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Giro del lago di Levico

Avete mai provato a fare il giro del lago di Levico? Il primo tratto è molto semplice, su strada sterrata e perfetto anche per i passeggini, mentre la seconda metà si snoda all’interno del bosco.

Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del Lido e ci siamo goduti lo splendido e rigoglioso parco che lo circonda. Qui i bambini possono trovare tanti giochi in mezzo al verde e all’ombra degli alti alberi. Non mancano pareti di arrampicata, altalene, dondoli, grande costruzione con lunghi scivoli, struttura particolare dove scalare e scivolare e infine un’area fitness. Non dimenticate secchiello e paletta che la zona giochi è a fondo sabbioso. E poi panchine per sedersi e magari fare un pic nic primaverile.

Noi, che avevamo una gran voglia di camminare, abbiamo preso la stradina bianca che costeggia il lago. Si incontra subito la suggestiva Taverna di Levico con stabilimento balneare del Parc Hotel Du Lac, piscina riscaldata, giochi, divertimento e relax… un posto assolutamente da visitare!

I colori sono stupendi, i canneti si muovono dolcemente e noi ci divertiamo ad osservare gli animali: ecco le anatre e poi il germano… una ranocchia e… oh, che rospo! Tanti uccellini cantano festosi e le prime farfalle riempiono di colore il verde dei prati.

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Dopo circa un’ora si arriva presso alcune case, qui una serie di frecce ci propongono di proseguire verso il Forte Tenna o Passo Borcola. Noi seguiamo quella del Biotopo Pizè che, dopo aver passato un piccolo ponte di legno, ci porta in un sentiero del bosco. Questo è il momento per i passeggini di tornare indietro: rami bassi, radici sporgenti, passaggi tra gli alberi e scalini naturali rendono impossibile l’utilizzo di un mezzo con le ruote.

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Il percorso è piacevole: il lago si nasconde per una mezz’ora, dopo di ché possiamo ammirarlo dall’alto. A questo punto il sentiero un po’ ripido in discesa ci riporta verso il basso e intravediamo il Lido sull’altra parte di questo specchio lacustre.

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Quando usciamo dal bosco arriviamo sulla strada asfaltata costeggiata dai campeggi che ci spinge ad allungare il giro fino al viale alberato che porta al parcheggio. Non è una passeggiata lunga, si fa in 2 ore. Noi al rientro ci siamo premiati con il gelato della gelateria attigua al Bandus, davvero imperdibile se siete in zona.

INFO UTILI
  • LUOGO: Levico Terme
  • PARTENZA: parcheggio del Lido (giro ad anello)
  • ALTITUDINE: circa 450 metri
  • LUNGHEZZA: 9 chilometri circa
  • DURATA: due ore circa
  • DISLIVELLO: pianeggiante
  • PASSEGGINO: da trekking solo in parte
Cosa fare nei dintorni:

A Malga Conseria in inverno

Un posto bellissimo e suggestivo Malga Conseria, in Val Campelle, nel cuore del Lagorai.

Da Scurelle, non lontano da Borgo Valsugana, si prende per la Val Campelle seguendo le indicazioni per il Rifugio Crucolo. Passando sotto la tettoia si prosegue fino a Ponte Conseria (poco più di un’ora in totale da Trento), dove si lascia l’auto. Ecco quindi 400 metri di dislivello e 5 chilometri di strada forestale, percorribili in un paio d’ore. La Val Campelle è davvero magica con la neve.

Rifugio Conseria offre un ambiente familiare, piatti tipici della cucina trentina a prezzo onesti: quello che si chiede ad un rifugio! Per noi strangolapreti con lo speck e le noci e torta al grano saraceno.

Fermarsi a dormire con i bimbi sarà una super esperienza: sono disponibili 7 stanze da 4 posti, semplici e carine, un ricordo meraviglioso e indimenticabile riposare lassù.

Nei dintorni ci sono alcune passeggiate che vi consigliamo: noi siamo saliti fino al Passo Cinque Croci, da cui ammirerete lo splendido Lagorai (una mezz’ora, tranquilla).

Con il delicato manto nevoso di quando siamo andati noi, l’atmosfera è davvero magica. Si può proseguire fino a Col di S. Giovanni, a 2251 metri, punto panoramico raggiungibile in un’oretta. Consigliato, ma solo se le condizioni lo permettono!

