che ci ha trasportati in pochi minuti sulle rive dell’Avisio.
Qui Marco, uno degli istruttori, ci ha fatto un dettagliato briefing sulla sicurezza e spiegato un po’ di termini tecnici e comandi necessari per poter guidare il gommone. Dalla teoria alla pratica il passo è breve, ma soprattutto implica l’immergersi nelle fredde acque del torrente per poter bagnare la muta e provare il galleggiamento di sicurezza…. Brrrrr! E’ freschetto, ma dovete fidarvi quando vi dicono che poi, con la muta bagnata, si soffre meno il freddo.

E così… passato il freddo, è passata anche la paura: nel giro di pochi minuti abbiamo preso confidenza con pagaia e gommone e ci siamo divertite un sacco!

La discesa, che in totale è di circa 6,5 km, vede un’alternanza di tratti più impegnativi, con salti, piccole rapide e slalom tra i sassi, e tratti più tranquilli, in cui è possibile osservare meglio l’ambiente circostante alla ricerca di animali selvatici come il merlo acquaiolo, i germani, o, se si ha più fortuna, anche qualche cerbiatto che scende al fiume ad abbeverarsi. Noi abbiamo avuto una fortuna inusuale e siamo passati con il nostro gommone a pochi centimetri da una volpe che stava attraversando a nuoto il fiume: stanca e stremata dalla corrente, alla fine la nostra amica è riuscita a risalire l’argine ed è scomparsa nella vegetazione.
Il giorno del nostro passaggio l’acqua era un un po’ torbida a causa delle piogge della notte precedente, ma altrimenti è possibile, ci hanno detto, vedere anche trote, specie optando per il “Nature rafting”, più soft dal punto di vista sportivo ma che vi porterà con un occhio di riguardo in più alla scoperta del torrente Avisio e del suo ricco ecosistema.

Pagaiando e lasciandoci trasportare dalla corrente siamo arrivati alla fine del percorso, poco prima del lago artificiale di Stramentizzo a Molina di Fiemme, dove sono ancora ben evidenti i segni lasciati dall’alluvione e dalla tempesta Vaia del 2018.

Le bambine erano talmente entusiaste che avrebbero volentieri proseguito, ma purtroppo era arrivata l’ora di scendere dal gommone, aiutare i ragazzi a caricarlo sul furgone e rientrare alla base.

Aldo, Federica (che è anche l’autrice di questi scatti, dato che il nostro telefono è rimasto all’asciutto in ufficio!) e Marco sono una squadra giovane, qualificata e simpatica, insomma, sono davvero in gamba e ci sanno fare anche coi bambini!

Per questioni di sicurezza è possibile fare rafting dagli otto anni in su: il giro che abbiamo provato noi è l’Avisio River Classic, adatto anche a chi non ha nessuna esperienza ma vuole provare subito il brivido del rafting!  Noi lo consigliamo a chi vuole divertirsi, ma anche avere una prospettiva diversa dal solito, osservando la Val di Fiemme dal basso, invece che dall’alto! Per quanto riguarda i tempi, considerate l’intera mattinata e fidatevi: sarà un’esperienza indimenticabile e che vorrete ripetere al più presto!

Per informazioni clicca QUI

Val di Fiemme Outdoor
📞 377 0945344
📧 info@valdifiemmeoutdoor.com

Sentiero delle Canope: che bella scoperta!

Approfittando della bella giornata di sole abbiamo deciso di partire alla scoperta di un sentiero che da un po’ attirava la nostra attenzione. Stiamo parlando del Sentiero delle Canope, che si trova nei pressi del lago di Santa Colomba (punto di partenza dell’escursione) nel territorio dell’Ecomuseo dell’Argentario.
Il lago, raggiungibile da Trento in circa 25-30 minuti di macchina, è un luogo molto tranquillo, dove poter passeggiare in tutta tranquillità e godere della natura che lo circonda. Dopo aver parcheggiato la macchina, basteranno pochi passi e vi troverete subito di fronte alle indicazioni del sentiero, che si snoda per lo più all’interno del bosco. La lunghezza è di circa 3 chilometri, percorribili in 2 ore di semplice camminata accessibile a tutta la famiglia.
lago-s-colomba-iltrentinodeibambiniMa perché sentiero delle Canope? Dovete sapere che questo territorio rivestiva durante il medioevo un ruolo di primo piano per l’attività estrattiva dell’argento in Trentino, e durante il percorso potrete vedere una parte delle miniere da dove i canopi (minatori) estraevano il prezioso minerale. Gran parte di quest’ultimo veniva poi utilizzato per coniare le monete della zecca di Trento, attiva fin dal 1170.
sentiero-canope-iltrentinodeibambiniLungo l’itinerario si trovano dei pannelli illustrativi che forniscono, oltre ad interessanti cenni storici sul territorio, delle leggende (in particola quella che riguarda il Lago di S.Colomba che non vi sveliamo) e semplici illustrazioni per bambini sulla vita e il lavoro dei minatori.
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Il percorso, ben segnalato, vi condurrà fin da subito alla scoperta di diverse miniere lungo il tragitto. Alcune chiuse, altre socchiuse con un cancelletto, ma accessibili se vi va con la dovuta attenzione di curiosare all’interno, noi abbiamo provato ad entrare muniti di frontalino.

