Author - Silvia

Il sentiero fiabesco alla cascata di Calliano

La Cascata del Rio Cavallo, a Calliano, è un angolo di natura incantata. Il sentiero che la congiunge al Parco Europa, passando attraverso i vigneti ed il bosco, è dallo scorso anno diventato un sentiero fiabesco, quello dedicato a Lila e la Magia del Bosco. Un percorso breve e semplice, ma non adatto ai passeggini.

Lila e la magia del bosco

Da giugno 2024 il sentiero che porta alla cascata è stato infatti abbellito da pannelli su cui viene raccontata la storia di “Lila e la Magia del Bosco”. I pannelli sono accompagnati da otto installazioni artistiche composte con materiali naturali e di riuso, come legno e ferro. Interessante, e più insolito, anche l’utilizzo del vetro.

Il progetto ha visto protagonisti i bambini della scuola elementare del paese, che hanno seguito un percorso ricco di stimoli e incontri mirati a conoscere meglio gli aspetti storici e naturalistici del territorio. Ci sono poi dei riferimenti e degli spunti di riflessione relativi ai rifiuti e all’importanza di rispettare l’ambiente.

Sentiero fiabesco alla cascata: come arrivare

Dalla superstrada che collega Trento con Rovereto arrivate all’altezza di Calliano e seguite le indicazioni per Nomi. Dopo qualche centinaio di metri vedete i campi da tennis e il parcheggio. Da lì (in attesa che mettano dei cartelli), arrivate fino agli ultimi posti macchina e camminate sul prato prendendo la direzione di destra, camminando verso il primo pannello. Questa è anche la strada che porta fino a Castel Beseno.

Il percorso

Si cammina inizialmente in una zona di campagna, con i vigneti a fianco. In mezzo a tutta questa tranquillità, con il torrente che scende da Folgaria, ad un certo punto ecco spunta anche, in lontananza, Castel Beseno, che domina fiero tutta la piana.

Il percorso vede la presenza di una scalinata, con corrimano e gradini regolari.

Una mezz’ora circa ed ecco il fragore della cascata. Aumentate il passo ed ecco il colpo di scena: in tutto il suo splendore, la cascata del Rio Cavallo!

Sentiero fiabesco: buono a sapersi

Il posto è molto carino e d’estate è l’ideale per trovare un po’ di refrigerio dall’afa della città. Nei tratti più tranquilli si può anche fare il bagno (attenzione: acqua bella fredda!) e sistemare gli asciugamani sull’erba. Si torna indietro sullo stesso percorso. A breve sarà a disposizione anche un libretto, da ritirare gratuitamente all’inizio del percorso, sempre collegato alla storia di Lila.

Il Sentiero Fiabesco è un semplice itinerario tra frutteti e boschi che racconta, a tappe, la storia di Lila e della magia nel bosco,

Lungo il sentiero fiabesco

Sentiero Fiabesco: info utili

  • LUOGO: Calliano
  • PARTENZA: Campi da tennis a Calliano
  • ARRIVO: Cascata Zambel (Rio Cavallo)
  • ALTITUDINE:  219 metri
  • DISTANZA: 1,3 chilometri
  • DURATA: 1 ore (andata e ritorno)
  • DISLIVELLO: 30 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: no

Per maggiori informazioni sul Sentiero Fiabesco Lila e la Magia del Bosco clicca QUI

Cosa vedere nei dintorni del Sentiero Fiabesco

Cosa si può fare dopo aver percorso il Sentiero Fiabesco? Oltre ad ammirare la bella cascata del Rio Cavallo, potete trovare qualche utile spunto qui:

Val Martello: al Rifugio Corsi

Posto selvaggio ed incontaminato la Val Martello, laterale della Val Venosta che merita sicuramente una visita. Meta di oggi il Rifugio Corsi, che si raggiunge con una facile passeggiata.

Il panorama alpino è di quelli che tolgono il fiato: si spazia dai verdi prati del fondovalle alle vette glaciali del Gruppo Ortles-Cevedale. Questa camminata la consigliamo anche alle famiglie con bambini che hanno voglia di camminare, perché si arriva in uno splendido scenario naturale con cascate, ghiacciai in lontananza e perfino un ponte sospeso sopra l’impetuosa cascata del rio Plima.

Come arrivare al Rifugio Corsi

Vi abbiamo già raccontato la passeggiata al lago di Gioveretto, all’inizio della valle, fattibile anche con i passeggini, ma questa volta ci siamo spinti più in alto, arrivando con la macchina fino al Rifugio Genziana (2.050 metri).

Da Merano si prosegue lungo la strada statale della Val Venosta. Arrivati nei pressi di Laces si seguono le indicazioni per la val Martello, interamente compresa nel Parco Nazionale dello Stelvio. Alla fine della strada, che sale un po’ tortuosa per una mezz’ora, si lascia l’auto in uno dei parcheggi a pagamento (5 euro a giornata), dopodiché si prende il sentiero n.150.

