Archive - Luglio 2022

Tra i cavalli alla Meranerhütte

La zona di Merano 2000 regala numerose passeggiate, vi avevamo fatto conoscere le malghe Maiser e Moschwald. Oggi vi portiamo alla bellissima Meranerhütte, si arriva con una passeggiata ideale per tutti: con la mountain bike, con il passeggino da trekking per i più piccoli ed è una gita ideale da fare anche con i nonni.

Dalla superstrada (Mebo) che porta a Merano si prende l’indicazione per Avelengo di Sopra fino a raggiungere l’ampio parcheggio di Falzeben dove si può lasciare la macchina (4 euro per l’intera giornata). A fianco degli impianti della cabinovia parte il sentiero che in 1.30 minuti vi porterà fino alla Meranerhutte, a 1960 metri di altitudine. La strada entra nel bosco e sale fino al rifugio Zuegg, ideale per una piccola sosta, ma vi consigliamo di continuare
…il paesaggio che vi aspetterà è davvero da cartolina, in autunno gli alberi  prendono delle sfumature che appaiono come una vera e propria tavolozza di caldi colori.  in estate invece vi aspettano verdi prati e simpatiche mucche al pascolo.

Ci lasciamo il rifugio alle spalle ed entriamo nel bosco, ci aspettano venti minuti di strada in  leggera salita per poi diventare pianeggiante e in discesa.

Prima di godervi il pranzo, passerete davanti alla Kirchsteigher Alm dove ci siamo ripromessi di tornarci perchè da fuori ci ha fatto una bella impressione.

Ed eccoci arrivati alla nostra meta, il Rifugio Merano ( Meranerhütte) con una grande terrazza panoramica dove ammirare l’immensa vallata.

Poco prima di arrivare siamo rimasti colpiti dai tanti (ma davvero tanti 🙂 ) cavalli liberi che ci hanno “accolto” alle porte del rifugio facendosi accarezzare e fotografare.

Vi consigliamo di prenotare al  0473.279405, perché il fine settimana è spesso affollato. La prenotazione vale solo per l’interno, per pranzare in terrazzo bisogna invece armarsi di pazienza. Bella chicca da scoprire: un mobile con numerosi giochi in scatola per bambini e per ragazzi, ottima soluzione per le giornate più fresche.

Abbiamo provato diversi piatti: maccheroni alla pastora, gnocchi all’ortica, i canederli e l’immancabile uova patate e speck. Solo a scriverlo mi torna l’acquolina in bocca. Lascio qualche foto perché, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.

Sotto la terrazza troverete un piccolo parco giochi per i più piccoli con vista spettacolare 🙂
Per il rientro potete ripercorrere lo stesso sentiero dell’andata, oppure è possibile fare un giro ad anello leggermente più lungo (ma di poco):  ritornando fino alla Kirchsteigher Alm salite per 20 minuti fino alla Waidmann Alm per poi scendere in un’oretta al parcheggio.
Info utili: se decidete di percorrere questo sentiero con  un e-bike, sulla terrazza di questa malga è a disposizione la colonnina che vi permetterà di ricaricarla.

In kayak sul lago di Santa Giustina

Una proposta straordinaria in Trentino è data dall’escursione con i kayak a due o a tre posti sul Lago di Santa Giustina, in Val di Non: una fantastica gita di mezza giornata per ammirare le profonde gole scavate nei secoli dall’affluente Rio Novella.

La proposta è adatta a tutti, anche a famiglie con bambini, con uscite sia al mattino che al pomeriggio. Il ritrovo è a Romallo, all’ufficio del Parco Fluviale Novella. Dopodiché ci si sposta con le proprie macchine sulle rive del lago, scendendo dal paese di Revò. Una decina di minuti di spiegazioni su come pagaiare, su come coordinarsi nel movimento, su quello che si andrà a fare… e via! Partirete all’avventura, sempre accompagnati da una guida esperta, per esplorare il primo tratto di lago aperto e poi entrare nella prima gola con pareti alte almeno una decina di metri.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Pagaia e pagaia siamo arrivati all’imbocco di un “canyon”: un varco stretto e alto, poca luce e la sensazione di non sapere a cosa si va incontro. Ma in realtà é un luogo magnifico di pace e di scoperta, in cui ci siamo divertiti a riconoscere con i bambini, nelle rocce e nelle insenature oggetti, volti e personaggi. Una sorta di “indovina chi?” natural style.

