Bellissimo giro delle malghe questo, proprio sopra il paese di Santa Valburga. Ad anello, dura circa tre ore e prevede quasi 300 metri di dislivello. Sì, la Val d’Ultimo offre infiniti giri da una malga all’altra, una più caratteristica dell’altra. Quindi vale la pena di percorrerli tutti!
Superato il paese di Santa Valburga, si svolta a destra seguendo le indicazioni per il Monte Larice e si parcheggia quasi alla fine della strada che sale imperterrita per circa 20 minuti. Da qui si seguono le indicazioni per il sentiero numero 4, che in un’ora e mezza porta a Malga Riemerbergl: quella che si dice essere la più vecchia della Val d’Ultimo, a poco più di 2000 metri di altitudine. La prima parte del sentiero è piuttosto in salita, anche se volendo si può salire lungo la strada forestale sterrata che sale più dolcemente, anche se è un po’ più lunga.
Ancora una mezz’ora, prima in discesa e poi pianeggiante ed eccoci a malga Kühberg (2012 metri), aperta da inizio giugno fino a fine ottobre.
Tavoli molto carini all’esterno, stube graziosa all’interno. Piatti della tradizione: noi abbiamo preso i canederli in brodo, ma c’erano anche i canederli al formaggio con insalata, pasta alla pastora; uova, speck e patate e così via.
Spaziali i dolci e soprattutto le torte, guardate questa ai mirtilli con la crema! Prezzi davvero modici per la qualità dei piatti, come spesso succede da queste parti. Per tornare si chiude il percorso ad anello scendendo per la strada forestale (chiedete ai gestori) e poi girando a sinistra quando incontrate il primo gruppo di case. In un’ora circa arriverete poco sotto al parcheggio dove avete lasciato la macchina.
Info: 📞 347 7498433
Se cercate altre passeggiate belle da fare in Val d’Ultimo in estate, le trovate QUI nella nostra mini-guida!😉
La valle del Vanoi è di una bellezza incredibile, con angoli nascosti tutti da scoprire. E se il lago di Calaitaè forse il suo gioiello più conosciuto, dovete assolutamente arrivarci accompagnati da uno dei lama di Chalet nel Doch. Questa l’idea che ha avuto Clelia Corona diversi anni fa, quando ancora le passeggiate di questo tipo non erano ancora così diffuse.
Questa struttura deliziosa, che si trova a pochi chilometri da questo bacino d’acqua in cui si specchiano le Pale di San Martino, propone infatti diversi trekking – assolutamente personalizzabili – con questi animali buffi e inconsueti.
Noi siamo partiti in tarda mattinata e, dopo aver ricevuto da Eric consigli ed istruzioni per condurre i lama a passeggio, ecco subito intrapreso il bel sentiero nel bosco che con pochi tratti in salita porta al lago.
Che emozione al nostro arrivo vedere la cima delle montagne sbucare dalle nuvole.
Ci siamo fermati una mezz’ora, ad ammirare il paesaggio, fare qualche scatto e bere qualcosa al bar ristorante sulle sponde dello specchio d’acqua, per poi tornare sulla stessa strada.
Ci siamo ripromessi di tornare con più calma la prossima volta, perchè lo Chalet nel Doch permette anche a chi non soggiorna da loro di vivere un’esperienza indimenticabile. Si può effettuare un giro ad anello più largo, con tappa (merenda o pranzo) all’agritur Malga Lozen, oppure stabilire un percorso più lungo. In questo caso i lama portano il cibo e qualche coperta per poter godere di un pic nic speciale in qualche posto magico di questo bellissimo territorio.
Info e prenotazioni: 348 005 0178 – 348 005 0178 – info@chaletneldoch.com – sito – pagina facebook
Passeggiata semplice e molto carina (perfetta anche per i passeggini) quella che dal paese di Santa Gertrude, in fondo alla Val d’Ultimo, porta ai famosi larici millenari.