Verso il Rifugio Corsi

In circa 40 minuti di cammino, agevole anche se in salita, si arriva al rifugio Corsi (2.265 metri), posizionato sopra uno spuntone roccioso dal quale si gode di un bel panorama sulle montagne circostanti, su tutta la valle e sul già citato lago di Gioveretto.

Bella questa passerella sospesa che regala un diversivo e un pizzico di adrenalina. Al rifugio c’è anche la possibilità di divertirsi con tanti giochi, semplici ma sempre divertenti.

Dal Rifugio Corsi si intravede il Lago di Gioveretto

Verso il rifugio Martello

Se avete tempo e voglia, vi consigliamo di proseguire per una mezz’ora, in direzione Rifugio Martello – sentiero 103. Arriverete alla caratteristica vecchia diga e poi in una valle incontaminata dove scorre il rio Plima (e, qui, si possono rinfrescare i piedi, che gioia!), e da dove potrete ammirare i ghiacciai e le cime che sfiorano i 3.800 metri di quota del Gruppo dell’Ortles.

La cascata che scende dalla Cima Marmotta è spettacolare. Si ritorna alla macchina dallo stesso percorso. Suggerimento utile: fermatevi a comprare le famose fragole della Val Martello sulla strada del ritorno

Rifugio Corsi: info utili

  • LUOGO: Val Martello
  • PARTENZA: rifugio Genziana
  • ARRIVO: rifugio Corsi
  • ALTITUDINE: 2.265
  • DURATA:  circa 40 minuti
  • DISLIVELLO: 260 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: rifugio Corsi | tel. 335.6306603 | aperto da metà giugno a metà settembre

Cosa fare nei dintorni

  • semplice passeggiata lungo le rive del lago Gioveretto
  • attività per bambini e famiglie a Naturno e dintorni QUI
  • tante altre idee nella nostra guida della Val Venosta QUI

A Predazzo un ponte sospeso nascosto

Per gli amanti dei ponti tibetani eccone un altro, in Val di Fiemme, ancora poco conosciuto! Si parte dal paese di Predazzo, prendendo la stradina che costeggia il torrente Travignolo e che si imbocca alla fine del ponticello, subito dopo la scuola della Guardia di Finanza. Oppure, via più veloce e meno impegnativa, da Bellamonte.
Ponte-Tibetano-Predazzo-3

Ponte sospeso: itinerario da Predazzo

Molto carino il primo tratto, tra aree verdi, postazioni del percorso vita e praticamente pianeggiante. Seguite le indicazioni per il centro visitatori del parco di Paneveggio, il camping Valleverde (qui si mangia anche un’ottima pizza ed è aperto anche a chi non campeggia lì) e poi la località Sottosassa. Impossibile perdervi.

Si prosegue in questa valle rigogliosa e poco frequentata, con diversi punti in cui poter immergere i piedi nell’acqua e terrazzini per osservare il ruscello in tutto il suo impeto.

La strada, larga e comoda, comincia a salire un po’ di più e seguendo sempre le indicazioni per il “ponte sospeso” arriverete in un’ora e mezza circa alla meta. L’ultimo tratto, a causa della pendenza e delle radici nel terreno, non permette di arrivare fino alla fine con il passeggino o con le e-bike… ma un ultimo sforzo e vedrete che meraviglia!

Il ponte è lungo quasi 40 metri, alto una ventina e con un pavimento in larice, cosa che rende meno impattante l’attraversamento, soprattutto per i cani. La portata massima è di dieci persone, ondeggia un po’ ma d’altra parte è questa la bellezza dei ponti tibetani, o no? Vedrete che spettacolo!

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val di Fiemme
  • PARTENZA: Predazzo
  • ARRIVO: ponte sospeso Bellamonte
  • ALTITUDINE: circa 1.300 metri
  • DURATA: un’ora e mezza (solo andata)
  • DISLIVELLO:  300 metri circa
  • PASSEGGINO: solo in parte
  • PUNTI DI RISTORO: pizzeria/ristorante presso il camping Valle Verde

Ponte sospeso: passeggiata da Bellamonte

La passeggiata parte dall’hotel Sole di Bellamonte e in circa mezz’ora conduce al ponte sospeso. Potete posteggiare la macchina a poche centinaia di metri in un piazzale lungo la strada. Il sentiero 342A, che si imbocca dietro il parcheggio dell’albergo è facile e tutto in discesa.

Il percorso, su strada sterrata, alterna tratti nel bosco ad ampi prati. Superata la piccola baita in legno seguite il sentiero 342B che scende a sinistra. Questo è l’unico tratto scosceso ma niente paura è dotato di cordino corrimano.

Ecco arrivati alla meta! Non vi resta che camminare per 40 metri sospesi ad un’altezza di 25 metri sul torrente Traviglolo. Un’avventura che piace sia a grandi che piccini. Il pavimento del ponte è costituito da larghe tavole in legno, comode anche per i nostri amici a quattro zampe!

Potrebbe interessarvi la nostra mini guida di Predazzo, cliccate QUI.

