Archive - Agosto 2021

Piccoli Minatori crescono…a Darzo!

Vi abbiamo già parlato delle miniere di Darzo e delle esperienze adatte ad ogni età che qui vengono organizzate: oggi siamo stati a provare per voi “Piccoli Minatori Crescono”, il percorso di visita guidata studiato e ritagliato su misura per i visitatori più piccoli ma ugualmente interessante e coinvolgente anche per i loro accompagnatori adulti.
Prima di partire per raggiungere il sito minerario (o sulla via del ritorno) vi consigliamo di fare tappa in Piazza XVI Artiglieria a Darzo (ci troviamo nei pressi di Storo, a circa 1 ora d’auto da Trento), dove un meraviglioso, coloratissimo e gigantesco murale arricchito con pietre e tessere di mosaico, racchiude emblematicamente tutti gli elementi chiave per la lettura della storia del paese e dei suoi abitanti. La scoperta a fine Ottocento della presenza della barite ha infatti influenzato profondamente lo sviluppo socio-economico della comunità locale, dapprima con l’arrivo in paese di famiglie di minatori esperti provenienti da altre valli, in seguito impedendo che gli abitanti di Darzo a loro volta emigrassero altrove in cerca di fortuna.

Le tre miniere presenti a Darzo davano lavoro a un centinaio di persone, finché anche l’ultima miniera rimasta in attività, quella di Marìgole, fu dismessa definitivamente nel 2009.I

Il punto di ritrovo  per l’attività Piccoli Minatori Crescono è proprio qui, a Marìgole. Ci si arriva con la propria auto (anche quest’anno, causa Covid-19 purtroppo il servizio navetta non è attivo), oppure, per i più allentati e volenterosi, a piedi o in bicicletta (impegnativo, il dislivello è di circa 400 metri)

Da quassù si gode, comunque sia, di una vista spettacolare su tutta la valle e sul lago d’Idro!

In queste miniere veniva estratta la barite, minerale utilizzato nell’industria fotografica, farmaceutica, meccanica (e anche alimentare, ma per scoprire come dovrete venire a farvelo raccontare qui!) e ci lavoravano anche molti giovani apprendisti, chiamati in dialetto bòcia

Dunque eccoci qua nei panni di bòcia, pronti a trascorrere una giornata da minatore, o quasi!

Appena arrivati presso la falegnameria, ognuno di noi ha assunto un ruolo diverso: il primo minatore, il cuoco, il capo miniera,  l’armatore…

Tommaso e Michela ci hanno condotti nei vari luoghi del sito minerario, mostrandoci in modo pratico e coinvolgente le attività che venivano svolte nei diversi punti e stupendoci con effetti speciali: se, come noi, non avete mai visto come funziona una lampada ad idrocarburo, né conoscete le proprietà del carburo di calcio, ad esempio, rimarrete anche voi a bocca aperta!

Ovviamente non potevamo non entrare all’interno della galleria Santa Barbara della miniera: un luogo angusto, buio e umido che ci ha subito fatto comprendere come fosse difficile la vita del minatore!

La giornata è proseguita con giochi a squadre e con la visita alla casa dei minatori.

E per finire ci siamo anche meritati il diploma di aspirante minatore!

L’attività, ideale per bambini di età compresa tra i 6 ed i 12 anni, è disponibile fino a metà settembre, esclusivamente su prenotazione, al sabato pomeriggio in due orari: dalle 14 alle 16 o dalle 16.30 alle 18.30.

Ricordiamo che per raggiungere il sito minerario di Marìgole è necessario percorrere un ultimo tratto a piedi nel bosco (il sentiero è percorribile anche con passeggino da trekking, se avete anche bambini piccoli al seguito) e che ci troviamo  in quota: sono quindi consigliati un abbigliamento comodo, scarpe da trekking e felpa o giacchina! È possibile sostare sui tavoli esterni coperti anche per un pic nic o una merenda (portate però il vostro cibo perché non c’è servizio di ristorazione!)

Attività a pagamento (solo contanti, no carte): 5 € bambini di età inferiore ai 12 anni, 6 € adulti. Previste riduzioni per residenti Giudicare e Val Sabbia.

Per INFO e PRENOTAZIONI

Tel. 328 0007711

Web: www.minieredarzo.it (cliccare QUI)

e-mail: visite@minieredarzo.it

Per raggiungere l’ex sito minerario di Marigole:

  • A piedi: tramite Sentiero dei Minatori oppure tramite strada forestale Darzo-Marigole (per escursionista esperto e camminatore; 700 metri dislivello e circa 1 ora e 40 di percorrenza)
  • In bici: tramite strada forestale Darzo-Marigole oppure tramite strada Faserno-Prabort-Marigole (per biker medi vista pendenza) / oppure da Malghe di Darzo.
  • In auto: tramite strada Faserno, arrivando fino al tornante dopo Prabort (circa 20/25 minuti) parcheggio auto, partenza a piedi e arrivo a Marigole (circa 35 minuti).