La strada forestale e sempre battuta, a meno che le nevicate non siano abbondanti e recenti. Sempre consigliata comunque una telefonata alla malga (📞 349 5507733) per sapere le esatte condizioni del manto nevoso, in alcuni casi infatti la presenza di ghiaccio potrebbe rendere molto importante avere con sé i ramponcini.

Per prezzi del soggiorno in rifugio e info ulteriori visitate il sito cliccando QUI.

Per le famiglie:

  • 0-8 anni sconto del 50% sulla mezza pensione (si paga solo il posto letto, cena e colazione sono gratuite)
  • 9-12 anni sconto del 30% sulla mezza pensione (si pagano il posto letto e la colazione, la cena è gratuita)
  • Non vengono applicate altre scontistiche sul prezzo scontato dei minori di 12 anni.

Maggiori informazioni:
Aperta tutti i giorni da sabato 24 dicembre all’8 gennaio e poi nei weekend fino a fine marzo. Il sabato sera aperto ache a cena, ricordatevi di prenotare 📞 349 5507733.
📧 info@rifugioconseria.it
🌐 www.rifugioconseria.it

Eravamo stati a Malga Consèria anche in estate, QUI la nostra esperienza

Da Levico al Colle delle Benne

Quest’escursione è adatta a tutti, fattibile anche con i passeggini da trekking. È possibile raggiungere il Forte di Colle delle Benne con una piacevole passeggiata dal centro di Levico, dalla durata di circa 45 minuti. Posizionato in cima ad una collina, il forte da oltre un secolo osserva dall’alto dei suoi 660 metri uno dei tratti più spettacolari dell’Alta Valsugana. Arrivati alla meta, vi aspetta un grande prato con delle panchine per rilassarsi e una bellissima vista sul lago di Levico.

Il forte è stato realizzato in pietra locale dal Genio militare austroungarico negli anni Ottanta del XIX secolo.

Chiamato anche Forte di San Biagio, fu costruito dagli austroungarici alla fine del 1800. Opera gemella del Forte di Tenna, servì come osservatorio e deposito, data la sua posizione arretrata rispetto al fronte. Smantellato delle strutture in ferro agli inizi degli anni Trenta, fu radiato dal Demanio Militare nel 1931. Il belvedere permette di osservare i monti circostanti a 360 gradi.

Per il ritorno al bivio si può proseguire in discesa diritti, rimanendo sulla comoda strada sterrata che gira attorno al Colle delle Benne in mezzo a vigneti. E con una bellissima vista panoramica si raggiunge la strada asfaltata che sulla destra ci porta dopo circa mezz’ora al punto di partenza. Questo è il percorso consigliato anche all’andata per i passeggini.

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Valsugana
📍PARTENZA: centro storico di Levico Terme
📍ARRIVO: Forte di Colle delle Benne
ALTITUDINE: 660 metri
🚶‍♂️DISTANZA: circa 2 chilometri
DURATA: 45 minuti (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 140 metri

Giorni e orari di apertura:

La struttura è visitabile in estate in determinati giorni, oppure con tour guidati tutto l’anno (prenotazioni allo 0461.72770). L’esplorazione degli ambienti interni alla fortezza permetteranno di conoscere tecniche ottocentesche di costruzione militare e l’organizzazione degli spazi.

Ingresso gratuito. Visite guidate a pagamento: biglietto intero 4 €, biglietto ridotto 2€, gratuito 0-6 anni

Raggiungibile a piedi con i seguenti itinerari:
  • dall’ufficio APT di Viale Vittorio Emanuele si prende via S. Biagio e una volta arrivati al Capitello della Madonna si prosegue diritti seguendo il cartello per il Forte delle Benne finché si trova il bivio al quale girare a sinistra;
  • un altro percorso prevede di proseguire su Viale Vitt. Emanuele ed entrare al Parco Belvedere, dopo i campi da tennis si trova il cartello SAT con indicazione Forte delle Benne e si raggiunge il Capitello della Madonna.

www.visitvalsugana.it

Chi se ne va più da Cermislandia?

Apertura: dal 17 giugno al 24 settembre 2023  (come gli impianti).

Divertimento, aria fresca, buon cibo e tante passeggiate per tutta la famiglia. Tutto questo lo si trova all’Alpe Cermis, e più precisamente a Cermislandia dove i più piccoli si possono divertire a provare le tante attrazioni del rinnovato parco giochi gratuito, mentre mamma e papà si rilassano al sole sulle comode sdraio che è possibile noleggiare presso il bar/ristorante Dosso Larici.

