Archive - 2022

Bibliobus in ri-partenza a Trento: il calendario

Conoscete il Bibliobus? Da lunedì 19 gennaio, dopo la pausa natalizia, torna operativo per portare libri e servizi bibliotecari all’aperto, nei parchi e nei sobborghi del Comune di Trento.

Il Bibliobus è una vera e propria biblioteca ambulante che sosta per un’ora per ciascuna fermata. A bordo opera un bibliotecario qualificato e sono disponibili oltre tremila libri per adulti e bambini.

Non solo! Sul bibliobus si possono richiedere ricerche online sul catalogo bibliografico trentino, informazioni e suggerimenti di lettura e, naturalmente, richiedere e prendere in prestito libri.

Naturalmente sarà necessario attenersi alle misure di sicurezza previste in questo periodo di emergenza sanitaria: indossare la mascherina, igienizzarsi le mani prima di toccare i libri, non recarsi alla fermata del Bibliobus se si avvertono sintomi legati al Covid 19 o se si hanno avuto contatti con persone positive al virus. Sempre per motivi di sicurezza non si potrà salire sul mezzo: una scelta di libri per bambini verrà esposta all’aperto ad ogni fermata, mentre si potrà chiedere al bibliotecario di portare fuori i libri che interessano e poi prenderli in prestito.

Ecco dove e quando ferma il bibliobus:

  • lunedì: Sardagna (via G. Bucelleni) dalle 16 alle 17, Vela (Centro civico) dalle 17.30 alle 18.30
  • martedì: S. Giuseppe (Giardino di Maso Ginocchio) dalle 10 alle 11, Spini di Gardolo (via del Loghet) dalle 15.30 alle 16.30
  • mercoledì: Sardagna (via G. Bucelleni) dalle 10 alle 11, Solteri (Giardino comunale) dalle 16 alle 17, Cristo Re (Piazzale Rusconi/Parcheggio Campo Coni) dalle 17.30 alle 18.30
  • giovedì: Vigolo Baselga (piazza della Chiesa) dalle 15.30 alle 16.30
  • venerdì: Solteri (Giardino comunale) dalle 10 alle 11, Valsorda (piazza della Chiesa) dalle 16 alle 17, S. Giuseppe (Giardino di Maso Ginocchio) dalle 17.30 alle 18.30.

Sportello al pubblico:  329 17 18 618 – bibliobus@comune.trento.it

Parco neve la Bruscadela Vermiglio

Situato presso il Centro Fondo di Vermiglio questo spazio per i bambini completa la ricca offerta di chi ama la neve e la Val di Sole. Si trova in via della Prada, 31 ed è un vero e proprio “parco neve “con una pista tubbing e airboard, una discesa per slitte e bob e un nastro trasportatore per la risalita. Il divertimento assicurato!

C’è posto anche per i più piccini: possono giocare in un’area tranquilla dotata di collinette innevate, animali colorati e gonfiabili con scivolo.

Informazioni utili:

La Bruscadela è aperta ogni venerdì dalle 14.00 alle 16.30 e ogni sabato e domenica dalle 10.00 alle 16.30.

Il biglietto d’ingresso intero costa euro 5,00 mentre il ridotto, fino ai 16 anni, costa  euro 3,00. Per affittare gommoni e airboard è richiesto un contributo di € 3,00 all’ora.

Tel: 393 8327645

Centro fondo Vermiglio

Al centro fondo attualmente sono agibili sette chilometri di piste (Vermiglio – Stavel) e il centro aderisce al Super Nordic Skipass rispondendo alla qualità delle piste, dei servizi, dell’informazione in tempo reale sullo stato delle piste via web con la data dell’ultima battitura. L’accesso alle piste è gratuito per i bambini fino ai 10 anni e molteplici le formule sconto per la famiglia. Per il momento, la pista Laghetti illuminata è chiusa. QUI i costi.

