Coco gioca col vento è un libro per bambini che nasce dal pensiero forte di far conoscere la storia di Tomaso, il fratello dell’autrice, Romina Michelotti, che è mancato lo scorso anno all’età di 32 anni. Questo viaggio nei ricordi avviente attraverso le foto che Tomaso ha scattato in giro per il mondo. Il testo alterna rime alla prosa e il fatto che racconti una storia vera lo rende davvero emozionante e la sua stesura è avvenuta interamente durante la quarantena del 2020.
L’opera ha come protagonista Coco, il quale ha sempre avuto voglia di viaggiare nonostante un drago capriccioso che lo accompagna – la sua brutta malattia – lo affatichi. Decide di partire comunque e aiutato dal suo amico vento gira per il mondo incontrando buffi animali parlanti, maestosi paesaggi e audaci mezzi di trasporto. Dopo tanto viaggiare vuole rientrare al paese d’origine ma sulla via del ritorno si ripresenta il drago e questa volta non gli lascia scampo. Il vento accorre ancora in suo aiuto e lo spinge su una stella da dove Coco continuerà a girare il mondo e ad avere pensieri buoni per le persone che l’hanno amato.
La raccolta potrà essere sfogliata come un album fotografico in quanto ogni immagine comunica qualcosa, oppure letta ai bambini come una storia perché si immedesimino nelle situazioni e volino con la fantasia.
Questo libro vuole affrontare il tema del viaggio fuori e dentro la malattia e della resilienza nella stessa. Il testo elogia poi la lentezza, che di questi tempi è fuori moda. Temi grandi, anche per i grandi, ma di cui all’autrice è sembrato importante parlare (con delicatezza, appunto) ai più piccoli.
Questo volume è stato pensato per essere letto ad ogni bimbo che già conosce la storia del protagonista e a tanti altri per impararne una nuova. Un viaggio curioso intorno al mondo, una storia senza un «e vissero felici e contenti» come finale, una lezione significativa di vita piena.
L’evento di presentazione e racconto del libro, di cui di seguito riportiamo le date del “tour”, avviene con la tecnica del Kamishibai (teatro di immagini) ed è seguito da un breve laboratorio per bambini dal titolo “Il prossimo viaggio di Coco”:
- sabato 31 luglio 2021 ore 16:30 al Parco delle feste di Lagolo – Comune di Madruzzo
- martedì 17 agosto 2021 ore 18,45 alla Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia
- giovedì 2 settembre 2021 ore 18 al Forte alto di Nago (all’interno della mostra “Fragile”)
Altre date saranno a Levico, alle palafitte di Fiavè, a Ledro Land Art, alla Mondadori di Riva, al Cantiere 26 di Arco, ma anche a Trento e in altri luoghi con date che verranno definite nelle prossime settimane. Sul sito ufficiale troverete tutti gli aggiornamenti.









Raggiungiamo forcella Valluzza contraddistinta da un crocifisso e l’imminente vista sulla val di Funes. Ultimo tratto in salita e da qui in poi incontrerete tantissimi animali: cavalli, mucche, asini che vi seguiranno curiosi, lasciandosi accarezzare.
Le Odle sono sempre più vicine: le maestose montagne del Parco naturale Odle-Puez, il sesto dei novi gruppi dolomitici ad essere riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, impossibile non fermarsi a fare decine e decine di foto.

Il rifugio Malga Brogles ( 📞 0471 655642) incastonata tra la Val di Funes e la Val Gardena si trova in mezzo ad un immenso prato pieno di fiori colorati.



Specialità della malga sono il nostrano e le caciotte (in particolare quelle aromatizzate alle erbe), ma anche il burro, la ricotta e, da quest’anno, anche lo yogurt. Questi prodotti sono acquistabili allo spaccio, ma si possono anche assaggiare nei taglieri sui tavoli all’aperto, un bel modo per celebrare questa bontà.















La cantina di questa malga è ben fornita. C’è anche una forma speciale, quella di un formaggio di lunga stagionatura che potremmo definire “simil-grana”. Niente da fare però, prima di un anno non si può toccare! Sarà pronto per l’estate 2021. 
































Per fare tutte le attività è indispensabile prenotare così che Debora possa organizzarsi per farvi vivere un’esperienza unica!




Da Bolzano si seguono le indicazioni per la Val D’Ega e Passo Costalunga, poco prima del passo seguire le indicazioni “Passo Nigra” (da Trento circa 1 ora e 20 minuti). Si lascia la macchina al parcheggio presso il Ristorante Bar Passo Nigra (1690 metri).
Dal parcheggio attraversare la strada e imboccare la strada (segnavia 1) in leggera salita seguendo le indicazioni per Malga Hagner (1556 metri). Impiegherete circa 1 ora e 30 minuti di comoda strada con molte zone d’ombra, anche se purtroppo è ancora ben visibile come la tempesta Vaia ha lasciato delle zone prive di alberi. Il panorama tutt’intorno è splendido, sarete sempre accompagnati dalle imponenti cime del Latemar e alle vostre spalle il Catinaccio. Meravigliose anche le baite private che si incontrano.


…ma anche galline, coniglietti e le mucche nella stalla che rendono questo posto ancora più curioso, soprattutto per i più piccoli.



I piatti usciti dalla cucina sono davvero invitanti, il menù offre i classici piatti di malga: tagliatelle con selvaggina, canederli, cervo o formaggio fuso con polenta e gli immancabili Kaiserschmarrn.



Anche i dolci altrettanto appetitosi, ogni giorno le torte proposte sono diverse, quindi non vi resta che andare a provarle! E’ gradita la prenotazione, mercoledì è il giorno di chiusura della malga. (Evelin 3497162797 – Anna 3402251889).
In malga c’è la possibilità di acquistare i formaggi di loro produzione: brie, caciotta, formaggi al vino, peperoncino, erbette e il formaggio Montagna Hagner 2019 (un formaggio duro con maturazione di almeno 6 mesi). Per il rientro si percorre lo stesso sentiero dell’andata. (5 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno) oppure dalla malga seguite le indicazioni in discesa per Passo Nigra con una vista meravigliosa.
Impiegherete circa un’ ora e mezza tra diversi sali scendi e arriverete al punto di partenza dal sentiero sottostante al nostro punto di partenza (segnavia 4B), l’ultimo pezzo è in leggera costante salita, ma niente di particolarmente impegnativo.
Ripresa la macchina, sulla strada del ritorno vi suggeriamo di fermarvi al 