Author - Silvia

Al Rifugio Petina in inverno

Il Rifugio Petina si trova a 1200 metri di altitudine, proprio sotto le Pale di San Martino, ed in particolare modo sotto le cime della Madonna, del Sass Maor e del Cimerlo. Meta meno conosciuta rispetto ad altri itinerari, ma molto interessante per la sua gestione cordiale e l’ottimo cibo. Nato come struttura rurale contadina è stato poi trasformata in locanda e punto di ristoro per poi diventare rifugio nel 1976. Intatta la sua tipica architettura fatta di tronchi di larice e pietra.

Noi siamo arrivati dalla Val Canali, lasciando la macchina poco sotto lo Chalet Piereni. Vedete chiaramente il cartello sulla sinistra che indica il rifugio. La passeggiata, su strada asfaltata quando non c’è neve, è per la maggior parte pianeggiante tranne che per qualche breve salita. Si fa comodamente in un’ora e mezza, passando prima nel bosco e poi tra i prati e le baite in legno. Posti di grande quiete e di grande bellezza, con scorci suggestivi sulla valle e le montagne del Primiero.

I piatti sono quelli della tradizione, per la maggior parte preparati in casa. Tagliatelle con porcini: orsetto alla trentina, polenta e Tòsela oppure con salsiccia, ma anche interessante la degustazione di primi (canederli, ravioli con le rape rosse, spätzle con burro fuso e speck croccante). Notevoli anche i gnocchi di ricotta. Da non dimenticare i dolci, anche quelli home made della mamma di Filippo.

Aperto fino al 23 novembre 2025, chiuso durante i mercatini di Natale a Siror, riapre dal 28 dicembre 2025 fino al 6 gennaio 2026. Poi in estate da metà giugno a metà settembre. Noi siamo stati qui in una giornata calda, con la neve quasi tutta sciolta, ma con la neve questo posto dev’essere uno spettacolo. Si può arrivare anche direttamente da Siror, con 400 metri di dislivello; da Tonadico oppure da San Martino di Castrozza in due ore e mezza

RIFUGIO PETINA: INFO UTILI

  • LUOGO: Val Canali – Primiero
  • PARTENZA: Chalet Piereni
  • ARRIVO: Rifugio Petina
  • ALTITUDINE: 1200 metri
  • DURATA: un’ora e mezza
  • DISLIVELLO: minimo
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Petina | aperto nel weekend | tel. 333.6528048 | Chalet Piereni | aperto tutti i giorni | tel. 0439.62791

Info e prenotazioni: 333.6528048 www.rifugiopetina.it

Il rifugio è dotato di 5 camere in legno che ricordano le delle baite di montagna. Ci dobbiamo tornare anche per un soggiorno estivo…

Cosa fare nei dintorni:

Baita Segantini: passeggiata wow

Baita Segantini è la tipica cartolina del Trentino, con le Pale di San Martino che ti abbagliano nella loro immensa bellezza. Raggiungerla è una meraviglia anche d’inverno. Passeggiata piacevole e non particolarmente impegnativa che vi riempirà gli occhi.

BAITA SEGANTINI: COME RAGGIUNGERLA

Si parcheggia la macchina a Passo Rolle (un’ora e mezza da Trento, passando dalla Val di Fiemme; una ventina di minuti da San Martino di Castrozza). Attraversate la strada e salite a destra del tapis roulant che sale verso le piste da sci. Rimanendo all’esterno delle piste da sci, si trova solitamente una traccia battuta da ciaspolatori e sci alpinisti che porta alla Baita Segantini. Consigliato portare con voi il bob o la slitta per la discesa! In circa un’ora e 200 metri di dislivello arriverete a quota 2200 mt.

DSC_1933Il panorama è davvero spettacolare. Unico neo è che in inverno la baita è chiusa.

CAPANNA CERVINO: COME ARRIVARE

Per arrivare a Capanna Cervino ci si impiega circa quaranta minuti da Passo Rolle. A quota 2084 metri e sulle piste da sci è il posto consigliato per mangiare. Potete raggiungere baita Segantini e riempirvi gli occhi di bellezza e poi rientrare a Capanna Cervino per il pranzo.

