Archive - Aprile 2023

Sul Corno Bianco: vista a 360°

Passo Oclini, a quota 2000 metri, è un posto meraviglioso in ogni stagione. A poca distanza dal Passo Lavazé, si trova tra la Val d’Ega e la Val di Fiemme. Si parcheggia gratuitamente nell’ampio piazzale dove svetta il nuovo gioco composto da parete di arrampicata, torretta, ponte sospeso e lungo scivolo. Adatto a bambini un po’ grandi, vista la conformazione e la velocità dello scivolo!

Da qui potete fare diverse passeggiate. Da non perdere la possibilità di salire fin sulla cima del Corno Bianco (Weisshorn). Percorso facile con circa 300 metri di dislivello, con sentiero ben segnalato prima sui prati, poi tra i mughi e infine su roccia.

Si tratta di pietra Dolomia, che gli dona quel colore chiaro in evidente contrasto con il suo “gemello” di fronte: lo Schwarzhorn (Corno Nero), composto da porfido e rocce di origine vulcanica.

Si sale gradualmente, senza grandi difficoltà, in circa un’ora. Anche meno per chi è abituato a camminare. Consigliata a chi non ha bambini piccoli, o soffre di vertigini, la deviazione poco prima della cima che indica un punto panoramico. Cinque minuti di sentiero un po’ esposto ed ecco la vista davvero unica sul Bletterbach, con il suo Geoparc che vi raccomandiamo di visitare. In lontananza potete vedere anche il Santuario di Pietralba.

Tornate quindi indietro e in una decina di minuti arriverete al crocifisso sulla vetta. Qui, a 2.313 metri di altitudine, si gode di una fantastica vista a 360° sulle montagne e sulle valli circostanti. Tra le altre, vi indichiamo le più imponenti: le Dolomiti di Brenta, l’Ortles, lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, a le Pale di San Martino.

Tornate indietro sullo stesso sentiero dell’andata il consiglio è di prendere la deviazione a destra che indica Malga Gurndin.

SOSTA CULINARIA.

Arriverete in questa caratteristica struttura in una mezz’ora circa, per pranzare o fare merenda con le loro classiche specialità. Uova, speck e patate, canederli, polenta con formaggio fuso o funghi. Oppure cotoletta milanese con patate.

Grande bontà, prezzi molto buoni. Dalle 14 in poi preparano al momento sia i Kaiserschmarren (omelette spezzettata) che gli strauben (pastella fritta nell’olio), serviti con marmellata e zucchero… che bontà! Per tornare al parcheggio la passeggiata è molto facile: una ventina di minuti in leggera salita.

INFO UTILI:
  • LUOGO: tra la Val d’Ega e la Val di Fiemme
  • PARTENZA: Passo Oclini
  • ARRIVO: Corno Bianco
  • ALTITUDINE: 2313 metri
  • DURATA: un’ora (solo andata)
  • DISLIVELLO:  300 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Gurndin 📞 0471.886745

 

Se pensate che la salita al Corno Bianco sia troppo impegnativa e volete fare un giro più semplice, QUI vi abbiamo raccontato il giro ad anello che porta direttamente alla Gurndin Alm e poi alla Isi Hütte.

Lido di Ora con scivolo wow

Dolci scoperte: MMape di Croviana!

Le api racchiudono un mondo che da sempre affascina grandi e piccini. Il MMape ovvero il Mulino Museo dell’ape, a Croviana, in Val di Sole, è il posto ideale per soddisfare ogni curiosità in materia. Bellissima l’area (Le Plaze) sottostante: una zona verde a fianco al torrente con tavole da picnic e un laghetto popolato di oche. Un posto piacevole in cui fare una sosta, magari con pranzo al sacco.IMG_2299

Il museo è ricavato dentro a un vecchio mulino, che conserva ancora la ruota originale ed è circondato da fiori, un ponticello, oltre che all’arnia didattica da cui parte la visita guidata. Se i vostri bambini sono di quelli che si stufano in fretta quando i grandi parlano, forse la visita con guida non è indicata perchè è un po’ lunga, pur essendo estremamente dettagliata e molto interessante. Meglio fare un giretto in autonomia. IMG_2296