Il campo di pattinaggio completa l’offerta per le famiglie, possibilità di noleggio pattini in loco. Si organizzano anche corsi di primo approccio e sperimentazione di sport sul ghiaccio. Info:  339 760139

Informazioni: 393.8327645 | 0463.758200 | info@vermigliovacanze.it

Crediti Fotografici @www.adamelloski.com

Scoprite QUI gli altri parchi neve della Val di Sole.

Malga Mortigola: neve e buon cibo!

Se siete alla ricerca di un posticino in mezzo alla natura in cui fermarvi per un pranzo con annessa slittata a misura di bambino  Malga Mortigola è esattamente quello che fa per voi. Noi ci siamo stati, si trova a Brentonico ad una cinquantina di minuti da Trento direzione Mori, proprio nel parco naturale del Baldo a 1157 m di altitudine, a due minuti dagli impianti e dalle piste da fondo. Qui convivono due realtà diverse: El Casel, b&b ed azienda agricola BIO che organizza degustazioni e diverse attività all’interno della fattoria didattica, ma si occupa anche della produzione e della vendita di formaggi(ci siamo stati anche in estate, leggete QUI), e il ristorante Agriturismo Malga Mortigola

El Casel, gestito da Giacomo e dalla sua famiglia, offre ospitalità nelle confortevoli e rilassanti stanze in legno massello: un ambiente semplice e confortevole impreziosito da un suggestivo panorama. Gli ospiti hanno la possibilità di sperimentare in prima persona la vita della malga e di conoscerne gli animali. Inoltre qui si producono  formaggi freschi, molli e da taglio a base di latte vaccino crudo, ricotta, yogurt, latte fresco pastorizzato, creme di ortaggi, crauti di montagna,  confettura mela e cannella, succo di mela, insaccati…

Qui, se l’inverno è di quelli buoni, le montagne sono spesso completamente innevate, l’ideale per trascorrere una giornata con i bambini in una magica dimensione ovattata: niente rumori se non  il fruscio della slitta sulla neve!

C’è una bella passeggiata ad anello, piuttosto corta che si interseca con la pista da fondo: la risalita dura una ventina di minuti e poi si può ridiscendere dalla stessa parte a bordo di bob o slitta. Suggestiva anche da affrontare con le ciaspole, per avventurarsi alla scoperta del bosco di faggi e abeti rossi che la caratterizzano.

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Tanti i prati che circondano la malga per giocare con la neve o riposarsi al sole.

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Ottimo il pranzo nell’agriturismo grazie anche al terrazzino al sole.

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Contatti:
  • Ristorante Agriturismo Malga Mortigola : tel 0464.391555; marco@agriturmalgamortigola.it
  • Agritur El Casel: tel: 0464 391484;  info@agriturelcasel.it

 

Ci vado anch’io: la cultura diventa un gioco

Imparare divertendosi, magari proprio insieme a mamma e papà o, perché no, nonni, zii e amici? In Vallagarina si può! Con l’iniziativa “Ci vado anch’io” sono infatti tante le opportunità in questo senso, tra laboratori, visite guidate e percorsi alla scoperta del territorio e dei luoghi di cultura.

Al Mart – Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, per esempio, si possono sperimentare i diversi linguaggi dell’arte, tra linee, forme extralarge, pattern giapponesi, e partecipare a diverse letture animate (leggi qui l’articolo dedicato).

Con la Fondazione Museo Civico di Rovereto si può invece esplorare il mondo della robotica, ma anche scoprire la vita dei dinosauri ai Lavini di Marco e perdersi tra le stelle del cosmo al planetario nel cortile del museo o all’Osservatorio Astronomico del Monte Zugna (leggi qui l’articolo dedicato).