Funivia cabrio Tires: super wow!

La funivia cabrio Tires è operativa dal 17 maggio al 2 novembre 2025. Una stagione lunghissima per godere di questa esperienza unica in Italia. Quello di Tires è il solo impianto a fune sul territorio nazionale che permette ad una decina di persone di a viaggiare sul tetto.  Potrete così ammirare i gruppi montuosi del Catinaccio e del Latemar... capelli al vento! Un viaggio di 4 chilometri,che in circa 10 minuti porta da 1131 a 1.752 metri, alla Malga Frommer.

funivia cabrio Tires

La stazione a valle e quella a monte sono integrate con il paesaggio, mimetizzandosi nella montagna. All’interno le stazioni sono illuminate da una luce verde soffusa, con dettagli in legno profumato e vetrate panoramiche: un approccio green e sostenibile al design.

Funivia cabrio Tires: tante escursioni

All’arrivo in quota avete diverse possibilità:

Lungo il sentiero Hirzel

  • Continuare con la telecabina fino a quota 2337  metri dove si trovano il Rifugio Coronelle e il Laurins’ Lounge (perfetti per mangiare) e proseguire sul sentiero Hirzel fino al Rifugio Paolina. Si tratta di un’escursione non particolarmente impegnativa, ma consigliata con bambini un po’ grandicelli, abituati a camminare, o con lo zainetto per i più piccoli. Vi regalerà un panorama meraviglioso a 360°.
  • continuare poi fino all’Aquila di Christomannos. Un’escursione panoramica che potrà permettervi di ammirare la Val d’Ega e la Val di Fassa.
  • arrivare a malga Masarè : lungo il sentiero Hirzel , circa venti minuti prima di arrivare al Rifugio Paolina, troverete le indicazioni per la malga che raggiungerete in circa una mezz’oretta di discesa nel bosco lungo un piccolo sentiero. Tipica malga altoatesina con una meravigliosa terrazza panoramica, piatti gustosi e personale giovane e cordiale. Vicino un piccolo parco giochi e un recinto con diversi animali.

Verso le malghe

  • arrivare in una ventina di minuti con facile passeggiata (anche con passeggino da trekking alla Malga Messnerjoch (QUI il nostro racconto partendo da Passo Nigra) con parco giochi e piatti tipici.
  • oppure andare in un’ora (e 300 metri di dislivello) alla nostra amata Malga Haniger, proprio sotto le Torri del Vajolet. Qui si mangiano ottimi canederli e tante altre prelibatezze.
  • in mezz’ora di camminata pianeggiante potete inoltre arrivare a Passo Nigra e da lì arrivare in un’ora e mezza a Malga Hagner e Maso Schiller, rifugi che offrono una spettacolare vista e i piatti della tradizione sudtirolese.
  • o ancora in circa un’ora e mezza di camminata partendo dalla Frommeralm arrivare alla Malga Franzin. L’ultimo tratto per raggiungere la malga (dal parcheggio Climbing Rock) è sulla strada. Nei prossimi anni sono previsti dei lavori che permetteranno di raggiungerla più comodamente. Malga moderna e curata con diversi tavoli e divanetti all’esterno, dolci deliziosi, una piccola sabbiera e scivolo per i più piccoli.

Funivia cabrio Tires: info utili

I prezzi della funivia li trovate QUI. È prevista anche una tariffa “family”, che comprende l’utilizzo dell’impianto per due adulti (genitori o nonni) e i bambini fino a 16 anni.

Info: 0471.614139

Il labirinto del Latemar: wow!

Ecco un posto davvero suggestivo e poco conosciuto. Parliamo del labirinto del Latemar, situato nei pressi del Passo di Costalunga, a 1745 metri di altitudine. Questo passo, incorniciato da alcune tra le più scenografiche cime dolomitiche, fa da spartiacque tra la Val di Fassa e la Val d’Ega. Ma siete o non siete curiosi di saperne di più sul labirinto? Vi raccontiamo subito tutto!

Come raggiungere il labirinto del Latemar

Una volta arrivati al passo (si arriva molto facilmente sia dal versante trentino che da quello altoatesino in circa un’ora d’auto sia da Trento che da Bolzano) si parcheggia la macchina. Si seguono quindi le indicazioni per il  sentiero 21. Si sale gradualmente nel bosco, su un percorso non adatto ai passeggini per la presenza di sassi e radici.

Per arrivare al cosiddetto Labirinto del Latemar si percorre un sentiero segnato da molte radici. E' sconsigliato quindi il passeggino.

Sentiero verso il labirinto del Latemar

L’escursione

In un’oretta  di cammino si arriva alla Radura di Mezzo, un bel prato con tavole e panche perfetto per un un piccolo picnic. Fate attenzione, a circa 30-40 minuti dalla partenza, a seguire l’indicazione “Mitterleger” (Radura di Mezzo, appunto). Anche se qui ogni scorcio è da cartolina, meglio non perdersi ancora prima di arrivare!