Strepitosa la sensazione di avvertire la maestosità delle rocce scavate da Rio Novella, che pazientemente nei secoli ha dato vita a canyon percorribili. Abbiamo attraversato la prima  gola e superato il “tappo”, ovvero una strettoia bloccata dai detriti delle recenti piogge. Le guide ci hanno spiegato che a seconda del periodo dell’anno e del livello di altezza dell’acqua si possono percorrere le gole solo fino ad un determinato punto.

Nel ritorno, alquanto lungo devo dire, ma pur sempre spettacolare, ci é capitato di vedere un meraviglioso airone volare sopra le nostre teste e mimetizzarsi tra le piante sulla costa, abbiamo incontrato pescatori solitari e avventurosi bagnanti, ma soprattutto abbiamo ammirato la valle da un punto di vista inusuale.

Esperienza favolosa di circa tre ore, consigliatissima a chi vuol fare una gita diversa, dinamica e allo stesso tempo romantica.

Informazioni pratiche:
  • le escursioni sono solo su prenotazione da giugno a settembre, tutti i giorni con partenza alle 9.30 e alle 14.30
  • i bambini sotto i 5 anni non possono partecipare
  • vengono forniti: giubbotto di salvataggio, casco, pagaie. Consigliato portare una borraccia d’acqua, cappellino ed occhiali da sole
  • è preferibile indossare maglietta e pantaloncini/costume da bagno e ciabatte o sandali. Durante l’attività ci si bagna, quindi portatevi un cambio.
Tariffe:
  • bambini fino ai 14 anni non compiuti 25 euro
  • adulti 50 euro

Pacchetto speciale: con l’escursione a piedi + 5 euro

Info: 📞 329.8366160 – 0463.432064 www.parcofluvialenovella.it

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

 

Vita da capra a Malga Agnelezza!

Le capre sono uno degli animali della fattoria che ispira più simpatia: vuoi per la loro curiosità, vuoi per quello sguardo così particolare, o per i loro salti… non c’è bambino che sia immune al loro fascino!

Se dunque anche a voi piacciono le capre e volete trascorrere un pomeriggio in loro compagnia potete fare come abbiamo fatto noi: in compagnia di Andrea, accompagnatore di mezza montagna e micologo, ci siamo spinti fino a Malga Agnelezza, una malga che si trova nei pressi del Passo del Manghen, che mette in comunicazione la Val di Fiemme con la Valsugana.

Partendo dall’Acropark Adventure Dolomiti in Località Piazzol a Castello-Molina di Fiemme si percorre, facendo molta attenzione alle numerose motociclette, la strada del Manghen per circa 6-7 chilometri e si lascia l’auto in uno spiazzo nei pressi della strada forestale che conduce alla malga, facilmente riconoscibile dai cartelli che indicano il sentiero 314 e la malga Agnelezza. Da qui si prosegue a piedi per circa 45 minuti,  su una strada non faticosa, sempre in piano o al massimo in leggerissima salita.

Il paesaggio è quello selvaggio del Lagorai, con le ferite inferte da Vaia e da ciò che ne è susseguito. Ma se molti sono gli alberi caduti, con conseguente perdita di fresco ed ombra, numerosissimi sono invece i fiori e le erbe che si possono osservare lungo il percorso.

Ognuno di essi racchiude proprietà e benefici per la nostra salute, come la diffusissima achillea o i fiori gialli dell’iperico… e così, dopo una sosta alla fontana per riempire le borracce, tra curiosità, aneddoti e racconti di Andrea ecco comparire all’orizzonte la nostra mèta: un piccolo sforzo per affrontare la salita finale e veniamo subito accolti dagli scodinzolanti cani pastore.

Poi le vediamo: una, due, tre, dieci, venti…. le capre sono ovunque e sono tantissime! Qualcuna si avvicina incuriosita, qualche altra, più sfrontata, si appoggia a noi con la testa per ricevere coccole. Ci sono capre piccole, capre grandi, capre con le corna lunghe, con le corna storte, capre per tutti i gusti, inclusi alcuni esemplari di capra pezzata mochena.

Veronica, che pur avendo un trascorso da altleta ha preferito dedicarsi quasi totalmente a questi animali, ci racconta della sua giornata e della vita in malga, che da tante soddisfazioni ma è fatta anche di tanti sacrifici e levatacce mattutine. Ci racconta di quando, purtroppo, l’orso ed i lupi sono passati da queste parti, a spese delle povere caprette…

E mentre ci rifocilliamo con un‘ottima merenda a base di salame nostrano e formaggio di capra e proviamo anche il latte di capra, tutto sotto gli occhi delle capre (che vorrebbero partecipare al banchetto, attirate dal pane), ci si prepara per la mungitura.

