Author - Manuela

Malga Zochi a Passo Vezzena

Malga Zochi, sull’Altopiano di Vezzena (quota 1300 metri), è la prima malga che si incontra salendo da Lavarone o da Levico ed è gestita da Michele Scrinzi. Con trenta ettari di pascolo, è una vera oasi di pace, perché lontana dalla strada e quindi in posizione tranquilla, pur permettendo di arrivare molto vicino con la macchina. É una struttura piccola, con diverse sfaccettature interessanti: il caseificio con lo spaccio di diversi prodotti locali, l’agritur dove si possono mangiare piatti della tradizione trentina, ed una visita davvero speciale per chi partecipa al progetto dell’Apt Valsugana Adotta una Mucca (al mattino, verso le 11, oppure nel pomeriggio).

La conoscenza un po’ più approfondita di questa realtà è infatti la cornice perfetta per un pranzo all’agritur, con proposte tipiche come polenta abbrustolita con spezzatino; gnocchi di polenta con ragù; canederli con burro e salvia; polenta, spezzatino, crauti e tosella impanata. Interessanti anche i dolci, tra cui la versione “montanara” della cheescake, lo strudel e la treccia mochena. Assaggiare i prodotti (caseari e non) di Malga Zochi nella loro cucina inviterà di certo l’acquisto degli stessi, in vero stile “chilometri zero”.

Dritan, allevatore da trent’anni, è il custode degli animali qui alla malga, ma soprattutto è il referente per il progetto Adotta una mucca. Il concetto è quello di permettere alle persone che aderiscono a questa iniziativa (che consiste nell’adozione simbolica di una mucca per poi averne i prodotti caseari, info QUI), di entrare in contatto con gli animali e capire meglio la loro quotidianità in un’azienda biologica come questa. Non ci sono solo trenta vacche da latte, soprattutto della razza Simmental, ma maiali, galline e anatre.

Dritan, Michele e Francesco, esperto di formaggi e consulente per “Trentino di Malga”.

Claudio, il giovanissimo casaro, realizza invece una grande varietà di prodotti: freschi, come le caciotte all’erba cipollina, al peperoncino, bianche e con il cumino. Molto interessante il  “dolce Zocchi”, un formaggio pressato che si può acquistare già dopo 20 giorni, dal gusto molto dolce. Tra i stagionati: Vezzena di malga, di un anno, che porta tutti i profumi del foraggio della malga e dell’alpeggio. Ottima anche la produzione del formaggio da piastra.

Informazioni utili:

La struttura è aperta da metà giugno a metà settembre, tutti i giorni. Consigliato prenotare per mangiare a Malga Zochi, soprattutto nel weekend.

Contatti: 📞  342 6697419 

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Cosa fare nei dintorni:

Forte Corno, un salto nella storia

Percorrendo la valle del Chiese in direzione Storo, magari per fare una delle escursioni più note della Valle di Daone, quella in Val di Fumo, è facile imbattersi in alcuni cartelli che indicano Forte Larino, poco sopra Lodrone, e Forte Corno, vicino  al paese di Praso. Ma cosa sono questi due edifici, e soprattutto, perché si trovano in questa zona? Finalmente siamo riusciti a visitarne uno e a capire qualcosa di più sulla loro originaria funzione e sulla loro presenza in questo luogo.

Visitare un forte è un’esperienza intensa: si parla di guerra, di povertà, di strategia e di vita dura dei militari. Non è una visita adatta, secondo noi, a bambini con meno di 10-11 anni perché potrebbero sì, inizialmente, apprezzarne l’architettura, ma poi la visita si rivelerebbe forse un po’ lunga e troppo specifica.

La storia

Forte Corno è uno dei cinque forti che formavano  “Sbarramento di Lardaro”. Oggi ne rimangono tre: Forte Larino, Forte Corno e Forte Carriola. I forti erano originariamente collegati fra loro e costituivano un imponente sistema difensivo che controllava la Valle del Chiese dall’alto. Forte Corno, con le sue cinquantaquattro stanze, poteva ospitare fino a centosessanta soldati.