 

ALTRI EVENTI 2021

    • “Una miniera in montagna” – Visita guidata al sito di Marìgole  alla scoperta dei luoghi dell’estrazione della barite, della finitura degli attrezzi, del trasporto del minerale a valle e la casa dei minatori. Adatto per famiglie con bambini di età compresa fra i 6-12 anni. Tutti i sabati e le domeniche su prenotazione in tre diversi orari;
      • dalle 10.30 alle 12.30
      • dalle 14.00 alle 16.00
      • dalle 16.30 alle 18.30
      TARIFFE 2021
      • Adulti 9€
      • Bambini (con meno di 12 anni) 7€

      È previsto uno sconto per i residenti della Comunità delle Giudicarie e della Valle Sabbia

    • “Darzo, un mistero da scoprire” -Visita guidata interattiva ed itinerante. Indizi nascosti nelle pagine di un vecchio quadernetto raccontano la storia del paese di Darzo fra antichi dipinti, miniere di montagna, viaggi transatlantici e guerre mondiali… Ma il diario si interrompe all’improvviso: cosa sarà successo all’autore? Consigliata per gruppetti di amici e conoscenti, adulti e adolescenti.Su prenotazione, il venerdì dal 2 luglio fino al 17 settembre 2021.
      • dalle 17:00 alle 19:00
      TARIFFE 2021
      • Adulti (maggiori di 12 anni) 9€

      Sono previsti sconti per i residenti della Comunità delle Giudicarie e della Valle Sabbia (Adulti >12 anni 7€

 

Nei paraggi da visitare:

 

Uccelli migratori da scoprire a Tremalzo

Il Trentino è il luogo ideale per entrare in contatto con la natura, grazie anche ai numerosi centri di ricerca che studiano sul territorio le piante e gli animali. Noi siamo andati a visitare un luogo affascinante, che si trova a Passo Tremalzo, nella splendida Val di Ledro: la “Stazione di inanellamento e monitoraggio Casét”. Visitando la stazione è possibile assistere alle operazioni di inanellamento, di cattura e di studio dei migratori. L’accesso è libero e l’orario migliore è dalle 9.00 alle 12.00 o nel tardo pomeriggio.

Qui, a circa 1600 metri di altitudine, si trova il più importante valico della regione attraverso cui gli uccelli migratori autunnali passano durante il loro lungo viaggio verso sud. Ed ogni anno, dalla fine di agosto alla fine di ottobre, i ricercatori del MUSE svolgono l’attività di ricerca e monitoraggio sulle specie in transito.

Stazione di inanellamento Casèt

Pensato per valorizzare e conoscere il Sito di Importanza Comunitaria Tremalzo-Tombea, mediante spazi dedicati a centro didattico ed espositivo, il Centro Visitatori e Area Didattica “Monsignor Mario Ferrari”, è composto di tre ambienti, con diverse funzioni:
  • un’area espositiva permanente di circa 120 metri quadri che, mediante un percorso scandito dal succedersi delle stagioni, permette di scoprire l’ambiente di Tremalzo e le sue peculiarità;
  • una sala multifunzionale per attività divulgative, riunioni e conferenze e infine una sala didattica;
  • un percorso in grado di suggerire una visione complessiva della zona naturalistica di Tremalzo, abbracciandone i diversi aspetti, dall’orografia alla geologia alla paleoglaciologia, dalla flora alla fauna locale e alpina, dalla storia agli usi e costumi di valle basando la propria narrazione sul succedersi delle stagioni.   

Il lavoro alla stazione di inanellamento

Ma come funziona esattamente la procedura di inanellamento? Gli uccelli vengono catturati grazie alle reti che intercettano in parte la loro traiettoria. Poi, ogni ora circa, vengono prelevati da mani esperte che li mettono in un sacchetto traspirante in cotone, senza fare loro del male.

Un ricercatore prende i parametri (come il peso, la lunghezza delle ali, la misura della zampa, il grado di grasso e la lunghezza del becco) e li legge ad alta voce a chi ha il compito di segnarli sul registro. Un’operazione molto importante è quella dell’applicazione di un anellino alla zampa (da qui il termine “inanellamento”), assolutamente indolore, che permette di riconoscere l’uccello nel caso venisse catturato nuovamente dando la possibilità così di ottenere preziose informazioni sulla sua vita ed i suoi spostamenti.

