Author - Alessandra

Tra Viel del Pan e Sass Pordoi

L’escursione che vi raccontiamo oggi è stata un susseguirsi di emozioni per gli occhi e per il cuore! Non è una passeggiata particolarmente impegnativa ma è piuttosto lunga, quindi potete valutare di percorrerne solo un tratto. Tuttavia, fatta tutta in un giorno vale davvero lo sforzo (possono farla anche i bambini senza particolari problemi, del resto le cose da ammirare sono davvero tantissime!). Noi abbiamo lasciato la macchina ad Alba di Canazei, nel parcheggio degli impianti di risalita, per salire a bordo della modernissima funifor che in 5 minuti ci ha portate al Col dei Rossi. Già la sola risalita regala un panorama spettacolare, ma è appena si esce dalla stazione a monte della funivia che si sente il primo vero tuffo al cuore, con la vista che spazia a 360 gradi su Sassopiatto, Sassolungo, Piz Selva, Sass Pordoi, Piz Boè, Marmolada…

Da qui si scende qualche centinaio di metri lungo una lieve discesa, fino al vicino Belvedere, dove i bambini possono provare una moto e un trenino di legno, suonare il campanello nella casetta del gallo o anche fare, come ho fatto io, una foto con il sosia del Gruffalo!
Il sentiero a questo punto si dirama e si deve tenere la destra, seguendo le indicazioni per Viel del Pan: in altri dieci minuti si arriva al moderno Rifugio Fredarola, a quota 2388 mt s.l.m. Qui inizia il vero e proprio Viel del Pan, che collega Passo Fedaia a Passo Pordoi. Si tratta di un sentiero per lo più pianeggiante, abbastanza ampio e dal fondo per lo più regolare, in terra battuta, percorribile anche con il passeggino da trekking. Il rifugio deve il suo nome (Viel del Pan significa “Strada del Pane”) al commercio della farina, che veniva trasportata lungo questo tragitto d’alta quota perché ritenuto più sicuro.

Abbiamo camminato circa 45 minuti, tagliando in orizzontale la montagna, su prati scoscesi di un verde incredibile che mi hanno istantaneamente riportata con la mente sulla mia amata isola scozzese di Skye, con il grigio del ghiacciaio della Marmolada a fare da contrasto dall’altra parte della vallata.
Ci siamo fermate più volte cercando di scorgere qualche marmotta tra le rocce, ma pur essendo molto chiacchierone, purtroppo non erano molto propense a farsi vedere! Punto d’arrivo di questa nostra prima tappa di oggi era il rifugio Viel dal Pan, che si trova a 2432 metri.
Affacciandosi alla staccionata davanti al rifugio e guardando verso la Marmolada si può ammirare il sottostante lago di Fedaia, anch’esso raggiungibile se si prosegue il cammino (non è però un percorso adatto ai bambini, anzi è consigliato solo ad esperti, visto il forte dislivello e i tratti esposti).

Noi quindi ci siamo fermate ad assaggiare la cucina ma non abbiamo proseguito oltre. Il personale è stato molto cortese ed il servizio molto rapido, pur essendoci molte persone. Ci siamo poi rimesse in cammino sulla stessa via dell’andata e, giunte all’altezza del rifugio Fredarola, abbiamo deviato a destra, salendo verso il sovrastante Rifugio Sas Becè.

A metà della salita abbiamo preso il sentiero che costeggia ad est il Sas Becè e che, in una ventina di minuti, scende  fino al Passo Pordoi  a quota 2240 mt s.l.m. (adatto allo zaino portabimbo ma forse un po’ troppo difficoltoso per il passeggino da trekking): eccoci così in men che non si dica nuovamente a camminare su una strada asfaltata, su un tratto reso famoso dalle imprese dei più noti corridori del Giro d’Italia. Sconfinato per pochi metri in Veneto, abbiamo attraversato la strada e percorso pochi metri per tornare in Trentino e salire sull’incredibile funivia che porta sulla sommità del Sass Pordoi, alla famosa Terrazza delle Dolomiti (per i più temerari la salita si può fare anche a piedi: dalla cabina della funivia si vede l’incredibile ultimo tratto del sentiero, un suggestivo quanto apparentemente durissimo zig zag tra le rocce sgretolate!

