Dal 15 al 17 settembre 2023 a Levico Terme vi aspetta il “festival dei sapori autunnali“: un tripudio di sapori e colori per accogliere l’autunno con una grande festa! Miele, mais e cereali, uva, zucca, prodotti a chilometri zero sono i protagonisti dell’evento. Laboratori, letture e giochi per bambini, molti a tema api e miele, spettacoli e molto altro vi attendono. Insomma tante belle idee per tutta la famiglia! Appuntamento venerdì dalle 15.00 alle 18.30 e sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Ci sarà inoltre un mercatino a tema con numerose aziende locali con un’offerta a 360° di prodotti a km0. Formaggi e miele, mais e farine, cereali e birre artigianali, uva e vino delle cantine trentine e tanti altri prodotti genuini. Da non perdere, con i bambini, venerdì i laboratori creativi, sabato il trucca bimbi e domenica le letture animate. Il programma è davvero ricco, scopritelo QUI.
Ricordiamo che alcune attività sono a pagamento e con obbligo di iscrizione.
Foto Paolo Fontana – APIVAL
INFO UTILI:
la manifestazione si svolge nel paese di Levico Terme
Avete dei bambini appassionati di cucina? Cercate un pomeriggio diverso dal solito? Segnatevi l’appuntamento di domenica 24 settembre a CasaTua di Rovereto (Via del Garda, 2000). Arriva infatti un originale cooking lab dedicato ai più piccoli, con protagonista la mela. Esorcizzare il temuto rientro sui banchi di scuola si può, grazie anche a Antonella Iannone che insegnerà ai bambini tre golose ricette.
Saranno ben tre le opportunità di mettere le mani in pasta: alle ore 15, 16 e 17 (40 minuti circa ognuna), negli spazi di ARAN Cucine, dentro CasaTua. Siete curiosi di scoprire cosa sforneranno i piccoli pasticceri? Frollini con mele e cannella, strudel di mele e crostatine golose alle mele. Naturalmente alla fine di ogni sessione i bambini potranno portarsi via, in un contenitore che porteranno da casa, il prodotto delle loro fatiche! Per l’occasione CasaTua ha messo a disposizione anche dei simpatici gadget, anche se i dolcetti avranno già il gusto di un “premio”.
Per iscriversi ai laboratori a numero chiuso è necessario prenotarsi compilando il seguente MODULO DI PRENOTAZIONE ONLINE fino ad esaurimento posti.
E mentre i bimbi si diletteranno a metter le mani in pasta? I grandi avranno la possibilità di esplorare in tranquillità lo store recentemente arricchito con le nuove esposizioni ARAN Cucine, il noto brand abruzzese leader internazionale del settore. Un modo perfetto per unire l’utile al dilettevole, anzi.. l’utile al gustoso!
La Maestra Mariagrazia, che ha insegnato per ben quarantadue anni, è una delle guide di questo speciale museo di Pergine nato dalla volontà di un gruppo di maestre elementari della scuola “Don Milani” e dedicato alla “scuola di una volta” ed è stata anche la nostra guida!
L’obiettivo dell’allestimento di questo museo era quello di creare l’atmosfera “di una volta” all’interno di una struttura espositiva aperta al pubblico e l’operazione è riuscita benissimo grazie alla collezione, esposta nelle varie sezioni presenti, di tantissimi oggetti, strumenti e materiali originali della scuola trentina di molto tempo fa.
La prima cosa che si osserva durante la visita è la riproduzione di un’aula scolastica, dove i banchi erano biposto e servono oggi, all’interno delle attività del museo, anche per il simpatico laboratorio di scrittura per “bambini di una volta”. Per entrare bene nella parte si indossano anche dei veri grembiulini da scolaretti, cosa che ci sembra molto simpatica.
La maestra era “maestra unica”, che insegnava cioè tutte le materie. Non girava per i banchi, ricorda Mariagrazia, e se qualcuno aveva bisogno di lei ci si alzava e la si raggiungeva alla cattedra. La scrittura veniva eseguita dai bambini con il pennino e proprio al museo, grazie al laboratorio, si può provare questa esperienza: prima di tutto ci si siede al banco con il proprio grembiule e si aspetta la distribuzione dell’inchiostro e le indicazioni di buona calligrafia, a cominciare dalle “aste” di base, per poi passare a parole più complesse.