E ancora, al Museo Storico Italiano della Guerra, sempre a Rovereto, si può fare un salto indietro nel tempo e vivere le emozioni dei soldati, tra cunicoli e torrioni, costruendo insieme lo scudo di un cavaliere, un aereo, un castello o addirittura un sottomarino, inventando la propria uniforme oppure partecipando ad una caccia in cerca di oggetti introvabili.

In programma, inoltre, anche attività in Biblioteca Civica di Rovereto, dove ascoltare o inventare storie, o presso i Castelli di Avio e Besenello, per suggestivi tuffi nella vita di corte, assalti e indimenticabili pic nic tra le mura,

Con Hydrotour Dolomiti, infine, si potrà imparare come l’acqua diventa energia alla Centrale idroelettrica di Santa Massenza o di Riva del Garda.

Qui potete scaricare il programma completo fino a giugno.

Buon divertimento!

Malga Luco (Laugenalm) in inverno

Oggi vogliamo portarvi con noi al confine tra la Val di Non e la Val d’Ultimo (Alto Adige), per una bella passeggiata sulla neve fino a Malga Luco (o Laugenalm, secondo la denominazione tedesca): davvero un posto carino per trascorrere qualche ora nella natura.

Punto di partenza è Passo Palade, a 1518 metri di altitudine: qui potete lasciare la macchina nei parcheggi lungo la strada. Attenzione però perché i posti sono limitati. Il nostro consiglio è quindi quello di arrivare non troppo tardi e sfruttare la mattina. Una volta lasciata l’auto dovrete semplicemente seguire la strada forestale che si addentra nel bosco e cominciare a salire lungo il pendio.
La strada, come abbiamo già detto una forestale, è sempre battuta, a meno che logicamente non abbia appena nevicato. La “nostra” Laugenalm, situata ad un’altitudine di 1853 metri, è ben segnalata: meno di un’ora di camminata (coprendo un dislivello di 350 metri) e la vedrete comparire in lontananza proprio davanti ai vostri occhi.

Una volta giunti a destinazione potrete ammirare la magica corona delle montagne circostanti, tra cui le Dolomiti e le Alpi Sarentine.


La malga è accogliente ma piccolina, con una decina di tavolini all’interno ed altrettanti fuori, altro motivo per cui è consigliato arrivare presto…. Se proprio non siete mattinieri o comunque volete evitare di dover aspettare troppo a lungo, optate per un pranzo tardivo, tipo verso le 14, quando la maggior parte della gente del posto che frequenta questo luogo ha ormai finito di mangiare ( 📞  348 669 9795).Noi ci siamo sistemati nella saletta interna, addobbata con fotografie di una volta, campanacci decorati a festa e arnesi contadini tipici. Spartana, ma molto carina. I piatti sono quelli della tradizione altoatesina: frittata in brodo, canederli allo speck in brodo, canederli al formaggio con cavolo cappuccio, omelette con speck e formaggio, taglieri e così via.

Naturalmente non mancano i dolci, primi tra tutti i kaiserschmarren, lo strudel di mele con panna montata e l’omelette con marmellata. Buono anche il caffè.

Che dire? Guardando fuori dalla finestra, con la neve,  quassù l’atmosfera è veramente magica!
Per il rientro seguite la stessa strada dell’andata: se portate con voi la slitta scendere è molto divertente, così come se salite con gli sci d’alpinismo. Per i più esperti (e in assenza di pericoli di valanghe) con gli sci si può salire fino al Lago di Luco (2182 metri). Attenzione: la struttura non noleggia le slitte.

 

Nel periodo invernale la malga è aperta durante il Ponte dell’Immacolata, nel periodo natalizio e alcuni weekend a seguire. Contattateli per essere sicuri!

Siamo stati sul Monte Luco anche in estate, ve l’abbiamo raccontato QUI.