In estate vengono organizzate diverse attività family, QUI trovate il programma settimanale.

La funivia che porta in quota si può prendere da Cavalese o dalla stazione a valle dove si trova l’ampio parcheggio/sosta camper,  qui la quiete è spezzata solo dalle risate dei bambini e ci si sente davvero in vacanza. Non importa che ci si fermi per una giornata o per un’intera settimana: si torna a casa rigenerati come non mai!

Per gli avventurosi e anche per i più coraggiosi assolutamente da provare l’Adventure Park Cermis poco lontano da Cermislandia, QUI il nostro racconto. La novità dell’estate 2021 è la zipline per una discesa mozzafiato ed un esclusivo percorso nero.


Il parco di Cermislandia è una vera oasi di divertimento per i bambini
: nella più totale libertà possono correre, arrampicarsi, giocare con la diga e il laghetto artificiale, scendere ripidi lungo il pendio con la teleferica… o lasciarsi incantare dai mille segreti che riserva la natura.Da non perdere la pista con i rulli da cui si scende in equilibrio su una tavola.
Cermis (111)Per pranzo ci si può fermare alla Baita Tonda per gustare ottimi piatti della tradizione trentina. QUI il racconto della nostra esperienza.
Al ritorno, non volete riprendere la funivia? detto fatto, c’è la possibilità di scendere a piedi (1 ora da cartello, ma con i bambini calcolate 1.30) da una strada forestale nel bosco, è una comoda discesa percorribile anche con il passeggino. Lungo il sentiero troverete dei pannelli che vi racconteranno quanto è importante l’acqua per i nostri boschi. Fermatevi a curiosare!

Se invece siete alla ricerca di una passeggiata con la “p” maiuscola nei dintorni, vi consigliamo di prendere la seconda cabinovia, quindi la seggiovia e raggiungere il Paion, qui vi aspetta Panoramia, punto panoramico per uno splendido sguardo sulle catene montuose che ci circondano. Una volta ammirato questo spettacolo godetevi la bella escursione che porta ai Laghi di Bombasel: a noi è piaciuta tantissimo (qui il nostro racconto).

Per chi vuole arrivare in Val di Fiemme con il camper ricordiamo che ai piedi della stazione a valle degli impianti Cermis c’è una sosta camper attrezzata (elettricità, scarico acque grigie, carico acque bianche) che di giorno è un normale parcheggio. QUI tutte le info e i dettagli.

Santuario di S.Romedio: avventura nella roccia

Se avete voglia di fare una passeggiata davvero unica, non potete perdervi il sentiero scavato nella roccia che porta da Sanzeno (precisamente dal Museo Retico) al Santuario di San Romedio. Si tratta di una bella escursione di un’ora circa, pianeggiante ed adatta a tutti. E alla meta vi aspetta un luogo magico!

Anche se molti blog e siti internet indicano il percorso adatto ai passeggini da trekking, noi vi consigliamo la fascia porta bebé per i piccolini o altrimenti fate venire i bambini a piedi: è un itinerario talmente suggestivo e semplice che cammineranno volentieri. L’altezza scarsa di certi passaggi ed il fondo della strada, a tratti disconnessa, infatti lo rendono non sempre agevole per le quattro ruote.
Si parte dal parcheggio di fronte al Museo Retico, sulla strada che porta in Alta Val di Non. Quella che parte come una classica scampagnata si trasforma quasi immediatamente in una meravigliosa avventura in mezzo alle rocce: gran parte dell’escursione si svolge infatti all’interno di un grande canyon scavato nei secoli dalla forza dell’acqua.
Dopo circa 50 minuti si scende sulla strada asfaltata (si può in effetti arrivare fin qui anche in macchina, ma molto meglio a piedi) e con un ultima salita di 5-10 minuti si arriva alla meta. Il santuario è davvero bellissimo.