Il 2023 è stato un anno record con più di 15.000 esemplari catturati e studiati: 82 giornate di attività, 47 persone coinvolte tra dipendenti museali, collaboratrici/ori museali, volontarie/i, civiliste/i e studentesse/i dell’alternanza scuola-lavoro. Un lavoro che ha portato a raccogliere i dati su 15.703 uccelli appartenenti a 75 specie differenti. Tra queste, alcune entità particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli: 8 civette capogrosso, 6 civette nane, 5 succiacapre, 8 picchi neri, 2 picchi cenerini, 2 pettazzurri, 13 averle piccole e 2 ortolani.

Non vi resta che andare lassù e godervi tutta l’emozione di un incontro così ravvicinato con la natura! Per chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente nella stazione, la pagina Facebook è sempre aggiornata.

Info utili:

Come raggiungere il centro di inanellamento: oltrepassato il Biotopo d’Ampola, sulla sinistra si trovano le indicazioni per Tremalzo. Si percorre la strada fino ad arrivare piazzale del Rifugio Garibaldi, da qui si prosegue a piedi – su strada agevole – per una quarantina di minuti.

Chi volesse scoprire i segreti delle migrazioni e soddisfare le proprie curiosità con inanellatori e volontari della stazione non deve far altro che recarsi sul posto. Maggiori info: 0464.508182.

Cosa fare nei dintorni

La Valle di Ledro, poi, è splendida in questa stagione. Ecco cosa fare:

Passo Vezzena: a Malga Cima Verle

Malga Cima Verle è raggiungibile dal Passo Vezzena con venti minuti di camminata tranquilla, passando davanti all’imponente Forte Verle, risalente alla Prima Guerra Mondiale: davvero una costruzione caratteristica, rimasta intatta nella sua imponenza (ma non visitabile).

Lasciata la macchina al parcheggio del passo, la strada è asfaltata per il primo tratto e poi bianca (fattibile con passeggino da trekking). Molto panoramica, permette di godere della vista sull’Altopiano delle Vezzene e poi sul Lagorai. 

A gestire questo bel posto è Elisabetta Marchi, che prima gestiva Malga Montagna Granda in Panarotta. Qui da metà giugno a fine settembre (quest’anno fino a inizio ottobre) circa pascolano liberamente oltre 100 vacche e vengono prodotti diversi tipi di formaggio: dal Vezzena di varia stagionatura, alle caciotte, tosella (anche in versione affumicata) e ancora yogurt e panna cotta.Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUIPer scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUI!

Malga Cima Verle è anche un agriturismo dove ci si può fermare per mangiare qualcosa: taglieri con gli affettati principalmente di loro produzione, formaggi della malga, panini di vario tipo e l’immancabile birra cimbra.

Questa struttura aderisce al progetto “adotta una mucca”, scopritelo QUI.

Contatti: 📞 346 4901113 – pagina facebook

INFO UTILI:
  • LUOGO: Passo Vezzena
  • PARTENZA: parcheggio del passo
  • ALTITUDINE: 1.500 metri
  • DURATA: 20 minuti (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 100 metri
  • PASSEGGINO: si da trekking

 

Escursioni e cose da fare nei dintorni:
  • la cima del Pizzo di Levico è sicuramente la più conosciuta.
  • Malga Marcai (proseguendo a piedi per la strada per circa 20 chilometri)
  • Malga Fratte, posto molto carino sempre a Passo Vezzena
  • tante altre idee a Levico e dintorni QUI
  • tanti altri spunti nella guida sulla Valsugana QUI

 

A Bellamonte da Nonno Gustavo

Non conoscete Nonno Gustavo? É il momento di sopperire a questa mancanza! Il fatto è che Nonno Gustavo non è una persona, o meglio lo era e questo che porta il suo nome è un museo, precisamente un museo etnografico ospitato in un antico tabià in Val di Fiemme, a Bellamonte, nei pressi dell’Hotel Stella Alpina (Museo Etnografico Tabià de Bocìno).

Cos’è un tabià

Fino alla prima metà del Novecento Bellamonte era ancora una località turistica poco frequentata. Questa circostanza permise a questo villaggio montano di conservare quasi fino ad oggi la sua identità contadina. I prati per la fienagione, indispensabile per il nutrimento delle mucche gran parte dell’anno, contraddistinguevano il paesaggio ed i tabià, ovvero i fienili dove veniva stoccato il fieno, erano pertanto numerosi in questa zona.

Generalmente non avevano fondamenta, ma solo uno zoccolo di pietra, a secco, con una sovrastruttura in legname fatta di tronchi rozzamente incastrati. Annesso alla costruzione solitamente si trovava un locale più piccolo in muratura, chiamato casèl, con focolare e spazio per consumere i pasti. Ci abitavano anche 4/5 famiglie assieme!