Fié: alla Hofer Alpl in inverno

Alla Hofer Alpl si arriva con una bella passeggiata sulla neve sopra i laghetti di Fiè allo Sciliar: conosciamo bene questo posto perché andiamo spesso alla Tuff Alm, la prima struttura che in meno di un’ora di cammino si raggiunge dal parcheggio alla fine della strada (sei euro al giorno, bagni pubblici). Appena intrapresa l’escursione ecco davanti a voi il Dente dello Sciliar, massiccio imponente.

Si sale lungo la strada forestale (consigliato), oppure nel sentiero nel bosco, un po’ più ripido, ma veloce. Assolutamente consigliato portarsi una slitta per poi tornare a tutta velocità.

Ecco la Tuff Alm, con la sua struttura tipica e il parco giochi fruibile anche in inverno: scivolo, altalene, biliardino e. giochi vari messi a disposizione dei più piccoli. Qui normalmente c’è però tanta gente e se avete ancora un po’ di energia vi consigliamo di proseguire ancora per 40 minuti fino alla Hofer Alpl.

Si attraversano i prati della Tuff Alm, poi si sale per circa 15 minuti e poi si seguono le indicazioni sulla destra che portano alla meta grazie ad un bel sentiero con un saliscendi piacevole nel bosco.

In un batter d’occhio arriverete in questa bella struttura, che domina tutta la valle sottostante. Posto autentico e genuino, gestione molto cordiale della famiglia Hofer, è sicuramente una bella alternativa a tanti posti più affollati. Bello per i più piccoli anche il loro parco giochi, con scivolo, altalene, corde per arrampicarsi e poi un bel prato per slittare e giocare con la neve.

Se salite invece dal paese di Ums (sentiero numero 8, due ore circa, dislivello è di 501 metri) potete affittare una delle slitte della Hofer Alpl (3 euro l’una) e scendere poi per la forestale di circa 5 chilometri.

Mangiare:

Sempre una bontà i piatti proposti, dalle uova con le patate alla frittata in brodo, piuttosto che taglieri, tagliatelle fatte in casa e altri piatti tipici altoatesini. Notevoli anche i dolci, dalle torte al tiramisù con arancia e cannella.

L’Hofer Alpl è aperto tutti i giorni durante le vacanze di Natale, poi tutti i weekend dal venerdì alla domenica. Se arrivate presto potete anche gustare il brunch, con pane fatto in casa, marmellate, affettati e uova.

Contatti:

Hofer Alpl
📞 349 400 85 60
🌐 www.hoferalpl.it

Passeggiando al lago di Ledro

Questa escursione è una di quelle da segnarsi, se non l’avete ancora provata. Ottima opzione per chi decide di trascorrere una giornata in famiglia e ha voglia di una semplice passeggiata non impegnativa.

Sicuramente molti di voi conoscono già il lago di Ledro, per averci passato una bella giornata d’estate ed averne approfittato per qualche tuffo, ma a noi piace tantissimo anche in inverno perché  offre la possibilità di una passeggiata attorno al lago,molto più rilassante in questo periodo, lontani dalla caos dell’alta stagione. E’ una pesseggiata  adatta a tutti e percorribile anche con il passeggino sportivo.

Noi abbiamo avuto la fortuna di farla in una splendida domenica di sole ed è stata proprio una piacevole mattinata. L’itinerario per il giro del lago completo misura dieci chilometri ed è percorribile in circa 2 ore e mezza di camminata. In alternativa potete optare per il tratto più classico – e secondo noi più bello – con partenza da Pieve di Ledro e arrivo a Molina (o viceversa).

Una volta lasciata la macchina nel parcheggio di fronte all’Hotel Lido, a Pieve, troverete senza problemi le indicazioni e il sentiero che costeggia il lago. Non potete sbagliarvi. Il percorso è praticamente pianeggiante ed offre fin da subito splendidi scorci sulle montagne.

Una volta arrivati alla frazione di Mezzolago (cinquanta metri prima dell’omonimo hotel),  dovete attraversate la strada principale perché il percorso si trasferisce all’interno del centro storico del paese, che abbiamo molto apprezzato per gli affreschi ed i dipinti di vita quotidiana.