Sarà una bellissima esperienza anche se rimanete a dormire, visto che è rimasto praticamente tutto immutato dalla sua costruzione negli anni Trenta. Le camere sono molto carine, ognuna con un colore pastello che le contraddistingue. Mobili decorati con i disegni di una volta, piumini deliziosi, sarà una (o più notti che non dimenticherete facilmente). Il bagno è esterno, comune a tutte le camere.

A Capanna Cervino si può anche cenare la sera, facendo una passeggiata al chiaro di luna (o con una torcia), o chiedendo un passaggio con la motoslitta se avete bambini piccoli o persone che non camminano. Prenotazione obbligatoria al 📞 340.0747643.

Il consiglio in più: salite nel pomeriggio a Baita Segantini e aspettate il tramonto… vedrete che bellezza!!

Altro posto consigliato per mangiare a Passo Rolle è la malga omonima: Malga Rolle, sempre una garanzia.

COSA FARE NEI DINTORNI

Per scoprire altre belle esperienze invernali ed escursioni da fare a Passo Rolle, San Martino di Castrozza e Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Il giro alle cascate di Barbiano

Che meraviglia le cascate di Barbiano in autunno, o meglio… in ogni stagione! Noi vi suggeriamo un bel giro ad anello, non troppo impegnativo. Mettete in conto 400 metri di dislivello (diventano meno se non salite fino alla cascata superiore) e circa tre ore di camminata.

Il ponte sospeso

Siamo a metà strada tra Bressanone e Bolzano, in questo territorio noto anche per la coltivazione delle castagne. Qui si trova un ponte sospeso che permette di ammirare le cascate in tutta la loro bellezza. Un ponte di forte impatto, lungo ben 120 metri e con un’altezza massima di 55. I bambini ne andranno pazzi!


Come arrivare alle cascate di Barbiano

Partendo in auto da Trento si percorre la A22 fino a Bolzano Nord. Usciti dall’autostrada si prosegue sulla strada statale per circa 20 minuti, direzione Bressanone. All’altezza di Ponte Gardena, sulla vostra sinistra, troverete le indicazioni per Barbiano, che da qui dista circa 4 chilometri. Raggiunto l’abitato si prosegue in auto per qualche ulteriore minuto (oppure a piedi per 10-15 minuti) e si raggiunge il punto iniziale di questo giro. Piccola curiosità: lo sapevate che a Barbiano c’è un campanile pendente alto 38 metri e spostato di oltre un metro e mezzo rispetto al suo baricentro? Più della Torre di Pisa!

Giro delle cascate di Barbiano

La visita al ponte è perfetta come chiusura del giro ad anello che porta alle cascate: ora vi racconto come abbiamo fatto noi! Partenza dal centro del paese seguendo l’indicazione Wasserfallweg, la via delle cascate.

In circa mezz’ora di salita si arriva ai piedi della cascata inferiore, con il suo spettacolare salto di 85 metri. Enormi blocchi di porfido sparsi sul terreno mostrano gli effetti dell’erosione provocata dalla poderosa forza dell’acqua.
cascate di Barbiano
Il sentiero nel bosco è molto suggestivo: pieno di scalette, passaggi stretti ed avventurosi, è vario e divertente anche per i bambini. In un’altra mezz’ora si arriva all’inizio del salto d’acqua, con un punto panoramico e diverse sedute in legno su cui riposare.
Si sale ancora un po’ e a questo punto avrete due possibilità: arrivare in un’oretta alla cascata superiore, oppure seguire le indicazioni per le Dreikirchen (Tre Chiese), un posto assolutamente da vedere!

Le cascate di Barbiano e le Tre Chiese

In un’oretta di saliscendi nel bosco, e poi nei prati, eccoci arrivati alle Tre Chiese (Drei Kirchen in tedesco), un gioiello del passato. Qui, tra il tredicesimo e il quindicesimo secolo, su un antico sito pagano, furono erette tre chiesette. Inoltre abbiamo scoperto che diversi personaggi illustri, tra cui Sigmund Freud, si fermarono in questa zona di cura termale, attratti dal clima mediterraneo di mezza montagna.