La leggenda narra che, nel quarto secolo dopo Cristo, San Romedio decise di andare da San Vigilio, vescovo di Trento, per avere l’ultima benedizione visto che sentiva che la sua morte si stava avvicinando. Trovando il suo cavallo sbranato da un orso, imbrigliò l’animale e arrivò in città sulla sua groppa. Da allora l’orso è il simbolo di questo luogo e infatti dagli anni Cinquanta sotto il santuario c’è una porzione di bosco recintata dove viene ospitato un orso proveniente da condizioni di cattività. Adesso c’è Bruno, esemplare abruzzese, che però – devo essere onesta – ci fa comunque pena veder gironzolare tra le sbarre chiamato a gran voce dai tanti visitatori che affollano questo posto soprattutto in estate e nei weekend.
Tanti comunque gli scorci unici e le particolarità di questo posto. Dalla cappella con i resti delle ossa di San Romedio, alla scalinata con i doni votivi, i bavaglini con i nomi e le foto dei bambini, al terrazzino (con protezioni) che si trova in cima ai 131 scalini e che offre la vista su un dirupo di ben 98 metri.

Se avete piacere di raggiungere l’eremo con una strada più breve, sicuramente meno avventurosa, ma altrettanto piacevole, vi consigliamo di recarvi ai laghi artificiali di Coredo e Tavon (che durante la bella stagione sono bellissimi, nonostante non siano balneabili, per prendere il sole e rilassarsi in mezzo al verde). Parcheggiando negli appositi spazi e percorrendo la strada che porta in fondo al secondo lago si raggiunge l’indicazione per il santuario che vi farà addentrare nel bosco per una quindicina di minuti tutti in discesa (il lato è quello del bar Due Laghi, famoso per le voliere con i pappagalli). Sarà molto semplice perché basterà seguire i cartelli segnaletici.

Naturalmente al rientro vi aspetta una bella salita, ma ne sarà valsa la pena. Secondo noi troppo ripida per i passeggini. L’orso Bruno (di nome e di fatto), quando siamo andati noi si è fatto fotografare più che volentieri, circondato di scoiattoli che saltellavano qua e là, creando grande stupore tra i bambini presenti.

Informazioni utili:

  • il santuario (📞0463 536198) è normalmente  aperto tutto l’anno, da ottobre ad aprile: ore 9-17.00; da maggio a giugno, e mese di settembre: ore 9-18; a luglio ad agosto: ore 8.30-19;
  • l’ingresso è gratuito
  • per chi ha problemi di deambulazione ed è provvisto del contrassegno per handicap l’accesso è possibile con l’auto fino al santuario. La presenza di gradini non permette però l’accesso al luogo di culto
  • nei pressi del santuario ci sono bagni pubblici, panche con tavoli, fontanella con acqua potabile e un bar abbastanza fornito
  • a due chilometri dal santuario trovate l’agritur Agostini, anche maneggio, dove poter andare per pranzo o per una merenda
  • i cani non possono entrare

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Forte Pozzacchio, che storia!

Trincee e forti dei 2 conflitti mondiali sono monumenti che non smettono mai di affascinare i piccoli esploratori, così abbiamo approfittato di una bella giornata di sole per visitare il Forte di Pozzacchio (frazione di Trambileno), un’imponente struttura militare interamente scavata nella montagna che sovrasta Rovereto.

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Da Rovereto, si prende la strada statale 46 che in una quindicina di minuti porta a Pozzacchio, sull’ultimo tornante, prima di entrare nel paese, si svolta a destra e in poche decine di metri si raggiunge l’ampio parcheggio; da qui parte una suggestiva passeggiata che domina tutta la Vallarsa.

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La vista è meravigliosa e sicuramente non adatta a chi soffre di vertigini, la via è larga ma il versante che da sulla valle è esposto.

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La passeggiata lungo l’antica strada militare dura solo una ventina di minuti. Seppur breve offre comunque numerosi spunti per imparare qualcosa in più sulla vita dei soldati che un tempo combattevano in questa zona. Le gallerie, scavate nella roccia, sono tantissime, tutte da scoprire ed esplorare.

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Lungo il sentiero si trovano diverse tabelle esplicative ed è presente anche un plastico che ci permette di scoprire com’era il forte quando è stato costruito: immenso.

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Del forte a colpire l’occhio sono soprattutto le strutture metalliche dipinte in arancione: esse rappresentano le parti aggiunte durante i lavori di restauro e vanno a dare un’idea di come tutte le diverse parti del forte fossero, o in alcuni casi avrebbero dovuto, essere collegate.

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Tutto questo ci parla del passato non troppo remoto delle nostre montagne, quando i soldati tracciavano quei camminamenti che noi oggi attraversiamo con i bambini e come turisti.