La strada, asfaltata e pianeggiante, 1430 metri di quota attraversa prima i prati e i masi caratteristici del luogo, con il classico tetto a scandole, e poi arriva in un bosco che nel tempo ha protetto dalle valanghe i masi “Außerlahn”. Nel dialetto locale Lahn significa valanga.
I tre alberi, imponenti, sono gli ultimi testimoni dei primi insediamenti umani, quando la parte finale della val d’Ultimo era ancora popolata da orsi, lupi e linci. Protetti da uno steccato e tenuti in piedi in parte da sistemi di funi, sono davvero uno spettacolo da ammirare.
Su di un larice vicino, abbattuto dal vento nel 1930, sono stati contati più di 2000 anelli di accrescimento. I tre sopravvissuti – segnati da tempeste e intemperie – vengono considerati le più antiche conifere d’Europa. La cima del larice più alto, che misura oltre 36 metri per una circonferenza di 7, è stata colpita da un fulmine.
L’albero più grosso, con 8,34 metri di circonferenza e alto più di 34, ha un tronco con una appariscente escrescenza a bulbo, e anche lui ha perso la cima.
Il terzo, ha una singolare cavità e da generazioni è spezzato a sei metri d’altezza: un ramo laterale ha di conseguenza preso il ruolo di cima. Nonostante ormai solo in una ridotta parte del tronco pulsi la vita, continua ogni anno a germogliare ed ha raggiungo nuovamente i 23 metri di altezza
Questi larici millenari, che hanno visto passare ai loro piedi venire circa 70 generazioni e appartenere all’Impero romano prima e a quello germanico poi, sono evidenti simboli della tenace volontà di sopravvivenza della natura.
Sul percorso ci sono diversi punti di ristoro, uno proprio alla base del sentiero che sale in pochi minuti fino ai larici.
Se cercate altre passeggiate belle da fare in Val d’Ultimo in estate, le trovate QUI nella nostra mini-guida!😉
Questa è la malga più in quota di tutta la Val d’Ultimo: Malga Marschnell infatti si trova a 2213 metri di altitudine, in un posto di grande bellezza. Aperta da metà giugno (o quando va via la neve) fino a metà settembre (anche oltre, se il tempo lo consente), propone piatti semplici e genuini… spesso realizzati con prodotti propri. Sono infatti un centinaio le mucche che pascolano lassù in estate, appartenenti a diversi contadini della zona: qui è possibile acquistare formaggi di malga dal sapore prelibato.
Noi ci siamo stati in settembre, quando l’alpeggio era quasi finito, ma gli abitanti della val d’Ultimo raccontano di prati pieni di fiori e di erba a partire da luglio in poi. Tante le piante di rododendro, che sicuro regalano macchie di colore di grande effetto.
Con l’auto si arriva fino a metà valle: poco dopo Santa Valburga, quando si arriva alla diga del lago di Zoccolo, si svolta a destra verso il Monte Larice e si sale in auto per circa 7 chilometri, fini a dove non si può proseguire. A quota 1700 metri, alla frazione di Riem, si prende la strada sterrata che in un paio d’ore e 500 metri di dislivello porta alla malga. C’è anche un sentiero più veloce, sempre indicato.
Chi vuole si può fermare a mangiare qualcosa di buono: noi abbiamo preso un tagliere molto gustoso e un kaiserschmarren, ma ci sono anche canederli conditi in diversi modi, brodo con pane e salsiccia fatta in casa e altri dolci come lo strudel. Se il tempo lo consente è bello mangiare all’aria aperta con il suono dei campanacci, altrimenti vi aspetta una piccola stube in legno.
Per chi ha voglia di camminare ancora un po’ consigliato raggiungere il Sasso (2530 metri), la montagna che domina Santa Valburga e dove è posizionata una grande croce.
Salendo, in circa un’ora, troverete pecore e capre al pascolo, ma soprattutto potrete godere di una vista incredibile sulla valle, nonché in lontananza fino alla Dolomiti, il Dente dello Sciliar, il Brenta e il gruppo del Cevedale.