Una curiosità? I bambini che venivano definiti “bravi” stavano davanti, non dietro, perché era importante che ascoltassero tutto e bene. Andare in castigo dietro la lavagna poi, che non era attaccata alla parete, era un vero disonore e la punizione durava tutta la lezione. Che racconti regala la maestra Mariagrazia.
COSA VEDERE.
La maggior parte degli oggetti sono esposti nelle vetrine e sulle pareti del museo: fotografie, cartelloni, oggetti d’uso quotidiano (pennini, inchiostri, gomme, matite, astucci, quaderni, cartelle, libri di lettura, sussidiari), pagelle, carte geografiche, materiale audiovisivo, provenienti soprattutto da Pergine e dintorni, ma anche dal resto del Trentino e sono frutto di donazioni e prestiti da parte di cittadini privati e di varie istituzioni pubbliche.
Interessantissimo il proiettore antico con cui, grazie ai vetrini dipinti, si potevano vedere storie importanti, come quella di Cristoforo Colombo.
Le cartelle di una volta sono bellissime e tutte esposte per essere osservate bene: erano prima di stoffa, poi di cartone (piccole perchè i libri erano di piccola misura e pochissimi) ancora di cuoio e poi quelle più moderne. Lo zaino è di recente invenzione, scopriamo, perchè con le cartelle veniva la scoliosi a causa della cattiva distribuzione del peso.
Altro pezzo prezioso conservato nel museo è il tellurio: lo strumento per far capire ai bambini il movimento della terra rispetto al sole grazie a una candela e a uno specchio. E il pallottoliere? Forse qualche mamma da piccola lo ha avuto, ed è l’antenato della calcolatrice.
Questo è solo un assaggio delle tante cose da vedere e il museo vale una gita, magari in compagnia dei nonni o dei bisnonni, che potranno rivivere con i propri nipoti un po’ del loro passato!
Sono previste, oltre alle visite guidate, mostre tematiche, convegni e studi con la partecipazione di esperti nel settore ed altre attività.
Info utili:
Il piccolo museo, che si trova nel piano interrato del nuovo teatro di Pergine in piazza G. Garibaldi 5 h, è aperto al pubblico martedi mattina o su prenotazione. L’ingresso è gratuito. Vistiate il sito ufficiale per avere più info o scrivete a info@museoscuolapergine.it
Se diciamo “Adventure Dolomiti” il primo pensiero è per il parco avventura di Castello Molina di Fiemme, ma attenzione perché dall’estate 2021 la gestione si è allargata al nuovissimo parco avventura Cinte Tesino, in Valsugana! Una realtà costituita da 5 percorsi diversi.
Il grado di difficoltà è in funzione dell’altezza da terra delle piattaforme e del tipo di collegamenti utilizzati per passare da un albero all’altro. Ecco cosa vi aspetta:
Junior Verde
Facile percorso per i più piccolo ed inesperti. l’altezza massima dal suolo è di un metro da terra. Il divertimento è garantito e sempre in piena sicurezza.
Junior Blu 1
Per i piccoli ospiti più temerari che vogliono provare altezze diverse e passaggi leggermente impegnativi immersi tra gli alberi . E un percorso di media difficoltà, l’altezza dal suolo varia da 1.80 a 2.50 metri
Junior Blu 2
Per gli ospiti che vogliono sperimentare come ci si sente a stare a 3 metri dal suolo, questo percorso fa al caso vostro! E un percorso con difficoltà medio-avanzata, l’altezza dal suolo varia da 2 a 3 metri.