I bambini hanno la possibilità di provare a mungere una capretta a mano, proprio come una volta! E che soddisfazione riuscire a far uscire il latte e vederlo depositarsi nel secchio! Le caprette, abituate però alla mungitura meccanica, non sembrano gradire particolarmente questa incursione, nonostante si mostrino abbastanza collaborative…

Entrano quindi in campo i cani pastore, che in men che non si dica radunano il gregge. Le capre corrono ordinate  verso la stalla e si mettono in fila: alcune verranno munte, altre no (capre giovani, anziane, che non hanno avuto da poco capretti): attaccate le pompette alle capre parte la mungitura automatica, che richiede un po’ di tempo.

Per noi invece è ora di salutare Malga Agnelezza e le sue caprette.

Riscendiamo a ritroso la strada dell’andata con già un po’ di nostalgia per questo mondo semplice e antico, consapevoli del privilegio che abbiamo avuto di poter trascorrere un pomeriggio lontano dalla frenesia. Bye bye caprette!

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Per ulteriori informazioni sulla visita con l’accompagnatore:

APT Valle di Fiemme

Via Fratelli Bronzetti 60 – 38033 Cavalese

ESTATE 2022:

E’ possibile effettuare l’escursione con merenda e mungitura e con l’accompagnamento della guida tutti i venerdì pomeriggio alle 14.30, fino al 2 settembre. L’attività “Un pomeriggio da Capra” rientra tra le esperienze prenotabili anche con la Fiemme Pinè Cembra Card. Per ulteriori informazioni e prenotazioni vedi anche la nostra agenda QUI

 

Un avvincente viaggio nella preistoria al MUSE

Attività all’aperto, giochi, dj set e lo spettacolo “Antenati” di Marco Paolini: una festa che durerà fino a mezzanotte e ci porterà indietro nel tempo, è questo l’obiettivo di “MUSE di mezza estate”, la grande festa che sabato 23 luglio, dalle 16 a mezzanotte, animerà il giardino e le sale espositive del MUSE con musica, teatro, laboratori e una vera e propria comunità paleolitica, a cura dell’Associazione Cinghiale Bianco – Teuta Lingones, che per tutto il pomeriggio si accamperà all’ombra dell’architettura progettata da Renzo Piano. Oggetti, vestiti, abitazioni ma anche usanze, ritualità e quotidianità in un grande spettacolo di Living History che permetterà di vivere la preistoria molto da vicino.

Dalle 16 alle 20 prenderanno il via una serie di proposte per le famiglie. Tanti i laboratori artistici, tra cui “Stratagemmi d’artista”, dedicato ai segreti dell’arte preistorica, Paleo-tinkering, per imparare a realizzare statuette e timbri preistorici, “Segnati dalle preistoria”, laboratorio di tatuaggi in ocra naturale, e “Pietre dipinte”, per decorare piccoli ciottoli con le stesse tecniche e materie prime usate dai nostri antenati. Non mancheranno curiosità e spiegazioni scientifiche sugli spostamenti e le abitudini degli abitanti – umani e non – che popolavano i nostri territori più di 20 mila anni fa: attraverso le ossa ritrovate nei siti archeologici si potrà ad esempio scoprire quali animali vivevano nel passato e come si è evoluto il loro rapporto con l’essere umano. Da non perdere l’attività di “Archeologia Sperimentale”: insieme all’archeotecnico Alfio Tomaselli si potranno toccare con mano fedeli riproduzioni di reperti preistorici e scoprire tutte le fasi di realizzazione di alcuni strumenti in selce e in osso.
All’ombra degli orti del MUSE, invece, dalle 17 alle 20, sarà possibile sedersi in cerchio e, come in una vera tribù, ascoltare le fiabe senza tempo raccontate ai bimbi e le bimbe di migliaia di anni fa.
Alle 18 l’inaugurazione della nuova mostra “Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti”, viaggio immersivo che promette di condurre i visitatori indietro nel tempo, tra reperti, proiezioni e l’esplorazione virtuale di uno dei luoghi più affascinanti di sempre: la Grotta di Lascaux, in Francia, soprannominata la “Cappella Sistina della Preistoria”. L’esperienza di realtà virtuale sarà a numero chiuso e su prenotazione da effettuare direttamente in museo il giorno dell’evento.
Alle 21 il giardino del museo si trasformerà in un palco a cielo aperto per lo spettacolo “Antenati” di e con Marco Paolini, che ripercorre l’evoluzione della nostra specie. Attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, lo spettacolo affronta temi molto attuali quali l’evoluzione e l’ecologia, ma in chiave epico-comica.