Fermatevi ad ammirare la pace di questo luogo, tanto caro agli abitanti della valle, sulla panchina in legno costruita con un pezzo della vecchia croce – sostituita recentemente – e non dimenticate di lasciare una frase sul libro contenuto nella nicchia del palo della croce.
Info malga 📞 348 918 3459
Se cercate altre passeggiate belle da fare in Val d’Ultimo in estate, le trovate QUI nella nostra mini-guida!😉
Una bella passeggiata, fattibile anche in passeggino, che permette ai bambini di vedere gli animali in alpeggio: ecco Malga Pletzn, a quota 1600 metri, nella meravigliosa Valle dei Mòcheni.
Questo è un un angolo poco conosciuto di Trentino, con uno splendido paesaggio, caratteristiche baite e l’inconfondibile suono dei campanacci delle mucche come sottofondo.
Come arrivare?
Da Pergine si sale fino in fondo alla valle fino al viadotto tra Palù del Fersina e Fierozzo e poi svoltate a sinistra seguendo le indicazioni. Potete parcheggiare lungo la strada (raggiungendo così la malga in un’ora circa) o proseguire e lasciare la macchina presso il parcheggio Meus, che dista circa 1 km e mezzo dalla malga. Si arriva anche in meno di un’ora strada (circa 4 km, percorribili con passeggino sportivo) dal Kaserbisn Hitt, che può essere anche una bella meta dopo pranzo se salite invece da Palù.
MALGA PLETZN
I bambini qui potranno vedere cavalli, capre, pecore e mucche al pascolo. E poi la struttura è aperta per pranzo, cena, ma anche merende genuine e di qualità.
La nuova gestione di Tiziana e Giorgio, infatti, vede l’utilizzo di molte materie prime locali o addirittura proprie. Subito sotto l’agriturismo si trova infatti la malga vera e propria, che vede in estate giornalmente la caseificazione e quindi la produzione di formaggi freschi e stagionati, burro, yogurt e ricotta. Anche le verdure, i succhi, il miele e tanti altri prodotti sono a chilometri zero.
Cosa potrete assaggiare di buono? Tagliatelle di malga, primi di vario genere, polenta e coniglio, costine e verdure al forno… tutto buono e preparato con amore. Vari anche i dolci, dalla Sacher allo strudel, dallo yogurt ad altre torte.Chi ha persone con difficoltà motorie o bambini piccoli può arrivare fino alla struttura per mangiare.
INFO UTILI:
LUOGO: Val dei Mocheni
PARTENZA: parcheggio Meus
ARRIVO: malga Pletzn
ALTITUDINE: 1600 metri
DURATA: mezz’oretta (solo andata)
LUNGHEZZA: 1,5 chilometri
DISLIVELLO: poco impegnativo
PASSEGGINO: da trekking percorrendo la variante
PUNTI DI RISTORO: malga Pletzn📞327 5573886 aperta solitamente da metà giugno a fine settembre e poi nei weekend.
Ci siamo stati anche in inverno, QUI il nostro racconto!
Cosa fare nei dintorni:
una visita a maso Filzerhof, abitazione del 1400 perfettamente conservata
La Val d’Ultimo con la sua natura incontaminata offre tante possibilità per escursioni. Provenendo da Lana si oltrepassa il lago artificiale di Zoggler (lago Zoccolo) fino ad arrivare a Pracupola al parcheggio della cabinovia Schwemmalm (QUI prezzi e orari di apertura). Si sale rapidamente ad oltre 2000 metri e da qui ci sono diverse possibilità di passeggiate in quota. Mentre decidete dove andare i bambini si divertiranno sui tappeti elastici che di trovano all’arrivo.
La nostra prima meta è stata malga Ausserschwemm che su raggiunge in circa dieci minuti: in legno, molto curata è davvero deliziosa con i suoi fiori e un bel parco giochi.