Dalla radura proseguite brevemente in salita per poi incamminarvi a sinistra sotto le imponenti pareti del Latemar, tra cui spiccano ovviamente le sue Torri. Bellissimo passare di qui con i colori dell’autunno, ma questo posto è meraviglioso sempre. Finito il bosco si aprirà davanti a voi un luogo lunare, frutto di una frana distaccatasi dal massiccio montuoso circa duecento anni fa.

Il Labirinto del Latemar

Ecco che qui comincia il vero divertimento, soprattutto per i più piccoli. Non mancano infatti pertugi, scalette, enormi massi da scalare… siamo ormai dentro il labirinto vero e proprio! Non temete, perdersi è difficile! Basta  seguire sempre il segnavia numero 20 e le classiche indicazioni del sentiero bianche e rosse. Un po’ di attenzione con i bambini è però necessaria, pur non essendoci punti particolarmente esposti.

Spettacolare la vista che si apre sul Catinaccio, in tutta la sua bellezza. Tutta la zona si può agevolmente visitare salendo con gli impianti di Carezza Dolomites. Inoltre da queste parti i rifugi sono quasi sempre tutti aperti fino a metà ottobre e gli itinerari sono perfetti anche con i bambini. Ve ne abbiamo parlato in Impianti a Carezza: tutte le info.

A questo punto vi troverete a poco più di 1900 metri di altitudine, con un dislivello di circa 200 metri rispetto alla partenza. Una salita insomma non impegnativa, mentre la discesa tra i massi richiede un minimo di atleticità in più. In un paio d’ore senza soste (anche se sicuramente vi prenderete più tempo) si torna con un giro ad anello al punto di partenza. Per trovare un posto in cui mangiare dovete tornare al Passo di Carezza.

Labirinto del Latemar: info utili

  • LUOGO: Passo di Costalunga
  • PARTENZA: parcheggio Passo di Costalunga
  • ARRIVO: giro ad anello del Labirinto del Latemar
  • ALTITUDINE: 1900 metri
  • DURATA: 2 ore
  • DISLIVELLO: 200 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: al passo di Costalunga

Nei dintorni di Passo Costalunga (Carezza)

Il Labirinto del Latemar non è l’unica attrattiva della zona. Ecco tre cose top da fare nei dintorni e che non dimenticherete facilmente:

Malga Stablasolo in Val di Rabbi

Malga Stablasolo è una delle mete più apprezzate da chi visita la Val di Rabbi per la prima volta, ma resta sempre un punto di riferimento anche per chi invece torna più volte tra queste montagne. Un po’ perché è facile da raggiungere, un po’ perché da qui si possono facilmente raggiungere molti luoghi simbolo della valle.

Come arrivare a Malga Stablasolo

Per arrivare alla malga si percorre la Val di Rabbi fino al bivio per Piazzola, dove si svolta a destra e si seguono le indicazioni per Malga Stablasolo. Raggiunta la chiesa del paese si prosegue fino al vicino centro abitato di Somrabbi, lo si supera e ci si inoltra nel bosco. Raccomandiamo prudenza e attenzione, perché la strada è comunque stretta per chi non abituato alle strade di montagna, ed è anche frequentata da molti ciclisti.

Parcheggio Coler

Da qui si arriva al parcheggio del Coler (a pagamento, quota 1386 metri). Nei mesi estivi fino a inizio settembre la strada di è chiusa al traffico dalle 9.45 alle 17 ed è possibile raggiungere il parcheggio solo con navetta Stelvio Bus Rabbi. In alternativa si lascia l’auto nel parcheggio al Plan (stesse limitazioni)  o Plazze dei Forni  (senza limitazioni di orario) e si prosegue a piedi o con il servizio di navetta, linea 1 (maggiori info QUI). Anche la salita alla malga può essere fatta con il minibus, noi però vi consigliamo di salire a piedi. La passeggiata richiede circa 50 minuti, ed è fattibile anche con  passeggino sportivo o bici (noi siamo saliti in e-bike, leggete QUI

La malga

Malga Stablasolo si raggiunge quindi davvero facilmente, anche se non siete grandi camminatori. E’ aperta tutti i giorni generalmente da inizio giugno a inizio novembre. In inverno durante le vacanze natalizie e nei weekend. Per essere sempre aggiornati sulle aperture meglio comunque consultare la loro pagina Facebook, QUI!

L’interno è molto grazioso, con tanto legno, perfetto anche per le giornate un po’ più fresche, ma naturalmente si può mangiare anche all’esterno, immersi in una splendida cornice naturale. Tutti i piatti sono preparati con ingredienti locali, alcuni dei quali provenienti direttamente dal loro orto. Da provare le costine con patate e la torta della nonna!