La visita

La visita inizia nell’atrio del forte, dove si indossano gli elmetti protettivi. All’interno del forte ci sono infatti dei punti in cui si potrebbe sbattere la testa ed è meglio quindi essere prudenti. Si torna poi fuori, dove si osserva dapprima il fossato difensivo e poi ci si sofferma sull’incredibile architettura mimetica del forte. Anche il panorama da questi 1000 metri merita uno sguardo.

Scopriamo subito che il forte risale a più di  un centinaio di anni fa, quando la Prima Guerra Mondiale non era ancora scoppiata. Non è mai stato bombardato ma nemmeno realmente utilizzato in guerra, ed è stato restaurato in modo conservativo. Oggi si presenta quindi in ottime condizioni e possiamo visitarlo quasi interamente.

Inoltrandosi nelle varie zone del forte si scoprono, anche grazie a video didattici, foto storiche e ricostruzioni al computer, come erano gli alloggi dei soldati, le polveriere, le cannoniere. Noi abbiamo scoperto anche parole nuove: sapete cosa sono gli obici? Sono quegli “oblò” sul tetto da cui spuntavano i cannoni!

Si possono vedere le zone adibite a cucine, a latrina e persino la “piccionaia”. A questo proposito abbiamo trovato molto curioso scoprire come facevano i piccioni ad arrivare esattamente dove avrebbero dovuto.

La salita sul tetto

La parte sicuramente più avvincente della visita, resa possibile grazie a un sapiente innesto durante i lavori di restauro; è la salita sul tetto. Ci si arriva salendo su una lunga e ripida scala di ferro che porta fino ad una terrazza dalla quale si vede l’intera vallata, fino al lago d’Idro. Davvero una super opportunità. Magari non proprio l’ideale se soffrite di vertigini, ma nessun pericolo reale perché tutto è messo in sicurezza.

Anche il vicino Forte Larino, raggiungibile dal Corno in quindici minuti di camminata in discesa e molti scalini, vale una visita.

Forte Larino con il suo caratteristico tetto erboso (foto trentinograndeguerra.it )

Come arrivare a Forte Corno

Forte Corno si raggiunge in auto salendo verso Daone e seguendo i cartelli segnaletici. Si può parcheggiare proprio al di fuori del forte.

Come visitare Forte Corno

Forte Corno è visitabile esclusivamente con le guide negli orari prestabiliti.

Periodo 21 giugno 2025 – 14 settembre 2025 : Sabato e domenica dalle 10:00 alle 11:00; dalle 14:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 17:00

Nel periodo dall’1 agosto al 31 agosto 2025 :tutti i giorni dalle 10:00 alle 11:00; dalle 14:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 17:00

  • Visite guidate serali: mercoledì 16 e 30 luglio e mercoledì 13 e 20 agosto 2025:

Ore 19:30 | Ritrovo in piazza a Praso e partenza con bus navetta
Ore 20:00 | Inizio visita al Forte
Ore 21:30 | Scoperta del cosmo con astrofisico al termine della visita

Ore 22:30 | Ritorno a Praso con bus navetta

Costo: € 20,00 (comprensivo di salita in bus navetta dal centro di Praso); Gratuito per bambini fino a 10 anni o con Trentino Guest Card

Prenotazione obbligatoria QUI

Tariffe Forte Corno

€ 5,00 INTERO. Visite serali : € 7,00 INTERO (comprende la navetta dal centro di Praso). Gratuito fino a 10 anni e con Trentino Guest Card. Sconto 20%, sul prezzo intero, per possessori Voucher Rocca d’Anfo.

Contatti

Forte Corno
Via al Forte, 3 – Praso (TN)
sito web: www.fortecorno.it

Dove mangiare vicino a Forte Corno

Noi abbiamo poi chiuso la mattinata con un ottimo pranzo all’Albergo Miramonti La Pozza, sopra Roncone. Un posto motto accogliente con il parco giochi e il campo da beach volley proprio all’esterno. Da non perdere la serie infinita e golosa di antipasti della casa, tra cui il mitico “radicchio dell’orso”, ma anche i primi e i dolci! non sono da meno: abbondanti e golosissimi. Da provare! Telefono: 0465 901108.