AD OGNUNA IL SUO RUOLO

Nell’arnia didattica si possono vedere le api in azione e la guida ci spiega, dimostrandocelo sul campo, che le api normalmente non attaccano. Impariamo a conoscere l’arnia, il favo, il melario, i fuchi, le larve, le operaie e naturalmente lei, la star: l’ape regina. Apprendiamo il perché la colorano con diverse tinte a seconda delle età e la vediamo girare serenamente per il favo, bella più di tutte grazie alla pappa reale che la rende longeva (fino a 5 anni, contro i 36 giorni delle operaie) e perfetta per mettere al mondo altre api.IMG_2345

In occasione della nostra visita si partiva con la degustazione: cucchiaino alla mano i bambini vanno da un vasetto e l’altro. Tra millefiori, melata, castagno e la magia del miele cristallizzato si prosegue nella scoperta dei prodotti speciali (pappa reale, veleno, propoli e vi dicendo). Al piano superiore scopriamo antiche arnie e tecniche di produzione del miele.

Impariamo che le api sono essenziali per la nostra esistenza e che senza di esse saremmo morti. Scopriamo che si stanno estinguendo e che, purtroppo, dipendono in tutto e per tutto dagli apicoltori perché non esistono più api selvatiche. Tutte quelle che vedete sono da allevamento. 

CHE COLORE NON INDOSSARE?

Scopriamo la danza delle api in tutte le sue forme, odoriamo i ferormoni e indossiamo persino gli occhiali che ci fanno capire come vedono loro: non avvertono il rosso e adorano il giallo. Quindi evitate  l’abbigliamento giallo limone in gita, per non scatenare una rivoluzione ronzante!

All’ultimo piano una bella mostra fotografica entomologica: insetti vari tra ragni, coccinelle e naturalmente api. Ultima, importantissima scoperta che facciamo è che se acquistiamo qui, ma anche in tutti i negozi di cose per il giardino, i sacchettini di sementi di fiori di campo  e li piantiamo nel nostro giardino, orto, prato, aiuteremo le api a stare meglio e a continuare a svolgere un lavoro fondamentale per l’umanità. Ecco perché tanti fiori “di campo” colorati fuori dal MMape: tutto si spiega.

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Vicinissimo al MMape è il Bosco Derniga, a Ossana. Vale una visitina visto che siete in zona

Per tutte le info su orari di apertura, visite ecc, relativa al MMape cliccate QUI.

MOBILITÀ ALTERNATIVA

E sapete come ci si può arrivare facilmente senza togliere l’auto dal garage? Con la ferrovia Trento Malè, il trenino che parte dalla città e sale in Val di Non e in Val di Sole. Certo, ci si impiega circa un’ora e mezza abbondante, ma la stazione di Croviana poi è praticamente a 700 metri dal mulino e si può raggiungere a piedi senza problemi, anche con i passeggini. Se viaggiate in famiglia avete la possibilità di far viaggiare due figli sotto i 18 anni gratuitamente a fronte di due biglietti adulto pagati (cercate qui le tariffe)

Il Gioco del Parco in Val di Rabbi

Coinvolgente avventura in Val di Saènt (all’imbocco del sentiero per le Cascate del Saént), che ha i colori e i suoni degli elementi naturali. Scoperte ed esperienze sensoriali sono il filo conduttore di quest’area ludico-didattica ideata per dare a bambini e ragazzi l’opportunità di vivere le sensazioni prodotte dal contatto con la natura.

Il parco si trova in località Còler, vicino al parcheggio: raggiunta la Val di Rabbi si passa per Piazzola e si prosegue fino al suddetto parcheggio. La strada per arrivare al Còler è accessibile al mattino presto, poi c’è il servizio di bus navetta Stelviobus.

Le attività compiute lungo il percorso permettono di conoscere diversi materiali: il ferro, l’aria, la pietra, il legno e l’acqua. I giocatori si muovono calandosi nelle vesti degli animali che abitano nel Parco Nazionale dello Stelvio come il cervo, la marmotta, l’aquila e l’uomo. Sollecitando la fantasia con le informazioni raccolte su schede e bacheche, imparano divertendosi ad osservare e conoscere aspetti importanti di questa bellissima area naturale protetta.