Malga Stablasolo: info utili

  • LUOGO: Val di Rabbi
  • PARTENZA: Parcheggio Còler (1380 m)
  • ARRIVO: Malga Stablasolo
  • ALTITUDINE: m 1539
  • DISTANZA: 2,5 km
  • DURATA: 1,45 ore  (andata e ritorno)
  • DISLIVELLO: 160 metri
  • PASSEGGINO: da trekking
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Stablasolo tel. 388 863 9582

Contatti

Malga Stablasolo
tel:  388 863 9582
e-mail:  malgastablasolo2@gmail.com

Cosa fare nei dintorni di Malga Stablasolo

Ci sono varie passeggiate che partono da malga Stablasolo, tra queste vi consigliamo:

  • quella che porta alle vicine Cascate del Saent,
  • la splendida, ma ben più impegnativa escursione estiva al Rifugio Dorigoni
  •  il sentiero dei larici monumentali, per ammirare la tenacia di questi alberi plurisecolari
  • bello e facile anche il sentiero di fondovalle che vi porta a scoprire tutte le segherie fino a salire, costeggiando il torrente Rabies, fino alla malga Stablasolo

Eravamo stati a Malga Stablasolo anche in inverno per una bella passeggiata sulla neve, ecco il nostro racconto.

Le cascate di Saent si trovano a breve distanza da Malga Stablasolo

Al Rifugio Rosetta: che spettacolo

Alcuni giorni trascorsi in Primiero ci hanno portati a scoprire dei bellissimi posti con lo spettacolo delle Pale di S. Martino sullo sfondo. Oggi vi portiamo in quota in un luogo davvero unico, stiamo parlando del Rifugio Rosetta a 2.581 metri di altitudine sul bordo occidentale dell’altopiano delle Pale. Facilmente raggiungibile grazie agli impianti di risalita da San Martino di Castrozza e con una breve camminata in quota. Aperto dal 20 giugno al 28 settembre 2025.

Rifugio Rosetta: come arrivare?

Al limitare del paese di San Martino di Castrozza, si trova la cabinovia di Colverde che ci porta a 1965 metri e poi con una comoda funivia si sale fino a 2.609. Per tariffe e orari sempre aggiornati sulla telecabina Colverde e funivia Rosetta (corse ogni 20 minuti o cabina piena). 

Rifugio Rosetta

Una volta scesi dalla funivia inizia la passeggiata verso il rifugio, possibile anche con bambini dai 5 anni in poi con l’accorgimento di dotarli di scarponcini e portate sempre con voi uno spolverino perché può essere utile in caso di vento soprattutto a queste quote. La vista da quassù è veramente pazzesca (ecco un assaggio)! 🙂

Imbocchiamo quindi il sentiero 701 b che in 20 minuti ci porta al rifugio Rosetta. Il percorso non presenta difficoltà alcuna: in discesa, è ben delimitato e comodo.

Rifugio Rosetta

Al rifugio c’è la possibilità di fermarsi sia a dormire che a mangiare ed è bellissimo curiosare tutto attorno: tanti sentieri importanti partono da qui! Noi abbiamo avuto la fortuna di poter pernottare, un’esperienza che vi consigliamo per vivere la montagna con i vostri bimbi e per godervi un’alba che per noi è stata indimenticabile.

Semplice e buona e con piatti tipici la proposta gastronomica!

NB. Per i più avventurosi e bambini grandi, c’è la possibilità naturalmente con i genitori di raggiungere anche Cima Rosetta, venti minuti a piedi dall’uscita della funivia, con la massima attenzione si può arrivare vicino alla vetta dove il panorama, siamo certi, vi lascerà a bocca aperta.

INFO UTILI:

  • LUOGO: Primiero
  • PARTENZA: San Martino di Castrozza
  • ARRIVO: Rifugio Rosetta
  • ALTITUDINE: 2581 metri
  • DISTANZA: 600 metri
  • DURATA: 20 minuti (solo andata)
  • DISLIVELLO: quasi 1100 metri coperto da impianti
  • IMPIANTI: aperti indicativamente da metà giugno fino inizio ottobre
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Rosetta  📞 349.5331742 | aperto dal 20 giugno al 28 settembre 2025

Cosa fare nei dintorni:

Se cercate altre escursioni da fare in Primiero cliccate QUI.

Tridentum, la città sotterranea

Lo sapete che se siete in possesso dell’Egregio Family Pass tutto il nucleo familiare può entrare in questo museo al costo di un biglietto a tariffa ridotta?!  
Lo Spazio Archeologico Sotterraneo del S.A.S.S., a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, custodisce una preziosissima testimonianza delle antiche origini della città. Grazie a questi ritrovamenti è stato possibile ricostruire numerosi passaggi della storia della città.
Un giro interessante per tutta la famiglia, che si intraprende direttamente nel cuore della città moderna e riporta tutti indietro nel tempo. Spesso vengono spesso organizzate mostre ed attività per approfondire questa parte della storia della città, forse un po’ adombrata dalle vicende che si sono succedute nei secoli. Da non perdere in questo periodo “Teatro per famiglie a Tridentum”.

Novità 2025: Trentino Archeo Pass

”Trentino Archeo Pass” è la novità proposta dai musei e dai siti archeologici gestiti dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento per facilitare la conoscenza della storia del territorio.