Dopo una breve pausa abbiamo proseguito lungo il facile sentiero che taglia il crinale sotto il monte Hasenohr dove incontriamo delle suggestive postazioni panoramiche con interessanti informazioni didattiche. In un paio d’ore eccoci arrivati a Malga Steinbergl, che sembra uscita da un libro delle fiabe ed ha una gestione famigliare.
La proposta per il pranzo è semplice, pochi piatti ma autentici e gustosi. Noi abbiamo scelto i canederli e l’immancabile kaiserschmarren.
Proseguendo a piedi per altri venti minuti si raggiunge a piedi anche Malga Kaserfel. Al ritorno abbiamo ripercorso la stessa strada fino al bivio per il rifugio Schuster Huttl, dove si gode di una vista spettacolare sul lago Zoccolo, e poi abbiamo seguito le indicazioni per la Innere Schwemmalm.
Qui abbiamo gustato una torta deliziosa con le albicocche e un ottimo yogurt con i lamponi.
Sulla via del ritorno ecco un bel parco giochi con un bel laghetto da attraversare con una zattera, mentre gli adulti si possono rilassare sulle sdraio in legno (foto di copertina). Un ultimo sforzo ed ecco cabinovia.
Questa zona della Val d’Ultimo permette diverse soste ed itinerari, grazie alla presenza di tante malghe e punti ristoro sparsi qui e là. È quindi possibile cambiare meta ed allungare o accorciare il percorso a seconda del meteo o della stanchezza. Per questo giro calcolate almeno sei ore di passeggiata in totale.
Se cercate altre passeggiate belle da fare in Val d’Ultimo in estate, le trovate QUI nella nostra mini-guida!😉
Che bello e particolare il percorso degli gnomi dedicato ai bambini a Tonadico, in Primiero! Stiamo parlando della strada pedonale di collegamento tra via Sorelle Lucian e via Fuganti, a poca distanza dalla Casa del Cibo: Palazzo Scopoli.
Lungo questa stradina, lunga un centinaio di metri, s’incontrano degli gnomi di legno di larice dipinto, scolpiti da alcuni artisti locali (in particolare Nicola Degiampietro, Giuseppe Zeni, Gianluigi Zeni, Nicola Zurlo e Mauro Berghi) e delle tappe ludiche: realizzate con i colori, sulla pavimentazione, permettono ai ragazzi di dare libero sfogo alla fantasia giocando in compagnia.
Si parte dal benvenuto che ci viene dato dallo gnomo posizionato all’inizio del percorso e poi via alla creatività dei bambini per proseguire la passeggiata tra illustrazioni di animali, frutti, alberi elementi naturali e divertenti giochi.
Ci sono le righe colorate da percorrere, le piume del gufo da calpestare, i giochi di una volta tipo la campana, ma anche il tombino che diventa una cassetta da cui esce la frutta e tante altre curiosità tutte da scoprire. Qui i bambini non si annoieranno di certo a camminare!
Cosa fare nei dintorni:
A Tonadico potete far visita a Palazzo Scopoli, la casa del cibo, tutte le info QUI. Poco distante a Siror c’è il museo della scuola, ne parliamo QUI e l’inizio della ciclabile del Primiero, tutte le info QUI.
Tante altre attività nei dintorni di Fiera di Primiero le trovate QUI.
Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!
Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernale, CLICCA QUI!
Gioco realizzato esclusivamente in occasione dei Campionati Europei di Ciclismo nel 2021
E’ disponibile presso l’ufficio turistico di piazza Dante a Trento il libricino per la caccia al tesoro speciale per famiglie “L’avventura di Trent. Scopri la città in bicicletta”, realizzato dal Comune di Trento (Ufficio Cultura) in occasione dei Campionati Europei di Ciclismo 2021 Si tratta di un bellissimo gioco da fare tutti assieme, con concentrazione e spirito di osservazione, alla scoperta delle bellezze architettoniche della città. Ma se pensate sia una roba noiosa vi sbagliate di grosso!