Il Museo di Nonno Gustavo venne creato, negli anni Novanta, da Rinaldo Varesco che lo volle intitolare con il nome del padre Gustavo. Il Museo, oggi gestito dai discendenti di Rinaldo, conserva una ricca collezione, di oltre 3.000 pezzi, che testimonia la vita, il lavoro e la cultura agrosilvopastorale degli abitanti della Val di Fiemme.

Tra gli oggetti conservati, vecchi anche di 300 anni, sono presenti gli attrezzi utilizzati in passato dai boscaioli, dai falegnami, dai carrettieri, dai bottai, dai calzolai, dai fabbri, dai conciapelli, dai contadini e poi ancora i principali strumenti in uso nelle cucine di una volta.

Una particolarità che ci ha colpito sono i portacote, ossia dei pezzi di legno molto decorati dentro al quale veniva tenuta la pietra per affilare la falce e donati ai figli dai padri.

Insomma una visita nel tabia’ vi farà un po’ rivivere il mondo dei nostri nonni.

Il Museo etnografico Tabià de Bocìn, detto anche Museo di Nonno Gustavo si trova in via Prai de Mont a Bellamonte ed è visitabile  tutto l’anno, con prenotazione obbligatoria, chiamando la sig.ra Margherita Varesco, 3389203678, o contattando il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, info@palazzomagnifica.eu – 0462.340812.

L’ingresso è gratuito con la possibilità di fare un’offerta libera.

A Base Tuono! Che super missili….

Base Tuono: molti di voi si chiederanno di cosa stiamo parlando…e sarete stupiti, scoprendo che si tratta di una base missilistica americana su suolo Trentino!  Per arrivarci si prosegue da Folgaria verso Fondo Grande, poi Fondo Piccolo fino a giungere a passo Coe, dove pascoli verdi si affacciano su Lago Coe, a fianco del quale sorgeva un tempo Malga Zonta.

E’ qui possibile parcheggiare nei pressi dell’Hangar Passo Coe, e dirigersi a piedi verso la base missilistica che si raggiunge in pochi minuti di comoda passeggiata, percorribile anche con passeggini e carrozzine.

Situata nei pressi di Passo Coe a 1610 metri di altitudine, Base Tuono fu una delle dodici basi missilistiche dell’Aeronautica Militare localizzate nel Nord Italia negli anni ‘60 nell’ambito del sistema di difesa aerea NATO. Attiva dal 1966 al 1977, è stata uno dei luoghi preparati per la difesa durante la Guerra Fredda. Come le altre basi missilistiche Nike – Hercules, era composta di un’Area Controllo, di un’Area Logistica e di un’Area di Lancio. Quella che oggi rimane a testimonianza, ripristinata a partire dal 2011, è una delle tre sezioni di lancio, la sezione Alpha, alle pendici del monte Maggio. Qui è possibile vedere un allestimento museale sul tema delle basi missilistiche: troviamo dei giganteschi radar, si possono vedere da vicino delle testate missilistiche, ma anche video che mostrano come avviene il lancio di un missile, ed osservare le strumentazioni di controllo su apposite camionette.

Si può inoltre sbirciare l’interno del bunker in cui si sarebbero dovuti rifugiare i militari in caso di lancio e vedere la torretta di controllo.

L’esposizione propone divise e fotografie dell’epoca, attrezzatura utilizzata nella base, documenti storici ed i grandi pannelli riassumono i fatti storici decisivi di quegli anni. Un allestimento museale unico nel suo genere in Europa, che permette di fare un tuffo nella storia, in un periodo storico a noi vicino. Il tutto immerso in quello che potrebbe sembrare soltanto un verde e tranquillo pascolo di montagna. Da vedere con bambini grandi e piccoli: nel primo caso potendo approfondire un po’ la questione, nel secondo facendoli solo ammirare incantati i missili e tutto il resto!

Base Tuono, aperta da aprile a tutto ottobre (nei fine settimana e nei festivi, tutti i giorni a luglio e ad agosto)

Per maggiori info chiamare 📞 348 1943926 o visitate il sito: www.basetuono.it

Dalaip dai Pape: maneggio e fattoria in Primiero

Aperto da Pasqua a fine ottobre e durante le vacanze natalizie.