Un unico pass che al costo di soli 25 euro consente di accedere illimitatamente durante tutto l’anno fino al 31 dicembre al Parco Archeo Natura e al Museo delle Palafitte di Fiavé, al Museo Retico di Sanzeno, allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas e alla Villa romana di Orfeo a Trento.

Permette inoltre di partecipare a tutte le iniziative, inclusi laboratori e visite guidate, organizzate dall’Ufficio beni archeologici provinciale. L’abbonamento è valido per il singolo titolare ed è estensibile all’intero nucleo familiare composto da due adulti accompagnatori e dai figli.

È inoltre possibile acquistare un abbonamento annuale ai soli siti di Fiavé e Sanzeno. Gli abbonamenti sono acquistabili online QUI oppure presso il Museo Retico di Sanzeno e il Museo delle Palafitte di Fiavé. Per saperne di più cliccate QUI. Archeo Natura a Fiavé

EVENTI ESTIVI A TRIDENTUM

Dal 14 giugno presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas è visibile Tridentum VR un’esperienza coinvolgente che arricchisce e completa la visita ai siti della Trento romana.

Indossando un apposito visore è possibile immergersi in Tridentum, lʼantica Trento fondata dai Romani duemila anni fa, e scoprire un mondo sepolto dal tempo grazie a una minuziosa ricostruzione virtuale.

In pochi secondi il visitatore può compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, ritrovandosi in quattro siti di particolare importanza della città: lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Porta Veronensis, l’area archeologica di Palazzo Lodron e l’anfiteatro.

IL SITO ARCHEOLOGICO AL SAS (Piazza Cesare Battisti – Trento)

Nel cuore del centro storico di Trento vive ancora oggi l’antica Tridentum romana. Il SAS custodisce oltre duemila anni di storia.  1700 metri quadrati di città romana in un allestimento affascinante e suggestivo. L’ampia area è costituita da spazi ed edifici pubblici e privati: un lungo tratto del muro che circondava Tridentum, i resti di una torre, parte di una strada fiancheggiata da marciapiedi con rete fognaria sottostante. Le famiglie possono visitare il sito anche avvalendosi della speciale guida “Archeofamily” distribuita gratuitamente: attraverso semplici indizi i bambini sono invitati a scoprire i luoghi più misteriosi e particolari.

AREA ARCHEOLOGICA PALAZZO LODRON (piazza Lodron 31 – Trento)

Sotto Palazzo Lodron, nell’omonima piazza, si nasconde un altro importante tassello della Tridentum romana: una parte di un quartiere meridionale della città con un tratto della cinta muraria, una torre, una strada e resti di edifici privati. Il ritrovamento delle impronte di alcuni tini ha permesso di ricostruire l’ambientazione di una caupona, la bottega di un vinaio.

VILLA ROMANA DI ORFEO (via Rosmini, 4 – Trento)

La Villa di Orfeo è una ricca abitazione situata all’esterno della cinta muraria. Costruita nel corso del I secolo d.C. e abitata fino al III secolo d.C., di particolare pregio è l’ampia sala di rappresentanza pavimentata con un prezioso mosaico policromo che rappresenta Orfeo che con la sua musica incanta le belve. La villa disponeva di numerosi vani, fra i quali un impianto termale con spogliatoio e stanza per il bagno caldo e un secondo ambiente decorato finemente a mosaico. Era inoltre completata da giardini. La Villa di Orfeo è visitabile da martedì a domenica con orario 9-13/14-17.30.  Chiuso il lunedì (tranne i lunedì festivi), 1° gennaio, 1° novembre, 25 dicembre.

Villa romana di Orfeo

Informazioni utili:

L’ingresso allo spazio archeologico comprende anche l’ ingresso alla Villa romana di Orfeo

Per orari e prezzi sempre aggiornati clicca QUI.

CONTATTI:

Spazio Archeologico Sotterraneo Sas (S.A.S.S.)
Piazza Cesare Battisti, Trento
tel.  0461/230171

sito WEB

Val di Fumo: bellezza selvaggia

La Val di Fumo è famosa anche per i cavalli in libertà

La Val di Fumo è pura magia incastonata nella Val di Daone, a sua volta laterale della Valle del Chiese. Nota per i suoi scorci unici e definita “il Canada trentino“, la si percorre con una camminata lunga ma facile, ed è quindi alla portata di tutti o quasi.

Val di Fumo: come arrivare

Partendo da Trento si seguono le indicazioni per Tione e da qui quelle per la Valle di Daone. Da sud l’alternativa è salire in Valle di Ledro da Riva del Garda, proseguire per Storo e poi verso la Valle di Daone. Oppure da Brescia costeggiare il lago d’Idro e poi direzione Valle del Chiese e Daone.

Una volta giunti a Daone si prosegue una mezzora fino al parcheggio Diga Bissina,  a quota 2175 metri.