Si prosegue fino alla chiesa e da qui sempre dritti sulla strada asfaltata delimitata da una staccionata in legno. Da qui, in poco tempo, si raggiunge uno splendido punto panoramico con una vista mozzafiato sul lago. Non passerà inoltre inosservata Villa La Dianella, una dimora storica dei primi del Novecento che gode di una posizione privilegiata.


Da qui proseguite sempre su Via Belvedere fino a ricongiungervi al percorso lungo il lago e una volta passato il Camping al Sole giungerete a Molina di Ledro, dove si trova il Museo delle Palafitte. Da qui potete tornare  a Pieve  ripercorrendo la via dell’andata, oppure concludere il giro del Lago dirigendovi verso Pur.

In tal caso gran parte del percorso coincide con la strada principale, ma fuori stagione non è assolutamente un problema.

Per completare al meglio la giornata vi consigliamo Ledro Land Art e le sue installazioni artistiche. Si  raggiunge in cinque minuti in macchina da Molina di Ledro oppure a piedi dalla località Pur.

NEI DINTORNI
ESCURSIONI PER ADULTI

Al Museo della Guerra di Rovereto

Lo sapete che se siete in possesso dell’Egregio Family Pass tutto il nucleo familiare può entrare in questo museo al costo di un biglietto?!  

A dispetto del nome che promette poco è un posto assolutamente da visitare con i bambini: al suo interno si svolgono periodicamente visite guidate per famiglie ed eventi in cui i più piccoli sono protagonisti, se questo non bastasse si trova all’interno di un antico castello che svetta sulla collina che sovrasta Rovereto, è ricco di storia e regala una vista meravigliosa sui dintorni.

Photo credits @Museo Storico Italiano della Guerra Onlus

Al suo interno si possono trovare le tracce del suo passato: la corte interna con i bassi scalini per far passare cavalli e carrozze e le palle di cannone in pietra, perché un tempo di usava così e le innumerevoli chiavi che servivano per chiudere i cancelli e proteggere i soldati che vivevano al suo interno.

Photo credits @Museo Storico Italiano della Guerra Onlus

 

Avevamo un ricordo molto vago di questo museo e, forse, la cosa che rimane più impressa è la grande campana dei caduti che ora si trova sul colle Miravalle: rimane impressa non solo perché enorme ma anche perché forgiata con i cannoni in ricordo di chi ci aveva lasciato durante la prima guerra mondiale.

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Durante la visita al castello e al museo la nostra guida, simpaticissima, ci ha guidato attraverso le varie sale parlandoci della vita dei soldati, di quello che facevano e cosa significasse vivere in guerra. Mi è piaciuto che si sia soffermato soprattutto sugli aspetti quotidiani e sensazioni  invece che parlare solo dell’aspetto bellico. Una cosa che colpirà sicuramente i bambini sono le narrazioni sulla vita quotidiana dei soldati: per esempio sapevate che i soldati mangiavano una volta al giorno e che il pane, per risparmiare, veniva preparato con della segatura tagliata molto sottile? Impressionante no?

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SI impara poi cos’è una gavetta, come si usa un periscopio e hanno tenuto in mano una vera (ma svuotata quindi innocua) bomba a mano.

In sincerità, per noi, che in generale non amiamo le armi, nemmeno giocattolo, entrare in un museo del genere è una sfida, ma crediamo che sia di fondamentale importanza capire cos’è la guerra e sapere che se ne sono combattute due nel secolo scorso anche nelle nostre terre: aiuta i bambini a capire meglio i loro compagni di classe che vengono da paesi lontani. Assolutamente da visitare.