QUI potete scaricare il programma della giornata.

I biglietti saranno disponibili gratuitamente sul portale Ticketlandia del MUSE da una settimana prima dell’evento.
A chiusura della serata, dalle 22.30 in poi spazio alla musica di dj Ale Soul.

Malga Caldesa: qualità e accoglienza super

Cristian Stablum è contemporaneamente gestore e casaro di Malga Caldesa Bassa (anche chiamata Paludé), abbarbicata sui pascoli meravigliosi della Val di Rabbi. Si arriva dal parcheggio in località Cavallara in un’ora circa a piedi: il sentiero sale in un bosco di larici fino ad arrivare alla struttura. Qui si producono un sacco di cose buone. e genuine, di qualità eccellente, in particolare il Nostrano e il Casolèt, ma anche la ricotta aromatizzata con il ginepro. In luglio – quando siamo stati noi a visitarlo – Cristian lavora circa cinque quintali di latte, con cui realizza sette forme di formaggio al giorno. Se passate da quelle parti non fatevene scappare un pezzo, dateci retta! 

Qui viene prodotto anche il burro, l’oro giallo di malga, oltre alla ricotta affumicata e fresca. Allo spaccio si possono acquistare tutti i prodotti caseari, per portarsi via qualcosa di veramente tipico e speciale.

Sono quasi tredici anni che Christian gestisce la malga, di proprietà del Comune di Caldes e restaurata nel 2008. Spesso ha più richiesta di prodotto rispetto a quanto ne riesca a produrre, e questo è un grande orgoglio.

 

 

 

 

 

 

 

La mamma di Christian, Bruna (con lui nella foto principale dell’articolo), lo aiuta in malga.  Simpatica e orgogliosa di questo luogo, vi intratterrà con le sue chiacchiere e la sua simpatia.  Come specialità da gustare sul posto propone dolci come crostate di mirtilli rossi e strudel, ma anche taglieri di formaggi e salumi, prodotti qui con i loro maiali.


Da Malga Caldesa partono alcune passeggiate, come quella meravigliosa che porta al Rifugio Lago Corvo: due ore di camminata, al confine con la Val d’Ultimo.

Malga Caldesa è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Info utili: aperta dall’inizio di giugno a metà settembre. Info: 📞 339 1029549

 

 

Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

In Tognola alla ricerca della Pietra del Tempo

Una delle più belle novità dell’estate trentina 2022 è sicuramente il nuovo percorso tematico appena realizzato sull’Alpe Tognola, alla ricerca della “pietra del tempo”, così preziosa per i nostri amici animali. Un progetto del Trentino dei bambini, con le sculture di Franz Avancini, le illustrazioni di Michela Molinari e il testo della storia, oltre che la grafica, di Francesco Barazza. Un team di cui vado molto orgogliosa!

Come funziona? Si acquista il libretto (5 euro) alla partenza degli impianti o al Rifugio Tognola e si imbocca il sentiero delle Marmotte in quota. Siamo a 2.200 metri, proprio di fronte alle Pale di San Martino in tutta la loro bellezza. Cominciate a leggere la storia che vede come protagonista Carlotta la Marmotta, alle prese con una missione da risolvere: ritrovare la pietra del tempo, misteriosamente scomparsa.

Ogni installazione, in legno, nasconde infatti una lettera… mettetevi alla prova nella ricerca, soprattutto proprio con la prima, che non è affatto semplice!

Qui il nostro amico Edoardo, che si è prestato come tester del percorso, sta coprendo la lettera di Lello il Pipistrello, uno dei buffi protagonisti del racconto.

Qui invece troviamo Augusta la Locusta.. Il giro ad anello, da fare in autonomia, è semplice e dura circa un’ora. Meglio non utilizzare il passeggino da trekking, non tanto per il fondo del sentiero, che è piuttosto comodo, ma per la breve salita finale.

… e Rita la Formica: avete visto che meraviglia?

Qui sotto, in compagnia di Otto l’Aquilotto c’è anche Meo Coccia, che ogni venerdì mattina nei mesi di luglio e agosto vi porta alla scoperta del Sentiero delle Marmotte, insegnando agli adulti il Nordic walking, mentre i bambini si divertiranno con il kit per aiutare Carlotta la Marmotta. Costo: 13 € per gli adulti, 10 € per i bambini 6-12 anni e gratuito sotto i 5 anni.