Rosso
Percorso emozionante che permette di sfoderare e scoprire capacità di equilibrio e buona presa. Bellissime le teleferiche, per volare da un ramo all’altro atterando su morbidi e sicuri cuscini! É un percorso con difficoltà medio-avanzata dal suolo varia da 2.50 a 4 metri
Nero
Per i più temerari! Un percorso sviluppato su altezze davvero emozionanti! Richiede impegno e preparazione, ideale per coloro che vogliono esperimentarsi nella verticalità a stretto contatto con la natura e la fisicità. É il percorso più difficile del parco, l’altezza dal suolo varia da 3 a 8 metri, con piattaforme che arrivano anche a 12 metri di altezza.
Info utili:
tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare i percorsi (imbragatura completa e casco) viene fornita dal parco stesso, quindi dovrete portare con voi solo abbigliamento adeguato e voglia di avventura
il sistema di sicurezza utilizzato è il sistema di linea vita brevettato @kong.italy
aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30
seguite le indicazioni e poi lasciate l’auto al parcheggio vicino alla torretta. Si scende a piedi in. cinque minuti.
Contatti:
Adventure Dolomiti Cinte Tesino, località Val Molin. Tel: 3273938952 –www.adventuredolomiti.it. Email a info@adventuredolomiti.it .
Se non siete mai stati a Passo Brocon, nel Tesino, in bassa Valsugana, questo è decisamente il momento di rimediare! Sempre visitabile, ma da fine giugno a metà luglio nel suo massimo splendore, vi aspetta il trodo dei fiori: un sentiero botanico nato da un’idea di Rino Ballerin che vi regalerà mille e più emozioni. Questo luogo infatti è un concentrato straordinario di piante di oltre 300 diverse specie, tra cui rododendri, botton d’oro, genziane, ranuncoli e margherite. Un tripudio di colori e profumi, in un territorio decisamente incontaminato. È importante sapere che si tratta di un percorso di difficoltà media.
Si parte proprio dal Passo (1616 metri di altitudine), su un sentiero che procede a grandi zig zag salendo rapidamente in quota (450 metri di dislivello). Un’escursione adatta ai bambini dai 6 anni in su, o comunque abituati a camminare in montagna. Arrivati in cima incredibile la vista a 360 gradi sulla catena del Lagorai e le Dolomiti, con protagoniste le Pale di San Martino.
Da lassù si può godere di un panorama pazzesco, se la giornata lo consente: il Grappa, l’Ortigara, la Valsugana, Cima D’Asta, il Monte Cauriol, perfino la Marmolada. Tante le cime da individuare insieme, attraverso una divertente ruota che permette di conoscerne facilmente il nome.
Il Passo ha avuto un’importanza strategica durante la prima guerra mondiale e ancora se ne possono vedere le testimonianze. Passeggerete su antiche mulattiere prima e in mezzo alle trincee poi, su un sentiero ad anello percorribile con calma in 3/4 ore (attenzione che non ci sono fontane e in estate è bene percorrerlo al mattino o nel tardo pomeriggio, vista l’esposizione a sud). Ogni tratto vi regalerà una sorpresa diversa, disseminato di fiori meravigliosi.
INFO UTILI
LUOGO: Tesino
PARTENZA: Passo Brocon (giro ad anello)
ALTITUDINE: circa 2.050 metri
LUNGHEZZA: 12 km
DURATA: 3/4 ore
DISLIVELLO: 450 metri
PASSEGGINO: no
Nei dintorni da non perdere:
un pranzo con piatti tipici trentini all’Agritur Arpaco oppure a Malga Valfontane: aperte da metà giugno fino a metà settembre (o comunque fino a quando il tempo lo consente), qui vengono serviti piatti della tipica cucina trentina come ca- nederli e polenta con funghi e formaggio fuso, preparati con materie prime scelte e autoprodotte. In entrambi i posti sono acquistabili formaggi, freschi e stagionati, burro, ricotta e yogurt.
imperdibile anche l’acquisto di formaggi deliziosi a Malga Cavallara: oltre ai classici Tosella e Nostrano, caciotte ai fiori e alle erbe aromatiche, robiole, formaggi a crosta lavata, formaggi ubriacati e altre varietà; si producono inoltre ricotta, yogurt e panna cotta con i quali vengono servite delle sfiziose merende).
il sentiero “I mille volti del bosco”, un percorso didattico che ha come protagonista Oliver, una bambino che fa da guida virtuale tappa dopo tappa: dalle spiegazioni sul bosco e i suoi abitanti, ai suggerimenti per come comportarsi in caso di emergenza, fermandosi per fare qualche gioco ed esercizio facili per rimanere in forma. I percorsi sono due: uno breve di circa tre chilometri e mezzo, ad anello, e uno lungo poco più di sei.