Maso Messnerhof

Una volta visitate le cascate vi consigliamo di pranzare al Maso Messnerhof , che si trova poco distante. Aperto tutti i giorni da Pasqua fino al 7 novembre (chiuso in inverno), propone piatti della tradizione. Qui si utilizzano prodotti freschi e locali, molti direttamente provenienti dalla loro fattoria biologica.

Noi abbiamo provato schlutzkrapfen, arrosto con polenta e patate, tris di canederli ed un misto di torte. C’erano anche lasagne, kaiserschmarren, taglieri vari, ossobuchi, minestra d’orzo e altro ancora. Tutto davvero molto buono.

Bellissima la vista che si gode da qui, con il Sass de Putia, le Odle che fanno capolino, ma anche l’inconfondibile Gruppo del Sella e la punta del Sassolungo. Più a destra ancora i denti di Terrarossa e l’Alpe di Siusi.

Il tempo di goderci un po’ di sole e poi siamo tornati verso Barbiano: in una quarantina di minuti in discesa si rientra al punto di partenza.

Cascate di Barbiano: info utili

  • LUOGO: Alpe di Barbiano
  • PARTENZA: centro del paese di Barbiano, giro ad anello
  • ALTITUDINE: 1.120 metri
  • DURATA: 3 ore circa
  • DISLIVELLO: 400 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Maso Messnerhof, tel. 347.1740775

Maggiori dettagli:

  • poco prima di arrivare al ponte sospeso c’è una strada asfaltata che sale: qualche tornante e troverete una decina di posteggi. Può essere questo un modo per accorciare il percorso e salire verso le cascate se non avete tempo per fare tutto il giro
  • soprattutto in autunno troverete lungo il percorso castagne in vendita dai contadini ad ottimi prezzi, ma anche verdure di vario genere e uova. Mi raccomando, lasciate i soldi nella cassetta!
  • calcolate per il percorso completo almeno tre ore per arrivare alle Dreikirchen e mangiare, quindi stimate bene i tempi!

Ottima opzione per un buon pranzetto in zona, l’agriturismo Unteraichnerhof del Gallo Rosso, ve l’avevamo raccontato in questo articolo!

Nei dintorni delle Cascate di Barbiano

Al lago di Calaita in inverno

Il lago di Calaita, a quota 1621 metri, è un gioiellino del Vanoi facilmente raggiungibile da Mezzano e Fiera di Primiero. In inverno, coperto di neve, è un incanto. Soprattutto durante la settimana, quando i turisti sono davvero pochi. Si lascia la macchina nel parcheggio, proprio accanto al lago, e poi ci si può avviare verso la forcella. In una ventina di minuti vi avvicinerete ancor di più alle Pale di San Martino… vi sembrerà quasi di toccarle con un dito!

lago di Calaita innevato

Nella piana in inverno viene realizzata una pista da fondo di quasi 3 chilometri, un anello pianeggiante e ad accesso libero e gratuito. Perfetto anche per i piccolini che vogliono muovere i primi passi in questo sport.

Lago di Calaita: una distesa di neve

Chi invece è a piedi può camminare comodamente sulla traccia battuta (fattibile anche con i passeggini, se non ha appena nevicato) fino alla forcella e poi tornare indietro salendo appena più in alto, completando il giro ad anello.

In questa distesa ci si può fermare a costruire pupazzi, battaglie con le palle di neve o semplicemente godere di questo panorama meraviglioso. Soprattutto nelle giornate di sole stare qui è incantevole.

Attenzione: il ristorante Miralago è aperto in inverno solo il sabato e la domenica, oltre che durante le festività. Consigliatissima sulla strada del ritorno l’Hostaria La Gamela, a Canal San Bovo. Piatti gustosi e genuini, servizio cordiale, materie prime di ottima qualità (lunedì giorno di chiusura, venerdì, sabato e domenica anche cena).