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Consigliamo di partire per questa escursione muniti di pila, per guardare all’interno delle grotte scavate nella roccia e di giacca a vento, altrettanto indispensabile per affrontare lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno del forte, anche e soprattutto in estate.

Il forte si può visitare autonomamente oppure tramite visita guidata. Ne vengono organizzate anche in notturna: un’esperienza unica che avvicina ancora di più alla comprensione di quello che doveva essere per i soldati trovarsi qui.

SERVIZI

Sono presenti un punto di ristoro di tutto rispetto, servizi igienici ed anche un fasciatoio per i più piccini. Se arriverete in e-bike c’è anche la colonnina per la ricarica della batteria. Bella anche l’idea della terrazza panoramica sulla quale è possibile fermarsi a leggere i libri messi a disposizione dei visitatori.

Il forte è sede di numerosi eventi, concerti e laboratori: per tenervi sempre aggiornati consultate i social FB e IG

La visita dura in tutto un paio di ore (facendo il giro con calma).

APERTURE E VISITE GUIDATE
  • maggio: aperto da sabato a domenica dalle 10 alle 18
  • da giugno a settembre: aperto da venerdì a domenica dalle 10 alle 18
  • ottobre: aperto da sabato a domenica dalle 10 alle 18 fino al 15/10; mentre dal 16/10 fino al 31/10 l’orario di apertura è dalle 10 alle 17
Per le visite guidate la prenotazione è obbligatoria. Il biglietto d’ingresso permette di visitare sia l’interno che l’esterno del forte. Tutti i biglietti sono prenotabili anche online QUI
INFO E CONTATTI

Forte Pozzacchio
e-mail: info@fortepozzacchio.it
tel. 345 126 7009 (anche Whatsapp)

 

Se anche i vostri bambini sono incuriositi da trincee e forti, vi consigliamo anche:

Per organizzare al meglio la vostra visita non dimenticate le nostre utilissime mini-guide.

  • Rovereto: clicca QUI
  • Vallagarina: clicca QUI

 

A Luserna “Dalle Storie Alla Storia”

Qualche giorno fa siamo stati a Luserna e abbiamo percorso il sentiero tematico “Dalle storie alla Storia”. Una passeggiata davvero piacevole, soprattutto in questo periodo dove il bosco è impreziosito dai meravigliosi colori dell’autunno, che può anche diventare un’occasione per stimolare i bambini più grandi a riflettere sul tema della Grande Guerra attraverso il racconto diretto di chi l’ha vissuta.

Si tratta infatti di un giro ad anello di 5 chilometri per un dislivello di poco più di 200 metri costellato da una trentina di sagome piatte in ferro battuto, con dettagli in cotto. Ognuna di esse raffigura un personaggio sempre diverso che si racconta attraverso brevi testi disponibili in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e cimbro, la lingua locale): da Emma, la ragazza che nel 1908 sbriciola le pietre per ottenere il calcestruzzo necessario alla costruzione del forte, a Max, fuggito da un incendio nel 1911, fino alla profuga Kàndida, costretta ad andarsene dalla sua terra nel 1915 e così via passando per la vita di spie improvvisate, preti di paese, soldati, ecc.

Le testimonianze non si limitano a raccontare gli anni della guerra ma anche ciò che è accaduto prima e, soprattutto, dopo il conflitto, attraverso i diversi punti di vista di chi se ne è andato, di chi è restato e di chi è tornato.

Si parte dalla piazza del paese (poco più di 1.300 metri slm), dove si può comodamente parcheggiare, e da lì si raggiunge la vicinissima Casa Museo Haus von Prükk (che può essere curioso visitare visto che mostra la tipica abitazione contadina cimbra ottocentesca) : una sagoma di donna davanti al museo suggerirà la strada.

L’itinerario, indicato sulla cartellonistica come Sentiero della Grande Guerra “Dalle storie alla storia” (n. 2) , non è affatto difficoltoso ma si snoda principalmente nel bosco e nel suo tratto iniziale prevede una scalinata per cui non è sicuramente adatto ai passeggini, nemmeno a quelli da trekking. Il consiglio è di affrontarlo senza fretta, per poter godere a pieno del paesaggio e affrontare con la dovuta calma i racconti proposti.

