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Forte Pozzacchio: la storia è qui

Trincee e fortini non smettono mai di affascinare i piccoli esploratori, e se siete alla ricerca di un posto davvero super, non potete non visitare il Forte Pozzacchio, o Werk Valmorbia, nei pressi di Trambileno. Questa imponente struttura militare è stata scavata interamente nella montagna che sovrasta Rovereto. Un’occasione impedibile per rimanere a bocca aperta davanti a un’opera di ingegneria di dimensioni davvero ragguardevoli.

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Come arrivare a Forte Pozzacchio

Da Rovereto, si prende la strada statale 46 che in una quindicina di minuti porta a Pozzacchio. Sull’ultimo tornante, prima di entrare nel paese, si svolta a destra e in poche decine di metri si raggiunge l’ampio parcheggio. Da qui parte una suggestiva passeggiata che domina tutta la Vallarsa.

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La vista è meravigliosa e sicuramente non adatta a chi soffre di vertigini: la via è larga ma il versante che da sulla valle è esposto.

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La passeggiata lungo l’antica strada militare dura solo una ventina di minuti. Seppur breve offre comunque numerosi spunti per imparare qualcosa in più sulla vita dei soldati che un tempo combattevano in questa zona. Le gallerie, scavate nella roccia, sono tantissime, tutte da scoprire ed esplorare.

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Lungo il sentiero si trovano diverse tabelle esplicative ed è presente anche un plastico che ci permette di scoprire com’era il forte quando è stato costruito: immenso.

Forte Pozzacchio si visita  seguendo un percorso numerato, che porta a scoprire il forte nella sua interezza.

Forte Pozzacchio – pannelli numerati

Il Forte

Del forte a colpire l’occhio sono soprattutto le strutture metalliche dipinte in arancione: esse rappresentano le parti aggiunte durante i lavori di restauro e vanno a dare un’idea di come tutte le diverse parti del forte fossero, o in alcuni casi avrebbero dovuto, essere collegate.

La visita prevede una parte esterna e una all’interno del Forte. L’intero percorso richiede circa un’ora e trenta minuti: si segue un percorso numerato che porta alla scoperta del piano principale, dove alloggiavano i soldati e si trovavano diverse aree di servizio e vedetta.

Al piano superiore, che si raggiunge grazie ad una scala in metallo una passerella consente di ammirare il panorama sulla valle e le montagne circostanti.

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Tutto questo ci parla del passato non troppo remoto delle nostre montagne, quando i soldati tracciavano quei camminamenti che noi oggi attraversiamo con i bambini e come turisti.

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Consigliamo di partire per questa escursione muniti di pila, per guardare all’interno delle grotte scavate nella roccia e di giacca a vento, altrettanto indispensabile per affrontare lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno del forte, anche e soprattutto in estate.

Il forte si può visitare autonomamente oppure tramite visita guidata. Nei giorni in cui non sono previste visite guidate è possibile usufruire delle audioguide.

Forte Pozzacchio: servizi per i visitatori

A Forte Pozzacchio troverete tutto quello che vi serve, dai servizi igienici, al fasciatoio per bambini. Inoltre è presente un punto di ristoro presso il quale vengono serviti anche piatti cucinati con prodotti del territorio. Per chi arriva in e-bike c’è la possibilità di ricaricare la propria batteria grazie ad una colonnina a ricarica rapida.

Bella anche l’idea della terrazza panoramica sulla quale è possibile fermarsi a leggere i libri messi a disposizione dei visitatori o anche solo a godersi il sole.

Il forte è sede di numerosi eventi, concerti e laboratori: per tenervi sempre aggiornati consultate i social FB e IG

La visita dura in tutto un paio di ore (facendo il giro con calma).

Appuntamenti 2024

Il Forte è sede di diversi eventi e visite, in particolare ricordiamo:

  • Picnic di apertura: 1 maggio 2024: si potrà acquistare una borsa picnic con prodotti tipici del territorio: basta portare cuscini e coperte per allestire la tua postazione. Prenota QUI entro il 29 aprile
  • domenica: visite guidate su due turni, mattina o pomeriggio. Non si tiene  il 2 giugno, nè il 15 settembre;
  • una volta al mese (22 giugno, 27 luglio, 17 agosto e 21 settembre 2024), all ore 21.00, visita notturna;
  • per i bambini c’è il  gioco-laboratorio “A caccia nella storia” (19 maggio, 16 giugno, 18 e 24  agosto, 22 settembre, 20 ottobre 2024, inizio ore 15.00)- Bambini 6-12 anni accompagnati.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti visita questa pagina e consulta la nostra agenda