Lo spettacolo che lassù si è presentato davanti ai nostri non ha paragoni: abbiamo avuto la sensazione di trovarci sulla luna e al contempo di fronte a un poster: uno sguardo da 2950 metri di altitudine su tutte le Dolomiti, un’esperienza assolutamente da provare almeno una volta nella vita. Tanto bello da sembrare irreale!

Le bambine hanno costruito la loro piramide di sassi e giocato con la poca neve sopravvissuta alle temperature estive. Attenzione coi bambini però, perché pur essendoci ampi spazi si è circondati da dirupi e il fondo ghiaioso e di pietrisco può risultare sdrucciolevole.

Ci è dispiaciuto tornare “con i piedi per terra” ma purtroppo era ora di incamminarci per il ritorno. La puntatina fatta al negozio di souvenir che le bambine hanno insistito per fare e che si è conclusa con l’acquisto di una marmottina di peluche ci ha però portato fortuna: infatti, risalendo lungo il Sas Becè, ne abbiamo scorta finalmente una in carne ed ossa che faceva capolino tra le rocce.

Arrivate ai piedi del Becè, senza tornare al Rifugio Fredarola, abbiamo imboccato il sentiero pianeggiante sulla sinistra, sentiero che ci ha riportate al Belvedere e poi alla stazione di Col Dei Rossi (in tutto, da passo Pordoi, un’oretta scarsa).

Complice la bella giornata ed il caldo anche in quota, credo che questa resterà a lungo nella top ten delle nostre più belle passeggiate!

Monte Muro: panorama super!

Eccoci qui con il racconto di un’altra escursione nei pressi del Passo delle Erbe, il valico che collega la Val di Funes con la Val Badia.

Dopo un bel sonno rigenerante avvolti dal profumo del legno, scostare le tende ed iniziare la giornata con questa vista non poteva che darci l’energia giusta  per affrontare al meglio la passeggiata odierna.

Niente di esageratamente difficile, anzi, il sentiero è adatto anche a chi ha bambini poco propensi a camminare o nel passeggino. Ciononostante questa passeggiata vi regalerà una visuale incredibile su alcune delle più belle cime delle Dolomiti. Stiamo parlando della salita al Rifugio Monte Muro, dirimpettaio d’eccellenza del Sass de Putia.

COME ARRIVARE

Il punto di partenza è il parcheggio Pé de Börz, che si trova poco sotto il Passo delle Erbe, a quota 1869 m. slm. Qui si può lasciare l’auto a fronte del pagamento di una tariffa giornaliera. In alternativa potete arrivare qui con il servizio autobus (linea 464, tra la Val Badia e il Passo delle Erbe), che è gratuito con il Südtirol Guest Pass (viene consegnato nelle strutture ricettive e garantisce l’utilizzo gratuito di treni ed autobus per tutta la durata del soggiorno). Noi lo abbiamo trovato molto comodo.

Da questo parcheggio partono vari sentieri: noi ci siamo incamminati verso destra, sul sentiero numero 1,  seguendo appunto le indicazioni per il Rifugio Monte Muro.

IL SENTIERO

Il sentiero ha una lunga partenza pianeggiante e si snoda inizialmente nel bosco, per poi  cominciare a salire in maniera costante ma mai troppo faticosa. Sui bivi è segnalata sempre chiaramente la direzione da seguire. Man mano che si sale il bosco si fa meno fitto e comincia a farsi apprezzare il paesaggio circostante: gli alberi lasciano il posto ai fiori e, dopo circa un’oretta di camminata, dietro un tornante ecco apparire anche il rifugio.

IL RIFUGIO

Il Maurerberghütte  si trova a quota 2157 metri e sorge in una posizione privilegiata, una sorta di “balcone” sul Putia e sulle Odle. Non non solo: lo sguardo spazia su tutte le montagne della Val Badia, dal Plan de Corones, al Sass dla Crusc, che con i suoi 2907 metri di altezza è la cima più alta delle Dolomiti di Fanes, a tutte le montagne che delimitano ad est la val Badia…

E mentre gli adulti si perdono ad ammirare e fotografare tutto questo, per i bambini c’è un bellissimo parco giochi con altalene, dondoli, castello multipiano con scivolo e casetta segreta. I più grandicelli invece si divertiranno sulla slack-line, esercitandosi a stare in equilibrio.

Attorno i prati si aprono sconfinati. L’ideale per qualche bella corsa, sia per i bambini che per gli amici a quattro zampe!

Una sosta al rifugio per mangiare o spizzicare un dolce resta sempre un’ottima idea. Qui la cucina calda è aperta da giugno a fine ottobre, e offre una selezione di piatti tipici e di dolci tradizionali. Vi consigliamo la Linzer Torte perché era davvero spettacolare.

Siamo stati fortunatissimi perché abbiamo avuto il piacere di trovare anche un’esibizione di musica dal vivo, che ha reso il nostro pranzo, già allietato dalla magnifica vista, un’esperienza ancora più piacevole.

Non scordate di portare con voi una giacchina antivento o una buona felpa perché quassù tende ad essere alquanto ventilato! Mangiare al fresco in giornate così calde come quelle di questa estate è comunque un lusso che non ha prezzo!

ALTRI PERCORSI DA MONTE MURO

Dal rifugio è possibile proseguire l’escursione  (un’altra ora di camminata, 180 metri di dislivello) per raggiungere la cima Monte Muro, dove si può avere una visuale a 360 gradi sulle montagne circostanti, compresa l’Alpe di Luson e quella di Rodengo. 

IL RITORNO

Il rientro è sulla strada dell’andata. Se siete arrivati in autobus potete anche allungare la camminata e scendere fino ad Antermoia a piedi evitando la strada. Basterà seguire la direzione segnalata.

E dopo questa fantastica escursione siamo rientrati alla base per coccolarci con un bel idromassaggio e una sauna panoramica e concludere infine la giornata con una cena deliziosa preparata dallo chef Roland.

Qualche carezza a Ginny con lo sfondo di questo panorama incredibile (impossibile non capire perché si chiami Hotel Panorama Elisabeth! ) e la giornata si conclude in bellezza. Pronti per una nuova escursione domani?

INFO UTILI

🌍 LUOGO: Passo delle Erbe
📍 PARTENZA: parcheggio Pé de Borz
📍 ARRIVO: Rifugio Monte Muro
⛰️ ALTITUDINE: m 2157
🚶🏻‍♂️DISTANZA: 5,4 km
⏱️ DURATA: 2 ore  (andata e ritorno)
⬆️DISLIVELLO: 300 metri
⚠️ PASSEGGINO: da trekking
🏡 PUNTI DI RISTORO: Rifugio Monte Muro
📞 0474 520059; 

CONTATTI E PRENOTAZIONI

Rifugio Monte Muro (Maurerberghütte)

tel. 0474 520059
info@montemuro.it

COSA FARE NEI DINTORNI
  • Giro delle baite del Sass de Putia: QUI il nostro racconto.
  • Val dl’Ert: percorso di land art dedicato all’arte contemporanea nel bosco sopra San Martino in Badia: a noi è piaciuto tantissimo, guardate QUI
  • Escursione alla Ütia Ciampcios, paradiso di pace affacciato sul gruppo del Puez: lo trovate QUI
  • Malga Munt da Rina ed i suoi bassotti: ve lo abbiamo raccontato QUI

Vi piace la Val Badia? Volete scoprire di più? Abbiamo raccolto tutte le esperienze da noi provate in una mini-guida per l’estate. La potete consultare cliccando QUI!