Con questo approccio, dopo circa un’oretta e mezzo si arriva a Forte Campo (1.540 metri slm), imponente struttura che sicuramente merita una visita (aperto da giugno a settembre) e, dopo poco, agli avamposti Oberwiesen e Viaz, dove si viene accolti dalla figura di Lena, con le braccia protese verso il cielo, che racconta il suo ritorno a Luserna.

Di lì a poco si può fare una sosta al Rifugio Malga Campo Luserna, dove si può stare anche all’esterno e godere della vista meravigliosa, o, poco sotto, all’ottimo Agritur Galeno, dove ci siamo fermati e abbiamo provato di persona alcune ricette tipiche del territorio, tra piatti unici, primi, secondi e gustosi dolci.

E dopo questa carica di energia, in appena una decina di minuti di discesa si ritorna alla piazza del paese. Se non riuscite ad andare in queste splendide giornate autunnali, vi consigliamo di aspettare la primavera, per godere a pieno l’esperienza.

Diverse, inoltre, le altre opportunità di passeggiate sul territorio, come il Sentiero dell’Immaginario.

Alla Polsa del Vescovo

Un incantevole posto, poco conosciuto mai sentito prima. Non è la classica passeggiata pianeggiante (quasi 500 metri di dislivello), ma la fatica viene ampiamente ripagata dalla splendida vista: ti sembra quasi di abbracciare tutto il lago solo con lo sguardo.
Si parte dal Ristorante Pineta, a Caldonazzo in località Pineta, prendendo la strada asfaltata sulla destra (guardando il ristorante). Seguite le indicazioni per il Doss Tondo, che sarà il primo punto panoramico a lasciarvi a bocca aperta.
Impiegherete un’ora o poco più a salire fin lì: la strada forestale è per lunghi tratti immersa in un bellissimo bosco ed il percorso è piacevolmente costellato di grandi tabelle che raccontano gli animali che lo popolano, con mille curiosità.
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Arrivati al Doss Tondo vi consiglio di proseguire assolutamente: la strada si restringe fino a diventare un sentierino che si inerpica in alto, ma senza punti esposti o pericolosi. In un’altra oretta (ad andare piano) ecco quella panchina meravigliosa che invita a dire un grande grazie al mondo.

INFO UTILI
  • LUOGO: Caldonazzo
  • PARTENZA: ristorante Pineta
  • ARRIVO: Polsa del Vescovo
  • ALTITUDINE: circa 1.000 metri
  • DURATA: due ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 500 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: ristorante Pineta
Cosa fare nei dintorni:

 

Sentiero Rododendri e Sottosassa

Una passeggiata leggera, un percorso ad anello adatto a bambini di tutte le età, e con almeno tre punti vincenti :

  • Si parte a piedi dal centro di Predazzo
  • Da qui partono molte altre escursioni
  • Nel ritorno varie possibilità di gioco, svago e relax

Si parte da Predazzo prendendo il sentiero che costeggia sulla destra il torrente Travignolo e che, arrivando dalla piazza del paese, si imbocca alla fine del ponte subito dopo la scuola della Guardia di Finanza. Il sentiero, totalmente pianeggiante, non è adatto ai passeggini (quelli da trekking vanno bene se non sono troppo larghi) e attraversa il sottobosco regalandovi piacevoli momenti di fresco, un vero toccasana nelle giornate più assolate.


Dopo una passeggiata di circa 3 chilometri raggiungiamo un ponte di pietra che attraversiamo e, svoltando verso destra arriviamo al Camping Valleverde, (consigliatassima la pizza del ristorante interno). Da qui troverete le indicazioni per numerose escursioni, tra cui quelle per il sentiero di Sottosassa.

 

 

Imboccato il sentiero, si cammina per un primo tratto su stradina asfaltata e poi, oltrepassato nuovamente il guado sul torrente Travignolo, si continua su sterrato nel bosco. Attraversato l’antico ponte in pietra “Ponte della Lizata”, ci troviamo difronte ad un bivio: verso destra parte il sentiero che, passando sotto le pareti attrezzate per l’arrampicata, porta al famoso ponte Sospeso (lungo questo tragitto troverete anche alcune meravigliose piscine naturali ), verso sinistra prosegue invece il nostro sentiero di Sottosassa che, attraversando prati e pascoli ci riporta verso il campeggio.