Un agritur situato a 1200 metri, tra i prati del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino in località Dalaibi, che ha ottenuto il marchio GreenWay Primiero nel 2017 per la sua filosofia “green” e che trova il suo spazio in un antico maso dell’800 ristrutturato immerso nei verdi prati di fronte alla Pale e alla Val Canali.  Siete curiosi di sapere perché questo nome particolare? Deriva da “laip” che in dialetto locale è il tronco cavo per raccogliere l’acqua delle sorgenti e “Pape” il soprannome di famiglia e un piatto locale della tradizione primierotta. Il Dalaip è un agritur completo: con fattoria didattica, allevamento, coltivazione, ristorazione e pernottamento.

Qui vivono vacche e vitelli, cavalli e puledri, asini, maiali, conigli, galline, oche anatroccoli e faraone. Si tratta di un luogo condotto da una famiglia, che con le sue tradizioni ha fatto la differenza: i piccoli frutti di Massimo, le api di Giacomo e del nonno, che insieme alle coltivazioni di cereali e di verdure alle carni e alle spezie sono anche alla base della cucina tipica primierotta che viene proposta agli ospiti grazie alla nonna Luciana.

Si può pernottare in cinque stanze: quattro dedicate ai fiori mentre una al più famoso dei  mammiferi delle Dolomiti, il cervo. Spaziose e comode, con travi in legno a vista e arredate con mobili in stile alpino sono dotate di riscaldamento, bagno in camera, TV satellitare e WiFi.

Naturalmente lo spazio esterno è il più amato dai bambini e dalle famiglie: un’ampia terrazza/solarium, un parco giochi o e attrezzature per bambini, deposito bici, parcheggio auto e accesso libero da barriere architettoniche sono solo alcune delle caratteristiche del Dalaip.

In particolare sono il maneggio e la fattoria didattica ad essere il fiore all’occhiello: ottimo per tutti, grandi e piccini, esperti e meno esperti. Ci sono tante proposte (caschetto e paraschiena vengono forniti al maneggio):

  • prime esperienze di messa in sella, per grandi e per i più piccoli, con la guida del nostro istruttore;
  • passeggiate a cavallo di varia durata, dalla mezza giornata con picnic preparato da noi con i prodotti della nostra azienda e del territorio, fino alle gite di più giorni nei rifugi predisposti all’accoglimento dei cavalli;
  • pacchetti lezioni (10 lezioni), per i più motivati a imparare.

Nei mesi di luglio, agosto e settembre il maneggio è aperto dal lunedì al venerdì, tutti i giorni dopo le 17, mentre sabato e domenica tutto il giorno. Nei periodi di bassa stagione, aperto venerdì, sabato e domenica. Per maggiori informazioni e prenotazioni sul maneggio basta contattare Meo, l’istruttore al 347 5797512, o Massimo il proprietario al 328 8553477.

La Fattoria dell’Agritur Dalaip è il cuore pulsante dell’agritur, sempre in fermento tra escursioni, visite guidate e degustazioni. Qui si possono scoprire le varie tecniche di piantagione e di raccolta dei prodotti che vengono coltivati e naturalmente ci sono gli animali!  Galline, conigli, mucche, cavalli e asini pascolano liberamente nei prati attorno al maso e la visita alla fattoria non può non concludersi con l’allevamento di api di Giacomo e del nonno Gianpietro, alla scoperta del complesso mondo del miele.
Ecco il programma delle attività 2021:
  • Api & Miele – dal 1 luglio al 2 settembre | ogni giovedì | ore 10:00 – Una mattinata dedicata ad osservare e comprendere, grazie alla nostra arnia didattica, il favoloso mondo delle api ed il contesto in cui interagiscono, nonché il loro ruolo fondamentale nel contribuire al ciclo evolutivo delle piante. A seguire, una golosa merenda a base di miele, lardo e tisana alle erbe aromatiche. Costo 8€ per adulti, 6€ per bambini da 5 a 11 anni. Gratuito per bambini sotto i 4 anni. L’attività dura circa un’ora e mezza  | Su prenotazione al 329 1915445
  • Un asino per amico – dal 2 luglio al 3 settembre | ogni venerdì | ore 15:30. Una passeggiata nei prati e nei boschi che circondano il nostro Agritur accompagnati dagli asinelli, animali amichevoli e intelligenti. Per ricaricare le energie una volta rientrati vi aspetta una merenda con pane, Botìro di Primiero di Malga, marmellata e tisana alle erbe. Costo 8€ per adulti, 6€ per bambini da 5 a 11 anni. Gratuito per bambini sotto i 4 anni. L’attività dura circa due ore | Su prenotazione al 329 1915445
  • Visita guidata del Sabato – dal 19 giugno al 16 ottobre | ogni sabato | ore 15:00 – Mappa dell’Agritur alla mano, potrete scoprire assieme a noi ogni angolo della Fattoria. A seguire, sarà possibile degustare i prodotti ottenuti dalle coltivazioni che vedrai in giro per il nostro Agritur. Costo 5€ a persona. L’attività dura circa un’ora | Su prenotazione al 329 1915445
  • Visita in autonomia della fattoria – dal 21 giugno al 17 ottobre. Con l’aiuto di una apposita mappa e seguendo un percorso alla portata di tutti, partite alla scoperta delle bellezze della natura, delle nostre coltivazioni e dei nostri animali! Per informazioni chiama al 329 1915445 o scrivici una mail a fattoria@agriturdalaip.it.