 

Sulla ferrata Colodri con Mmove

Uno dei simboli di Arco è sicuramente il suo castello, che si erge sulla rocca sovrastante il centro storico e che è ben visibile sia per chi proviene da nord che per chi proviene da sud offrendo un punto privilegiato per godersi uno splendido scorcio. Esiste tuttavia un altro posticino dove la vista è ancor più spettacolare e da cui si può ammirare in tutta la sua magnificenza il panorama sulla “Busa“, la piana che si apre attorno al corso del Sarca e arriva fino al Lago di Garda: questo punto è la croce dei Colodri, che sorge sulla sommità dei monte da cui prende il nome.

Una gita quassù è davvero un must e quando ci sarete stati una prima volta non vedrete l’ora di ritornarci. Ci si può arrivare a piedi partendo dal centro di Arco e passando dalla Chiesetta in località Laghel (se volete provare ad arrampicare in falesia in zona leggete QUI ) oppure salendo lungo la via ferrata che si trova sul versante opposto della montagna.

Il Colodri è noto agli appassionati di arrampicata per le sue pareti, ma grazie alla facile via ferrata potrete portarci anche i bambini in tutta sicurezza e con piena soddisfazione di tutta la famiglia. Noi ci siamo affidati a Mauro Girardi, guida alpina e fondatore di Mmove-into Nature, team con esperienza ventennale nel settore outdoor le cui attività sono particolarmente apprezzate anche dalle famiglie.

Il punto di ritrovo per l’escursione lungo la ferrata è ad Arco, ai piedi del Monte Colodri,  versante est, presso la piscina in località Prabi (Ci siamo stati anche noi, leggi QUI). Arrivando da Trento e Rovereto si va verso il centro di Arco e si svolta a destra subito dopo aver oltrepassato il ponte sul Sarca. Da qui si prosegue per circa 1 chilometro fino ad arrivare alla piscina comunale. È proprio qui che si trova anche il quartier generale di Mmove e che potete lasciare la vostra auto.

Se avete già esperienza potete anche solo noleggiare il kit per ferrata, altrimenti l’appuntamento, da marzo a fine ottobre, è fissato per il giovedì pomeriggio alle ore 14 con la “Family Ferrata“: in questo caso avrete a vostra disposizione anche una guida alpina che vi accompagnerà per tutto il pomeriggio aiutandovi nella tecnica ma anche illustrando a tutta la famiglia le peculiarità del percorso e le regole di sicurezza.
La ferrata del Colodri, nata come discesa per i climbers, è un sentiero attrezzato adatto a tutta la famiglia (bambini dai 5 anni, purché amino camminare in montagna) che si percorre in un’oretta e regala una visuale spettacolare su tutta l’area sottostante.

Ai bambini piacerà arrampicarsi e tenersi occupati ad agganciare e sganciare i moschettoni, aggrapparsi ai fori nella roccia creati dall’acqua e dal ghiacciaio (la zona è molto interessante anche dal punto di vista geologico, con i campi solcati e altri fenomeni di carsismo ben visibili soprattutto nella parte alta del percorso), ma anche salire le scalette di ferro e, perché no, sentirsi grandi e provare il brivido della vertigine guardando giù!

Già perché la ferrata è talmente scenografica e coinvolgente che sarà quasi un peccato rendersi conto di essere già arrivati sulla sommità del Colodri… il panorama, quasi a 360°, che si aprirà di fronte ai vostri occhi spazia dalla valle del Sarca, alla rupe del Castello di Arco, al Monte Brione fino ad arrivare, naturalmente, al Lago di Garda con tutte le montagne  che lo circondano.

Quassù noi abbiamo trovato anche delle caprette ed un caprone ad attenderci, intenti a brucare dei cespugli e per nulla intimoriti dalla nostra presenza.

Camminando altri 10 minuti sui campi solcati siamo giunti sulla vetta del Colodri, contrassegnata dalla grande croce di ferro mèta di tanti escursionisti.

Si scende a questo punto con una gradevole passeggiata verso la valle di Laghel, altra soleggiata località immersa negli uliveti, lungo la via del Calvario, una stradina lastricata dove sono visibili le stazioni della via Crucis e si prosegue verso il centro storico di Arco per fare infine ritorno al punto di partenza.

Le guide di Mmove propongono un calendario settimanale di attività, anche dedicate alla famiglia, tutte prenotabili anche online direttamente dal loro sito: il lunedì pomeriggio è dedicato al family climb, il giovedì alla family ferrata, ma ci sono anche il trekking fluviale lungo il Sarca, il canyoning e la canoa. Lo scopo è quello di offrire ai bambini una giornata all’insegna dell’avventura e di avvicinare le famiglie a nuovi modi di vivere la natura, con rispetto e nuovo entusiasmo.

A riprova di quanto bambini e famiglia siano importanti nel progetto di Mmove, non possiamo non nominare i loro apprezzatissimi e sempre fully booked camp estivi all’insegna dello sport, della natura, dello spirito di gruppo e della qualità delle attività offerte, ogni giorno diverse e sempre interessanti e stimolanti. Tutti gli Adventure Camp (divisi per età: 8-10 e 11-14 anni) di Mmove culminano nella notte in tenda, il momento più atteso da tutti i bambini e ragazzi.

Per prenotazioni e informazioni sulle attività contattate Mauro ed il suo team MMOVE ai seguenti indirizzi:

📞334 2193862
📧 info@mmove.net
🌐 www.mmove.net

Stand-up paddle nel Garda Trentino

Era da tempo che, incuriositi dalla sua ormai sempre più grande popolarità, volevamo provare questo sport. Anche sulle acque del Garda Trentino è infatti diventato sempre più frequente vedere tavole da stand-up paddle (SUP, per “gli amici”), accanto agli intramontabili windsurf ed ai nuovi adrenalinici wing foil. A differenza di questi ultimi due però, nel SUP non ci sono vele e non serve perciò il vento, ragion per cui qui nel Garda Trentino il momento ideale per questo sport è il mattino, quando il lago è solitamente piatto.

La cosa che più ci ha attirato del SUP è stata l’apparente semplicità dello stare in equilibrio sulla tavola, unità al fatto di aver visto praticarlo persone di ogni età, inclusi molti bambini. Ecco che quindi ci siamo detti sarebbe valsa la pena provare: del resto avere un lago meraviglioso come il Garda a portata di mano e non sperimentare le innumerevoli possibilità che offre sarebbe un vero peccato!

SAILING DU LAC MULTISPORT CENTRE

Il luogo ideale per provare il SUP, ma anche numerose altre attività outdoor, in acqua e non, immersi nella natura rigogliosa del Garda Trentino, è il Sailing Du Lac Multisport Center, situato direttamente sul lago, in posizione strategica tra le due principali spiagge di Riva del Garda (Spiaggia Sabbioni e Spiaggia Porfina), all’interno del bellissimo parco del Du Lac et Du Parc Grand Resort.

Al Sailing Du Lac troverete la possibilità di noleggiare tutta l’attrezzatura (se avete già familiarità con questo sport e sapete cavarvela da soli), ma anche istruttori preparati e competenti che vi faranno conoscere le tecniche di base di questo sport e le regole fondamentali per poterlo praticare in sicurezza.
Indossata la muta (eh già, quel giorno il tempo non era dei migliori purtroppo…) ed il giubbotto salvagente abbiamo potuto mettere subito in acqua le nostre tavole: il Sailing Du Lac ha infatti accesso diretto al lago da una delle pittoresche insenature che caratterizzano il lungolago. Si rimane in ginocchio sulla tavola e si pagaia passando sotto il ponticello pedonale fino a sbucare in un piccolo golfo che si apre poi sulle acque del lago.

UNO SPORT  PER PERSONE… EQUILIBRATE!