Apertura e visite guidate

NEW: Forte Pozzacchio riapre il 1 maggio 2024

  • Maggio e ottobre: sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
  • da giugno a settembre: venerdì, sabato e domenica, dalle 10.00 alle 18.00
  • dal 12 al 25 agosto compresi, il forte rimarrà aperto alla visita tutti i giorni
Per le visite guidate la prenotazione online da diritto di precedenza (i posti sono limitati). Il biglietto per la visita guidata comprende l’ingresso al forte.
Il ticket d’ingresso permette di visitare sia l’interno che l’esterno del forte. Tutti i biglietti sono prenotabili anche online QUI

Forte Pozzacchio: contatti

Forte Pozzacchio
e-mail: info@fortepozzacchio.it
tel. 345 126 7009 (anche Whatsapp)

I forti e la Grande Guerra in Trentino

Se anche i vostri bambini sono incuriositi da trincee e forti, vi consigliamo anche:

Per organizzare al meglio la vostra visita non dimenticate le nostre utilissime mini-guide:

Giro del lago di Levico

Avete mai provato a fare il giro del lago di Levico? Il primo tratto è molto semplice, su strada sterrata e perfetto anche per i passeggini, mentre la seconda metà si snoda all’interno del bosco. Ci vogliono circa un paio d’ore per completare l’anello. Le sue rive sono caratterizzate da tanto verde, un bellissimo parco giochi, spiaggette, un lido, anatre e papere. E dopo la passeggiata non vi resta che rilassarvi nell’ampio prato!

sentiero che costeggia il lago di Levico

Lago di Levico: la spiaggia

Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del Lido e ci siamo goduti lo splendido e rigoglioso parco che lo circonda. Qui i bambini possono trovare tanti giochi in mezzo al verde e all’ombra degli alti alberi. Non mancano pareti di arrampicata, altalene, dondoli, grande costruzione con lunghi scivoli, struttura particolare dove scalare e scivolare e infine un’area fitness. Non dimenticate secchiello e paletta che la zona giochi è a fondo sabbioso. E poi panchine per sedersi e magari fare un pic nic primaverile.

Noi, che avevamo una gran voglia di camminare, abbiamo preso la stradina bianca che costeggia il lago di Levico. Si incontra subito la suggestiva Taverna di Levico con stabilimento balneare del Parc Hotel Du Lac, piscina riscaldata, giochi, divertimento e relax… un posto assolutamente da visitare!

Lago di Levico: la passeggiata

I colori sono stupendi, i canneti si muovono dolcemente e noi ci divertiamo ad osservare gli animali: ecco le anatre e poi il germano… una ranocchia e… oh, che rospo! Tanti uccellini cantano festosi e le prime farfalle riempiono di colore il verde dei prati.

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Dopo circa un’ora si arriva presso alcune case, qui una serie di frecce ci propongono di proseguire verso il Forte Tenna o Passo Borcola. Noi seguiamo quella del Biotopo Pizè che, dopo aver passato un piccolo ponte di legno, ci porta in un sentiero del bosco. Questo è il momento per i passeggini di tornare indietro: rami bassi, radici sporgenti, passaggi tra gli alberi e scalini naturali rendono impossibile l’utilizzo di un mezzo con le ruote.

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Il percorso è piacevole: il lago si nasconde per una mezz’ora, dopo di ché possiamo ammirarlo dall’alto. A questo punto il sentiero un po’ ripido in discesa ci riporta verso il basso e intravediamo il Lido sull’altra parte di questo specchio lacustre.

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Quando usciamo dal bosco arriviamo sulla strada asfaltata costeggiata dai campeggi che ci spinge ad allungare il giro fino al viale alberato che porta al parcheggio. Non è una passeggiata lunga, si fa in 2 ore. Noi al rientro ci siamo premiati con il gelato della gelateria attigua al Bandus, davvero imperdibile se siete in zona.

INFO UTILI:

  • LUOGO: Levico Terme
  • PARTENZA: parcheggio del Lido (giro ad anello)
  • ALTITUDINE: circa 450 metri
  • LUNGHEZZA: 9 chilometri circa
  • DURATA: due ore circa
  • DISLIVELLO: pianeggiante
  • PASSEGGINO: da trekking solo in parte

Cosa fare a Levico Terme:

San Romedio: sentiero nella roccia

Se avete voglia di fare una passeggiata davvero unica, non potete perdervi il sentiero scavato nella roccia che porta da Sanzeno (precisamente dal Museo Retico) al Santuario di San Romedio. Si tratta di una bella escursione di un’ora circa, pianeggiante e adatta a tutti. Alla meta vi aspetta un luogo magico!

santuario di San Romedio

santuario di San Romedio

Anche se molti blog e siti internet indicano il percorso adatto ai passeggini da trekking, noi vi consigliamo la fascia porta bebé per i piccolini o altrimenti fate venire i bambini a piedi: è un itinerario talmente suggestivo e semplice che cammineranno volentieri. L’altezza scarsa di certi passaggi ed il fondo della strada, a tratti disconnessa, infatti lo rendono non sempre agevole per le quattro ruote.