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Proseguendo lungo l’itinerario ad anello, si raggiungerà il punto panoramico del Dos dei Brusadi, da dove si può ammirare un bel panorama sulla folta vegetazione e con lo sguardo si riesce ad intravedere sullo sfondo la valle di Cembra.
Dos-dei-BrusadiDa qui in pochi minuti si ritorna al lago di S.Colomba, dove potrete rilassarvi passeggiando lungo le sue rive, o prendervi una pausa per uno spuntino.
Per completare la giornata vi consigliamo di visitare il Sentiero degli Gnomi che si trova nelle vicinanze, noi ci siamo già stati ecco il nostro racconto.

Val di Fosse: a Maso Gelato

Ecco una facile escursione adatta a famiglie con bambini, anche con i passeggini, nella Val di Fosse in Alto Adige, nel bel mezzo del Parco Naturale del Gruppo del Tessa. La nostra meta è stata Maso Eishof cioè maso Gelato.

Come arrivare:

Per arrivare all’inizio del percorso, punto di partenza per varie escursioni lungo il bellissimo sentiero che fa parte dell’Alta Via di Merano, bisogna uscire dall’autostrada a Bolzano sud e prendere la superstrada MeBo fino all’uscita del tunnel della circonvallazione  di Naturno sulla strada della Val Venosta. Quindi svoltare a destra verso la Val Senales. Si prosegue per altri 9 chiolometri e poco prima di Certosa, si svolta a destra sulla strada per la Val di Fosse. La strada asfaltata ma un po’ stretta termina dopo 5 km all’altezza del maso Vorderkaser – Casera di Fuori con parcheggio a pagamento e omaggio di un buono per una bibita da consumarsi al maso.

La nostra escursione inizia dunque partendo dal maso e prosegue con leggeri saliscendi lungo la valle su strada forestale, che si percorre senza grande fatica, fra radi lariceti,  sempre accompagnati dal rumoreggiare delle acque del torrente della Val di Fosse. Molto spesso si vedono  anche gruppi di  stambecchi sul ripido pendio roccioso del lato opposto  che scendono al torrente: una meraviglia!

Dopo circa tre quarti d’ora, la strada diventa pianeggiante, attraversando l’alpe in cui pascolano tante mucche si giunge alla malga di Casera di Mezzo – Mitterkaser (1954 metri).

Proseguendo dopo dieci minuti si arriva alla malga Rableid (2004 m) e dopo altri 30 minuti al Maso Gelato (2076 m) adagiato  su un grande prato in un bellissimo anfiteatro, con splendida vista sulla Cima Bianca Grande (3281 m), cima Piccola e cima Fiammante che chiudono la parte alta della Val di Fosse.

Qui termina la strada forestale e, per chi vuole, ma senza passeggini si può proseguire lungo il sentiero per intraprendere altre escursioni.

Tutte queste quattro malghe sono posti in cui ristorarsi con prodotti tipici della valle e formaggi di loro produzione per cui vi consigliamo di fermarvi per il pranzo, per la merenda oppure anche solo per bere una buona bibita a base di sambuco o di lamponi. Noi abbiamo pranzato a maso Gelato: ottimo menu e gustosi dessert (per info e prenotazioni: 346 732 3773)

I masi sono aperti da Pasqua ai primi di novembre  (previa verifica tel e conforme il tempo) per cui questa escursione può essere fatta  in primavera, in estate o in autunno e siamo certi che vi lascerà veramente un bel ricordo per il paesaggio rilassante e i gustosi menu.

Per il rientro percorre la stessa via dell’andata con un tempo di percorrenza di circa tre ore complessive.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val di Fosse
  • PARTENZA: maso Vorderkaser – Casera di Fuori
  • ARRIVO: maso Gelato
  • ALTITUDINE: circa 2.000 metri
  • DURATA: un’ora e mezza
  • DISLIVELLO: circa 350 metri
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: maso Gelato | tel. 0473.420524 | aperto da maggio all’autunno
Cosa fare nei dintorni:
  • la guida sulla Val Senales QUI
  • attività e passeggiate al Lago di Resia e dintorni QUI
  • la guida su Naturno e dintorni QUI
  • tanti altri spunti sulla Val Venosta nella nostra guida QUI

 

 

Al Lago Corvo, che splendido panorama!

Oggi vi portiamo nella selvaggia e incontaminata Val di Rabbi: un’escursione suggestiva con panorami incredibili e vista sulle Dolomiti di Brenta e sulla Presanella. Dall’abitato di Piazzola si raggiunge il parcheggio Cavallar a 1450 metri, proseguendo poi a piedi per Malga Caldesa Bassa, Un doveroso saluto alla simpaticissima signora Bruna che aiuta il figlio Cristian nella gestione delle malga ,dove abbiamo prenotato per il pomeriggio il loro buonissimo formaggio Casolèt.