Cosa fare in Valle del Chiese

Infine, per programmare al meglio la vostra vacanza in Valle del Chiese ecco la mini guida estiva con tanti ottimi spunti: clicca QUI

“Coco gioca col vento”, per viaggiare

Coco gioca col vento è un libro per bambini che nasce dal pensiero forte di far conoscere la storia di Tomaso, il fratello dell’autrice, Romina Michelotti, che è mancato lo scorso anno all’età di 32 anni. Questo viaggio nei ricordi avviente attraverso le foto che Tomaso ha scattato in giro per il mondo. Il testo alterna rime alla prosa e il fatto che racconti una storia vera lo rende davvero emozionante e la sua stesura è avvenuta interamente durante la quarantena del 2020.

 

L’opera ha come protagonista Coco, il quale ha sempre avuto voglia di viaggiare nonostante un drago capriccioso che lo accompagna – la sua brutta malattia – lo affatichi. Decide di partire comunque e aiutato dal suo amico vento gira per il mondo incontrando buffi animali parlanti, maestosi paesaggi e audaci mezzi di trasporto. Dopo tanto viaggiare vuole rientrare al paese d’origine ma sulla via del ritorno si ripresenta il drago e questa volta non gli lascia scampo. Il vento accorre ancora in suo aiuto e lo spinge su una stella da dove Coco continuerà a girare il mondo e ad avere pensieri buoni per le persone che l’hanno amato.

La raccolta potrà essere sfogliata come un album fotografico in quanto ogni immagine comunica qualcosa, oppure letta ai bambini come una storia perché si immedesimino nelle situazioni e volino con la fantasia.

 

Questo libro vuole affrontare il tema del viaggio fuori e dentro la malattia e della resilienza nella stessa. Il testo elogia poi la lentezza, che di questi tempi è fuori moda. Temi grandi, anche per i grandi, ma di cui all’autrice è sembrato importante parlare (con delicatezza, appunto) ai più piccoli.

Questo volume è stato pensato per essere letto ad ogni bimbo che già conosce la storia del protagonista e a tanti altri per impararne una nuova. Un viaggio curioso intorno al mondo, una storia senza un «e vissero felici e contenti» come finale, una lezione significativa di vita piena.

L’evento di presentazione e racconto del libro, di cui di seguito riportiamo le date del “tour”, avviene con la tecnica del Kamishibai (teatro di immagini) ed è seguito da un breve laboratorio per bambini dal titolo “Il prossimo viaggio di Coco”:

  • sabato 31 luglio 2021 ore 16:30 al Parco delle feste di Lagolo – Comune di Madruzzo
  • martedì 17 agosto 2021 ore 18,45 alla Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia
  • giovedì 2 settembre 2021 ore 18 al Forte alto di Nago (all’interno della mostra “Fragile”)

Altre date saranno a Levico, alle palafitte di Fiavè, a Ledro Land Art, alla Mondadori di Riva, al Cantiere 26 di Arco, ma anche a Trento e in altri luoghi con date che verranno definite nelle prossime settimane. Sul sito ufficiale troverete tutti gli aggiornamenti.

Co-linving nel Vanoi: opportunità per cambiare vita

“Coliving: collaborare condividere abitare” è un progetto che permette ad alcune famiglie selezionate grazie ad un bando di avere una casa in comodato gratuito per quattro anni per vivere in luoghi a scarsa densità di popolazione. Dopo gli Altipiani cimbri è ora la volta della zona del Vanoi, nel Comune di Canal San Bovo. Gli appartamenti messi a disposizione sono cinque e il 7 agosto con gli Open Days si avrà l’opportunità unica non solo di vederli, ma anche di visitare il paese  e apprezzarne la qualità di vita sociale ed ambientale.