L’istruttrice che ci ha accompagnato in questa esperienza ci ha  spiegato come alzarci in piedi sulla tavola: non è proprio semplice come sembra, ma basta qualche tentativo per superare la paura e l’insicurezza! Una volta che si è in piedi la cosa fondamentale è trovare (e mantenere!) l’equilibrio: il SUP è uno sport utilissimo anche per rafforzare la muscolatura: braccia, dorso, addome e gambe devono lavorare assieme per trovare l’equilibrio e la stabilità che permettono di rimanere in piedi e pagaiare nella direzione desiderata: meno increspata è la superficie dell’acqua più sarà facile mantenere la posizione eretta. Se però si è stanchi o ci si sente un pochino troppo traballanti ci si può comunque sedere o stare in ginocchio sulla tavola fin quando non ci si sente di nuovo pronti a rialzarsi!

IN PIEDI SULL’ACQUA

La sensazione di pace e tranquillità che regala essere in piedi in mezzo al lago e scivolare sull’acqua silenziosa è impagabile e vi permetterà di focalizzare tutte le energie su voi stessi ed entrare in sintonia perfetta con il vostro corpo. Anche i bambini meno spericolati metteranno da parte i loro timori e in men che non si dica li ritroverete in piedi o intenti a provarci e riprovarci.
Del resto pare che, come suggerito dagli istruttori stessi, il modo migliore per imparare ad utilizzare il SUP sia proprio fare pratica. Non servono tante lezioni teoriche e già dopo un’ora o due di corso si è pronti per fare una prima uscita in autonomia, l’importante è non scordare mai le regole sulla sicurezza, per sé stessi e gli altri.

NUOVE PROSPETTIVE

Un’uscita in SUP vi permetterà anche di vivere il lago da una prospettiva diversa: noi siamo riuscite ad arrivare fino nel centro storico di Riva del Garda, dove abbiamo circumnavigato il Canale della Rocca (sede del MAG: ne abbiamo parlato QUI) e potuto ammirare il Bastione (avete mai provato la salita con il nuovo ascensore panoramico?) e la centrale idroelettrica da un’angolatura inusuale.

Ci siamo divertite ed abbiamo fatto due belle ore di esercizio muscolare! E come purtroppo sempre succede, quando finalmente ci siamo sentite più sicure e sciolte nello stare in piedi e pagaiare senza il chiodo fisso di poter cadere in acqua, era ora di rientrare alla base!

Torneremo sicuramente per noleggiare l’attrezzatura: Garda Trentino in SUP promosso a pieni voti!

LA CASCATA NASCOSTA

In collaborazione con Garda Dolomiti, viene organizzata ogni venerdì mattina (fino a fine settembre) con partenza alle 8.30 un’uscita in SUP: destinazione cascata del Ponale. Si pagaia lentamente in direzione sud ovest fino a giungere nel cuore di questa cascata, uno dei luoghi più suggestivi del Garda. L’attività è adatta anche alle famiglie, purché tutti abbiano una certa familiarità con l’acqua e con questo sport (si percorrono circa 6 km in 3 ore). Abbiamo raccolto questa ed altre Garda Trentino Experience  in questo nostro ARTICOLO.

INFORMAZIONI UTILI

Il Sailing Du Lac Multisport Centre è aperto tutti i giorni fino al 25 Ottobre 2023. Per ricevere maggiori informazioni su questa ed altre proposte per la famiglia e visionare i prezzi per il noleggio delle attrezzature sportive e dei corsi potete contattarli tramite il sito o telefonicamente:

📞 0464.552453
🌐 www.sailingdulac.com

 

  • Potrebbe interessarti “Riva del Garda in estate: cosa fare” – scopri QUI la nostra mini-guida
  • o anche “Cosa fare ad Arco in estate”: QUI la nostra mini-guida, perfetta per le famiglie più sportive, ma non solo.
  • Se invece siete alla ricerca di un’esperienza diversa da fare in famiglia nel Garda Trentino, guardate quelle che abbiamo selezionato e provato per voi: CLICCATE QUI

A trovare i pony a Malga Valmaggiore

Chiusa per l’estate 2023

Sono cambiate un po’ di cose dall’ultima volta che siamo stati a Malga Valmaggiore: dopo il passaggio della tempesta Vaia sono stati necessari parecchi interventi ma lentamente la situazione sta tornando alla normalità. Anche la chiesetta, completamente distrutta dalla tempesta, sta finalmente riprendendo forma grazie ai volontari del Gruppo Alpini di Predazzo.