LAGO DI CALAITA: INFO UTILI

  • LUOGO: Valle del Vanoi – Primiero
  • PARTENZA: ristorante Miralago (giro ad anello)
  • ALTITUDINE: 1620 metri
  • DURATA: un’ora circa
  • DISLIVELLO: minimo
  • PASSEGGINO: si, consigliato il bob o la slitta
  • PUNTI DI RISTOROristorante Miralago | aperto nel weekend | tel. 0439.1992699

Cosa fare nei dintorni:

Chalet Piereni in Val Canali

A dieci minuti d’auto da Fiera di Primiero, immerso nella grande bellezza della Val Canali, ecco questa struttura che è perfetta per gli amanti della quiete e del buon cibo. Lo Chalet Piereni, con le sue stanze arredate in stile montano, offre innanzitutto uno degli spettacoli più belli al mondo: la vista sulle Pale di San Martino.

Non potete immaginare l’emozione di aprire al mattino gli scuri sul balcone e poter ammirare uno spettacolo così.

E poi qui tutto è curato con amore, dalla colazione, che offre torte fatte in casa, brioche e pancake con lo sciroppo d’acero, pane fresco con la marmellata, il burro, ma anche salumi e formaggi del territorio. Completa il quadro la frutta per le spremute e le centrifughe, oltre alla possibilità di avere le uova strapazzate o alla coque.

E a quel punto, via! Pronti per tutte le proposta che offre la Val Canali in inverno, fino alle vare attrazioni di tutto il Primiero. Lo Chalet Piereni, a conduzione famigliare, è anche un punto di riferimento per quanto riguarda la ristorazione. In inverno solo durante le festività e nei weekend, dal venerdì alla domenica. In ogni caso sempre meglio prenotare. Tutte materie prime di qualità, a prevalenza locale. Come primi noi abbiamo scelto una zuppa di patate, porri, e Puzzone di Moena, e poi dei gnocchi di zucca e patate con ricotta affumicata e scaglie di mandorle al burro fuso di malga.

Come secondi abbiamo scelto una tagliata su verdure di stagione (una delle più buone mai mangiate) e le guancette di maiale al Teroldego con polenta. Tutto squisito!

Per finire una selezioni di dolci uno più invitante dell’altro, tra cui noi abbiamo scelto semifreddo all’amaretto e crema bruciata.

Il ristorante è aperto tutti i giorni da Pasqua a fine ottobre, a noi è piaciuto moltissimo anche in inverno, riapertura ad inizio dicembre, ma sicuramente dà il meglio di sé con la bella stagione.

Contatti: Chalet Piereni 0439.62791; www.chaletpiereni.it

Noi dintorni potete andare:

Al Lago di Vernago e Finailhof

Il lago di Vernago, di origine artificiale, quasi in fondo alla Val Senales, si trova a 1700 metri di altitudine. Alimentato dal Rio Senales, è stato realizzato grazie alla costruzione di una diga negli anni Cinquanta.

E così come è accaduto al lago di Resia, ha implicato la distruzione di diversi masi, sette per la precisione, che sono stati sepolti dall’acqua. Là sotto è rimasta anche la chiesetta, che quando il livello dell’acqua è basso (in primavera, poi il lago si riempie verso luglio) mostra ancora il suo campanile. O almeno quel che ne resta.

Giro del lago di Vernago

Il lago è di un colore incredibile e si può fare il giro del suo perimetro in un paio di ore. Niente passeggini per via del terreno sconnesso e di passaggi stretti e con radici. Il parcheggio è gratuito, sulla riva, e potete intraprendere il giro in entrambe le direzioni. Noi vi consigliamo di fare il giro antiorario: seguite le nostre indicazioni e non ve ne pentirete!

In un’ora arrivate quindi dall’altra parte e qui trovate il parco avventura Ötzi Rope Park, aperto indicativamente da maggio a novembre. 12 percorsi con diversi gradi di difficoltà e 160 stazioni collegate tra loro da ponti traballanti, reti, carrucole e passaggi più particolari come lo slittino, lo snowboard e la bicicletta. Linee per i più piccoli e altre fino ai 30 metri d’altezza. C’é inoltre un’altalena gigante con una traiettoria di 40 metri e caduta libera di 10. Per finire una zip-line sopra il lago, per una lunghezza complessiva di un chilometro.  Tutte le informazioni QUI.