Scarica la mappa per andare alla scoperta dell’agritur e immergersi nel verde dei prati per scoprire l’orto, il parco giochi, la stalla, l’arnia e la casa di tutti i nostri amici animali. Scarica la mappa e scopri il mondo contadino percorrendo un semplice percorso adatto a tutti, CLICCA QUI

La cucina del Dalaip è una cucina biologica, casalinga e dal gusto tipico del Trentino. La colazione viene servita a buffet mentre per il pranzo e la cena ristorante à la carte con possibilità di un menù per bambini e proposte vegetariane. Se volete portare a casa un pezzettino di Dalaip ecco lo shop online dove potrete acquistare confetture, salse, bevande, prodotti per la cosmesi, sale aromatico, farine, prodotti di stagione e molto altro.

Per tutte le info sull’agritur: 📞 329 1915445 – 📧 info@agriturdalaip.it, per la fattoria didattica 📞 328 8553477  – fattoria@agriturdalaip.it – sito e pagina facebook

Malga Bael: dalle pecore con gli occhiali

Temporaneamente chiusa

Un posto genuino, comodo da raggiungere ed allo stesso tempo fuori dal mondo: sto parlando di Malga Bael, a quota mille metri e poco più, di proprietà del Comune Valle Laghi e gestita da Nicola e Laura dall’estate 2020. Aperta da primavera all’autunno (dipende dal meteo) è il classico posto che non ti aspetti e che ti sorprende per la sua sincera autenticità. Ecco qui sotto i due simpatici gestori, che hanno un’azienda agricola nella zona di Pergine e lì allevano i loro animali: asini, pecore e capre.

Avete tre modi per raggiungere questo posto:

  • da Ranzo, la strada più semplice: 250 metri di dislivello, 45 minuti, prevalentemente nel bosco con alcuni scorci panoramici
  • dal lago di Nembia, in due ore circa
  • da Margone, con un sentiero molto panoramico anche se un po’ esposto e quindi non adatto ai bambini più piccoli. La vista è però impressionante, con il lago di Toblino e Cavedine davanti ai vostri occhi ed in lontananza il Lago di Garda. Meno dislivello che da Ranzo, ma con un continuo saliscendi. Molto carino il paese di Margone con i suoi murales. Attenzione a seguire le indicazioni banche e rosse del sentiero 627 B, soprattutto quella che dal capitello del paese vi fa girare a sinistra nel bosco. Un’ora e mezza.

Molto bella la passeggiata, che si conclude con l’arrivo nei prati di quella che appunto una volta era un malga e da qualche anno è stato adibito a punto di ristoro. I gazebi con le tavole all’aperto, le sedute in legni, infiniti pascoli in cui giocare o riposare, la tranquillità che non ti aspetti.

Come piatti nel menù troverete delle proposte semplici e genuine: noi abbiamo scelto un tagliere di affettati e formaggi, con un po’ prodotti direttamente nella loro azienda agricola e un po’ comprati da produttori vicini. Da non perdere lo spezzatino d’asino, del loro allevamento, e un piatto di orecchiette pugliesi. Cosa c’entrano, direte voi? Ebbene, Nicola è un pugliese doc che ogni tanto ama far arrivare dalla propria terra pane, mozzarelle, verdure e altri prodotti gustosi, quindi preparatevi a scegliere tra piatti del nord e del sud! Tra le proposte anche orzotto, canederli, tagliatelle al ragù e alla selvaggina, polenta con gulasch, oppure con formaggio fuso e funghi.

Per quanto riguarda i dolci imperdibile secondo noi lo yogurt di capra con i frutti di bosco o la panna cotta, o la torta del giorno.

A poca distanza dalla struttura troverete gli animali al pascolo, protetti da un recinto anti orso. Eh sì, questa è una zona che frequenta anche se si vede davvero raramente. Un asinello,  qualche capra e quello che potrebbe essere il più grande allevamento di pecore “con gli occhiali”, Brillenschaf. A sorvegliare questo stravagante gregge, dei pastori maremmani bianchi come la neve. Attenzione a non avvicinarvi troppo.