Val di Fumo e mobilità sostenibile: dove parcheggiare

Vi raccomandiamo di organizzare bene il viaggio ed informarvi sui parcheggi. L’area è infatti soggetta a vincoli di mobilità ridotta. I parcheggi più vicini alla diga si esauriscono molto rapidamente, poi si viene dirottati verso quelli più distanti, dai quali parte una navetta gratuita. Meglio prenotare in anticipo per evitare di dover tornare indietro. Ancora meglio usare lo shuttle e lasciare l’auto in hotel o in altra zona più “tranquilla” (dettagli in calce all’articolo)

Splendida Val di Fumo

L’acqua è indubbiamente l’elemento che rende la zona rigogliosa e fresca, costellata, nella stagione giusta, dal rosa intenso di centinaia di rododendri. Si tratta dell’acqua del fiume Chiese, che nasce dalle vedrette della Val di Fumo, collegate con il grande ghiacciaio della Lobbia, in Val Genova.

Per arrivare in Val di Fumo si costeggia dapprima il lago sulla Diga Bissina

Diga Bissina

L’escursione inizia nei pressi dello sbarramento della diga Bissina: si segue il segnavia 240 e si costeggia quindi in tutta tranquillità il bacino artificiale. In seguito, quando il sentiero inizia a salire leggermente, si hanno due possibilità: a destra percorso più adatto ai bambini che amano saltellare sui sassi e a chi ha la capacità di destreggiarsi su una pavimentazione un po’ sconnessa; a sinistra invece un sentiero privo di  difficoltà.

Che scegliate l’uno o l’altro, una cosa non cambia: il paesaggio è mozzafiato. Una valle bellissima e completamente intatta, dove prima sbucano le mucche, poi i cavalli con i loro puledri e dove l’acqua e il verde tingono questo luogo di colori straordinari e brillanti!

Al Rifugio Val di Fumo

Acqua significa anche attraversamenti: sono infatti tanti i ponticelli che si trovano lungo il percorso. Gli scorci che invogliano a fare foto sono davvero un’infinità. C’è anche una spiaggetta con sabbia bianca finissima che fa sognare  isole lontane…  Si arriva così al rifugio Val di Fumo, in posizione rialzata rispetto al resto della passeggiata.

Diciamo  che i pochi metri necessari per arrivare saranno l’unica salita della giornata, quindi vale assolutamente la pena, almeno per una fetta di dolce e per avere una diversa prospettiva. Noi abbiamo provato la polenta ed i canederli: semplici ma molto gustosi.

Se si vuole, qui si può anche dormire. Per i bimbi  ci sono capre, caprette e caproni, un piccolo scivolo e un’altalena. E poi, una natura incontaminata.

Riscendendo a valle, a soli cinque minuti di cammino, sulla destra, si trova Malga Val di Fumo:  vi aspettano maialini, mucche e altri animali da cortile, ma soprattutto ricotta, formaggi, burro, salami e miele  preparati da loro. Noi abbiamo preso ricotta, formaggio stagionato e una formaggella Val di Fumo…che bontà!

Il ritorno vola come l’andata: i bambini saranno un po’ stanchi ma di certo contentissimi.

Escursioni aggiuntive

Nei dintorni c’è anche la possibilità di fare qualche altra escursione:

  • lago di Campo (50 minuti, passeggiata un po’ più impegnativa, in salita. Il lago è situato lungo il percorso che da Malga Bissina sale al Passo di Campo).
  • In alternativa, sempre a 50 minuti di cammino, si trova Malga Ervina, a quota 2050 m, che si raggiunge seguendo il sentiero per Malga Ervina – Forcel Rosso dal parcheggio della diga di Malga Bissina.

Noi abbiamo optato per il lago di Campo. Che dire? Paesaggio mozzafiato, non ci sono molte altre parole per descrivere tanta bellezza. Da lì potete salire ancora fino a Passo Campo (ancora un’oretta), o girare attorno al lago e fare una sosta picnic. Vi consigliamo di fare il giro partendo da sinistra e poi, quando non vedete più il sentiero, di tornare indietro, altrimenti poi è troppo impegnativo cercare la strada da soli. Noi abbiamo trovato anche dei mirtilli e siamo tornati felici al punto di partenza.

Val di Fumo: informazioni utili

  • LUOGO: Val di Fumo (Val Daone, Valle del Chiese)
  • PARTENZA: Diga Bissina
  • ARRIVO: Rifugio Val di Fumo
  • ALTITUDINE: 1920 metri
  • LUNGHEZZA: 12 km
  • DURATA: 4 ore (A/R)
  • DISLIVELLO:  170 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Val di Fumo 📞0465 674525

Mobilità 2025

Val di Fumo Express: per muoversi comodamente e rispettare l’ambiente è attivo un servizio navetta da Tione alla diga Bissina.