Maso Finailhof: un posto speciale per mangiare

A questo punto seguite le indicazioni per Maso Finailhof, uno dei masi d’alta quota più belli e antichi dell’Alto Adige. Arrivati alla strada, percorretene un pezzo verso destra, poi attraversate e continuate a salire lungo il sentiero nel bosco. Un’ora di cammino, un po’ di pazienza (sono 300 metri di dislivello) ed eccovi arrivati in quello che una volta vantava essere il più alto granaio d’Europa.

Oggi è un rinomato posto per mangiare, aperto praticamente tutto l’anno (solo una pausa di alcune settimane a gennaio, dopo l’Epifania), con materie prime genuine. Qui infatti vengono allevati molti animali: pecore, capre di montagna, mucche e galline. Così uova, formaggi, carne e verdure finiscono direttamente nei piatti. Le specialità sono l’agnello arrosto, lo stufato e il “latte di neve“ della Val Senales. Noi abbiamo mangiato anche degli ottimi canederli.

Da lassù si gode di una vista spettacolare sul lago di Vernago che in estate si mostra in uno straordinario verde smeraldo e in autunno è circondato da una distesa di larici dorati. Info sul maso QUI.

Si torna al parcheggio chiudendo il giro ad anello seguendo il sentiero panoramico che prosegue sopra il lago.

Attenzione: se soffrite di vertigini o avete bambini piccoli, questo tratto è un po’ esposto. In alternativa potete scendere dalla strada (al maso si arriva anche in macchina, direttamente) e arrivati allo specchio d’acqua costeggiare le sue rive.

Altrimenti in 45 minuti eccovi al parcheggio.

lago di Vernago

Lago di Vernago: info utili

  • LUOGO: Val Senales
  • PARTENZA: lago di Vernago dal parco avventura Ötzi Rope Park
  • ARRIVO: Maso Finailhof
  • ALTITUDINE: quasi 2.000 metri
  • DURATA:  un’ora circa
  • DISLIVELLO: 300 metri
  • PASSEGGINO: no se scegliete di percorrere il giro ad anello
  • PUNTI DI RISTORO: Maso Finailhof | tel. 346.6174980 | aperto tutto l’anno
  • due volte l’anno a Vernago ha luogo la transumanza delle pecore, per cui a giugno partono per gli alpeggi estivi, mentre a settembre ritornano a valle durante una delle feste tradizionali più apprezzate dagli abitanti.

Da fare nei dintorni:

Miniclub Baby Roccia ad Andalo

Ad Andalo, a circa 40 minuti di macchina da Trento, all’interno del centro Andalo Life (scopri QUI tutte le attività invernali della struttura) c’è il miniclub baby Roccia. Un luogo interamente dedicato ai bambini dai 4 ai 12 anni, dove lasciarli sotto la custodia di animatori. L’area è aperta anche ai piccoli fino ai 3 anni seppur accompagnati dai genitori.

Il divertimento è assicurato: area baby dance e laboratori, grande varietà di giochi a disposizione, un calcetto, colori e diverse iniziative. La zona “morbida” con tappetone e con un grande scivolo gonfiabile. Inoltre ogni giorno ci sarà una diversa attività organizzata dagli animatori per divertire i bambini.

Mi raccomando non dimenticate i calzini antiscivolo che sono super consigliati!

Miniclub Baby Roccia: info utili

Apertura 2025/26:

Dal 19 dicembre al 22 marzo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 17.00 escluso il mercoledì pomeriggio. Aperto con qualsiasi condizione meteo.

Prezzi:

Le tariffe cambiano a seconda del pacchetto desiderato, ad esempio il Paganella kinder pass da la possibilità di entrare in più club in uno stesso giorno a prezzo agevolato. È possibile prenotare e scoprire i tutti i prezzi e abbonamenti QUI.

Ulteriori informazioni:

Tel. Andalo Vacanze 333.9953342

Scopri QUI gli altri kindergarten del Trentino Alto Adige.