Da qui in due ore e mezza si arriva al Rifugio Stella Alpina lago Corvo prendendo il sentiero 135. Noi abbiamo optato per un giro ad anello imboccando  il sentiero SAT 108 entrando nella valle percorsa dal rio Lago Corvo piena di larici bellissimi e prati verdi:  il sentiero è ben segnato e propone scorci suggestivi ecco il torrente, il ponte di legno, la vista continua sulla val di Rabbi.

Superato il bosco il paesaggio diventa più brullo, ma in compenso la vista può spaziare dalle cime della val di Peio (si intravede anche il Vioz), al gruppo del Brenta. L’ultima mezz’ora di percorso è decisamente comoda e poi ecco il rifugio che rivestito di legno e sassi  si mimetizza nei colori della natura.

La curiosità di vedere i laghi di origine glaciale  è tanta e allora decidiamo di proseguire per altri dieci minuti. Prima incontriamo il lago più piccolo, davvero suggestivo con le rocce che si riflettono nell’acqua.

La giornata è  stupenda ed esalta i giochi di luce e i colori del secondo lago: ci sediamo su un sasso e in silenzio ammiriamo questo spettacolo della natura.

Poi sosta al Rifugio Stella Alpina al Lago Corvo (📞 0463 985175) per gustare uno strepitoso formaggio alla piastra con polenta e infine riprendiamo la discesa in direzione malga Caldesa Alta.

Il ritorno è un po’ più lungo, circa 2 ore e mezza,  però molto piacevole. Ecco un gruppo di mucche che mangiano tranquille, lo scampanio dei campanacci ci segue a lungo… poi il bosco e infine di nuovo Malga Caldesa Bassa!
Questa escursione è adatta davvero a tutti, bambini compresi, purché abituati a camminare, perché non presenta nessun passaggio difficile e regala una grande soddisfazione quando si arriva. Bellissima da fare anche in questo periodo di fine estate che ci offre ancora splendidi cieli azzurri e colori incredibili!

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

 

Foto copertina © Daan Klumpers

All’eremo di San Gallo in Val di Non!

Lo sapevate che in Val di Non accanto a San Romedio c’è un altro santo, meno famoso, ma altrettanto amico dell’orso? Si tratta di San Gallo, monaco irlandese del VI secolo, che secondo la leggenda tolse una spina dalla zampa di un orso addomesticandolo, proprio come fece Romedio nei pressi di Sanzeno. Mentre l’eremo di San Romedio è famosissimo in tutt’Europa, quello di San Gallo a Cagnò è molto meno conosciuto, ci si arriva con una semplice passeggiata che abbiamo provato per voi!

Il sentiero che conduce all’eremo inizia nei pressi della “Terrazza dei Sapori” che trovate all’ingresso del Comune di Cagnò, sulla Via Nazionale proprio al bivio tra la Val di Non e la Val di Sole (circa 50 minuti in auto da Trento). Attarversate la statale e, affacciata sullo splendido balcone panoramico che dà sul Lago di Santa Giustina circondato dai meleti, troverete facilmente le indicazioni per l’eremo di San Gallo. La passeggiata è lunga circa un paio di km tra andata e ritorno, attenzione però! C’è un dislivello di circa 200 metri da affrontare quindi mettetelo in conto se avete bambini che non amano troppo camminare in salita. Il percorso non è fattibile in passeggino: si svolge per lo più su strada sterrata e con diverse scalinate. Oltre che per la gioia di raggiungere un posto così sconosciuto ed isolato, vi consigliamo questa gita anche per i bellissimi scorci che vi regala sul Lago di Santa Giustina, davvero incantevole!

Circondati dai meleti prima e dal bosco poi in circa mezz’ora/quaranta minuti di cammino scenderete fin quasi a toccare le acque del torrente Pescara che è un immissario del lago. In un passaggio aspero e romanticamente pittoresco troverete anche vari tavolini e panchine per fermarvi a scattare qualche foto o dissetarvi un po’. Arrivati alla zona detta “Laredi” ecco comparire gli affascinati ruderi dell’eremo di San Gallo.

Questo piccolo romitaggio fu fondato dai discepoli dei monaci irlandesi che erano al seguito del Santo tra il Vi e il VII secolo d.C. Purtroppo di esso rimane ben poco dato che fu abbandonato a partire dal 1766 ma la grotta in cui sorge dona a tutto l’insieme una bella atmosfera misteriosa che certamente piacerà ai piccoli esploratori!

Mettetevi ora di buona lena perchè la risalita a Cagnò sarà piuttosto ripida (calcolate un’altra mezz’ora, tra quarti d’ora, dipende dal passo)! Per non scoraggiarvi vi promettiamo che al vostro arrivo, presso la “Terrazza dei Sapori” che oggi è un piacevole agriturismo, potrete sorseggiare una buona bevanda dissetante, gustare una golosa fetta di strudel della Val di Non e i più piccini potranno anche conoscere gli amici animali da cortile nella piccola area faunistica ricavata nel retro del locale.

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Per maggiori informazioni: Azienda per il Turismo Val di Non 📞 0463 830133 – info@visitvaldinon.it