La potete fare a piedi, in bicicletta, con il monopattino… l’importante è avere ben chiara in testa la missione di Trent e ripercorrere le sue orme. Partendo da piazza Dante andrete in piazza Santa Maria, piazza Duomo e dintorni, fino al Muse e al ritorno verso Piazza Venezia, Castello del Buonconsiglio, via Suffragio e di nuovo per il centro storico. Mettete in conto almeno mezza giornata se siete a piedi e un paio d’ore se dotati di due ruote!
Ma come funziona il gioco?
si ritira gratuitamente il libretto all’ufficio turistico in piazza Dante
si legge la storia con calma e si ripercorre la strada che ha fatto Trent in lungo e in largo per la città, compiendo la sua missione attaccando gli adesivi in maniera corretta
una volta ricomposta la figura del grande campione sulle due ruote, il mito del nonno di Trent, si torna in Apt per ritirare il gadget a tema bicicletta
un ultimo passaggio in piazza Duomo per vedere se l’astronave di Trent è esistita davvero e voilà!
Pronti? Buon divertimento!
Nato da un’idea di Luana Slomp e Alessandro Zen, del Comune di Trento, e realizzato con la regia de Il Trentino dei bambini, vede il coinvolgimento di Michela Molinari per la bellissima illustrazione di Trent e di Francesco Barazza per la storia poetica e la grafica.
Informazioni utili:
la caccia al tesoro è adatta ai bambini dai 6 anni in su, accompagnati dai genitori. Per eseguirla autonomamente è consigliata a partire dai 10-12 anni. È adatta anche agli adolescenti? Sì, perché richiede concentrazione ed impegno, oltre che sapersi muovere in città seguendo la cartina.
leggete bene le istruzioni e quanto vi si chiede di fare, prendendovi almeno mezza giornata se siete a piedi ed un paio d’ore se andate nei vari punti in bicicletta
potete barare, ricomporre il puzzle e andare a prendere il gadget? Certo, ma vi perderete tutto il bello di quest’avventura…
Malga Fossernica di Dentro è un posto ancora poco conosciuto, ma assolutamente da scoprire. Come tanti altri luoghi del Vanoi. Si sale con la macchina in cima alla valle, dopo Caoria, fino al Rifugio Refavaie. Da lì si imbocca – sempre in auto – la strada sterrata che dopo quasi 8 chilometri (lunga, ma merita!) arriva fino alla struttura, a quota 1771 metri di altitudine.
Bellissimo lo spettacolo naturale che si presenterà ai vostri occhi, con il Lagorai che si propaga in tutta la sua bellezza a partire dal Monte Cauriol proprio di fronte a voi.
Diverse le camminate che si possono fare nei dintorni: meno di un’ora per arrivare a Malga Fossernica di fuori, dove si producono formaggi e il famoso botiro (burro), presidio Slow Food; oppure Cima Paradisi in 45 minuti, chiamata così per chissà quale motivo dai nostri antenati.
Si può raggiungere Malga Fossernica di dentro anche a piedi, in due ore e mezza circa e 700 metri di dislivello. Anche in e-bike, con la possibilità di ricaricarle lì nella struttura grazie alle colonnine elettriche.
Avete figli tecnologici che sbuffano anche solo all’idea di una passeggiata? Niente paura, a Bondone, in Val del Chiese, hanno pensato anche a loro! Basterà preparare tutto il necessario per un bel pic-nic e scaricare sul cellulare la app A Smoky Tale (cliccate QUI) e sarete pronti per questa nuova avventura. La app si presenta, come dice il nome, sotto forma di una storia narrata da due carbonai. Il carbonaio, da queste parti, è una vera e propria istituzione: il paese di Bondone ha infatti una lunga tradizione nella produzione del carbone, attività che coinvolgeva praticamente tutta la comunità, donne e bambini compresi. Oggi di carbonai ne rimangono pochi, con l’eccezione di qualche giovane che cerca, non senza difficoltà, di mantenere viva la tradizione. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Dario, che in localitàPlos, una delle tappe segnalate sulla nostra app, ci ha aiutato a costruire il nostro pojat, la catasta di legna, terra e rami dove appunto avveniva la trasformazione della legna in carbone.