Una volta terminato il percorso e risolto l’enigma non vi resta che tornare al Rifugio Tognola dove riceverete la giusta ricompensa, da portare a casa per avere un ricordo indimenticabile dell’Alpe Tognola e di questa esperienza.

Informazioni utili:

Il sentiero si raggiunge facilmente con la cabinovia, aperta indicativamente da metà giugno a fine settembre (tutti gli orari e tariffe sempre aggiornate QUI). Alla stazione a monte si trova anche il parco delle marmotte, un parco giochi tematico e gratuito, lo raccontiamo QUI. Mentre a pochi passi dal Rifugio Tognola non perdetevi il balcone panoramico delle Dolomiti, scopritelo QUI.

Altro sentiero tematico di questo tipo: il mondo segreto di Aulasa (Commezzadura, Val di Sole)

 

 

 

 

 

A Malga Trat in Val Concei

Malga Trat è attualmente CHIUSA (luglio 2023)

Immersa nella selvaggia e affascinante natura della Val Concei, si trova Malga Trat, aperta tutti i giorni durante il periodo estivo fino ad ottobre (tempo permettendo). E’ raggiungibile grazie ad una comoda passeggiata adatta anche ai passeggini. La malga è gestita già da qualche anno da Stefania e la sua famiglia e offre, oltre alla possibilità per i più piccoli di conoscere gli animali che popolano questo luogo tra cui le mucche ed i maialini, l’opportunità di acquistare dei buoni formaggi prodotti in loco, come le caciottine.

Diversi gli appuntamenti durante la stagione estiva pensati per le famiglie come le albe e i tramonti in malga.
Noi durante la nostra visita abbiamo imparato come si produce il buonissimo burro di malga ed abbiamo assaggiato un ottimo tagliere di affettati e formaggi a chilometri zero e le squisite confetture di corniole e mele con cannella.

Malga Trat è un posticino ideale per una merenda con i vostri bimbi circondati dalla natura. Se volete proseguire la giornata con un’altra mezz’oretta di passeggiata (fattibile con passeggino sportivo) potete raggiungere il Rifugio Pernici e godere dall’alto dello splendido panorama che dà sulla Val Concei e la Cima Mazza di Pichea che sorge a nord della Bocca di Trat (QUI il racconto della nostra escursione).

COME ARRIVARE


Una volta arrivati a Molina di Ledro proseguite costeggiando il lago fino all’abitato di Pieve di Ledro, svoltate quindi a destra e seguite le indicazioni per la Val Concei fino al paese di Lenzumo, dove alla vostra destra troverete indicato il Rifugio Pernici. Da qui in circa un quarto d’ora di strada asfaltata nel bosco raggiungerete un piccolo parcheggio a poche centinaia di metri da Malga Trat.

INFO E CONTATTI

Malga Trat 📞 345 446 6674

NEI DINTORNI
ESPERIENZE PER ADULTI

Malga Couler, paradiso in Gardeccia

Il Gardeccia si trova a quasi 2000 metri di quota, nel cuore del massiccio montuoso del Catinaccio, proprio di fronte alle Torri del Vajolet. Punto di arrivo per la facile passeggiata che parte dal Ciampedie, o punto di passaggio per le famose escursioni al Passo Principe, lago di Antermoia, Rifugio Re Alberto o al Santner.

Da giugno fino a inizio autunno qui vi faranno compagnia i campanacci delle mucche al pascolo di Malga Couler, gestita dal 2010 da Stefan Depaul e dalla sua famiglia, con una bella novità per l’estate 2022: la malga di famiglia è stata ristrutturata e da quest’anno offre anche servizio ristorazione.

Intanto con proposte per merende e aperitivi, tra torte preparate in casa da Ivana, yogurt con i frutti di bosco e gustosi taglieri di formaggi e affettati; in un prossimo futuro anche con piatti caldi. Bellissima la struttura, sia all’interno che all’esterno, con una grande terrazza con vista sulla Marmolada.

Quasi trenta gli animali in lattazione, che entrano nella nuova sala mungitura giusto il tempo per la mungitura mattutina e serale, appunto. Per il resto, anche di notte, rimangono beate al pascolo producendo un latte di grande qualità. “La resa è sicuramente minore – spiega Stefan – ma la qualità è indiscutibilmente migliore per la qualità dell’erba che mangiano, per i fiori e le caratteristiche dei prati di montagna”.