Se avrete l’occasione di vedere Nicola all’opera come pastore, rimarrete a bocca aperta: qualche fischio, qualche parola incomprensibile ai più e gli animali che lo seguono come fosse un pifferaio magico. davvero sorprendente. Ecco descritto un angolo incontaminato della zona sopra la Valle dei Laghi, vedete di preservarlo così anche se dopo che ci abbiamo messo noi lo zampino sarà sicuramente più frequentato 😉

A Maso delle Erbe con i lama

Gli alpaca e i lama sono degli animali incredibili: docili, buffi, morbidosi e molto amati soprattutto dai bambini…. così oggi abbiamo esaudito il grande desiderio di Viola: passeggiare con dei lama e alpaca veri. E non solo con il suo peluche preferito . Dopo aver prenotato tramite e-mail al Maso delle Erbe di Tesero ci siamo recati nel loro negozio per pagare e farci spiegare come raggiungere il recinto degli animali. Nel negozio si trovano tutti i loro prodotti naturali a base di miele (dalle caramelle, al miele in barattolo, ai prodotti per il corpo, …).
Risaliti in auto si riprende la statale verso Cavalese e nella retta prima del centro commerciale si trova un parcheggio sulla sinistra. Dopodiché si scende a piedi verso il recinto dei lama che si vede dalla strada. Lì ci aspettava Eva che, dopo aver spazzolato e imbrigliato i tre alpaca Mango, Loco e Papaya e il lama Pablo ci ha fatto incamminare lungo il sentiero. Noi abbiamo scelto Mango, l’alpaca più piccolo.
La passeggiata è durata circa due ore, soprattutto perché gli alpaca decidono da soli quando camminare, mangiare o semplicemente sostare. Diciamo che sono loro ad accompagnare noi 🙂 . La strada, sterrata (volendo adatta anche ai passeggini, ma solo da trekking) comincia in salita per poi spianare in un ambiente incontaminato. In un’oretta circa si arriva nei pressi della bella cascata del Salime, un salto d’acqua di una ventina di metri, dove gli animali vengono lasciati liberi di mangiare l’erba di cui vanno ghiotti.
Le bambine sono rimaste stupite e incantate dalla morbidezza del pelo e dal contatto con questi splendidi animali. E devo dire anche noi genitori.

L’esperienza termina con un assaggio di succo di mela e dei mieli prodotti al Maso delle Erbe ordinabili anche via internet o al negozio di Tesero e una sbirciatina all’arnia didattica, con ricerca dell’ape regina, mille domande sui diversi tipi di api, sulla possibilità che escano dal vetro, la costruzione delle celle e così via!

maso erbe miele

Le passeggiate vengono fatte la mattina, dal lunedì al venerdì alle 9:30 e alle 11.30.
Il percorso è un giro ad anello di circa 3 km molto semplice. Viene assegnato un animale per famiglia (massimo 5 famiglie).
Costo: €15 per gli adulti e €10 dai 5-12 anni oppure il pacchetto famiglia è di €40.
Per info 345 81 38 733 o info@maso erbe.it.

Se la vostra idea è quella di fermarvi in zona per un paio di giorni, potete sostare nella bella area sosta di Tesero.

Malga Zochi a Passo Vezzena

Malga Zochi, sull’Altopiano di Vezzena (quota 1300 metri), è la prima malga che si incontra salendo da Lavarone o da Levico ed è gestita da Michele Scrinzi. Con trenta ettari di pascolo, è una vera oasi di pace, perché lontana dalla strada e quindi in posizione tranquilla, pur permettendo di arrivare molto vicino con la macchina. É una struttura piccola, con diverse sfaccettature interessanti: il caseificio con lo spaccio di diversi prodotti locali, l’agritur dove si possono mangiare piatti della tradizione trentina, ed una visita davvero speciale per chi partecipa al progetto dell’Apt Valsugana Adotta una Mucca (al mattino, verso le 11, oppure nel pomeriggio).

La conoscenza un po’ più approfondita di questa realtà è infatti la cornice perfetta per un pranzo all’agritur, con proposte tipiche come polenta abbrustolita con spezzatino; gnocchi di polenta con ragù; canederli con burro e salvia; polenta, spezzatino, crauti e tosella impanata. Interessanti anche i dolci, tra cui la versione “montanara” della cheescake, lo strudel e la treccia mochena. Assaggiare i prodotti (caseari e non) di Malga Zochi nella loro cucina inviterà di certo l’acquisto degli stessi, in vero stile “chilometri zero”.