Questo del “coliving” è un progetto nato all’interno del Distretto famiglia di Primiero nell’ambito delle iniziative promosse dalla Giunta provinciale per valorizzare i territori di montagna. Come a Luserna nel 2020, sugli Altipiani cimbri, anche a Canal San Bovo il coliving punta ad invertire il trend di spopolamento del territorio e i partecipanti dovranno impegnarsi nei confronti della comunità contribuendo con attività di volontariato a favore del benessere di tutti.

Il  7 agosto il Comune di Canal San Bovo aprirà dunque le porte dei cinque appartamenti oggetto del bando ai nuclei familiari potenzialmente interessati a cogliere questa interessante opportunità di vivere in un Comune immerso in una cornice naturale di grande bellezza (per gli Open Days è necessario iscriversi cliccando QUI.). Il bando è infatti ancora aperto e ha scadenza il 31 agosto 2021 ed è rivolto a cinque giovani nuclei familiari, con o senza figli, che vogliono mettersi in gioco e costruire un percorso di vita nuovo all’interno della comunità di Canal San Bovo. I requisiti preferenziali per partecipare al bando sono (attenzione, per i requisiti completi consultare il bando QUI):
– età compresa tra i 18 e i 45 anni;
– non residente sul territorio da almeno 5 anni (salvo i casi previsti dal bando);
– nucleo familiare con un reddito minimo

Una nota importante: gli appartamenti saranno dotati di connessione a banda larga per supportare forme di lavoro in modalità smart-working per rendere maggiormente attrattiva la proposta alle potenziali giovani famiglie

L’appuntamento per gli Open Days è fissato alle ore 10.30 presso il Polo Scolastico di Canal San Bovo, località Lausen. Durante le visite sarà garantita animazione per i bambini. Le visite si svolgeranno seguendo le direttive in merito alla sicurezza Covid-19.

Il progetto vede coinvolte Provincia autonoma di Trento (Agenzia per la coesione sociale, la famiglia, la natalità, Servizio politiche della casa, UMST- Unità di missione strategica Innovazione Settori Energia e Telecomunicazioni), Comune di Canal San Bovo, Comunità di Primiero, Itea spa, Fondazione Franco Demarchi, con il supporto del Manager territoriale del Distretto famiglia e del Piano giovani del Primiero. QUI si può scaricare la brochure dettagliata.

Il programma degli Open Days sarà il seguente:

    • Ritrovo ore 10.30 presso il Polo Scolastico a Canal San Bovo – Località Lausen
      • Saluti istituzionali  – Bortolo Rattin, Sindaco di Canal San Bovo
      • Il progetto Coliving e il bando – Luciano Malfer, Dirigente generale Agenzia per la coesione sociale, la famiglia e la natalità
      • Gli appartamenti – Vicepresidente di ITEA S.p.A., Michele Condini, Davide Casadio, Assessore Comune Canal San Bovo
      • Il progetto sociale – Laura Ravanelli – Coordinatore generale Fondazione Franco Demarchi, Roberta La Macchia – Referente Distretto famiglia di Primiero
      • Il territorio – Andreina Stefani , Commissione famiglia di Canal San Bovo
      • L’esperienza dei co livers di Luserna
    • 13.00 Pranzo comunitario
    • 14.30 Visita agli appartamenti

Maggiori info:

COMUNITÀ DI PRIMIERO tecnico@primiero.tn.it tel: 0439 64641 www.primiero.tn.it

COMUNE DI CANAL SAN BOVO upr@comune.canalsanbovo.tn.it tel: 0439.719907 www.canalsanbovo.net

AGENZIA PER LA FAMIGLIA, NATALITÀ E POLITICHE GIOVANILI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO agenziafamiglia@provincia.tn.it tel. 0461-494110 www.trentinofamiglia.it

A Malga Colo, bontà assicurata

Malga Colo si trova a Ronchi, in Valsugana, ed è gestita da 9 anni da Patrick Caumo e dalla sua famiglia. Patrick è un appassionato e giovane produttore di formaggi da tre anni: dopo aver fatto il pastore ed aver avuto così la possibilità di conoscere da vicino gli animali (che un po’ rimpiange)  ha preso il posto del precedente casaro, tramandando così segreti e passione. La struttura ospita un’ottantina di mucche che pascolano sempre all’aperto e mangiano erba di montagna, producendo quindi un ottimo latte e formaggio di alta qualità.Specialità della malga sono il nostrano e le caciotte (in particolare quelle aromatizzate alle erbe), ma anche il burro, la ricotta e, da quest’anno, anche lo yogurt. Questi prodotti sono acquistabili allo spaccio, ma si possono anche assaggiare nei taglieri sui tavoli all’aperto, un bel modo per celebrare questa bontà.