Oltre alle mucche, i bambini qui potranno ammirare i vitellini, i maiali, ma anche i porcellini d’india e i tritoni nella fontana. E naturalmente il pony, che è ormai la mascotte della malga!

Noi siamo stati qui in occasione di un’alba in malga qualche giorno fa, pernottando al Rifugio Gardeccia. La sera precedente siamo andati assieme a Stefan e ai suoi figli (Liam, Elia ed Erik) e al pastore Mario a recuperare il bestiame al pascolo.

 

Poi, mentre noi grandi gustavamo un ottimo aperitivo

… i bambini sono andati a curiosare nella sala mungitura e soprattutto sono andati ad accarezzare i vitellini.

Al mattino abbiamo ripetuto l’operazione: raccolta delle mucche per la mungitura e poi finalmente un’ottima colazione. con lo strudel, la torta di grano saraceno e la torta di mele, tagliere di affettati, yogurt e frutti di bosco, oltre che deliziosi biscottini.

Cosa mancava? Il burro, che abbiamo preparato assieme al papà di Stefan con gli strumenti che si usavano una volta in Val di Fassa e poi gustato assieme al pane e alle marmellate.

E con Ivana abbiamo preparato anche le “caramelle” di burro da portare a casa, che bontà!

Il latte di Malga Couler viene conferito ogni mattina al Caseificio sociale di Pera di Fassa, e ora abbiamo capito perché i loro formaggi sono così buoni!

 

 

 

 

Tra Viel del Pan e Sass Pordoi

L’escursione che vi raccontiamo oggi è stata un susseguirsi di emozioni per gli occhi e per il cuore! Non è una passeggiata particolarmente impegnativa ma è piuttosto lunga, quindi potete valutare di percorrerne solo un tratto. Tuttavia, fatta tutta in un giorno vale davvero lo sforzo (possono farla anche i bambini senza particolari problemi, del resto le cose da ammirare sono davvero tantissime!). Noi abbiamo lasciato la macchina ad Alba di Canazei, nel parcheggio degli impianti di risalita, per salire a bordo della modernissima funifor che in 5 minuti ci ha portate al Col dei Rossi. Già la sola risalita regala un panorama spettacolare, ma è appena si esce dalla stazione a monte della funivia che si sente il primo vero tuffo al cuore, con la vista che spazia a 360 gradi su Sassopiatto, Sassolungo, Piz Selva, Sass Pordoi, Piz Boè, Marmolada…

Da qui si scende qualche centinaio di metri lungo una lieve discesa, fino al vicino Belvedere, dove i bambini possono provare una moto e un trenino di legno, suonare il campanello nella casetta del gallo o anche fare, come ho fatto io, una foto con il sosia del Gruffalo!
Il sentiero a questo punto si dirama e si deve tenere la destra, seguendo le indicazioni per Viel del Pan: in altri dieci minuti si arriva al moderno Rifugio Fredarola, a quota 2388 mt s.l.m. Qui inizia il vero e proprio Viel del Pan, che collega Passo Fedaia a Passo Pordoi. Si tratta di un sentiero per lo più pianeggiante, abbastanza ampio e dal fondo per lo più regolare, in terra battuta, percorribile anche con il passeggino da trekking. Il rifugio deve il suo nome (Viel del Pan significa “Strada del Pane”) al commercio della farina, che veniva trasportata lungo questo tragitto d’alta quota perché ritenuto più sicuro.

Abbiamo camminato circa 45 minuti, tagliando in orizzontale la montagna, su prati scoscesi di un verde incredibile che mi hanno istantaneamente riportata con la mente sulla mia amata isola scozzese di Skye, con il grigio del ghiacciaio della Marmolada a fare da contrasto dall’altra parte della vallata.
Ci siamo fermate più volte cercando di scorgere qualche marmotta tra le rocce, ma pur essendo molto chiacchierone, purtroppo non erano molto propense a farsi vedere! Punto d’arrivo di questa nostra prima tappa di oggi era il rifugio Viel dal Pan, che si trova a 2432 metri.
Affacciandosi alla staccionata davanti al rifugio e guardando verso la Marmolada si può ammirare il sottostante lago di Fedaia, anch’esso raggiungibile se si prosegue il cammino (non è però un percorso adatto ai bambini, anzi è consigliato solo ad esperti, visto il forte dislivello e i tratti esposti).