Alle porte del centro storico di Pergine Valsugana c’è il bellissimo parco Tre Castagni: una vasta area verde che si estende per più di 10 ettari. Un tempo ospitava l’ospedale psichiatrico, oggi è un luogo di svago e relax per le famiglie. Al suo interno ci sono diverse aree gioco per i bambini, ampi prati, un labirinto vegetale, percorsi pedonali e sculture. Il parco è sempre aperto e dispone di un ampio parcheggio all’ingresso. Durante l’anno è sede di numerosi eventi. Scopritelo con noi! Vi possono sicuramente interessare tanti altri meravigliosi parchi gioco del Trentino.
Salendo lungo la strada dall’ampio parcheggio incontrerete una prima area giochi con una grande costruzione in legno dotata di ponti traballanti, reti per arrampicare e percorsi di equilibrio.
La seconda zona attrezzata è poco più sopra e ospita giochi più classici come altalene, scivoli, pareti da scalarea, dondoli, la casetta dello gnomo, un tavolo da picnic e una fontana.
Sculture e opere d’arte nel parco
vedere a Pergine ValsuganaProseguendo si arriva al grande prato che ospita una strana creatura… al parco Tre Castagni ha trovato casa un animale leggendario, presente nei bestiari medievali: l’aspidosordo. Curiosi?
Parco Tre Castagni
Si tratta di un serpente con le orecchie, talvolta peloso, che pare non aver paura dell’uomo e non teme di assalirlo. Nella cultura popolare italiana è stato spesso usato come deterrente per spaventare e tenere lontani dai pericoli i bambini che si avventuravano nei boschi.
Ecco allora l’aspidosordo in tutti i suoi ventiquattro metri di imponenza e bellezza, nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Pergine e per mano dell’artista Franz Avancini,che da oltre vent’anni realizza meravigliose opere di land art.
Questa non è l’unica opera d’arte, tenete gli occhi aperti che in tutto il parco sono disseminate sculture realizzate con pietre e ferro, alcune a forma di animali altre no.
Il labirinto vegetale
Imperdibile il “cervello vegetale”: un labirinto a forma di cervello realizzato con piante basse e pensato come un percorso all’interno dei sensi. Ogni zona del labirinto ricorda una zona del cervello, ad esempio l’olfatto è rappresentato con piante dal profumo intenso e particolare. Un vero e proprio viaggio nella mente!
I sentieri del parco Tre Castagni
Molteplici i percorsi pedonali all’interno del parco, uno dei quali conduce in circa mezz’ora al Castello di Pergine che domina dall’alto la cittadina. Per raggiungere le aree sopra descritte il sentiero è in costante ma fattibile salita. Le stradine sono asfaltate e comode da percorrere anche con il passeggino.
Parco Tre Castagni Pergine: gli eventi
Le manifestazioni più belle che si tengono qui sono:
la family fest che solitamente si svolge agli inizi di giugno
Un percorso pianeggiante, adatto ai passeggini e piccoli camminatori, che si snoda nei prati di villa Welsperg in Val Canali (Primiero). Il giro ad anello di circa 3,5 chilometri è molto semplice e attraverso le sue tappa ci invita a riflettere sulla biodiversità. Il sentiero, accompagnato da una suggestiva vista sulle Pale di San Martino, arriva fino al pittoresco laghetto Welsperg.
La prima cosa che bisogna sapere di questo luogo è che la mitologia greca è utilizzata come mezzo di spiegazione della biodiversità. Ecco allora che come le muse figlie di Zeus anche i sette temi che caratterizzano questo sentiero sono d’ispirazione per chi lo visita. Li abbiamo scoperti e sono: l’allevamento del cavallo di razza “Norica”, il paesaggio, la vegetazione, i suoli, la pecora di razza “Lamon”, l’uso terapeutico dell’acqua e gli habitat umidi.
IL PERCORSO.
Proprio di fronte al camping Castelpietra trovate l’inizio del sentiero con un’installazione dedicata all’acqua, da qui proseguite lungo la stradina in senso antiorario fino al lago. Vi consigliamo di camminare attorno alle sue rive per ammirarlo da ogni angolazione e scoprire i pannelli illustrativi che hanno appassionato i più piccoli.
Uno specchio d’acqua riqualificato a livello ambientale dall’APPA per ripristinarne l’equilibrio. Tra gli abitanti di questo ambiente lacustre i più spettacolari sono sicuramente le splendide libellule, di un azzurro intenso e dal grande fascino, ma ci sono anche girini e pesci che ai bambini fanno sempre simpatia.
Si prosegue fino alla stazione dedicata alle pecore con le sagome in legno tutte da cavalcare. La nostra preferita!
VILLA WELSPERG.
Si incontrano altre tappe con interessanti informazioni fino a villa Welsperg, sede del centro visitatori del Parco Naturale di Paneveggio. Merita una visita il parco che circonda la struttura, osservare lo stagno, passando sotto gallerie fiorite e attraversando l’orto, percorrendo il labirinto di alberi, e arrampicandovi sulle costruzioni in legno, così come abbiamo fatto noi! Ne vale la pena!
Il giro si conclude poco più avanti… ora tocca a voi scoprire le tappe che non abbiamo raccontato!
Questa bella struttura, con vista sulle Pale di S.Martino e sulla Cima d’Asta, si trova a 1750 metri di altitudine al Passo del Brocon in Valsugana. Qui le vacche rimangono in alpeggio da giugno a settembre, pascolando e producendo ottimo latte che viene trasformato in formaggio e vari prodotti. Li potete sia acquistare nello spaccio, che gustarli direttamente nell’agritur: dal caseificio al piatto! Aperta indicativamente da guigno a settembre.
La struttura è gestita dalla famiglia Sandri da 40 anni, ma da qualche anno la parte della caseificazione è portata avanti con passione da Luisa, arrivata qui quasi per caso. Dopo la laurea in tutt’altro settore ha cominciato come aiuto casaro, innamorandosi poi di Carlo, di questo posto e del lavoro. Ora aiuta in agritur e si dedica con dedizione alla produzione e alla stagionatura del formaggio.
Sono stati i nonni di Carlo ad avviare la gestione 40 anni fa, presa poi in mano dai suoi genitori e ora da lui con Luisa, diventata appunto sua moglie. Carlo si occupa degli animali: mungitura, foraggio, cura in generale, mentre Luisa dal 2011 fa il formaggio e in cucina il personale si occupa di creare i piatti che poi vengono gustati dagli ospiti, naturalmente con la preziosa supervisione di Luisa.
Nel volto – la cantina, per intenderci – è stata creata la sala di stagionatura. Qui i formaggi vengono immersi in apposite vasche con la salamoia per un tempo adeguato a seconda del tipo di formaggio: tre giorni per quelli più grandi, due per i piccoli e qualche ora per le caciotte. Una volta tolti dal sale vengono riposti sulle assi, per poi venire girati ogni giorno e al bisogno anche puliti e spazzolati, per evitare che si formino muffe. Una vera routine di bellezza e salute della forma di formaggio, che ne beneficia in bontà e qualità.
I PIATTI DELLA TRADIZIONE
Annessa alla trasformazione del latte i gestori si occupano di un piccolo agriturismo con cucina a visa e prodotti, a”metri zero”: dal caseificio alla tavola. Troverete la polenta sul fuoco e come accompagnamento tosella, formaggio fuso, cavolo cappuccio e fagioli dell’orto.