Photo credits @Museo Storico Italiano della Guerra Onlus

Vsitare il museo con i piccoli a quanto pare è veramente interessante: all’interno del Castello un suggestivo percorso porta alla scoperta di torrioni, cunicoli, cannoniere e di una vasta raccolta di armature, armi bianche e da fuoco. Nella sezione dedicata alla Grande Guerra, gli oggetti sono accompagnati da immagini e testimonianze e avvicinano i più piccoli al difficile tema della guerra e dei conflitti. Inoltre in biglietteria è possibile acquistare una guida illustrata per bambini (al costo di 1 euro), con le colorate illustrazioni di MarameoLab. Comprese nel biglietto avrai a disposizione anche delle schede illustrate di approfondimento (puoi scaricarle in fondo alla pagina, anche in versione da colorare).

Tariffe – Intero 9 euro; ridotto 7 euro; gratuito sotto i 18 anni.

Tariffe family – Per gli adulti biglietto intero a 9 euro e ingresso gratuito per tutti i figli minori di 18 anni. Con Euregio Family Pass il nucleo famigliare composto da 1 o 2 adulti e figli minori entra al costo di un solo biglietto ridotto.

Con la Membership Card Family ingresso gratuito per un anno per due adulti e i minori dello stesso nucleo famigliare. La Card è intestata ai bambini che potranno così visitare gratuitamente il Museo per un anno accompagnati da uno o due adulti a scelta e i vantaggi non si fermano qui: con la Card è possibile partecipare gratuitamente a tutte le attività del calendario dedicato alle famiglie. Ogni weekend potrete scegliere tra visite e laboratori su temi legati alla storia del castello o alle collezioni del Museo, differenziati per età nella fascia 4-10 anni. Presso il bookshop del Museo inoltre, presentando la Card avrete diritto ad un sconto del 20% sulle edizioni del museo e del 10% su tutte le altre pubblicazioni, che comprendono numerosi titoli di narrativa per ragazzi. Il costo della Card è di 40 € e ha validità un anno dalla data di emissione. Per aderire è sufficiente compilare il modulo di adesione e presentarlo alla cassa, dove insieme alla tessera vi sarà consegnato anche un omaggio di benvenuto.

Il Museo ha ottenuto il marchio Family in Trentino della Provincia autonoma di Trento e fa parte del Distretto Family della Vallagarina.

Orari

Il museo è aperto tutto l’anno. Chiuso i lunedì non festivi, 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio. Si trova a Rovereto in via Castelbarco 7 .

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Primo ConTatto: il massaggio infantile indiano

La scuola Primo ConTatto di Trento nasce da un gruppo di donne con differenti professionalità, ma tutte accumunate da una significativa esperienza nel sostengo dei singoli, delle coppie e delle famiglie nei delicati processi che accompagnano la maternità e la genitorialità. Attraverso l’integrazione delle loro discipline, orientate ad approfondire gli aspetti più intimi e profondi della relazione genitore-bambino, le docenti propongono un percorso formativo per trasmettere l’arte del massaggio neonatale secondo la tradizione indiana. L’insegnamento della tecnica a livello teorico sarà affiancato da un lavoro a livello esperienziale e dalla creazione di spazi di riflessione e condivisione che consentano lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé e dell’altro. L’obiettivo è di formare operatori in grado di utilizzare il tocco come strumento di relazione, ascolto e comunicazione e capaci di supportare i neo-genitori, aiutandoli a mettere in campo le risorse necessarie per la crescita individuale e lo sviluppo della relazione con il nuovo nato.

Il primo ciclo formativo si terrà a Trento a partire da marzo 2022 ed è rivolto a tutte le figure che si occupano di salute a livello fisico, emotivo e relazionale e desirano acquisire nuovi strumenti per accogliere e accompagnare i genitori sia individualmente che all’interno dei gruppi

Ecco il programma della formazione che prevede una parte teorica associata ad una prevalente parte esperienziale, con momenti di scambio e condivisione all’interno del gruppo. Nella parte teorica verrano affrontati argomenti come:  il gruppo come spazio di scambio animico, la vita prenatale, la forza della nascita, il mondo di fuori, il corpo del neonato, il linguaggio del bambino, le competenze del bambino, la conduzione gruppi di tipo relazionale, la triade padre-madre-bambino. QUI gli approfondimenti.