Noi quindi ci siamo fermate ad assaggiare la cucina ma non abbiamo proseguito oltre. Il personale è stato molto cortese ed il servizio molto rapido, pur essendoci molte persone. Ci siamo poi rimesse in cammino sulla stessa via dell’andata e, giunte all’altezza del rifugio Fredarola, abbiamo deviato a destra, salendo verso il sovrastante Rifugio Sas Becè.

A metà della salita abbiamo preso il sentiero che costeggia ad est il Sas Becè e che, in una ventina di minuti, scende  fino al Passo Pordoi  a quota 2240 mt s.l.m. (adatto allo zaino portabimbo ma forse un po’ troppo difficoltoso per il passeggino da trekking): eccoci così in men che non si dica nuovamente a camminare su una strada asfaltata, su un tratto reso famoso dalle imprese dei più noti corridori del Giro d’Italia. Sconfinato per pochi metri in Veneto, abbiamo attraversato la strada e percorso pochi metri per tornare in Trentino e salire sull’incredibile funivia che porta sulla sommità del Sass Pordoi, alla famosa Terrazza delle Dolomiti (per i più temerari la salita si può fare anche a piedi: dalla cabina della funivia si vede l’incredibile ultimo tratto del sentiero, un suggestivo quanto apparentemente durissimo zig zag tra le rocce sgretolate!

Lo spettacolo che lassù si è presentato davanti ai nostri non ha paragoni: abbiamo avuto la sensazione di trovarci sulla luna e al contempo di fronte a un poster: uno sguardo da 2950 metri di altitudine su tutte le Dolomiti, un’esperienza assolutamente da provare almeno una volta nella vita. Tanto bello da sembrare irreale!

Le bambine hanno costruito la loro piramide di sassi e giocato con la poca neve sopravvissuta alle temperature estive. Attenzione coi bambini però, perché pur essendoci ampi spazi si è circondati da dirupi e il fondo ghiaioso e di pietrisco può risultare sdrucciolevole.

Ci è dispiaciuto tornare “con i piedi per terra” ma purtroppo era ora di incamminarci per il ritorno. La puntatina fatta al negozio di souvenir che le bambine hanno insistito per fare e che si è conclusa con l’acquisto di una marmottina di peluche ci ha però portato fortuna: infatti, risalendo lungo il Sas Becè, ne abbiamo scorta finalmente una in carne ed ossa che faceva capolino tra le rocce.

Arrivate ai piedi del Becè, senza tornare al Rifugio Fredarola, abbiamo imboccato il sentiero pianeggiante sulla sinistra, sentiero che ci ha riportate al Belvedere e poi alla stazione di Col Dei Rossi (in tutto, da passo Pordoi, un’oretta scarsa).

Complice la bella giornata ed il caldo anche in quota, credo che questa resterà a lungo nella top ten delle nostre più belle passeggiate!

Monte Muro: panorama super!

Eccoci qui con il racconto di un’altra escursione nei pressi del Passo delle Erbe, il valico che collega la Val di Funes con la Val Badia.

Dopo un bel sonno rigenerante avvolti dal profumo del legno, scostare le tende ed iniziare la giornata con questa vista non poteva che darci l’energia giusta  per affrontare al meglio la passeggiata odierna.

Niente di esageratamente difficile, anzi, il sentiero è adatto anche a chi ha bambini poco propensi a camminare o nel passeggino. Ciononostante questa passeggiata vi regalerà una visuale incredibile su alcune delle più belle cime delle Dolomiti. Stiamo parlando della salita al Rifugio Monte Muro, dirimpettaio d’eccellenza del Sass de Putia.

COME ARRIVARE

Il punto di partenza è il parcheggio Pé de Börz, che si trova poco sotto il Passo delle Erbe, a quota 1869 m. slm. Qui si può lasciare l’auto a fronte del pagamento di una tariffa giornaliera. In alternativa potete arrivare qui con il servizio autobus (linea 464, tra la Val Badia e il Passo delle Erbe), che è gratuito con il Südtirol Guest Pass (viene consegnato nelle strutture ricettive e garantisce l’utilizzo gratuito di treni ed autobus per tutta la durata del soggiorno). Noi lo abbiamo trovato molto comodo.

Da questo parcheggio partono vari sentieri: noi ci siamo incamminati verso destra, sul sentiero numero 1,  seguendo appunto le indicazioni per il Rifugio Monte Muro.