Con il nostro sacchettino di carbone abbiamo poi proseguito il giro con una tappa nel paese di Bondone: paesino dall’architettura affascinante e con splendidi scorci sul sottostante Lago d’Idro, Bondone è entrato a far parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2018.
La app vi guiderà con spiegazioni, quiz e giochi interattivi alla scoperta della storia e degli antichi affreschi che decorano le case del paese.
Gli affreschi furono realizzati come voto religioso sulle facciate delle case delle poche famiglie sopravvissute alla terribile epidemia di peste del 1630. Qui, tra vicoli, fontane, affreschi e fiori alle finestre, la vita sembra veramente scorrere con ritmi d’altri tempi.
Il viaggio, seguendo le missioni richieste dalla app, prosegue in quota. Ci siamo così portati verso Malga Alpo di Bondone. È qui che ogni estate si sono tenute le 25 edizioni della Festa del Carbonaio, poi sospesa negli ultimi due anni causa Covid-19: spiedo per tutti, giochi e dimostrazione di come si costruisce e come funziona la carbonaia. Durante l’estate 2021 la malga aderisce al progetto #milklifeMalghe Aperte(ne parliamo QUI) dando la possibilità, ogni mercoledì alle 15.00 di assistere alla tosatura tradizionale a forbice della pecora. Pecore a parte qui è il luogo ideale per vostro picnic, e i bambini potranno familiarizzare con diversi animali della fattoria.
Riempite le pance ci siamo spostati poco più sopra, alla Malga Alpo di Storo, sempre per portare a termine le missioni segnalate dalla nostra app A Smoky Tale.
Qui troverete una stalla con le mucche e quindi anche dell’ottimo formaggio (che potrete acquistare). Riscendendo a valle non dimenticate di fermarvi al punto panoramico Gambalet: si lascia l’auto in uno spiazzo poco distante dalla stradina che conduce all’Alpo di Storo, nei pressi di un laghetto per l’abbeveramento delle mucche e si sale a piedi lungo il sentiero che si snoda nei prati erbosi. In pochi minuti vi troverete affacciati sul lago d’Idro e potrete fare una foto sulla panchina panoramica o, se siete fortunati, assistere al lancio di un parapendio. Anche qui la app si collega automaticamente tramite GPS per proporre un gioco e una curiosità (la app funziona con GPS anche in assenza di rete).
La tappa successiva per noi è stata il Castello di San Giovanni (ne abbiamo già parlato QUI) a Bondone: un antico maniero arroccato su uno sperone di roccia con vista mozzafiato sul lago.
Lasciatevi stupire anche dalla cura dei dettagli e dai fiori che abbelliscono i cortili interni. La app vi condurrà alla scoperta del castello con una caccia al tesoro alla ricerca di moderne galline dotate di codice QR da scansionare per avere il successivo indizio: divertimento assicurato!
Il giro termina nella frazione di Baitoni, dove potrete scegliere tra un giro tra le piantagioni di mais (chi non conosce la famosa farina gialla di Storo? O ancor meglio la tipica polenta carbonera, arricchita con Spressa e salame? Da non perdere!), un tuffo al lago o del birdwatching attraverso le postazioni predisposte lungo le passerelle che attraversano la Riserva Naturale del Lago d’Idro (per altre idee su come trascorrere una giornata sul lago d’Idro cliccate QUI) .
Portate a termine tutte le missioni avrete imparato un sacco di cose su questo territorio, ancora lontano dai circuiti del turismo di massa e ricco di autenticità, proprio come dei veri carbonari DOC!
Vi consigliamo di guidare con prudenza: per raggiungere le malghe e gli altri punti in quota le strade sono strette (ma anche poco trafficate) e di scollegare il GPS appena completate le singole missioni, per non scaricare tutta la batteria e riuscire a portare a termine tutta la storia! Buon divertimento!