La vita della malga, anche se per chi la vede da fuori può sembrare affascinante e bucolica, è invece piuttosto dura, come racconta Patrick: sveglia alle 4 del mattino per recuperare le mucche che pascolano all’aperto anche di notte, poi inizia la mungitura e quindi la preparazione del formaggio. All’inizio della stagione si lavorano anche 11 o 12 quintali di latte al giorno, che mano a mano vanno calando per via della diminuzione di erba disponibile e del fatto che molte mucche diventano gravide.

Se chiediamo al casaro perché si dovrebbe prediligere il formaggio di malga la risposta è ovvia: il prodotto è più sano di quello industriale, perché le mucche mangiano solo erba, sono libere (e felici, diremmo noi). Si aggiunge solo il caglio e il fermento, senza additivi chimici. Il sapore è unico. Si sente la montagna per davvero e la salute ne trae vantaggio. Noi aggiungiamo che favorire i prodotti del territorio e il lavoro artigianale dei caseifici è un’azione utile per queste piccole economie.

Nella vetrina della malga c’è l’imbarazzo della scelta per chi vuole portare via un pezzettino di pura bontà: caciotte aromatizzate alle erbe (timo, peperoncino, peperoncino e aglio, origano), le caciotte semplici, il nostrano di malga (prodotto di punta), il burro di malga fatto con panna di affioramento, le ricotte affumicate da pasto oppure da grattugiare, la ricotta fresca, il cuor di ricotta (la parte più morbida della ricotta) e la tosella trentina da fare alla piastra. Una carrellata di prodotti succulenti e soprattutto sani! E come ci aveva avvertiti Patrick: lo yogurt.

 

 

 

 

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Nei dintorni di Malga Colo c’è la possibilità di vedere il lago che sta poco sopra e naturalmente ci si può inoltrare per i sentieri di montagna o percorre il sentiero che collega le altre malghe della zona: la Casapinello per esempio o la Setteselle. Bellissimo girare per questa zona del Lagorai anche con la bici elettrica.

Questa malga aderisce al progetto “Adotta una mucca”: un progetto realizzato dell’Azienda per il Turismo Valsugana – Lagorai (Trentino) in collaborazione con l’Associazione Culturale “Adotta Una Mucca”. I motivi per partecipare a questa iniziativa possono essere diversi: per sostenere le attività montane, supportare un’economia locale a km0 o per regalare qualcosa di speciale alle persone che vuoi bene. Desiree, Gloria, Jenny e le altre vi aspettano!

Info utili: aperta solitamente da metà giugno a metà settembre.
Contatti: 📞 347 8075311

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Malga Preghena: pizza d’alpeggio

Malga poco conosciuta ma assolutamente da visitare, in Val di Non, a quasi duemila metri d’altitudine (1.925 metri per l’esattezza). Raggiungibile in auto su strada asfaltata, è aperta solo d’estate fino a metà settembre (per il 2024 s prevede l’apertura dopo il 10 giugno): ottima la ristorazione, ma qui vengono prodotti anche formaggi (fa parte del progetto Trentino di Malga*), salumi, oltre che miele e marmellate. Si raggiunge da Bresimo, prendendo la strada per le malghe Bordolona e Preghena: dodici chilometri che verranno ricompensati da tante meraviglie.
Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Malga Pregehena

Innanzitutto, il paesaggio: ampi pascoli, con un piccolo laghetto immerso nel verde con cavalli e mucche. Daniele, giovanissimo casaro, produce il Nostrano, il Casolèt, ma anche yogurt e ricotta, sia fresca che affumicata, tutto acquistabile allo spaccio della malga.

Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Malga Pregehena

Francesco Gubert, esperto e responsabile della qualità di Trentino di Malga, ci ha spiegato che il Nostrano non è altro che il formaggio che si produce nel luogo in cui si trova la malga. Ha la caratteristica di essere semi-grasso: metà latte intero e metà latte scremato, ma soprattutto a latte crudo. Una volta munto il latte finisce nel paiolo di rame e riscaldato con il fuoco a legna. Si tratta quindi di un prodotto interamente fatto a mano e racchiude l’espressione di una tradizione che viene tramandata. Si stagiona dai due ai tre mesi, fino addirittura ad un anno. Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggioLa cantina di questa malga è ben fornita. C’è anche una forma speciale, quella di un formaggio di lunga stagionatura che potremmo definire “simil-grana”. Niente da fare però, prima di un anno non si può toccare! Sarà pronto per l’estate 2021. Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Se siete dei buongustai passando di qui non potete non assaggiare le specialità Patrizia, mamma di Daniele: ovviamente tagliere di formaggi (accompagnati da un’ottima confettura di mirtilli rossi), gli affettati (rigorosamente della malga), ma anche i super “tortei de patate” e i cavoli cappucci! Un tipico pranzo trentino e soprattutto noneso. Non mancano polenta con spezzatino, salsicce, formaggio fuso. Qui si pranza e si cena, ma bisogna prenotare. Attenzione: venerdì, sabato e domenica qui si mangia la pizza d’alpeggio, ovvero la pizza con i prodotti della malga. Un esempio da leccarsi i baffi: la “Bresimo” con i porcini e la pasta di lucanica.
Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di Malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Per info e prenotazioni a Malga Preghena 📞 338 4553275

Malga Preghena è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Malga Dimaro: formaggi vista Brenta

Malga Dimaro si trova a 1670 metri di altitudine, a metà strada circa tra il paese di Dimaro e Passo Campo Carlo Magno. Raggiungibile anche in auto, dal bivio con le indicazioni bisogna percorrere un paio di chilometri su strada asfaltata. In salita, ma fattibile anche con il passeggino. Aperta solitamente da metà giugno fino a fine settembre, colpisce senza alcun dubbio per la sua vista  maestosa sul Sasso Rosso e le Dolomiti di Brenta.

La struttura è di muratura, in pietra di granito a vista, e coperta di scandole, tipico sistema trentino per la costruzione di tetti.

A poca distanza la stalla con le mucche, circa 45 capi di bovini da latte che vengono munti due volte al giorno: una, al mattino, dedicata prevalentemente alla produzione del Casolèt, caratteristico della Val di Sole. L’altra, verso le 17, che è diventata una ghiotta occasione per turisti e visitatori di assistere ad un momento importante per la vita di malga.

Stefano Stanchina, aiutato dalla sua famiglia, è alla tredicesima stagione in malga. Lavoro duro, ma che dà anche molte soddisfazioni. Qui vengono prodotti, e poi venduti allo spaccio, il Casolèt appunto, il Nostrano Trentino di Malga (sia fresco che stagionato a 12 mesi), burro, ricotta fresca ed affumicata, ma anche caciotte.

Non è previsto il servizio di ristorazione, se non l’assaggio di qualche tagliere di prodotti propri. Guardate che magnifico più Nicola potete fare qui…

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Malga Marcai: la più alta in Vezzena

Malga Marcai ha riaperto nell’estate del 2021: è la struttura più in quota a passo Vezzena, con i suoi 1700 metri. La nuova gestione è firmata Giuseppe (Beppe) Dagli Orti  Beppe, con una lunga esperienza nel settore. 115 gli ettari di pascolo con circa 80 vacche in mungitura fin da inizio stagione, a metà giugno, che diventeranno oltre cento. 

La produzione di formaggio ha come fiore all’occhiello, naturalmente, il Vezzena e la caseificazione è possibile anche in grandi quantità, anche perchè il caseificio è stato rimesso a nuovo di recente. Il vasto pascolo e la struttura permettono di sognare in grande in futuro, dove prima o poi potrebbe sorgere oltre allo spaccio anche un punto dedicato al ristoro.