Marocche di Dro: c’erano una volta i dinosauri

Passeggiata inusuale che affascinerà grandi e più piccoli, esplorando la più grande frana delle Alpi fino a vedere persino le orme dei dinosauri impresse nella roccia. Ecco a voi le Marocche di Dro, testimoni del tumultuoso passato geomorfologico della zona.Vista verso sud dalle Marocche di Dro

Marocche di Dro: punti di accesso

Sono diversi i punti di accesso alla camminata ad anello, tutti con sosta gratuita:

  • Centrale di Fies (una decina di posti auto). Si scende vero la ciclabile e si gira a destra. Consigliato perché così la parte in salita è all’inizio.
  • Aree sterrate a sud del lago di Cavedine, lungo la strada che porta a Drena. Questo è l’accesso più comodo se il vostro scopo è soprattutto vedere le orme dei dinosauri.
  • Parcheggio sulla strada che da Dro porta verso Drena. Altri parcheggi più avanti, con ampi spazi verdi e tavoli per picnic.

A spasso sulla Luna alle Marocche di Dro

Noi siamo partiti proprio da quest’ultima, procedendo verso destra con calma, leggendo tutti i cartelli e soffermandoci spesso ad ammirare questo paesaggio lunare pieno di sorprese.
Abbiamo impiegato circa tre ore, percorrendo 5 chilometri e mezzo.

Il percorso è adatto alle famiglie con bambini dai 6/7 anni in su. ll sentiero non “va via liscio”, ma è piuttosto “accidentato”, inerpicandosi tra le grosse rocce. Meglio avere degli scarponcini. Dopo un primo tratto troverete un cartello con indicato il percorso più breve (Laghi Soli, di circa un’ora e mezza), ma noi abbiamo proseguito dritti.
Il sentiero è suggestivo, a tratti desertico: alberi bonsai che crescono su pochi millimetri di terra, la selce rimasta intrappolata che affiora su enormi pietre creando mosaici bellissimi, le pietre modellate dall’acqua piovana che sembrano sculture…

Impronte dei dinosauri

Dopo circa un’ora e mezza di saliscendi, facendo una breve deviazione, ecco la roccia con le impronte dei dinosauri. Si tratta di orme lasciate attorno ai 190 milioni di anni fa da dinosauri diversi, almeno un grosso erbivoro di 6-7 metri di lunghezza e un carnivoro, su alcuni massi sparpagliati nella zona della cosiddetta frana di Kas, nella parte più a est della Riserva Naturale delle Marocche.

Giunti al culmine dell’anello ecco il lago di Cavedine in lontananza. Abbandonato questo paesaggio roccioso ci si addentra in una zona decisamente più verde perché, come spiegato dai cartelli, questa frana è precedente e quindi ricoperta di vegetazione. Un paesaggio molto piacevole, in mezzo a boschi, con ampi slarghi dove ci si può fermare a riposare.Il lago di Cavedine può essere raggiunto con una bella passeggiata attraverso le marocche

Si scende quindi verso il fiume Sarca, sulla destra vediamo la centrale idroelettrica di Fies. Un tratto breve di ciclabile fino a quanto un cartello ci invita a rientrare nel percorso. Si costeggia l’oasi verdeggiante di Laghi Soli. Si percorre infine l’ultima parte del percorso nuovamente in un ambiente arido e pietroso per arrivare piano piano al punto di partenza.

Consigli utili

  • portarsi da bere e cibo perché all’interno del biotopo non c’è nessun punto di ristoro e nemmeno nelle vicinanze;
  • distribuire questo percorso almeno su una mezza giornata, perché i prati dopo un’ora e mezza invitano a una sosta; leggere i cartelli che sono fonte inesauribile di informazioni e curiosità;
  • preferire i mesi non troppo caldi perché le temperature possono diventare roventi. L’autunno è perfetto!
  • per chi ha bambini più piccoli ci si può immettere sul percorso nei parcheggi che si trovano a sud del Lago di Cavedine, così da e andare direttamente in 10 minuti a vedere le orme dei dinosauri.

Una passeggiata naturalistica, dove i bambini proveranno l’emozione di essere stati proiettati in un mondo fantastico, popolato da dinosauri: proprio quelli che vedono nei cartoni animati o leggono sui libri!Il lago di Cavedine può essere raggiunto con una bella passeggiata attraverso le marocche

Nei dintorni delle Marocche di Dro

Oltre alle Marocche di Dro in zona potere visitare:

Trovate altre info sulle Marocche QUI.