IL SENTIERO

Il sentiero ha una lunga partenza pianeggiante e si snoda inizialmente nel bosco, per poi  cominciare a salire in maniera costante ma mai troppo faticosa. Sui bivi è segnalata sempre chiaramente la direzione da seguire. Man mano che si sale il bosco si fa meno fitto e comincia a farsi apprezzare il paesaggio circostante: gli alberi lasciano il posto ai fiori e, dopo circa un’oretta di camminata, dietro un tornante ecco apparire anche il rifugio.

IL RIFUGIO

Il Maurerberghütte  si trova a quota 2157 metri e sorge in una posizione privilegiata, una sorta di “balcone” sul Putia e sulle Odle. Non non solo: lo sguardo spazia su tutte le montagne della Val Badia, dal Plan de Corones, al Sass dla Crusc, che con i suoi 2907 metri di altezza è la cima più alta delle Dolomiti di Fanes, a tutte le montagne che delimitano ad est la val Badia…

E mentre gli adulti si perdono ad ammirare e fotografare tutto questo, per i bambini c’è un bellissimo parco giochi con altalene, dondoli, castello multipiano con scivolo e casetta segreta. I più grandicelli invece si divertiranno sulla slack-line, esercitandosi a stare in equilibrio.

Attorno i prati si aprono sconfinati. L’ideale per qualche bella corsa, sia per i bambini che per gli amici a quattro zampe!

Una sosta al rifugio per mangiare o spizzicare un dolce resta sempre un’ottima idea. Qui la cucina calda è aperta da giugno a fine ottobre, e offre una selezione di piatti tipici e di dolci tradizionali. Vi consigliamo la Linzer Torte perché era davvero spettacolare.

Siamo stati fortunatissimi perché abbiamo avuto il piacere di trovare anche un’esibizione di musica dal vivo, che ha reso il nostro pranzo, già allietato dalla magnifica vista, un’esperienza ancora più piacevole.

Non scordate di portare con voi una giacchina antivento o una buona felpa perché quassù tende ad essere alquanto ventilato! Mangiare al fresco in giornate così calde come quelle di questa estate è comunque un lusso che non ha prezzo!

ALTRI PERCORSI DA MONTE MURO

Dal rifugio è possibile proseguire l’escursione  (un’altra ora di camminata, 180 metri di dislivello) per raggiungere la cima Monte Muro, dove si può avere una visuale a 360 gradi sulle montagne circostanti, compresa l’Alpe di Luson e quella di Rodengo. 

IL RITORNO

Il rientro è sulla strada dell’andata. Se siete arrivati in autobus potete anche allungare la camminata e scendere fino ad Antermoia a piedi evitando la strada. Basterà seguire la direzione segnalata.

E dopo questa fantastica escursione siamo rientrati alla base per coccolarci con un bel idromassaggio e una sauna panoramica e concludere infine la giornata con una cena deliziosa preparata dallo chef Roland.

Qualche carezza a Ginny con lo sfondo di questo panorama incredibile (impossibile non capire perché si chiami Hotel Panorama Elisabeth! ) e la giornata si conclude in bellezza. Pronti per una nuova escursione domani?

INFO UTILI

🌍 LUOGO: Passo delle Erbe
📍 PARTENZA: parcheggio Pé de Borz
📍 ARRIVO: Rifugio Monte Muro
⛰️ ALTITUDINE: m 2157
🚶🏻‍♂️DISTANZA: 5,4 km
⏱️ DURATA: 2 ore  (andata e ritorno)
⬆️DISLIVELLO: 300 metri
⚠️ PASSEGGINO: da trekking
🏡 PUNTI DI RISTORO: Rifugio Monte Muro
📞 0474 520059; 

CONTATTI E PRENOTAZIONI

Rifugio Monte Muro (Maurerberghütte)

tel. 0474 520059
info@montemuro.it

COSA FARE NEI DINTORNI
  • Giro delle baite del Sass de Putia: QUI il nostro racconto.
  • Val dl’Ert: percorso di land art dedicato all’arte contemporanea nel bosco sopra San Martino in Badia: a noi è piaciuto tantissimo, guardate QUI
  • Escursione alla Ütia Ciampcios, paradiso di pace affacciato sul gruppo del Puez: lo trovate QUI
  • Malga Munt da Rina ed i suoi bassotti: ve lo abbiamo raccontato QUI

Vi piace la Val Badia? Volete scoprire di più? Abbiamo raccolto tutte le esperienze da noi provate in una mini-guida per l’estate. La potete consultare cliccando QUI!