Santuario di San Romedio: come arrivare

Si parte dal parcheggio di fronte al Museo Retico, sulla strada che porta in Alta Val di Non. Quella che parte come una classica scampagnata si trasforma quasi immediatamente in una meravigliosa avventura in mezzo alle rocce: gran parte dell’escursione si svolge infatti all’interno di un grande canyon scavato nei secoli dalla forza dell’acqua.
Dopo circa 50 minuti si scende sulla strada asfaltata (si può in effetti arrivare fin qui anche in macchina, ma molto meglio a piedi) e con un ultima salita di 5-10 minuti si arriva alla meta. Il santuario è davvero bellissimo.

San Romedio: la storia

La leggenda narra che, nel quarto secolo dopo Cristo, San Romedio decise di andare da San Vigilio, vescovo di Trento, per avere l’ultima benedizione visto che sentiva che la sua morte si stava avvicinando. Trovando il suo cavallo sbranato da un orso, imbrigliò l’animale e arrivò in città sulla sua groppa. Da allora l’orso è il simbolo di questo luogo e infatti dagli anni Cinquanta sotto il santuario c’è una porzione di bosco recintata dove viene ospitato un orso proveniente da condizioni di cattività.

Adesso c’è Bruno, esemplare abruzzese, che però – devo essere onesta – ci fa comunque pena veder gironzolare tra le sbarre chiamato a gran voce dai tanti visitatori che affollano questo posto soprattutto in estate e nei weekend.
Tanti comunque gli scorci unici e le particolarità di questo posto. Dalla cappella con i resti delle ossa di San Romedio, alla scalinata con i doni votivi, i bavaglini con i nomi e le foto dei bambini, al terrazzino (con protezioni) che si trova in cima ai 131 scalini e che offre la vista su un dirupo di ben 98 metri.

Passeggiata alternativa per raggiungere il santuario

Se avete piacere di raggiungere l’eremo con una strada più breve, sicuramente meno avventurosa, ma altrettanto piacevole, vi consigliamo di recarvi ai laghi artificiali di Coredo e Tavon (che durante la bella stagione sono bellissimi, nonostante non siano balneabili, per prendere il sole e rilassarsi in mezzo al verde). Parcheggiando negli appositi spazi e percorrendo la strada che porta in fondo al secondo lago si raggiunge l’indicazione per il santuario che vi farà addentrare nel bosco per una quindicina di minuti tutti in discesa (il lato è quello del bar Due Laghi, famoso per le voliere con i pappagalli). Sarà molto semplice perché basterà seguire i cartelli segnaletici.

Naturalmente al rientro vi aspetta una bella salita, ma ne sarà valsa la pena. Secondo noi troppo ripida per i passeggini. L’orso Bruno (di nome e di fatto), quando siamo andati noi si è fatto fotografare più che volentieri, circondato di scoiattoli che saltellavano qua e là, creando grande stupore tra i bambini presenti.

Informazioni utili:

  • il santuario (📞0463 536198) è normalmente  aperto tutto l’anno, da ottobre ad aprile: ore 9-17.00; da maggio a giugno, e mese di settembre: ore 9-18; a luglio ad agosto: ore 8.30-19;
  • l’ingresso è gratuito
  • per chi ha problemi di deambulazione ed è provvisto del contrassegno per handicap l’accesso è possibile con l’auto fino al santuario. La presenza di gradini non permette però l’accesso al luogo di culto
  • nei pressi del santuario ci sono bagni pubblici, panche con tavoli, fontanella con acqua potabile e un bar abbastanza fornito
  • i cani non possono entrare

Cosa fare in Val di Non:

Land Art in Trentino Alto Adige

Con l’arrivo dei primi caldi cresce anche la voglia di uscire all’aria aperta! A volte però non è facile convincere i bambini a camminare ed è necessario trovare qualche strategia per evitare di ritrovarsi a passare il fine settimana in casa o con un sottofondo di “Uffa, siamo arrivati? Quanto manca?”…

Sentieri tematici in Trentino

Vi abbiamo già parlato dei Sentieri Tematici (leggi: 20 Sentieri Tematici in Trentino). Oggi invece vogliamo parlarvi dei percorsi di Land Art, dove protagoniste sono delle vere e proprie opere d’arte a tutti gli effetti. Una caratteristica delle opere di Land art è quella di essere realizzate con materiali di recupero, spesso e volentieri naturali. Questo fa sì che con il tempo le opere, esposte agli agenti atmosferici, subiscano un naturale processo di degrado, o che necessitino di essere “ritoccate” per non perdere la loro bellezza. Ecco quindi i più bei percorsi di land art in Trentino Alto Adige.