Giocare è molto semplice. Tutti partono dal Grande UNO: qui viene estratto a sorte il ruolo di ogni singolo giocatore e ad ognuno viene indicata la prima “stazione” da raggiungere. Poi basta seguire le indicazioni che man mano verranno scoperte. Non mancheranno giochi di memoria ed esercizi di tipo fisico, torrette da scalare e così via. Un bel modo, insomma, per imparare cose nuove riguardo le piante e gli animali del posto. Ma anche per trascorrere del tempo divertente assieme ad amici e genitori.

Vi consigliamo di non perdere questo spazio gioco se vi trovate in val di Rabbi, magari dopo una bella escursione nei dintorni. Aperto da giugno ad ottobre con accesso libero e gratuito.

Ecco alcune escursioni che partono dal parcheggio Còler:
Altre escursioni in val di Rabbi:
  • scopri la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!
  • Ma non perderti la val di Rabbi in inverno, CLICCA QUI!
Cosa puoi trovare poco distante dalla val di Rabbi:
  • scopri la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Sole, CLICCA QUI!

Museo della Guerra a Vermiglio

Se volete immergervi in quella che è stata la Grande Guerra del 1915/1918, a Vermiglio trovate un luogo culturale molto interessante. Il Museo della Guerra conserva numerosi reperti bellici residui recuperati lungo il fronte sud-occidentale italo-austriaco, in corrispondenza del gruppo montuoso Adamello-Presanella. Noi siamo stati anche a “Suoni e voci della guerra bianca” proprio nella zona del passo del Tonale, lo abbiamo raccontato qui. Grandi e piccini potranno vedere con i propri occhi tutti i reperti e comprenderne l’orgoglio di combattere per il proprio territorio, ma anche la fatica dei soldati di stare sulla neve in alta montagna, quasi al limite della sopravvivenza. Troverete armi, i bossoli, le attrezzature militari, medaglie, il vestiario, le baionette e le varie documentazioni risalenti a quegli anni.

Fra i reperti più interessanti figurano: una mitragliatrice Schwarziose, numerosi protettili di artiglieria pesante e leggera, abiti, attrezzature varie, documentazione in originale e decorazioni militari, lettere inviate dai soldati alle famiglie, cartoline d’epoca e una grande carta geografica che mappa i confini dell’impero austro-ungarico.

Il museo dispone di una saletta sempre accessibile, con la proiezione di filmati risalenti alla guerra.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie:

  • tutte le escursioni provate in val di Sole, clicca qui!
  • per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Merano: i giardini Trauttsmandorf

Andare ai Giardini Trauttsmandorf, alle porte di Merano, è qualcosa da non perdere in Trentino Alto Adige: splendidi colori e profumi e tante curiosità che vi aspettano nei ben 12 ettari di superficie.

In ogni stagione questi giardini meritano di essere visitati, per osservare le specie fiorite, ma anche il cambiamento della vegetazione. Quattro i percorsi da seguire, uno dopo l’altro: ricordate di considerare dalle tre alle sei ore di visita per l’intero complesso. E’ così bello perdersi tra ponti tibetani sospesi, meccanici idraulici, menhir affascinanti e altre mille curiosità.

Prossime fioriture: dal 15 al 30 aprile 2023 (aperti ogni giorno dalle ore 9.00 alle ore 19.00): tulipani, rododendri arborei, orchidee, banano degli Indiani, fritillaria, rosa banksia, albero di Giuda, corniolo da fiore .

Nella parte più alta, la spiaggia delle palme, la voliera con i pappagalli, il binocolo con vista dell’architetto Matteo Thun ed il Giardino degli innamorati (bellissimo, per tutti).

Sicuramente i bambini ameranno la grande voliera (in cui entrare!), con pappagalli di varie specie che ti volano attorno:

E poi gli animali della fattoria, tra cui i simpatici alpaca.

 

All’interno del giardino si trovano 80 specie di ambienti botanici, con tantissime specie di piante, una zona dedicata ai cactus e alle piante grasse, un laghetto con le ninfee, la zona dei bambù, dei vigneti, le coltivazioni del riso e del tè, giardino all’italiana, ma anche un divertente labirinto di siepi.

Il Touriseum, il primo museo dell’area alpina ad affrontare in grande stile la storia e attualità del fenomeno turistico. Un percorso affascinante e curioso attraverso 20 sale e 200 anni di storia. E per finire una sorta di flipper lungo dieci metri, considerato il più grande al mondo, intagliato nel legno da alcuni artisti gardenesi. Con elementi d’intrattenimento, il gioco accompagna i visitatori in un rapido e divertente viaggio alla scoperta della realtà altoatesina.

Per una visita virtuale ai giardini, CLICCA QUI!

Il giardini nella sua stagione di apertura organizza diversi eventi, cliccate QUI.

Info utili:

Aperto dall’1 aprile al 15 novembre. Qui tutte le info su orari di apertura e tariffe
📞 0473 255620 (Cassa)
📧 info@trauttmansdorff.it
Non è consentito l’accesso agli animali.

Avventura su 3 ruote alla Plose

In Alto Adige e più precisamente sulla Plose c’è un modo divertente e davvero avventuroso per “lanciarsi” lungo una discesa immersa nella natura. Stiamo parlando dei mountaincarts che abbiamo avuto la fortuna di provare recentemente!

Cosa sono? I mountaincarts sono dei moderni tricicli senza motore e senza pedali, praticamente dei go-kart un po’ particolari, ma naturalmente con i freni, che vi permettono di godervi una bella discesa di circa 9 chilometri fino ad arrivare alla stazione a valle della cabinovia Plose.

Per motivi di sicurezza, per poterli utilizzare autonomamente (i minorenni devono comunque essere sempre accompagnati da un adulto) è necessario avere più di 12 anni ed un’altezza minima di 150 cm, ma i bambini a partire dai 3 anni possono comunque viaggiare in braccio al genitore.

Per noi è stata una bella scoperta, si può regolare a proprio piacimento la velocità, ed è stato davvero divertentissimo!

Guardate il video (scusate per la non ottimale ripresa 🙂 ).

Info utili sul noleggio mountaincarts:
  • I mountaincarts sono in genere disponibili da luglio fino a inizio ottobre. Attenzione! Si noleggiano solo i martedì, giovedì e la domenica dalle ore 10 fino alle ore 17.45.
  • Il noleggio avviene presso l’Infoshop, alla stazione a monte della cabinovia Plose e costa 15 euro a discesa, casco incluso (per maggiori info e prezzi sempre aggiornati, CLICCA QUI)
Contatti:

Rent and Go – Sportservice Erwin Stricker – tel. 0472 200433 – 39 329 5943359

Crediti Fotografici copertina © www.plose.org

 

Non perderti altre attività adrenalidiche che si possono fare in montagna, clicca QUI.

La più vecchia malga in Val d’Ultimo

Non si è certi al 100%, ma questo gioiellino posto a 2000 metri di quota potrebbe proprio essere la più vecchia malga della Val d’Ultimo, in Alto Adige. Anche se così non fosse, di certo è una delle più caratteristiche con i suoi gerani rossi alle finestre, la sua dimensione, piccola e intima ed il suo panorama d’incanto sullo Schwemmalm, la chiesa di San Maurizio, la diga del lago di Quaira, la cima del Gran Ladro, la cima della Vedetta Alta verso sud.

Per arrivare a Malga Riemerbergl dovete percorrere in auto l’intera vallata fino a Santa Valburga (1 ora e un quarto da Trento). Superate il paesino e poco prima della diga del lago di Zoccolo, svoltate a destra verso il Monte Larice (“Larcherberg”). Si prosegue in auto per circa 6 chilometri fino quasi alla frazione di Simian (1697 m). A bordo strada troverete un piccolo parcheggio e le indicazioni del sentiero n. 4 per la malga. Da qui avrete un’ora di cammino.

Noi abbiamo optato per il sentiero (più ombreggiato), ma è possibile percorrere i 353 metri di dislivello che ci separano dalla meta anche su strada forestale (sì passeggino). Il percorso continua in costante salita fino a raggiungere i 2000 metri di quota. Lasciato il bosco alle nostre spalle ci siamo immersi nei verdi pascoli della Val d’Ultimo.

Ancora pochi metri di cammino ed ecco apparire in tutta la sua bellezza la sagoma romantica di Malga Riemerbergl.