  • Tutti i sabati e le domeniche dal 28 giugno al 27 luglio e dal 30 agosto al 14 settembre 2025  e tutti i giorni dal 2 al 24 agosto;
  • Prenotazione obbligatoria online o presso gli uffici del Parco Adamello Brenta (sede a Strembo, Infopoint di Mavignola e Breguzzo) o gli uffici di Madonna di Campiglio Azienda per il Turismo (sedi di Madonna di Campiglio, Pinzolo, Tione, Lago Roncone e Pieve di Bono) e le Pro Loco di Spiazzo, Caderzone Terme, Carisolo.
  • Maggiori info su costi ed orari, QUI!

Navetta Bissina – dal parcheggio Pracul alla Diga Bissina. Servizio gratuito e NON prenotabile. Orari QUI

Parcheggio – Le aree sosta della Valle saranno a pagamento dal 14 giugno al 14 settembre 2025 e poi i weekend del 20-21 e 27-28  settembre 2025, con prezzo a tariffa giornaliera.  Una volta esauriti i posteggi a Malga Bissina tutti i veicoli saranno dirottati verso il parcheggio Pracul, dal quale parte la navetta gratuita.

Val di Fumo: cosa fare nei dintorni

Dopo aver esplorato la meravigliosa Val di Fumo che si fa?

  • Interessante un giro a Malga Nudole che propone il “Sentiero per tutti”: accessibile anche da ipovedenti e da disabili per la particolare conformità del tracciato (per esempio tabelle in Braille, o l’asfalto ecologico), leggete la nostra esperienza in Malga Nudole: senza barriere.
  • Una visita a Castel Romano invece vi regalerà una bellissima vista dall’alto sulla Valle del Chiese.
  • Per chi ama i parchi avventura c’è il Breg Adventure Park, immerso in una natura rigogliosa

Potrebbe esservi utile anche consultare la nostra mini-guida Estate in Valle del Chiese

Crediti Foto di copertina e a integrazione del testo: @Stefano Vicentini

La gola del Geoparc Bletterbach

Aperta dal 28 aprile al 31 ottobre 2025 dalle 9.30 alle 18.00.

Tra Aldino e Redagno, poco distante da Egna, si trova la spettacolare gola incisa dal torrente Bletterbach, che ha scavato la montagna a partire dalla fine dell’era glaciale. Circa 18 mila anni fa. Il torrente si è così incassato per un tratto di quasi 8 chilometri e fino a 400 metri di profondità, portando alla luce le conformazioni rocciose più antiche, che svelano anche i segreti delle piante e degli animali che popolarono questa regione dolomitica centinaia di milioni di anni fa.

Sono diversi i percorsi, tant’è che si può rimanere nel Geoparc tranquillamente per una giornata intera. Il percorso classico è quello che porta in una ventina di minuti alla gola del Bletterbach, che si risale poi lentamente lasciandosi sorprendere dalle continue meraviglie naturali.

Potete proseguire fino alla cascata e poi tornare indietro, oppure risalire il ripido sentiero che riporta con un giro ad anello al centro visitatori. Totale del percorso: almeno tre ore, dislivello di 250 metri. Un po’ di fatica, ma ne vale la pena!

Per comprendere al meglio questo luogo vi consigliamo la visita guidata che parte ogni giorno e che dura 3-4 ore, con diverse ipotesi di prezzo, tra cui i biglietti famiglia, QUI tutte le info sempre aggiornate su prezzi e orari. Esperte guide spiegheranno ai bambini come dare vita ad un’impronta capace di rimanere nei secoli, mostreranno loro fossili di piante e conchiglie ed in generale introdurranno grandi e piccoli alla magia del mondo delle rocce e dei minerali.

Bletterbach: info utili

  • in caso di pioggia e temporali l’escursione è proibita causa rischio di caduta sassi.
  • è obbligatorio indossare dei caschi protettivi. È possibile noleggiarli gratuitamente presso il centro visitatori, lasciando un documento d’identità
  • la rete cellulare è disponibile solamente in alcuni punti
  • è possibile entrare con i cani al guinzaglio, ma tenete presente che sono presenti diverse scalette con griglie in ferro
  • a causa della presenza di scalette e di sentieri di montagna è impossibile accedere qui con il passeggino
  • consigliate scarpe da trekking impermeabili
  • si può arrivare con l’autobus, orari QUI.

Cosa fare nei dintorni:

Per una pausa pranzo o merenda nelle vicinanze, poco prima di ritornare al centro visitatori (quindi quasi alla fine del percorso circolare che abbiamo descritto) trovate le indicazioni per Malga Laner (apertura da maggio fino all’autunno), con un grande prato dove pascolano gli animali.

Qui i bambini potranno giocare nel grazioso parco giochi e gustare una merenda super, come lo strudel che abbiamo mangiato noi.

Oppure da qui si può proseguire per la Malga Schmiederalm che raggiungerete in poco più di mezz’ora.

Siamo stati al Geoparc Bletterbach anche con la tv, guardate il servizio:

Per maggiori informazioni:  0471.886 946 o sul sito ufficiale.

Se cercate un’altra bella passeggiata nei dintorni la trovate QUI, dal Santuario di Pietralba alla Malga Belriposo.