LAND ART IN TRENTINO

RespirArt – Alpe di Pampeago

Uno dei parchi d’arte più in quota al mondo (fra i 2.000 e 2.200 metri). Il percorso si snoda lungo un itinerario ad anello lungo tre chilometri, sull’Alpe di Pampeago, in Val di Fiemme. Qui troneggiano  varie installazioni realizzate con materiali naturali da artisti internazionali. Tutto attorno uno splendido scenario naturale, al cospetto del massiccio montuoso del Latemar. Ogni anno vengono aggiunte nuove composizioni. Il parco è sempre aperto ed accessibile a tutti, benché in inverno parte del percorso sia occupato dalle piste da sci.

Altra peculiarità di RespirArt è anche il pioniere dei parchi sonori. L’esperienza inizia durante la salita in seggiovia e prosegue con 16 opere sonore ispirate dalle opere d’arte. Tutte le informazioni: RespirArt, parco d’Arte a Pampeago.

ArteSella – Borgo Valsugana

Forse il più famoso del Trentino, si trova a poco più di dieci chilometri da Borgo Valsugana. E’ un incredibile e suggestivo percorso ad anello in cui è possibile ammirare le opere create da artisti locali e non, che si fondono magicamente nel territorio. Non una semplice passeggiata, ma un vero viaggio sensoriale alla scoperta di luci, suoni, profumi e sensazioni tattili. Impossibile rimanere indifferenti. Una delle opere più note è senza dubbio la cattedrale vegetale, ma anche le altre installazioni sono  veramente bellissime. Leggi Tutta la magia di ArteSella per maggiori informazioni.

Arte Sella è stato il primo parco di land art a sorgere in Trentino

Arte Sella

BoscoArte Stenico – Stenico

Un facile sentiero di land art, adatto a tutti, che si sviluppa nel bosco sopra l’abitato di Stenico con vista sull’omonimo castello. Lungo il percorso si incontrano molte opere d’arte realizzate con materiali naturali che si integrano con l’ambiente. Tra le nostre preferite la catasta di matite colorate, la corniche che da sul castello e la mano gigante. Il giro completo è fattibile in un paio d’ore anche con il passeggino. Leggi: Bosco Arte Stenico: arte e natura

grande cornice in legno con vista su castello

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Ledro Land Art – Valle di Ledro

Percorso artistico nella pineta di Pur, a poche decine di metri dalle sponde del Lago di Ledro. Qui tante installazioni affascinanti realizzate con materiali naturali. E’ l’occasione perfetta per una piacevole passeggiata immersi nella natura, anche con il passeggino da trekking. Tra le opere più particolari: enormi scope, galline giganti e scimmie sorprendenti.  Leggi: Ledro Land Art: arte nel bosco.

scultura con materiali naturali a forma di scimmia

Ledro Land Art

Il Respiro degli Alberi – Lavarone

Un modo diverso per scoprire e amare l’Alpe Cimbra. Una passeggiata immersi nel silenzio della natura, accompagnati solo dai suoni della natura, alla scoperta delle opere naturali, disseminate lungo il sentiero. Si tratta di un percorso tematico, a carattere permanente, di arte contemporanea nel bosco. L’elemento conduttore delle singole opere è l’albero quale elemento di vita. Ogni scultura si fonde con quanto ha intorno. L’esposizione permanente è introdotta da un’area a tema libero che anticipa e introduce il percorso vero e proprio. Il sentiero (circa 5 chilometri tra andata e ritorno, pianeggiante) può essere percorso a piedi, in mountain bike, a cavallo, con il passeggino e con le ciaspole. Trovate tutte le info qui: Passeggiando tra il “Respiro degli Alberi”

Il Respiro degli Alberi è un sentiero di 5 chilometri dove il tema delle opere di land art è l'albero.

Il Respiro degli Alberi – Lavarone

Open Air Gallery – Drena

Ma lo sapete che è qui che si trova la spada nella roccia? Clessidre, ranocchie in legno, misteriose incisioni, omini ingranaggio e vecchie televisioni… impossibile non rimanere incantati dalla bellezza misteriosa di questo parco d’arte. Due sono i percorsi, ispirati al Sole ed alla Luna, che si snodano tra i boschi e le marocche accendendo la fantasia. Per entrare si oltrepassa la porta del tempo, che invita ad una riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Vi raccontiamo tutto qui: Open Air Gallery a Drena.

All'Open Air Gallery di Drena si scoprono curiose opere..

OpenAir Gallery

CimArte – Lago di Cei

Breve percorso d’arte nei boschi verso Malga Cimana, molto carino da fare con i bambini e fattibile con il passeggino da trekking. Composto da quindici opere artistiche sparpagliate tra gli alberi, porta alla scoperta degli abitanti del bosco: la coccinella, la lumaca, la farfalla, il lupo, il capriolo… E poi, un albero con tanti colori e persino un serpente molto simile ad uno vero! Leggete Cim…Arte, incontro natura e arte per saperne di più!

LAND ART IN ALTO ADIGE

Smach- Valle dell’Arte – San Martino in Badia

Bellissimo percorso d’arte con opere realizzate da artisti locali e di fama internazionale. All’interno del percorso si trovano per esempio case invisibili, schermi giganti, opere colorate, come Fragile as a rainbow, realizzate nell’ambito della biennale Smach. Non solo: qui troverete anche opere da suonare: come il grande xilofono in legno o i piatti della batteria… Sia arriva fino ad un laghetto, nei pressi del quale c’è una zona d’ombra con un tavolo e anche una little library con libri anche in ladino. Qui il nostro articolo con tutte le info: Val dl’ert, la valle dell’arte

Smach: percorso di Land Art in Val Badia

Smach, Val dl’Ert – Val Badia

Percorso land art a Falzes

Questo percorso non lo abbiamo ancora provato, ma è in lista per una delle prossime uscite: Si tratta di un giro ad anello piuttosto pianeggiante attorno al paese di Falzes, in Val Pusteria. Lungo il sentiero nel bosco si osservano opere d’arte particolari: grandi funghi di legno e omini di muschio che si arrampicano sugli alberi. Le opere sono realizzate da 7 artisti locali che lavorano con materiali naturali: l’obiettivo? Creare opere d’arte con e nella natura: il Percorso LandArt è in continua trasformazione, perché le opere d’arte si disgregano e cambiano nel tempo insieme alla natura. Il sentiero è lungo poco più di 2 km, il tempo di percorrenza è di un’ora (sentiero n. 5) e il dislivello è di soli 50 m. Trovate le info QUI

ALTRI SUGGERIMENTI

Vi sono piaciute queste idee per percorsi di land art in Trentino Alto Adige? Secondo noi con questi assi nella manica potete dormire sogni tranquilli!

Se invece poi non vi bastano? Scoprite le altre nella nostra sezione dedicata.

 

Al Rifugio Conseria in inverno

Nella tranquillità della Val Campelle, nel cuore del Lagorai, c’è un posto bellissimo e suggestivo: il Rifugio Conseria.

COME ARRIVARE

Da Scurelle, non lontano da Borgo Valsugana, si prende la strada per la Val Campelle, seguendo le indicazioni per il Rifugio Crucolo. Passando sotto la tettoia si prosegue fino a Ponte Conseria (poco più di un’ora in totale da Trento), dove si lascia l’auto. Da qui vi attendono 400 metri di dislivello e 5 chilometri di strada forestale, percorribili in un paio d’ore. Uno sforzo sopportabile perché la Val Campelle è davvero magica con la neve.

IL RIFUGIO

Rifugio Conseria offre un ambiente familiare, piatti tipici della cucina trentina a prezzo onesti: quello che si chiede ad un rifugio! Per noi strangolapreti con lo speck e le noci e torta al grano saraceno.

Fermarsi a dormire con i bimbi sarà una super esperienza. Il rifugio dispone di sette stanze quadruple, semplici e carine. Senza contare che dormire quassù vi lascerà un ricordo meraviglioso e indimenticabile!

COSA FARE NEI DINTORNI

Nei dintorni ci sono alcune passeggiate che vi consigliamo: noi siamo saliti fino al Passo Cinque Croci, da cui ammirerete lo splendido Lagorai (una mezz’ora di camminata, senza difficoltà particolari).

Con il delicato manto nevoso di quando siamo andati noi, l’atmosfera è davvero magica. Si può proseguire fino a Col di S. Giovanni, a 2251 metri, punto panoramico raggiungibile in un’oretta. Consigliato, ma solo se le condizioni lo permettono!

La strada forestale è sempre battuta, a meno che le nevicate non siano abbondanti e recenti. Sempre consigliata comunque una telefonata alla malga per farsi dire le esatte condizioni del manto nevoso. In alcuni casi infatti la presenza di ghiaccio potrebbe rendere molto importante avere con sé i ramponcini.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val Campelle
  • PARTENZA: Ponte Conseria
  • ARRIVO: Rifugio Conseria
  • ALTITUDINE: 1848 metri
  • DISTANZA: 5 km
  • DURATA: 2 ore
  • DISLIVELLO: 400 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Conseria
SPECIALE FAMIGLIA

Per prezzi del soggiorno in rifugio e info ulteriori visitate il sito cliccando QUI.

Per le famiglie:

  • 0-8 anni sconto del 50% sulla mezza pensione (si paga solo il posto letto, cena e colazione sono gratuite)
  • 9-12 anni sconto del 30% sulla mezza pensione (si pagano il posto letto e la colazione, la cena è gratuita)
  • Non vengono applicate altre scontistiche sul prezzo scontato dei minori di 12 anni.
INFO E CONTATTI

Aperto in inverno dall’Immacolata dicembre a fine marzo i sabati e le domeniche. Cena e pernottamento il sabato su prenotazione. Dal 23 dicembre al 7 gennaio aperto tutti i giorni con possibilità di cena e pernottamento.

Rifugio Conseria
tel. 349 5507733
e-mail: info@rifugioconseria.it
web: www.rifugioconseria.it

Eravamo stati a Malga Consèria anche in estate, QUI la nostra esperienza

Da Levico al Colle delle Benne

Quest’escursione è adatta a tutti, fattibile anche con i passeggini da trekking. È possibile raggiungere il Forte di Colle delle Benne con una piacevole passeggiata dal centro di Levico, dalla durata di circa 45 minuti. Posizionato in cima ad una collina, il forte da oltre un secolo osserva dall’alto dei suoi 660 metri uno dei tratti più spettacolari dell’Alta Valsugana. Arrivati alla meta, vi aspetta un grande prato con delle panchine per rilassarsi e una bellissima vista sul lago di Levico.

Il forte è stato realizzato in pietra locale dal Genio militare austroungarico negli anni Ottanta del XIX secolo.

Chiamato anche Forte di San Biagio, fu costruito dagli austroungarici alla fine del 1800. Opera gemella del Forte di Tenna, servì come osservatorio e deposito, data la sua posizione arretrata rispetto al fronte. Smantellato delle strutture in ferro agli inizi degli anni Trenta, fu radiato dal Demanio Militare nel 1931. Il belvedere permette di osservare i monti circostanti a 360 gradi.

Per il ritorno al bivio si può proseguire in discesa diritti, rimanendo sulla comoda strada sterrata che gira attorno al Colle delle Benne in mezzo a vigneti. E con una bellissima vista panoramica si raggiunge la strada asfaltata che sulla destra ci porta dopo circa mezz’ora al punto di partenza. Questo è il percorso consigliato anche all’andata per i passeggini.

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Valsugana
📍PARTENZA: centro storico di Levico Terme
📍ARRIVO: Forte di Colle delle Benne
ALTITUDINE: 660 metri
🚶‍♂️DISTANZA: circa 2 chilometri
DURATA: 45 minuti (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 140 metri

Giorni e orari di apertura:

La struttura è visitabile in estate in determinati giorni, oppure con tour guidati tutto l’anno (prenotazioni allo 0461.72770). L’esplorazione degli ambienti interni alla fortezza permetteranno di conoscere tecniche ottocentesche di costruzione militare e l’organizzazione degli spazi.

Ingresso gratuito. Visite guidate a pagamento: biglietto intero 4 €, biglietto ridotto 2€, gratuito 0-6 anni

Raggiungibile a piedi con i seguenti itinerari:
  • dall’ufficio APT di Viale Vittorio Emanuele si prende via S. Biagio e una volta arrivati al Capitello della Madonna si prosegue diritti seguendo il cartello per il Forte delle Benne finché si trova il bivio al quale girare a sinistra;
  • un altro percorso prevede di proseguire su Viale Vitt. Emanuele ed entrare al Parco Belvedere, dopo i campi da tennis si trova il cartello SAT con indicazione Forte delle Benne e si raggiunge il Capitello della Madonna.

www.visitvalsugana.it

Chi se ne va più da Cermislandia?

Apertura: dal 17 giugno al 24 settembre 2023  (come gli impianti).

Divertimento, aria fresca, buon cibo e tante passeggiate per tutta la famiglia. Tutto questo lo si trova all’Alpe Cermis, e più precisamente a Cermislandia dove i più piccoli si possono divertire a provare le tante attrazioni del rinnovato parco giochi gratuito, mentre mamma e papà si rilassano al sole sulle comode sdraio che è possibile noleggiare presso il bar/ristorante Dosso Larici.

In estate vengono organizzate diverse attività family, QUI trovate il programma settimanale.

La funivia che porta in quota si può prendere da Cavalese o dalla stazione a valle dove si trova l’ampio parcheggio/sosta camper,  qui la quiete è spezzata solo dalle risate dei bambini e ci si sente davvero in vacanza. Non importa che ci si fermi per una giornata o per un’intera settimana: si torna a casa rigenerati come non mai!

Per gli avventurosi e anche per i più coraggiosi assolutamente da provare l’Adventure Park Cermis poco lontano da Cermislandia, QUI il nostro racconto. La novità dell’estate 2021 è la zipline per una discesa mozzafiato ed un esclusivo percorso nero.


Il parco di Cermislandia è una vera oasi di divertimento per i bambini
: nella più totale libertà possono correre, arrampicarsi, giocare con la diga e il laghetto artificiale, scendere ripidi lungo il pendio con la teleferica… o lasciarsi incantare dai mille segreti che riserva la natura.Da non perdere la pista con i rulli da cui si scende in equilibrio su una tavola.
Cermis (111)Per pranzo ci si può fermare alla Baita Tonda per gustare ottimi piatti della tradizione trentina. QUI il racconto della nostra esperienza.
Al ritorno, non volete riprendere la funivia? detto fatto, c’è la possibilità di scendere a piedi (1 ora da cartello, ma con i bambini calcolate 1.30) da una strada forestale nel bosco, è una comoda discesa percorribile anche con il passeggino. Lungo il sentiero troverete dei pannelli che vi racconteranno quanto è importante l’acqua per i nostri boschi. Fermatevi a curiosare!

Se invece siete alla ricerca di una passeggiata con la “p” maiuscola nei dintorni, vi consigliamo di prendere la seconda cabinovia, quindi la seggiovia e raggiungere il Paion, qui vi aspetta Panoramia, punto panoramico per uno splendido sguardo sulle catene montuose che ci circondano. Una volta ammirato questo spettacolo godetevi la bella escursione che porta ai Laghi di Bombasel: a noi è piaciuta tantissimo (qui il nostro racconto).

Per chi vuole arrivare in Val di Fiemme con il camper ricordiamo che ai piedi della stazione a valle degli impianti Cermis c’è una sosta camper attrezzata (elettricità, scarico acque grigie, carico acque bianche) che di giorno è un normale parcheggio. QUI tutte le info e i dettagli.

A Luserna “Dalle Storie Alla Storia”

Qualche giorno fa siamo stati a Luserna e abbiamo percorso il sentiero tematico “Dalle storie alla Storia”. Una passeggiata davvero piacevole, soprattutto in questo periodo dove il bosco è impreziosito dai meravigliosi colori dell’autunno, che può anche diventare un’occasione per stimolare i bambini più grandi a riflettere sul tema della Grande Guerra attraverso il racconto diretto di chi l’ha vissuta.

Si tratta infatti di un giro ad anello di 5 chilometri per un dislivello di poco più di 200 metri costellato da una trentina di sagome piatte in ferro battuto, con dettagli in cotto. Ognuna di esse raffigura un personaggio sempre diverso che si racconta attraverso brevi testi disponibili in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e cimbro, la lingua locale): da Emma, la ragazza che nel 1908 sbriciola le pietre per ottenere il calcestruzzo necessario alla costruzione del forte, a Max, fuggito da un incendio nel 1911, fino alla profuga Kàndida, costretta ad andarsene dalla sua terra nel 1915 e così via passando per la vita di spie improvvisate, preti di paese, soldati, ecc.

Le testimonianze non si limitano a raccontare gli anni della guerra ma anche ciò che è accaduto prima e, soprattutto, dopo il conflitto, attraverso i diversi punti di vista di chi se ne è andato, di chi è restato e di chi è tornato.

Si parte dalla piazza del paese (poco più di 1.300 metri slm), dove si può comodamente parcheggiare, e da lì si raggiunge la vicinissima Casa Museo Haus von Prükk (che può essere curioso visitare visto che mostra la tipica abitazione contadina cimbra ottocentesca) : una sagoma di donna davanti al museo suggerirà la strada.

L’itinerario, indicato sulla cartellonistica come Sentiero della Grande Guerra “Dalle storie alla storia” (n. 2) , non è affatto difficoltoso ma si snoda principalmente nel bosco e nel suo tratto iniziale prevede una scalinata per cui non è sicuramente adatto ai passeggini, nemmeno a quelli da trekking. Il consiglio è di affrontarlo senza fretta, per poter godere a pieno del paesaggio e affrontare con la dovuta calma i racconti proposti.

Con questo approccio, dopo circa un’oretta e mezzo si arriva a Forte Campo (1.540 metri slm), imponente struttura che sicuramente merita una visita (aperto da giugno a settembre) e, dopo poco, agli avamposti Oberwiesen e Viaz, dove si viene accolti dalla figura di Lena, con le braccia protese verso il cielo, che racconta il suo ritorno a Luserna.

Di lì a poco si può fare una sosta al Rifugio Malga Campo Luserna, dove si può stare anche all’esterno e godere della vista meravigliosa, o, poco sotto, all’ottimo Agritur Galeno, dove ci siamo fermati e abbiamo provato di persona alcune ricette tipiche del territorio, tra piatti unici, primi, secondi e gustosi dolci.

E dopo questa carica di energia, in appena una decina di minuti di discesa si ritorna alla piazza del paese. Se non riuscite ad andare in queste splendide giornate autunnali, vi consigliamo di aspettare la primavera, per godere a pieno l’esperienza.

Diverse, inoltre, le altre opportunità di passeggiate sul territorio, come il Sentiero dell’Immaginario.

Alla Polsa del Vescovo

Un incantevole posto, poco conosciuto mai sentito prima. Non è la classica passeggiata pianeggiante (quasi 500 metri di dislivello), ma la fatica viene ampiamente ripagata dalla splendida vista: ti sembra quasi di abbracciare tutto il lago solo con lo sguardo.
Si parte dal Ristorante Pineta, a Caldonazzo in località Pineta, prendendo la strada asfaltata sulla destra (guardando il ristorante). Seguite le indicazioni per il Doss Tondo, che sarà il primo punto panoramico a lasciarvi a bocca aperta.
Impiegherete un’ora o poco più a salire fin lì: la strada forestale è per lunghi tratti immersa in un bellissimo bosco ed il percorso è piacevolmente costellato di grandi tabelle che raccontano gli animali che lo popolano, con mille curiosità.
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Arrivati al Doss Tondo vi consiglio di proseguire assolutamente: la strada si restringe fino a diventare un sentierino che si inerpica in alto, ma senza punti esposti o pericolosi. In un’altra oretta (ad andare piano) ecco quella panchina meravigliosa che invita a dire un grande grazie al mondo.

INFO UTILI
  • LUOGO: Caldonazzo
  • PARTENZA: ristorante Pineta
  • ARRIVO: Polsa del Vescovo
  • ALTITUDINE: circa 1.000 metri
  • DURATA: due ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 500 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: ristorante Pineta
Cosa fare nei dintorni:

 

Sentiero Rododendri e Sottosassa

Una passeggiata leggera, un percorso ad anello adatto a bambini di tutte le età, e con almeno tre punti vincenti :

  • Si parte a piedi dal centro di Predazzo
  • Da qui partono molte altre escursioni
  • Nel ritorno varie possibilità di gioco, svago e relax

Si parte da Predazzo prendendo il sentiero che costeggia sulla destra il torrente Travignolo e che, arrivando dalla piazza del paese, si imbocca alla fine del ponte subito dopo la scuola della Guardia di Finanza. Il sentiero, totalmente pianeggiante, non è adatto ai passeggini (quelli da trekking vanno bene se non sono troppo larghi) e attraversa il sottobosco regalandovi piacevoli momenti di fresco, un vero toccasana nelle giornate più assolate.


Dopo una passeggiata di circa 3 chilometri raggiungiamo un ponte di pietra che attraversiamo e, svoltando verso destra arriviamo al Camping Valleverde, (consigliatassima la pizza del ristorante interno). Da qui troverete le indicazioni per numerose escursioni, tra cui quelle per il sentiero di Sottosassa.

 

 

Imboccato il sentiero, si cammina per un primo tratto su stradina asfaltata e poi, oltrepassato nuovamente il guado sul torrente Travignolo, si continua su sterrato nel bosco. Attraversato l’antico ponte in pietra “Ponte della Lizata”, ci troviamo difronte ad un bivio: verso destra parte il sentiero che, passando sotto le pareti attrezzate per l’arrampicata, porta al famoso ponte Sospeso (lungo questo tragitto troverete anche alcune meravigliose piscine naturali ), verso sinistra prosegue invece il nostro sentiero di Sottosassa che, attraversando prati e pascoli ci riporta verso il campeggio.

Per tornare verso il centro proseguiamo questa volta sulla stradina sterrata che costeggia il Travigliolo sul lato opposto al sentiero Rododendri. Se siete organizzati come noi, che abbiamo riempito la borraccia lasciandola sul tavolo di casa, qui trovate una fontanella con acqua potabile e a pochi metri un comodo tavolo ombreggiato che mi ha fatto seriamente pentire di non essermi organizzata per pic-nic.

Proseguendo troviamo la Piscina Comunale di Predazzo dove, nelle giornate più calde, ci si può sdraiare al sole approfittando dell’area solarium nell’ampio giardino sul retro.

  

Proprio difronte alla piscina si trova anche il campo da minigolf e miniature golf a 18 buche con parco giochi, bar (davvero squisite le ricche insalatone!) e tanto spazio verde per far giocare i bimbi in tutta libertà.

Con le ultime energie rimaste ci accingiamo ad affrontare il percorso fitness attrezzato: una palestra a cielo aperto tra ciclette e prove d’equilibrio che ci accompagnano alla fine della nostra passeggiata.