 

Una soleggiata terrazza panoramica, l’orto, le tendine alle finestre, i cavalli e le mucche e (per la gioia dei bambini) una piccola sabbiera ci attendevano all’arrivo. Senza naturalmente considerare i piatti tipici altoatesini: canederli, strudel, kaiserschmarren… che bontà!

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Val d’Ultimo
📍PARTENZA: Santa Valburga, frazione Simian
📍ARRIVO: Malga Riemerbergl
ALTITUDINE: 2000 metri
🚶‍♂️DISTANZA: circa 5 chilometri
DURATA: un’ora circa (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 350 metri
🏡 PUNTI DI RISTORO:
Malga Riemerbergl  📞  348.7930398

La malga è aperta solitamente da inizio giugno fino a metà ottobre, per rimanere sempre aggiornati cliccate QUI.

Se cercate altre passeggiate belle da fare in Val d’Ultimo in estate, le trovate QUI nella nostra mini-guida!😉

 

Tulipomania: Levico in fiore

Nel bellissimo parco secolare asburgico di Levico Terme dal 14 al 16 aprile 2023, tre giornate interamente dedicate al tulipano. Sono ben 80 mila i bulbi che in questi mesi fioriscono nei 12 ettari del parco e davvero la cornice floreale in questa occasione è magnifica.

Laboratori per grandi e piccoli (partecipazione gratuita, su prenotazione) sempre a tema, mentre presso la serra ci sarà una bella esposizione di piante, con oltre 100 varietà di diverse tonalità di colore,

Racconti e video, informazioni storiche botaniche, laboratori per grandi e piccoli animeranno queste giornate.

Creato agli inizi del Novecento, quando Levico era meta prediletta delle vacanze dei nobili dell’aristocrazia austrungarica, questo posto ha un patrimonio di 600 alberi, oltre a vaste aree con arbusti, bulbose e prati fioriti.

Nel parco si può girare tranquillamente con il passeggino, non essendoci barriere architettoniche, ed essendo i vialetti asfaltati.

Chi vuole può anche approfittare delle giornate di sole per fermarsi a giocare nei prati e magari fare un bel pic nic. Un bel modo per completare la giornata, alla scoperta di tante nozioni su un fiore così bello!

Qualche curiosità? Il tulipano fu introdotto in occidente dall’ambasciatore austriaco presso la Sublime porta di Costantinopoli nel XVI secolo e presto divenne status symbol ricercato sul mercato al punto da raggiungere prezzi incredibilmente alti: un singolo bulbo poteva costare l’equivalente di sei mesi di paga di un lavoratore. Nel 1637 la domanda di bulbi ormai eccedeva ampiamente l’offerta. Non si vendevano più bulbi ma futures, titoli che impegnavano i produttori a fornire i preziosi fiori e in poco tempo si scatenò la prima bolla speculativa della storia.

Di seguito trovate i laboratori e gli eventi dell’evento.

PROGRAMMA:

Sabato 15 aprile

  • ore 14.30 visita storico-botanica al parco delle terme alla scoperta della sua storia e per ammirare e conoscere i principali alberi. Punto di ritrovo all’ingresso principale del parco.
  • dalle ore 15.00 alle 17.00 laboratori didattico-creativi per bambini a tema tulipani partecipazione libera.
  • ore 15.00 presso la serra incontro divulgativo: tutto quello che c’è da sapere sul tulipano.
  • ore 16.00 presso la serra laboratorio per adulti, massimo 20 partecipanti. Il floral designer Oscar Aciar propone un laboratorio floreale dedicato ai tulipani.  Realizza con creatività, armonia ed equilibrio composizioni, addobbi e decorazioni floreali. Cosa portare: martello

Domenica 16 aprile

  • ore 11.00 visita storico-botanica al parco delle terme alla scoperta della sua storia e per ammirare e conoscere i principali alberi. Punto di ritrovo all’ingresso principale del parco.
  • dalle ore 15.00 alle 17.00 laboratori didattico-creativi per bambini a tema tulipani, partecipazione libera
  • ore 15.00 presso la serra incontro divulgativo: tutto quello che c’è da sapere sul tulipano.

Le attività proposte sono gratuite con iscrizione obbligatoria al numero 0461.727700 APT, 0461 495788 parco oppure via mail: parco.levico@provincia.tn.it. I laboratori dei bambini sono liberi e a ciclo continuo. L’ingresso del parco è naturalmente ad accesso libero.