Intanto con una passeggiata di circa 40 minuti da Passo Vezzena si può arrivare qui ed acquistare i vari prodotti: il formaggio fresco di malga, il burro, il Vezzena vecchio e diversi altri prodotti freschi. La strada è per la maggior parte non asfaltata e quindi non adatta ai passeggini,  in parte nel bosco e poi con ampie vedute su questo posto ancora poco contaminato.

La struttura è aperta fino alla metà di settembre, o comunque fino a quando le condizioni del pascolo lo permettono. Per avere informazioni e magari prenotare i prodotti botte chiamare Beppe al 📞 335 5251705.

A poca distanza si trova Malga Cima Verle e anche Malga Zochi.

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Passo del Brocon: i mille volti del bosco

Alla scoperta del Passo del Brocon, in Valsugana, in uno dei modi migliori che ci possa essere: una rigenerante passeggiata in mezzo al bosco, a circa 1600 metri di altitudine, con l’aria che si fa frizzante e il verde dei prati che ti accoglie con la consueta eleganza della natura.

“I mille volti del bosco” è un sentiero didattico che parte dalla località Marande, sul Monte Agaro, proprio dove ci sono gli impianti di risalita del Lagorai e raggiunge l’antica malga Prà Pezzè per poi ritornare al punto di partenza con un percorso ad anello molto interessante, anche se, vi avvertiamo, lungo: 6,2 chilometri.

ATTENZIONE! Estate 2021: al momento il sentiero è agibile soltanto in parte, infatti è aperto soltanto l’anello breve di 3,6 km. Tutto il resto è ancora distrutto da Vaia, compreso il tratto che porta a Malga Prà Pezzè.

Niente di impegnativo in fatto di dislivello, ma bisogna comunque essere pronti a fare una bella scarpinata. Per i meno allenati è possibile prendere una scorciatoia che riduce il percorso a 3,6 chilometri (l’unico attualmente aperto). Noi ci abbiamo impiegato un paio d’ore, considerando le soste alle varie tabelle esplicative e a rimirare il paesaggio nei vari punti panoramici. Noi lo sconsigliamo con il passeggino: troppi punti stretti e impraticabili e nell’ultimo tratto anche una salita un po’ impegnativa se si deve spingere. 

A noi è piaciuto perché:
  1. si possono davvero vedere “mille” (o giù di li) volti del bosco: cioè tanti paesaggi diversi e conformazioni del terreno molto particolari, dal canalone di pietre, al terrazzino verde e panoramico con panorama sulle cime, dal bosco al torrente e persino la malga antica;
  2. è lungo, ma con scarso dislivello (salvo nel punto finale che prevede una bella salita che potrebbe mettere un po’ alla prova i piccoli camminatori)
  3. si incontra l’acqua in varie forme (dal torrente alla fontana in mezzo al bosco)
  4. abbiamo incontrato il “maestoso abete rosso”, grande vecchio del bosco coni sui 145 anni di età: abbracciarlo sarà una vera esperienza ( foto di copertina)
  5. le 22 tabelle aiutano a fare un po’ meno fatica, a imparare cose belle e a far qualche sosta “obbligata” oltre che indurre i bambini a cercarle sul sentiero
  6. la pace del Passo del Brocon qui è palese e si può goderne al 100%

Sarà Oliver, la mascotte del percorso, tramite le tabelle, a darvi informazioni naturalistiche e culturali davvero uniche! Noi abbiamo imparato cose nuove suoi fiori, sugli uccelli, ma anche sull’età degli alberi e tanto ancora! 

Lungo il sentiero sono previste diverse aree sosta, per fare un pic-nic o una pausa o, in alcuni casi, per godere del bel panorama. Molto bello l’arrivo all’antica Malga Prà Pezzè a 1438 metri di altitudine e con una bella storia di altri tempi, di pastori e di animali, da raccontare.