Per tornare verso il centro proseguiamo questa volta sulla stradina sterrata che costeggia il Travigliolo sul lato opposto al sentiero Rododendri. Se siete organizzati come noi, che abbiamo riempito la borraccia lasciandola sul tavolo di casa, qui trovate una fontanella con acqua potabile e a pochi metri un comodo tavolo ombreggiato che mi ha fatto seriamente pentire di non essermi organizzata per pic-nic.

Proseguendo troviamo la Piscina Comunale di Predazzo dove, nelle giornate più calde, ci si può sdraiare al sole approfittando dell’area solarium nell’ampio giardino sul retro.

  

Proprio difronte alla piscina si trova anche il campo da minigolf e miniature golf a 18 buche con parco giochi, bar (davvero squisite le ricche insalatone!) e tanto spazio verde per far giocare i bimbi in tutta libertà.

Con le ultime energie rimaste ci accingiamo ad affrontare il percorso fitness attrezzato: una palestra a cielo aperto tra ciclette e prove d’equilibrio che ci accompagnano alla fine della nostra passeggiata.

Al Rifugio Serot: un posto d’incanto!

A 16oo metri di altitudine, per raggiungerlo basta arrivare alla chiesa di Roncegno e poi seguire le indicazioni per una decina di chilometri. Noi ci siamo andati sia in autunno che recentemente in inverno approfittando della prima nevicata dell’anno: abbiamo lasciato la macchina , nel grande parcheggio del bar ristorante in Località Pozze (si raggiunge poco dopo la grande catasta di legna che si trova in parte alla strada), e abbiamo proseguito a piedi, su una strada che parte bianca ma prosegue in un suggestivo sentiero nel bosco di castagni. Per chi decide di raggiungere il rifugio in macchina, anche in inverno le strade sono sempre ben pulite e potete arrivare in tutta  sicurezza con le gomme da neve.

La passeggiata è piuttosto in salita e dura una mezz’oretta, i bambini la adoreranno perché, arrampicarsi nel bosco è sempre un’esperienza meravigliosa. Usciti dal bosco il panorama si apre e il rifugio Serot è proprio li, incastonato tra le montagne e dallo splendido paesaggio invernale che lo circonda.

Un capitolo a parte lo merita il pranzo. 🙂 La sala interna è molto bella e il nostro sguardo si è perso ad ammirare i mille particolari che rendono unico questo ristorante: dalla lampada alle decorazioni rigorosamente di riciclo tutto è meraviglioso!

E la proposta gastronomica? BUONISSIMA. E’ il maiuscolo è d’obbligo perché penso davvero che sia uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio in assoluto. La polentina avvolta nello speck si scioglie in bocca

20151108_125259e il fagottino al profumo di sottobosco è assolutamente da provare.20151108_130727

Anche i dolci non sembravano affatto male, ma visto che eravamo pieni abbiamo deciso di rimandare la torta alla merenda. In più il servizio è rapido, il personale simpaticissimo e il conto basso. Decisamente non avremo potuto chiedere nulla di più.

Finito il pranzo abbiamo deciso di continuare il pomeriggio facendo una passeggiata fino al laghetto delle Prese, raggiungibile in 20 minuti tramite un sentierino di  montagna (non adatto ai passeggini), anche questo piuttosto ripido, ma la fatica viene ripagata dalla splendida vista che si può ammirare nel bosco.

In più si incontra sulla strada un’altalena appesa all’altro ramo di un albero. Presente Heidi e la sua altalena legata alle nuvole? Uguale!

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Il laghetto delle Prese, poco più grande di una pozzanghera, è meraviglioso, gli alberi che si specchiano nelle sue acque ti rimandano in un paese delle fate: ti aspetti da un momento all’altro di veder comparire un elfo o uno gnomo…

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Per arrivare dovrebbe esserci anche una strada bianca, più lunga e meno ripida, volevamo farla al rientro ma non è segnata e quindi siamo tornati per la stessa strada dell’andata.

Come? Abbiamo dimenticato di dirvi com’erano i dolci? E se lasciamo parlare le immagini? 🙂

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Il rifugio è aperto nei weekend e il venerdì sera su prenotazione da dicembre a Pasqua per poi riprendere l’apertura quotidiana da fine maggio a inizio ottobre.

Per maggiori info:
www.rifugioserot.eu
tel. 349 6011481

I nostri scatti dell’escursione autunnale: