Siamo stati a Vermiglio, in Val di Sole e abbiamo conosciuto con piacere Debora che ci ha ospitati a maso Celesta, attività a conduzione famigliare da moltissimi anni.
E’ raggiungibile in macchina, oltrepassato l’abitato di Vermiglio, in località Velon. Qui si respira passione e impegno, una famiglia che offre tutti prodotti bio e si occupa della produzione di prodotti caseari, il più famoso è il Casolét ma non mancano ricotte e burro.
Il maso ospita numerosi animali e Debora è entusiasta di accogliere bambini e famiglie per trascorrere qualche ora come piccoli contadini. Qui potrete vedere e toccar con mano gli animali, dar da mangiare alle mucche, i vitellini appena nati, al pony, ai maiali, agli asini e ai coniglietti.
Assistere alla sera alla mungitura delle mucche oppure vedere la lavorazione del latte trasformato in formaggio. Inoltre, i bambini potranno fare con le loro mani un piccola forma di formaggio da portare a casa. Per fare tutte le attività è indispensabile prenotare così che Debora possa organizzarsi per farvi vivere un’esperienza unica!
Oltre alla visita in fattoria il Maso è anche un bio agritur, bellissimi gli arredi in legno e curatissimo nei particolari. Pensate che nel pavimento del ristorante c’è una vetrata che permette di guardare le mucchenella stalla e un’altra per curiosare la lavorazione del latte. Tutti i loro prodotti sono acquistabili in loco.
Dopo la visita alla fattoria o prima di cena godetevi un buon aperitivo con degustazione, che bontà!
Una passeggiata a misura di famiglia, dove con poca fatica si può ammirare un panorama mozzafiato! Percorso ideale per i bambini che muovono i primi passi in montagna e non sono ancora pronti per affrontare le salite. Infatti, per arrivare a Malga Hagner , si cammina per circa cinque chilometri su comoda strada forestale in gran parte pianeggiante con alcuni saliscendi poco impegnativi (166 metri di dislivello), comoda anche con il passeggino da trekking e mountain bike. La malga Hagner si trova nel meraviglioso regno di Re Laurino.Da Bolzano si seguono le indicazioni per la Val D’Ega e Passo Costalunga, poco prima del passo seguire le indicazioni “Passo Nigra” (da Trento circa 1 ora e 20 minuti). Si lascia la macchina al parcheggio presso il Ristorante Bar Passo Nigra (1690 metri). Dal parcheggio attraversare la strada e imboccare la strada (segnavia 1) in leggera salita seguendo le indicazioni per Malga Hagner (1556 metri). Impiegherete circa 1 ora e 30 minuti di comoda strada con molte zone d’ombra, anche se purtroppo è ancora ben visibile come la tempesta Vaia ha lasciato delle zone prive di alberi. Il panorama tutt’intorno è splendido, sarete sempre accompagnati dalle imponenti cime del Latemar e alle vostre spalle il Catinaccio. Meravigliose anche le baite private che si incontrano.
Arrivati a Malga Hagner, vi accoglieranno subito le simpatiche caprette golose di erba fresca… …ma anche galline, coniglietti e le mucche nella stalla che rendono questo posto ancora più curioso, soprattutto per i più piccoli.
Qui, un altro punto di forza è decisamente il panorama, quando vi ricapita di pranzare con vista Latemar? I piatti usciti dalla cucina sono davvero invitanti, il menù offre i classici piatti di malga: tagliatelle con selvaggina, canederli, cervo o formaggio fuso con polenta e gli immancabili Kaiserschmarrn.
Oppure per un pranzo veloce o una merenda gustosi panini con formaggio di malga di produzione propria. Anche i dolci altrettanto appetitosi, ogni giorno le torte proposte sono diverse, quindi non vi resta che andare a provarle! E’ gradita la prenotazione, mercoledì è il giorno di chiusura della malga. (Evelin 3497162797 – Anna 3402251889). In malga c’è la possibilità di acquistare i formaggi di loro produzione: brie, caciotta, formaggi al vino, peperoncino, erbette e il formaggio Montagna Hagner 2019 (un formaggio duro con maturazione di almeno 6 mesi). Per il rientro si percorre lo stesso sentiero dell’andata. (5 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno) oppure dalla malga seguite le indicazioni in discesa per Passo Nigra con una vista meravigliosa. Impiegherete circa un’ ora e mezza tra diversi sali scendi e arriverete al punto di partenza dal sentiero sottostante al nostro punto di partenza (segnavia 4B), l’ultimo pezzo è in leggera costante salita, ma niente di particolarmente impegnativo. Ripresa la macchina, sulla strada del ritorno vi suggeriamo di fermarvi al lago di Carezza, guardate che meraviglia i colori delle cime del Latemar e del lago al calar del sole.
Se cercate in Val di Fassa un posto lontano dalla folla, anche in piena estate, eccolo qui: il Rifugio Vallaccia, a 2275 metri di altitudine, protetto dalla cima omonima e dal Sas da le Undesc, il nome in ladino di Cima Undici.
Per chi vuole accorciare i tempi di percorrenza e conseguentemente di dislivello (come abbiamo fatto noi) è consigliato prendere il bus navetta che da inizio giugno a fine settembre porta dal parcheggio nei pressi del Camping Vidor a Malga Monzoni. In fondo all’articolo trovate tutte le info, costi e prezzi.
Dai 1350 metri di altitudine di Pozza arriverete a circa 1850 metri, altrimenti fattibili in un’ora e mezza circa su strada forestale sterrata. Da lì consigliato seguire le indicazioni a sinistra (le frecce indicano entrambe le direzioni per il rifugio), per evitare la prima salita bella ripida. L’escursione prosegue così nel bosco per poi attraversare le radure in quota, punteggiate da alcune baite in legno.
In un’ora circa, di buon passo, con 400 metri di dislivello, ecco il rifugio (📞 349 8866866 – 📧info@rifugiovallaccia.it), costruito in pietra e legno con una bella terrazza panoramica.
Anzi, super panoramica. da lì infatti potrete ammirare sua maestà la Marmolada e il Vernel, ma anche il Rifugio Passo delle Selle che permette volendo l’accesso a Passo San Pellegrino (altra bella escursione, ve l’avevo raccontata QUI). Se volete fermarvi a mangiare, la cucina offre piatti locali trentini: ad esempio, pappardelle al ragù di cervo; polenta con goulash; capriolo e funghi; piatto Vallaccia (tortelli di patate ripieni di salsiccia e funghi conditi con burro fuso, cannella e chiodi di garofano); canederli di fegato e canederlotti di speck e mele; uova, speck e patate e così via… Diversi i dolci, dalle torte allo strudel allo yogurt con frutti di bosco. Noi dopo pranzo abbiamo proseguito fino a Cima Undici, a quota 2550 metri, da cui si ammira uno spettacolo incredibile. Nemmeno un’ora di escursione, quasi trecento metri di dislivello e solo un po’ di ghiaione a cui prestare attenzione. Ma arrivati in cima potrete vedere il Catinaccio in tutta la sua bellezza, il Sassopiatto e il Sassolungo, il Gruppo del Sella con il Piz Boè e di nuovo la Marmolada.
Davvero una meraviglia, e ai vostri piedi l’abitato di Pozza e Pera. Si torna indietro sulla stessa strada.
INFORMAZIONI UTILI:
Il servizio bus navetta con partenza dal parcheggio situato in località Vidor e arrivo a Malga Monzoni è attivo dal 10 giugno al 24 settembre dalle ore 8.30 alle ore 18 con partenza ogni 30 minuti.
Tariffe: gratuito per bambini fino a otto anni, uno ogni adulto pagante. Prezzo ridotto per bambini da 8 a 10 anni (a euro 3,50 | a/r euro 6). Costo biglietto adulti euro 6 solo andata, euro 10 andata e ritorno. Trasporto cani: andata euro 2, andata e ritorno euro 3,50.
Malga Dimaro si trova a 1670 metri di altitudine, a metà strada circa tra il paese di Dimaro e Passo Campo Carlo Magno. Raggiungibile anche in auto, dal bivio con le indicazioni bisogna percorrere un paio di chilometri su strada asfaltata. In salita, ma fattibile anche con il passeggino. Aperta solitamente da metà giugno fino a fine settembre, colpisce senza alcun dubbio per la sua vista maestosa sul Sasso Rosso e le Dolomiti di Brenta.
La struttura è di muratura, in pietra di granito a vista, e coperta di scandole, tipico sistema trentino per la costruzione di tetti.
A poca distanza la stalla con le mucche, circa 45 capi di bovini da latte che vengono munti due volte al giorno: una, al mattino, dedicata prevalentemente alla produzione del Casolèt, caratteristico della Val di Sole. L’altra, verso le 17, che è diventata una ghiotta occasione per turisti e visitatori di assistere ad un momento importante per la vita di malga.
Stefano Stanchina, aiutato dalla sua famiglia, è alla tredicesima stagione in malga. Lavoro duro, ma che dà anche molte soddisfazioni. Qui vengono prodotti, e poi venduti allo spaccio, il Casolèt appunto, il Nostrano Trentino di Malga (sia fresco che stagionato a 12 mesi), burro, ricotta fresca ed affumicata, ma anche caciotte.
Non è previsto il servizio di ristorazione, se non l’assaggio di qualche tagliere di prodotti propri. Guardate che magnifico più Nicola potete fare qui…
Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUI!
Malga Marcai ha riaperto nell’estate del 2021: è la struttura più in quota a passo Vezzena, con i suoi 1700 metri. La nuova gestione è firmata Giuseppe (Beppe) Dagli Orti Beppe, con una lunga esperienza nel settore. 115 gli ettari di pascolo con circa 80 vacche in mungitura fin da inizio stagione, a metà giugno, che diventeranno oltre cento.
La produzione di formaggio ha come fiore all’occhiello, naturalmente, il Vezzena e la caseificazione è possibile anche in grandi quantità, anche perchè il caseificio è stato rimesso a nuovo di recente. Il vasto pascolo e la struttura permettono di sognare in grande in futuro, dove prima o poi potrebbe sorgere oltre allo spaccio anche un punto dedicato al ristoro.
Intanto con una passeggiata di circa 40 minuti da Passo Vezzena si può arrivare qui ed acquistare i vari prodotti: il formaggio fresco di malga, il burro, il Vezzena vecchio e diversi altri prodotti freschi. La strada è per la maggior parte non asfaltata e quindi non adatta ai passeggini, in parte nel bosco e poi con ampie vedute su questo posto ancora poco contaminato.
La struttura è aperta fino alla metà di settembre, o comunque fino a quando le condizioni del pascolo lo permettono. Per avere informazioni e magari prenotare i prodotti botte chiamare Beppe al 📞 335 5251705.
Esistono davvero pochi panorami belli in Trentino Alto Adige come la Val di Funes e la catena montuosa delle Odle! Basta dare un’occhiata alle fotografie, vero? Vi avevo già raccontato del Rifugio Geisler Alm, con il suo splendido parco giochi, ed eccone un altro da non perdere, ad appena cinque minuti di passeggiata. Sto parlando di Malga Casnago ( 0472 840158), meraviglioso paradiso naturale, con attorno immense distese verdi, cibo genuino e paesaggi da cartolina.
Come arrivare?
Semplice: in Val di Funes si arriva comodamente dall’uscita dell’autostrada a Chiusa, proseguendo poi per 20 chilometri. Si parcheggia a Malga Zannes (euro 8,00 costo giornaliero). Zaino in spalla, seguite le indicazioni e percorrendo il famoso sentiero “Adolf Munkel” arriverete in circa due ore alla meta.
Ci sono diverse varianti: potete anche passare da Malga Dusler e poi salire il sentiero con diversi ponticelli. Divertente con i bimbi. Quel che conta è che all’arrivo troverete un posto da favola: guardate che sorrisi soddisfatti avevano i bambini!
n estate qui pascolano tantissime mucche, c’è qualche animale da fattoria (conigli, caprette…) e una piccola altalena; sempre amate dagli adulti invece le sdraio in legno per godere di un po’ di sole! Qui si mangiano ottimi piatti tipici: il classico patate saltate uova e speck, canederli, puntine, polenta e formaggio fuso, e come potete vedere qui sotto ottimi strauben (dolci tipici altoatesini fritti, con marmellata di ribes). Prezzi onesti, buone quantità.