Trovate tanti altri eventi in arrivo QUI 

 

 

Ai masi delle colline Avisiane

Il Sentiero 464 realizzato dalla SAT sezione di Lavis, è un bellissimo percorso che si snoda attraverso le campagne, i vigneti e soprattutto i masi delle colline avisiane, fiore all’occhiello del Comune di Lavis. É un giro ad anello che dura qualche ora, ma si possono fare dei tratti più brevi. Perfetto nella stagione primaverile o autunnale, con colori accessi e panorami unici sulla piana Rotaliana solcata dall’Adige.

Siamo partiti dal centro di Lavis e ci siamo incamminati sulla salita che porta a Pressano, tagliando per le campagne qualche centinaio di metri dopo la gelateria. Si passa sotto l’arco e ci si incammina per la strada che attraversa i vigneti e grazie alla quale si sbuca sulla curva all’altezza della cantina Cesconi. Si prosegue lungo la strada asfaltata per circa un chilometro fino ad arrivare al Maso Grener. A questo punto noi abbiamo girato a destra in direzione Maso Belvedere, salendo per la strada asfaltata e poi tagliando a destra per le campagne. A questo punto abbiamo seguito la strada sterrata (usata normalmente dai trattori) in salita, sempre in direzione Maso Belvedere. La salita è scoscesa, ma dura poco e si arriva quasi subito al Maso Paierla.

Sarete accolti dal latrato di qualche bel cane da guardia, ma non spaventatevi: è un posto tranquillo con un panorama wow! Per continuare bisogna passare sotto l’arco e seguire la strada che porta direttamente, finalmente, al Maso Belvedere…di nome e di fatto. Questa è anche un’azienda agricola che vende vini e grappe, ma anche prodotti per la cosmesi. Anche qui, come al Paierla, tantissime rose che rendono l’autunno non solo colorato ma anche dolce e profumato.

Avanti tutta scendendo per la strada in direzione, questa volta, del bellissimo Maso Alto, una vera terrazza panoramica sulla valle e un ottimo birrificio artigianale (non perdetevelo d’estate con i suoi eventi e i suoi panorami mozzafiato). Si procede per il sentiero 464 della SAT e ci dirigiamo verso Lavis. In pratica aggiriamo il maso e ci inoltriamo in mezzo al bosco. 

Muschi, licheni, foliage e un sentiero che ti accoglie con la sua pace, nonostante sia poco distante dal centro del paese. Belli i muretti a secco che incontriamo sulla strada e con noi anche tante famigliole che approfittano del bel tempo per una boccata d’aria vicino a casa. Sorpresa finale un vero esempio di amicizia: una capretta “in groppa” a un pony. Che ridere!

A questo punto siamo arrivati in via Cembra a Lavis e scendiamo tranquillamente verso il paese con le scalette e fiancheggiando tante belle villette. Ci abbiamo impiegato, senza troppa fretta, circa un’ora e mezzo. Questo sentiero però ha varie possibilità perchè percorrendolo tutto si può arrivare sul Monte Corona. Altra possibilità: da Maso Alto si prosegue in salita fino a Maso Pomarolli o Palù e da qui si può rientrare da San Giorgio allungando l’escursione di almeno un’ora. Da provare in tutte le combinazioni!  QUI trovate le indicazioni della Piana Rotaliana dedicate ai ciclisti per il giro di 25 chilometri sulle Colline Avisiane.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Lavis
  • PARTENZA: centro storico (giro ad anello)
  • ALTITUDINE: 400 metri
  • DURATA: un paio d’ore
  • DISLIVELLO: circa 200 metri
  • PASSEGGINO: no

Il sentiero 464 è ben segnato. Sconsigliato ai passeggini perché è in molti tratti stretto e scosceso, in autunno poi aumentano il pericolo anche le foglie a terra. Bello comunque da fare anche con i bambini con scarponcini da trekking.

Cosa fare nei dintorni:

In zona c’è un’altra piacevole passeggiata panoramica sul Doss Paion o lungo l’Avviso oppure potete optare per una visita guidata al giardino dei Ciucioi. Scoprite cosa fare a Lavis QUI.