Gli ortaggi e i legumi sono un altro fiore all’occhiello di questo bel posto. Luisa potrebbe essere definita un’apprendista stregona del formaggio, perchè considera la sua trasformazione una vera magia. La soddisfazione di avere tra le mani un prodotto genuino e a marchio “Trentino di malga” è evidente: ” I clienti apprezzano una forma di formaggio ben riuscita – ci racconta – è un vero e proprio orgoglio”.
Qui anche i dolci, cucinati con i prodotti della malga, son deliziosi: ad esempio ricotta con zucchero e grappa, la crostata con ricotta e amaretti, il Cuor di susine (crostata con confettura di susine), la Morbidona la cioccolato (torta sofficissima con ricotta nell’impasto e tante gocce di cioccolato), Voglia di dolce (ricotta con il miele e le noci), yogurt tutti gusti + 1 (con quello che c’è in casa: confettura, noci, miele, frutti di bosco caldi ecc..) e a volte anche la treccia mòchena. L’esperienza di mangiare in malga è unica: aria fresca, panorama spettacolare, prodotti genuini e soprattutto buoni!
Come arrivare:
Malga Valfontane è al Passo Brocon e si raggiunge dal parcheggio delle Funivie Lagorai. Da qui si prende una strada sterrata sulla destra, lunga un paio di chilometri, che conduce direttamente alla malga (fattibile anche con il passeggino).
Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUI!
Info utili: aperta generalmente da metà giugno fino a metà settembre. Contatti: 📞 349 562 2048
Il Masetto di Terragnolo, una realtà unica e sorprendente, come doveva essere nell’immaginazione di chi lo ha voluto,ha visto tanti bambini girare tra prati e boschi, ma anche tantissimi adulti, ognuno con un proprio intento e un proprio obiettivo: chi per una visita di relax, chi per un laboratorio, chi per mangiare qualcosa di buono e di “schietto”. Sì perché al Masetto di attività se ne possono fare tante e di esperienze da vivere si può fare scorta.
Ma la domanda sorge spontanea: “Cos’è il Masetto?” . Non facile rispondere, nemmeno dopo averci fatto una visita, perché Il Masetto è tante cose, anche diverse fra loro, e descriverlo con una sola accezione pare sempre riduttivo. Allora ci piace rubare la definizione di chi questo posto lo ha pensato e organizzato: “un luogo che non è un luogo, ma un progetto”. Bellissima la parola “progetto”, non trovate? Lascia aperta la porta della fantasia e fa vedere lontano. Quisi impara, si mangia, si dorme, si sperimenta. In una parola: si vive.
Il Masetto: come arrivare
Per raggiungere il Masetto si deve arrivare a Rovereto e prendere per Terragnolo, una ripida valle del Trentino che conserva intatto un autentico carattere montano. Un po’ di curve, tanto verde tutt’intorno e in venti minuti siete proprio lì, in mezzo al bosco, dove sorge quella che era un ex residenza estiva e, a fianco, a donare al tutto un’aurea misteriosa una cappella sconsacrata, sdrammatizzata da un’installazione che si rivelerà essere un gioco da “sperimentare”.
Una struttura unica
Belli i giochi che al Masetto fanno parte dell’arredamento, ma non di quegli arredamenti “guardare e non toccare”, anzi! Guardare, toccare, annusare, giocare, sfidare sono verbi che si addicono di più ai giochi messi a disposizione dei più piccoli, soprattutto ai libri che stanno lì, al sole, nelle cassette con le rotelle, nella speranza che qualche bimbo voglia prenderli, sfogliarli, leggerli. Spesso dai libri qui nascono grandi ispirazioni per laboratori e attività e altrettanto spesso arrivano quassù tanti autori e illustratori.
Il Masetto è aperto da maggio a ottobre ed è, ve lo dico subito, dotato quasi di un’anima propria, di una sua identità. Al Masetto ci sono, pensate, le aule! Eppure non è una scuola. Le aule servono per i laboratori, uno più bello dell’altro, che vi aspettano in questa fantastica realtà. A tratti è diventato anche teatro. Versatile oltre che un po’ magico.