Date un’occhiata anche alla mini-guida su Cavedine e dintorni: tanti spunti per cose belle da fare in zona: consultala: Val Cavedine e dintorni: cosa fare

A Santa Barbara sopra Riva

La bianca chiesetta di Santa Barbara, abbarbicata alla roccia sul Monte Rocchetta, è uno dei simboli di Riva del Garda. Raggiungerla non è proprio quel che si suol dire una passeggiata, ma per chi arriva fin quassù, a quota 620 m, i premi sono due: un panorama favoloso e una grande sensazione di libertà.

La cappella fu costruita dai minatori durante i lavori per la realizzazione della grande centrale idroelettrica (attorno al 1925), ed è dedicata a Santa Barbara, patrona di minatori e Vigili del fuoco.

La salita alla Chiesetta di Santa Barbara

Dalla piazza centrale di Riva del Garda, proprio di fronte alle biglietterie dei battelli, si esce dal centro storico e si imbocca Via Monte Oro, dove, se siete in auto, potete anche parcheggiare (a pagamento). Il sentiero per la salita si trova a un centinaio di metri dal porto. Si inizia salendo un primo comodo tratto immersi nella rigogliosa vegetazione, fino ad arrivare al Bastione (quota 220 metri di altitudine), costruito all’inizio del XVI secolo alla fine della dominazione veneziana. Questo tratto si può anche percorrere con il comodo ascensore panoramico in soli 3 minuti: questo vi permetterà di risparmiare un po’ delle energie che servono per affrontare il secondo tratto della salita.

Approfittate per fare un giro tra le rovine del bastione e per qualche foto perché ne vale sempre la pena!

Lungo la salita verso la Chiesetta di Santa Barbara sul Monte Rocchetta si incontra il Bastione veneziano,

Bastione Veneziano – Riva del Garda

Ripartiti dal bastione si prosegue la salita per almeno un’altra ora. Il sentiero si fa presto ripido , stretto e difficoltoso.

Salendo nel bosco si raggiunge prima il Rifugio Capanna Santa Barbara (aperto al pubblico solo per occasioni particolari), e poi, in altri 10-15 minuti, la tanto agognata chiesetta!

A breve distanza dalla Chiesetta di Santa Barbara si trova Capanna Santa Barbara, oggi aperta al pubblico solo in occasioni speciali.

Sulla via per la chiesetta di Santa Barbara – Capanna Santa Barbara

Non c’è molto da fare quassù, se non godersi l’incredibile panorama a picco sul lago. La vista sulla città di Riva del Garda e tutta la parte settentrionale del lago non teme rivali.

La Chiesetta di Santa Barbara fu erett dai minatori che lavoravano alla costruzione della Centrale Idroelettrica negli anni 20 del 1900

Chiesetta di Santa Barbara

Da sapere

Il nostro consiglio è di andare in tarda mattinata approfittando dei raggi del sole, che data la posizione della chiesa già dal primissimo pomeriggio non è già più presente. Attenzione anche all’ultimo tratto di salita perché in alcuni punti è poco agevole e il fondo sdrucciolevole. Evitate assolutamente con bambini piccoli o che non camminano volentieri, mentre se avete ragazzini più grandi potete andare tranquilli. Si rientra sulla stessa via, in circa un’ora e mezza.

Chiesetta di Santa Barbara: info utili

  • LUOGO: Riva del Garda
  • PARTENZA: Centro storico di Riva del Garda
  • ARRIVO: Chiesetta di Santa Barbara
  • ALTITUDINE: m 620
  • DISTANZA: 3,5 km
  • DURATA: 3 ore (A/R)
  • DISLIVELLO: 550 metri
  • PASSEGGINO: no (solo fino al Bastione e solo da trekking)
  • PUNTI DI RISTORO: Bastione Lounge & Restaurant, tel.  0464 076861

Per ulteriori info consulta anche il sito www.gardatrentino.it

Santa Barbara: i dintorni

Altre passeggiate spettacolari nei dintorni della chiesetta di Santa Barbara, sempre vista lago:

Bedolpian e il lago delle Rane

Questo posto è stato una bellissima scoperta di qualche anno fa,  Poi purtroppo nel 2018 la tempesta Vaia ha colpito duramente questa zona  abbattendo quasi la totalità delle piante presenti e lasciando una vera e propria devastazione. In questi ultimi anni però è stato fatto un magnifico lavoro di ricostruzione e trasformazione da parte del Servizio foreste e di diverse imprese boschive. E cosi pian pianino la pineta di Bedolpian, a quota 1.200 metri, sopra l’abitato di Baselga di Piné, ha ripreso vita.
Bedolpian e il lago delle rane

Come arrivare alla pineta di Bedolpian

Da Trento si seguono le indicazioni per Pergine e la Valsugana, quindi all’altezza di Civezzano si  svolta verso l’Altopiano di Piné. Arrivati a Baselga individuate la pasticceria Serraia, proprio sul lago.  Prendete la strada che sale poco prima, sulla sinistra. Seguite quindi le indicazioni per il campo sportivo, nei cui pressi potrete parcheggiare la macchina.

Il Sentiero Bedolpian

Il percorso di Bedolpian è un giro circolare di circa tre chilometri, molto piacevole e non impegnativo, adatto anche ai più piccoli.
Potete intraprendere il giro dalla parte che preferite, per raggiungere  in ogni caso il “laghet de le Rane”, a quota 1170 m, seguendo il sentiero segnato in rosso. Servono circa venti minuti di tranquilla camminata per arrivare a destinazione. In alternativa potrete optare per il percorso verde, che vi condurrà lungo un anello più ampio, percorribile in circa un’ora: in questo caso arriverete al laghetto quando avrete percorso tre quarti del percorso.

Noi abbiamo optato per la seconda opzione, deviando a metà percorso per il belvedere, che offre uno spettacolare balcone sulla Val di Cembra.
Ci siamo goduti il panorama seduti su comode panche in legno… nelle giornate d’autunno più limpide la vista è davvero spettacolare.

In riva al laghetto troviamo qualche panchina e un bel pontile dove poter osservare l’acqua dall’alto e intravedere se fortunati  anche qualche pesce. L’anello si conclude continuando a camminare sulla strada comoda e battuta, immersa in una bellissima pineta.
Lungo il percorso non mancano i cartelli con indicata la direzione da seguire e i tempi indicativi di percorrenza.
Il giro completo non è molto lungo e potete modulare il percorso in base alle vostre esigenze e alla curiosità dei più piccoli, che si divertiranno a raccogliere foglie e ramoscelli e osservare il paesaggio.

Quando andare

Il periodo ideale per vedere le rane è di certo la stagione calda.  Questi anfibi in primavera infatti escono dai boschi e si mettono nella zona umida per accoppiarsi e deporre le uova. Per diverse settimane nell’acqua bassa delle rive si possono osservare gli ammassi di uova e in seguito miriadi di guizzanti girini che, in estate, migrano verso il bosco, dopo essersi trasformati in ranocchie.

In autunno però i colori degli alberi e i riflessi che si possono ammirare sono sicuramente meravigliosi: quasi quanto migliaia di girini!

In

Una dolce conclusione

Il laghetto delle Rane è insomma una meta ideale per trascorrere qualche ora all’aria aperta, in tranquillità e  respirando aria bella fresca e rigenerante. E a fine passeggiata si può anche decidere di viziarsi un pochino con una bella merenda alla pasticceria Serraia…. magari seguita da un mezzo giretto attorno al lago, dove troverete  parchi gioco per i bambini e comode panchine. QUI il nostro racconto.

Bedolpian: info utili

  • LUOGO: Altopiano di Pinè – Sentiero Bedolpian
  • PARTENZA: parcheggio campo sportivo di Baselga di Pinè
  • ARRIVO: lago delle Rane e belvedere
  • ALTITUDINE: 1170 metri
  • DISTANZA: 1 chilometro (percorso rosso)/ 3 chilometro (percorso verde)
  • DURATA: 20 minuti (percorso rosso) / 1 ora (percorso verde)
  • DISLIVELLO: minimo
  • PASSEGGINO: da trekking
  • PUNTI DI RISTORO: Pasticceria Serraia, Baselga di Pinè. Tel. 0461 558177

Cosa fare nei dintorni di Piné