Date un’occhiata al signor Konrad, che nel pomeriggio si fermerà tra i tavoli a conversare con gli ospiti, oppure a suonare la fisarmonica con i motivetti folkloristici dell’Alto Adige: uno spettacolo!
E godetevi tutta la pace di questo posto, che è da vedere almeno una volta nella vita.
Attenzione:
questa malga è aperta solamente in estate, da maggio a fine ottobre, tutti i giorni. Tanti i tavoli all’aperto, per cui non è necessario prenotare. I cellulari non prendono, un altro motivo che vi farà staccare completamente dal mondo reale.
INFO UTILI:
LUOGO: Val di Funes
PARTENZA: parcheggio malga Zannes
ARRIVO: Malga Casnago
ALTITUDINE: 2000 metri
DURATA: due ore
DISLIVELLO: circa 350 metri
PASSEGGINO: no
PUNTI DI RISTORO: Malga Casnago📞 340 634 8100
Noi ci siamo stati anche con il nostro programma tv, guardate che bellissimo servizio:
Alla scoperta del Passo del Brocon, in Valsugana, in uno dei modi migliori che ci possa essere: una rigenerante passeggiata in mezzo al bosco, a circa 1600 metri di altitudine, con l’aria che si fa frizzante e il verde dei prati che ti accoglie con la consueta eleganza della natura.
“I mille volti del bosco” è un sentiero didattico che parte dalla località Marande, sul Monte Agaro, proprio dove ci sono gli impianti di risalita del Lagorai e raggiunge l’antica malga Prà Pezzè per poi ritornare al punto di partenza con un percorso ad anello molto interessante, anche se, vi avvertiamo, lungo: 6,2 chilometri.
ATTENZIONE! Estate 2021: al momento il sentiero è agibile soltanto in parte, infatti è aperto soltanto l’anello breve di 3,6 km. Tutto il resto è ancora distrutto da Vaia, compreso il tratto che porta a Malga Prà Pezzè.
Niente di impegnativo in fatto di dislivello, ma bisogna comunque essere pronti a fare una bella scarpinata. Per i meno allenati è possibile prendere una scorciatoia che riduce il percorso a 3,6 chilometri (l’unico attualmente aperto). Noi ci abbiamo impiegato un paio d’ore, considerando le soste alle varie tabelle esplicative e a rimirare il paesaggio nei vari punti panoramici. Noi lo sconsigliamo con il passeggino: troppi punti stretti e impraticabili e nell’ultimo tratto anche una salita un po’ impegnativa se si deve spingere.
A noi è piaciuto perché:
si possono davvero vedere “mille” (o giù di li) volti del bosco: cioè tanti paesaggi diversi e conformazioni del terreno molto particolari, dal canalone di pietre, al terrazzino verde e panoramico con panorama sulle cime, dal bosco al torrente e persino la malga antica;
è lungo, ma con scarso dislivello (salvo nel punto finale che prevede una bella salita che potrebbe mettere un po’ alla prova i piccoli camminatori)
si incontra l’acqua in varie forme (dal torrente alla fontana in mezzo al bosco)
abbiamo incontrato il “maestoso abete rosso”, grande vecchio del bosco coni sui 145 anni di età: abbracciarlo sarà una vera esperienza ( foto di copertina)
le 22 tabelle aiutano a fare un po’ meno fatica, a imparare cose belle e a far qualche sosta “obbligata” oltre che indurre i bambini a cercarle sul sentiero
la pace del Passo del Brocon qui è palese e si può goderne al 100%
Sarà Oliver, la mascotte del percorso, tramite le tabelle, a darvi informazioni naturalistiche e culturali davvero uniche! Noi abbiamo imparato cose nuove suoi fiori, sugli uccelli, ma anche sull’età degli alberi e tanto ancora!
Lungo il sentiero sono previste diverse aree sosta, per fare un pic-nic o una pausa o, in alcuni casi, per godere del bel panorama. Molto bello l’arrivo all’antica Malga Prà Pezzè a 1438 metri di altitudine e con una bella storia di altri tempi, di pastori e di animali, da raccontare.