Questo bel posto è per famiglie con bambini (anche neonati), interessati a compiere un tipo di vacanza unica, con al centro l’ambiente di montagna, la manualità, la condivisione e l’attività fisica. Ma è anche per persone interessate a esplorare i linguaggi dell’illustrazione, della poesia, della fotografia, del design, della danza, del cinema, della musica; persone non udenti e ipoudenti; persone non vedenti e ipovedenti; persone su sedia a rotelle.
Il ristorante
Se venite fino a qui per mangiare sappiate che la cucina è tipica e trentina e utilizza le materie prime e i prodotti a chilometri zero. Scopriamo il fanzelto, prodotto tradizionale della valle di Terragnolo, fatto di grano saraceno e di acqua. Una sorta di tortilla alla trentina che piace tantissimo ai piccoli. Per chi pernotta le stanze sono spartane, con letti a castello, come in un rifugio di montagna e bagni e docce sono in comune. C’è la possibilità di scegliere trattamento di bed and breakfast, mezza pensione o pensione completa.
Se volete passare un pomeriggio diverso, rilassato e originale, sappiate che Il Masetto dista 25 minuti in auto da Rovereto, e un’ora da Trento e dal Lago di Garda.
Il Masetto: info utili
Se volete altre curiosità su questo luogo speciale oppure info sulle attività a calendario: Gianni Mittempergher 349.2962189 o via mail: scrivi@ilmasetto.com.
Se siete alla ricerca di una passeggiata non troppo impegnativa da fare con la famiglia, una buona alternativa è quella di avventurarvi sulle pendici del colle delle Rive a Caldonazzo, per andare a visitare la Torre dei Sicconi. Quello che rimane di un antico castello del tredicesimo secolo posto sopra la Magnifica Corte Trapp distrutto nel 1385 dall’esercito scaligero mentre restò in piedi appunto, la torre.
La robusta torre a pianta quadrangolare fu fatta saltare dal Genio militare austriaco all’inizio delle operazioni belliche con il Regno d’Italia, onde eliminare un facile punto di riferimento per le artiglierie nemiche. Oggi sono ancora visibili alcuni resti della Torre, intorno ai quali è stato realizzato un giardino botanico raggiungibile con una piacevole passeggiata dal paese.
L’intero sentiero, un’oretta di passeggiata, in salita non impegnativa, si snoda all’interno di un bosco di castagni che lascia ben pensare che la camminata sia perfetta non solo per l’estate ma anche per l’autunno!
Informazioni utili:
Si può lasciare la macchina al parcheggio in piazza Municipio e da lì iniziare l’arrampicata. Nessun dubbio che i bambini faranno da vedetta, correndo instancabili come stambecchi, mentre gli adulti si perderanno nell’ammirare le splendide vedute sul lago di Caldonazzo che si possono godere dopo appena pochi minuti di cammino.
Per chi va a piedi un’alternativa è quella di partire da Caldonazzo nei pressi della staccionata che circonda corte Trapp, da cui parte un sentiero segnalato Sat che addentrandosi nel bosco, abbrevia la strada. Altrimenti per i meno allenati, o se non vi fidate a fare lunghi tragitti con bimbi piccoli, è possibile partire dalla frazione Campregheri di Centa San Nicolò, ed effettuare il percorso prima pianeggiante e poi in discesa (comunque con pendenza inferiore anche al ritorno) con una breve passeggiata di mezz’ora circa.
L’unica pecca della strada è che è percorribile anche dalle automobili, quindi bisogna porre un po’ di attenzione.
Arrivati in cima si trova un locale davvero interessante che qualcuno ha descritto alla perfezione dicendo che è “Un piccolo Bistrò in mezzo al bosco dove prendersi tempo, passeggiare e gustare buon cibo preparato con prodotti locali, home made, naturali e semplici.” Si tratta del L’OrtiCa Natural Bistrot (📞 349 159 9463). Aperto solo nel weekend nei mesi di marzo, aprile e settembre, mentre da giugno ad agosto da mercoledì a domenica.
Attenzione: il sito archeologico della torre è visitabile solo quando è aperto anche il bistrot. L’accesso è consentito anche ai cani (al guinzaglio).