L’arrivo alla malga segna che avete fatto circa tre quarti del percorso quindi non perdetevi d’animo e proseguite, sarà da lì a poco che incontrerete il maestoso abete rosso di cui vi parlavamo prima, ne vale la pena! Se volete scaricare il depliant completo del percorso cliccate QUI.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Tesino
  • PARTENZA: impianti di risalita del Lagorai (giro ad anello)
  • ALTITUDINE: 1600 metri circa
  • DURATA: un paio d’ore
  • DISLIVELLO:  minimo
  • PASSEGGINO: no
Cosa fare nei dintorni:

Poco prima degli impianti c’è una strada che porta a una bella malga (Valfontane) che vi permetterà non solo di mangiar bene, ma anche di vedere le mucche e di godere di un panorama unico sulle Pale di S. Martino… lontane, ma visibili e bellissime!

Oppure:

 

Alla ricerca delle porte incantate di Tesero

– Attiva fino al 10 ottobre 2021 –

E se nel bel mezzo del paese di Tesero sbucassero delle piccole porticine incantate? E se le fatine dei boschi, stanche di doversi riparare dalle intemperie (pensate che disastro con la tempesta Vaia poverine), dai boscaioli, dai cercatori di funghi e dai turisti che le costringono alla segretezza si trasferissero in città? Si sa bene che in città sono tutti un po’ sbadati, no? Più facile passare inosservate… E se decidessero che per il grande trasferimento fosse necessario nominare un vero sindaco delle fate? Cosa accadrebbe? Per scoprirlo dovete fare un giretto in Val di Fiemme, dove sono comparse, ben nascoste e riparate, delle piccole deliziose porticine incantate con tanto di numero civico e scalette.

Se passate dalla biblioteca comunale, che si trova in centro in via Noval 5, potete ritirare una mappa con la quale andare alla ricerca delle porticine che, attenzione!, non vanno assolutamente aperte né toccate per non disturbare le loro piccole abitanti, ma vanno invece osservate bene perché racchiudono un segreto: ognuna una lettera (per un totale di quindici) che anagrammate daranno la soluzione del quesito che tutti si pongono: “chi avranno eletto le fate come sindaco del nuovo paese incantato nel centro di Tesero?”. Quando la biblioteca è chiusa (la domenica e il lunedì) troverete comunque le mappe in un espositore esterno, liberamente fruibili.

In sostanza questo bel paesino, grazie all’entusiasmo di Comune e Biblioteca, ha dato vita con lo zampino del Trentino dei bambini una bella caccia al tesoro per le famiglie che durerà tutta l’estate. Una volta ricevuto mappa, matita e spirito di osservazione, i bambini dovranno cercare le porticine incantate, collezionare le letterine magiche e appuntarle sulla mappa. Chi riuscirà ad anagrammare correttamente le letterine scoprirà la soluzione all’enigma e ritirare un simpatico gadget in biblioteca (dal martedì al sabato) o presso la cartoleria Deflorian di via Roma n.78, la domenica e il lunedì.

E allora via alla caccia al tesoro e alla magia:

“Cerca cerca le portine dove vivon le fatine e su ogni porta, guarda bene, troverai le letterine. Quando tutte le hai trovate e ogni lettera hai trascritto, puoi capir la soluzione dando l’ordine corretto. La domanda è dunque questa, e rispondi senza fretta, tra le tante, dimmi ora: quale fata è stata eletta? 

Questa attività è stata pensata per essere svolta sempre in autonomia ritirando gratuitamente il materiale in biblioteca dal martedì al sabato, mentre domenica e lunedì quando la biblioteca è chiusa, in un espositore esterno sempre presso la biblioteca. Buon divertimento con questo giro speciale per le vie di Tesero: fate volare la fantasia insieme ai vostri bambini!

Per informazioni: 0462 814806 – biblioteca@comune.tesero.tn.it – La proposta durerà tutta l’estate ed è gratuita e da svolgere in autonomia.

Progetto Il Trentino dei bambini, coordinamento Manuela Zennaro, testi e installazioni Paola Tronchin, grafica Francesco Barazza.