L’arrivo alla malga segna che avete fatto circa tre quarti del percorso quindi non perdetevi d’animo e proseguite, sarà da lì a poco che incontrerete il maestoso abete rosso di cui vi parlavamo prima, ne vale la pena! Se volete scaricare il depliant completo del percorso cliccate QUI.
INFO UTILI:
LUOGO: Tesino
PARTENZA: impianti di risalita del Lagorai (giro ad anello)
ALTITUDINE: 1600 metri circa
DURATA: un paio d’ore
DISLIVELLO: minimo
PASSEGGINO: no
Cosa fare nei dintorni:
Poco prima degli impianti c’è una strada che porta a una bella malga (Valfontane) che vi permetterà non solo di mangiar bene, ma anche di vedere le mucche e di godere di un panorama unico sulle Pale di S. Martino… lontane, ma visibili e bellissime!
Il Monte Bondone è la montagna di Trento da sempre, distante meno di un’ora in auto dalla città, e anche i turisti amano le passeggiate lassù e la possibilità di godersi il fresco nei giorni più torridi in città. Per esplorare questo territorio vi consigliamo il giro ad anello “Viote MACRO Tour”: 6 chilometri con poco dislivello e percorribile comodamente anche con il passeggino da trekking. Vi consigliamo di lasciare la macchina al parcheggio alla piana delle Viote e risalire a piedi qualche centinaio di metri verso Vason, fino a quando troverete sulla destra il pannello informativo dell’itinerario.Partendo da qui troverete il sentiero arricchito con numerosi pannelli con curiosi immagini e indovinelli che vi permetteranno di conoscere meglio la natura, la geologia e la storia di questo luogo da un insolito punto di vista… Questo sentiero inizialmente pianeggiate e l’ombra vi mostrerà dei panorami meravigliosi, innanzitutto sulle Tre Cime: Cornetto, Doss d’Abramo e Cima Verde (foto di copertina).
La strada inizierà poi a scendere fino alle caserme austroungariche delle Viote, grandi edifici in pietra costruite dagli austriaci prima della Grande Guerra con lo scopo di creare una linea di difesa, oggi abbandonata. Da lì si sale un breve tratto fino a prendere la strada sterrata sulla sinistra. Attenzione, che le indicazioni scarseggiano. Questa zona è notoriamente chiamata “i fogolari” perché una volta era possibile utilizzare i bracieri per grigliate in quota. Oltrepassata questa zona si prende il sentiero più stretto che prosegue dritto, sempre percorribile con il passeggino da trekking.
Dopo poco ci si trova nuovamente alla piana delle Viote e si costeggia il bosco (questo è l’unico tratto in cui potreste dover alzare il passeggino per la presenza di alcune radici o pavimento tendenzialmente paludoso) che porta fino alla terrazza delle stelle e successivamente al parcheggio. Se avete un certo languorino ci consigliamo un pranzo alla Capanna Viote, dove si mangia benissimo.A poca distanza c’è anche il grande orso con la valigia, installazione dell’artista Franz Avancini. Sempre bella da fotografare!
Dopo questa passeggiata vi consigliamo di andare al parco giochie al curiosoGiardino Botanico poco distante. Per un’escursione un po’ più impegnativa e adatta a bambini abbastanza allenati, consigliamo lo splendido giro delle Tre cime del Bondone (Cornetto, Dos d’Abramo e Cima Verde). Ve lo abbiamo raccontato QUI.
E se nel bel mezzo del paese di Tesero sbucassero delle piccole porticine incantate? E se le fatine dei boschi, stanche di doversi riparare dalle intemperie (pensate che disastro con la tempesta Vaia poverine), dai boscaioli, dai cercatori di funghi e dai turisti che le costringono alla segretezza si trasferissero in città? Si sa bene che in città sono tutti un po’ sbadati, no? Più facile passare inosservate… E se decidessero che per il grande trasferimento fosse necessario nominare un vero sindaco delle fate? Cosa accadrebbe? Per scoprirlo dovete fare un giretto in Val di Fiemme, dove sono comparse, ben nascoste e riparate, delle piccole deliziose porticine incantate con tanto di numero civico e scalette.
Se passate dalla biblioteca comunale, che si trova in centro in via Noval 5, potete ritirare una mappa con la quale andare alla ricerca delle porticine che, attenzione!, non vanno assolutamente aperte né toccate per non disturbare le loro piccole abitanti, ma vanno invece osservate bene perché racchiudono un segreto: ognuna una lettera (per un totale di quindici) che anagrammate daranno la soluzione del quesito che tutti si pongono: “chi avranno eletto le fate come sindaco del nuovo paese incantato nel centro di Tesero?”. Quando la biblioteca è chiusa (la domenica e il lunedì) troverete comunque le mappe in un espositore esterno, liberamente fruibili.
In sostanza questo bel paesino, grazie all’entusiasmo di Comune e Biblioteca, ha dato vita con lo zampino del Trentino dei bambini una bella caccia al tesoro per le famiglie che durerà tutta l’estate. Una volta ricevuto mappa, matita e spirito di osservazione, i bambini dovranno cercare le porticine incantate, collezionare le letterine magiche e appuntarle sulla mappa. Chi riuscirà ad anagrammare correttamente le letterine scoprirà la soluzione all’enigma e ritirare un simpatico gadget in biblioteca (dal martedì al sabato) o presso la cartoleria Deflorian di via Roma n.78, la domenica e il lunedì.
E allora via alla caccia al tesoro e alla magia:
“Cerca cerca le portine dove vivon le fatine e su ogni porta, guarda bene, troverai le letterine. Quando tutte le hai trovate e ogni lettera hai trascritto, puoi capir la soluzione dando l’ordine corretto. La domanda è dunque questa, e rispondi senza fretta, tra le tante, dimmi ora: quale fata è stata eletta?
Questa attività è stata pensata per essere svolta sempre in autonomia ritirando gratuitamente il materiale in biblioteca dal martedì al sabato, mentre domenica e lunedì quando la biblioteca è chiusa, in un espositore esterno sempre presso la biblioteca. Buon divertimento con questo giro speciale per le vie di Tesero: fate volare la fantasia insieme ai vostri bambini!
Per informazioni: 0462 814806 – biblioteca@comune.tesero.tn.it – La proposta durerà tutta l’estate ed è gratuita e da svolgere in autonomia.
Progetto Il Trentino dei bambini, coordinamento Manuela Zennaro, testi e installazioni Paola Tronchin, grafica Francesco Barazza.
L’Alpe di Luson, quasi al pari di Rodengo che si trova poco distante, dà belle soddisfazioni a chi vuole trascorrere delle ore di relax in mezzo alla natura delle Dolomiti, passeggiando, facendo un tuffo rinfrescante o avventurandosi in quota. Noi abbiamo scelto di conoscere da vicino il paese e il panorama che offre. Siamo in Valle Isarco, vicino a Bressanone, a quota mille metri con un’impareggiabile vista sulle imponenti torri dolomitiche del Sass Putia e delle Puez Odle che sovrastano l’altopiano.
Per arrivare sull’Altopiano da sud si prende l’autostrada A22 e si esce a Chiusa continuando poi in direzione Bressanone, dove si trova il bivio per Luson. Un’ora e mezza circa di macchina da Trento.
Luson ha la tipica aria del paese altoatesino che ha mantenute intatte le sue tradizioni integrandole con le comodità che non possono che attrarre i turisti: family hotel, escursioni, parchi gioco curatissimi, tour per le biciclette e paesaggi unici. I parchi gioco sono davvero degni di nota e troverete: il parco giochi nel paese, il parco giochi naturale nel bosco vicino al Gfasebach, il parco giochi a Hinterlüsen vicino al Rio Lasanken e tanti altri piccoli parchi giochi sugli alpeggi vicino ai rifugi e ai masi contadini, pensioni e hotel. Per i più grandicelli non mancano aree con la sabbia per giocare a beach volley e anche campi da tennis e da calcio.
Attrazione particolare di Luson, da noi molto apprezzata, è il laghetto balneabile naturale adatto alle famiglie, alimentato da acqua sorgiva dell’Alpe di Luson. Se decidete di fare una passeggiata o un’escursione non dimenticate di mettere nello zaino il cambio per un bel bagno e vi consigliamo anche un repellente per gli insetti perchè qui ci sono molti tafani e qualche zanzara. Normalmente funziona anche un divertente scivolo che ora, causa restrizioni covid19 è chiuso.