Dritan, allevatore da trent’anni, è il custode degli animali qui alla malga, ma soprattutto è il referente per il progetto Adotta una mucca. Il concetto è quello di permettere alle persone che aderiscono a questa iniziativa (che consiste nell’adozione simbolica di una mucca per poi averne i prodotti caseari, info QUI), di entrare in contatto con gli animali e capire meglio la loro quotidianità in un’azienda biologica come questa. Non ci sono solo trenta vacche da latte, soprattutto della razza Simmental, ma maiali, galline e anatre.

Dritan, Michele e Francesco, esperto di formaggi e consulente per “Trentino di Malga”.

Claudio, il giovanissimo casaro, realizza invece una grande varietà di prodotti: freschi, come le caciotte all’erba cipollina, al peperoncino, bianche e con il cumino. Molto interessante il  “dolce Zocchi”, un formaggio pressato che si può acquistare già dopo 20 giorni, dal gusto molto dolce. Tra i stagionati: Vezzena di malga, di un anno, che porta tutti i profumi del foraggio della malga e dell’alpeggio. Ottima anche la produzione del formaggio da piastra.

Informazioni utili:

La struttura è aperta da metà giugno a metà settembre, tutti i giorni. Consigliato prenotare per mangiare a Malga Zochi, soprattutto nel weekend.

Contatti: 📞  342 6697419 

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Cosa fare nei dintorni:

Grotta del Calgeron a Grigno

La Grotta del Calgeron, a Grigno, in Valsugana . Un’esperienza unica ed insolita, che vale la pena di far provare anche ai più piccoli. Visita consigliata dagli 8 anni in su (bambini curiosi, non timorosi in generale e senza la paura del buio) con Mirco Mezzanotte, esperto accompagnatore di media montagna che vi accompagnerà assieme ad un altro professionista in sicurezza all’interno di questa cavità lunga circa 5 chilometri.

Ma niente paura: in un paio d’ore percorrerete solamente 500 metri, che vi sembreranno comunque eterni! Per arrivare all’imbocco della grotta si parte da Selva di Grigno e si sale per circa 200 metri in una quarantina di minuti. Sentiero nel bosco, non particolarmente difficile. Munitevi di attrezzatura adeguata (abbigliamento non troppo caldo, perché camminando si suda e poi dentro la temperatura è costante a 8 gradi) e scarponcini da trekking.

Questa grotta è fra le più suggestive in Italia ed è una delle più interessanti per le forme carsiche e la varietà di ambienti che la caratterizzano: appena entrati proverete (se ha piovuto recentemente e si sono formate quindi delle pozza alte d’acqua) l’ebbrezza di essere trasportati da una parte all’altra con un canotto.

Comunque sia la grotta è piena di ristagni d’acqua, cunicoli e passaggi avventurosi che coinvolgeranno visitatori grandi e piccoli. Si striscerà (poco), ci si arrampicherà (abbastanza) alle pareti per non bagnarsi i piedi, si starà in equilibrio tra una pozza e l’altra cercando i pipistrelli appesi e ci si divertirà a fare luce con il frontalino in ogni angolo. Nei passaggi più complicati le guide aiutano i bambini negli spostamenti, il clima è sempre molto piacevole e disteso perché nessuno viene forzato a fare quello che non vuole.

Info pratiche:
  • Consigliato portarsi un cambio (soprattutto calzini e pantaloni) perché dentro è pieno di pozze d’acqua o addirittura laghetti. Le guide vi forniscono stivali, caschetto e frontali con luce. La temperatura nella grotta è costante a 8 gradi, quindi non copritevi troppo.
  • Si può tornare indietro in qualsiasi momento se non ci si sente di proseguire
  • La visita dura almeno un paio d’ore, un’esperienza unica che consigliamo vivamente: portate però qualcosa da mangiare e da bere per i bambini, che appena usciti vi chiederanno urleranno: “Fame!” e c’è la discesa del sentiero che vi aspetta ancora. Alla partenza dell’escursione non ci sono punti di ristoro, dovete arrivare al paese di Grigno (dieci minuti in macchina). Durata totale tre ore e mezzo.
  • Tutte le attività proposte sono adatte a bambini dagli 8 anni in su.
Info utili:

Costi: 20 euro a persona (il prezzo è indifferenziato anche perché l’accompagnamento dei bambini è ben più impegnativo degli adulti). La quota comprende: caschetto, pila frontale, stivali, canotto, omaggio a tutti i partecipanti.

Prenotazioni: 📞 327 9184910 (Mirco Mezzanotte) – tutto l’anno, tutti i giorni su prenotazione.

Maggiori dettagli QUI.

Cosa fare nei dintorni:
  • a poca distanza potete esplorare la zona del Tesino, trovate la nostra guida QUI
  • oppure Borgo Valsugana e dintorni, tutte le attività QUI
  • tante altre idee nella nostra guida sulla Valsugana QUI.