La parte esperienziale prevede che durante il percorso vengano accolte delle coppie di neo genitori con il loro neonato, così da aver modo di osservare cosa accade nella relazione e nel massaggio in presenza in modo consapevole.

Gli obiettivi del percorso sono quelli di formare persone che siano in grado di: trasmettere l’arte del massaggio neonatale che deriva dalla tradizione indiana, dare sostegno alle neo-mamme nelle difficoltà di adattamento alla nuova vita, apprendere i principi dell’ascolto attivo e della presenza consapevole, dare sostegno alla relazione primaria, nella triade madre-padre-bambino, aiutare a mettere in campo le risorse per la crescita individuale e lo sviluppo della relazione, saper individuare e sostenere il potenziale di guarigione presente all’inizio della vita, per ristabilire la salute primaria.

La figura che si vuole formare è una sorta di “facilitatore” della relazione attraverso il “tocco” ovvero che abbia sviluppato la capacità di: cogliere l’importanza del buon contatto nella relazione triadica madre-padre-bambino, prestare assistenza empatica alla puerpera, facilitare dinamiche di gruppo  e sappia accompagnare i soggetti nella relazione adulto-figlio.

Gli incontri avranno una cadenza mensile. 9 incontri di una sola giornata, il sabato. Altri 2 incontri di sabato e di domenica. Da febbraio 2022, presso via Dordi, 4 a Trento (in centro, dietro il Duomo). Per l’attivazione del corso c’è un minimo di 10 persone e un massimo di 14 persone. I partecipanti verranno valutati tramite colloquio preliminare. Un attestato qualificherà il partecipante al corso come “insegnante di massaggio neonatale”.

Le insegnanti saranno: Stefania Gadotti, Clara Pintarelli, Patricia Thaler, Elena Conci, QUI trovate le loro biografie.

Per info e costi: scrivere a primocontatto22@gmail.com – sito 

All’Eremo di S. Colombano

Quando andate a Rovereto non dimenticatevi di visitare questa meraviglia architettonica: l’eremo di San Colombano, a 3 chilometri dalla città, costruito nella roccia. E’ raggiungibile in un quarto d’ora a piedi dal parcheggio che si trova sulla statale che porta a Vicenza. Una breve discesa nel verde della vallata scavata dal torrrente Leno, il ponticello sopra al fiume e poi ecco la scalinata di 102 gradini che porta rapidamente alla meta, dedicata al Santo che secondo la leggenda in veste di giovane cavaliere uccise il drago che provocava la morte di bambini battezzati nelle acque del torrente.
Il luogo è molto suggestivo anche per i bambini: dove mai vedranno un’altra costruzione per cui è stato necessario scavare nella roccia per riuscire a finire la punta del campanile? E che suggestione quando si arriva lassù, con uno strapiombo di 120 metri, e i fiori che spuntano tra la roccia nuda! Una volta arrivati alla cappella si può salire da una porticina, osservare la grotta dove viveva l’eremita e sbirciare da una finestrella che è il punto più alto dell’eremo, che sembra essere stato abitato sin dal 753. La data di costruzione della chiesetta risale al X secolo.

Dopo l’apertura del 1 maggio l’eremo è aperto, in questo periodo, ogni domenica dalle 14.30 alle 18.00. Vi aspettiamo!!!

Info utili: l’eremo è aperto al pubblico solamente tra maggio e settembre, esclusivamente nei giorni festivi dalle 14.30 alle 18.00, e la chiusura implica anche quella del cancello che permette l’accesso dal ponticello. 

Maggiori info: eremosancolombano@gmail.com