Trovate però una bella zona solarium con assi di legno, il servizio ombrelloni e un piccolo bar in grado di offrirvi gelati, panini e bevande. Per la stagione 2020 il laghetto è aperto, a seconda del tempo, da inizio giugno a fine agosto dalle ore 10:00 alle 18:30 e il costo dell’ingresso è di €5 (€3 dopo le 15) per gli adulti e di € 2,50 (€1,50 dopo le 15) per bambini e ragazzi tra i 7 e i 18 anni, gratuito sotto i 7 anni. Degne di nota le ninfee che potete osservare da vicino e che vivono nelle acque del laghetto alimentando un meraviglioso via vai di libellule.
Per scoprire Luson abbiamo deciso di intraprendere una passeggiata semplice sul sentiero panoramico (lo trovate descritto anche QUI al n. 3a insieme ad altre proposte), a misura di passeggino e di bambini che non hanno tanta voglia di camminare. Se siete fortunati e trovate un tempo atmosferico favorevole vi riempirete gli occhi di colori così intensi da non sembrare veri.
La passeggiata parte poco prima di arrivare all’Hotel Rosental (dove potete arrivare per lasciare gratuitamente la macchina e poi tornare qualche centinaio di metri indietro). La prima parte dell’itinerario infatti segue la Via Crucis, salendo leggermente lungo il rio Lasanca e si imbocca a destra salendo verso l’hotel (per il navigatore: vicolo Joseph Gargitter).
La stradina che si snoda lungo il rio è molto fresca e ombreggiata e incontrerete diversi ponticcioli che permettono di non bagnarsi i piedi (ovviamente tutti i bambini vorranno invece guadare il rio) per passare avanti. La strada diventa poi asfaltata e si incontrano panchine e tavoli da picnic installate praticamente dentro il rio: meraviglioso!
Arrivati a un grande incrocio, si prosegue a sinistra fino al ponte, fino a continuare lungo la riva destra del rio Putzerbach. Attenzione a non perdere il sentiero ( a un certo punto, volendo, diventa il “Percorso degli alberi 2016” che lasciando la strada si arrampica nel bosco attraversando poi le piste da sci, non particolarmente degno di nota) e prendete sempre per l’Hotel Sonnwies.
Lo scopo di arrivare all’hotel è quello di vedere la piccola fattoria didattica dell’albergo con cavalli, coniglietti, galline e altri animaletti di piccola taglia come le caprette e le pecore.
Rimarrete sicuramente affascinati anche dallo stesso hotel che si presenta come un luogo incredibilmente adatto per le famiglie: parco giochi, sabbiera, tepee indiano, ombra, piscina a sfioro, scivoli, solarium, campo da pallavolo e molto di più: un sogno.
Da qui salendo si prende per l’Hotel Lüsnerhof che permette una bellissima vista di Luson e sulle cime che la circondano. A scelta si prosegue per il bosco verso il punto panoramico Zalner Leiten oppure lungo la strada, dall’Hotel Lüsnerhof al rio Gfasebach o, ancora, in discesa, attraverso le case, lungo la strada asfaltata. Il punto di arrivo è ed è stato per noi, come vi abbiamo raccontato, il centro di Luson con l laghetto balenabile!
Non si tratta di un giro complesso nè di una vera escursione, ma regala momenti di relax e di divertimento interessanti e si può percorrere anche al contrario partendo dal laghetto. Quello che ci è mancato è un gasthof o un ristorante tipico in cui mangiare e ci siamo accontentati di un panino al bar del laghetto. Rimedieremo tornando e pianificando anche il pranzo tipico!
Per tornare a Trento abbiamo deciso di salire verso Monte e proseguire svalicando verso Rio Pusteria, passando attraverso quella meraviglia che è la zona dell’Alpe di Rodengo.
Info: Azienda del Turismo di Lüsen/Luson – info@luesen.com – 0472 413750. Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 13:00. Nei mesi di luglio ed agosto in più anche il sabato dalle ore 08:00 alle ore 12:00.