Ad ogni modo è sempre bello raggiungere la malga e trascorrere qualche ora nella pace di questo luogo: si sale dall’abitato di Predazzo seguendo proprio le indicazioni per Valmaggiore: la stradina è stretta ma è percorribile in auto fino a destinazione (sono circa 7 km di strada asfaltata prima e sterrata poi). Si può però anche lasciare l’auto, come abbiamo fatto noi, in una delle aree di sosta che si trovano quando inizia lo sterrato (una prima piazzola sulla sinistra oppure uno dei due parcheggi più ampi: uno nei pressi dell’inizio del percorso del Bosco che Suona – da quest’anno parzialmente accessibile, dopo una serie di interventi di messa in sicurezza e riqualificazione a seguito sempre del passaggio di Vaia- e uno al bivio tra malga Valmaggiore e il sentiero che sulla sinistra conduce al lago di Cece) e godersi una piacevole e fresca passeggiata nel bosco.

Arrivati al bivio per il lago di Cece (del quale abbiamo parlato QUI) si prosegue dritti sulla destra costeggiando il torrente, lungo la stradina pianeggiante. Ormai la malga è vicinissima: il bosco lascia spazio a verdissimi pascoli incorniciati dalle cime del Lagorai e di Valmaggiore. L’atmosfera è resa ancora più fiabesca dalla presenza di alcuni cavalli neri.
I veri protagonisti qui sono però dei simpatici pony che per andare a bere nel torrente, grazie alla la loro statura minuta, riescono ad infilarsi sotto le recinzioni ed attraversare la stradina! Noi siamo riusciti ad accarezzare mamma pony e il suo piccolo e a giocare qualche minuto con loro, scoprendo che il pelo del piccolo è molto più soffice di quello della sua mamma!
Non mancano ovviamente, come in ogni malga che si rispetti, nemmeno le mucche, sdraiate al sole o intente a brucare l’erba.
La malga si trova in fondo alla piana, superato il ponte, a circa 1600 metri di altezza: per chi volesse salire fino qua in auto c’è un grande parcheggio, nei pressi del quale parte anche il sentiero per il bivacco Paolo e Nicola.
Ci si può sedere sia all’interno che ad un tavolo all’aperto e mangiare qualcosa: c’è una bella scelta di polenta e taglieri, ma  abbiamo scoperto che anche i dolci sono deliziosi. Vi consigliamo di provare la crostata di mirtilli rossi: da leccarsi i baffi!!!
Proseguendo da Malga Valmaggiore, in circa un’ora si può raggiungere Malga Moregna, dove i bambini troveranno anche gli asinelli.

Noi però ci siamo fermati qui a Valmaggiore approfittando del pomeriggio per un po’ di relax e riscendendo pian pianino a valle. Abbiamo percorso anche un breve tratto del bel sentiero che conduce al lago di Cece.  Purtroppo però ormai era tardi per spingerci fino a lassù  (è necessaria circa un’ora e mezza di cammino per la sola andata), quindi abbiamo terminato così il nostro bel giro: una passeggiata davvero semplice e con pochissimo dislivello, perfetta anche con passeggini o bimbi piccoli.

Info e prenotazioni:
📞 329 854 7451
Pagina Facebook

A Malga Frattasecca con i lama

Siete alla ricerca di un incentivo per far camminare in montagna i vostri bambini? Un lama potrebbe essere la soluzione! Morbido, simpatico, con i ciuffetti sulle orecchie e gli occhi dolci… chi non se ne innamorerebbe a prima vista? Se poi anche il luogo e la compagnia meritano, come durante questa nostra esperienza in Val di Pejo, non possono resistere loro nemmeno gli adulti!

L’appuntamento è da metà giugno a metà settembre ogni sabato mattina alle 9 a Malga Frattasecca, raggiungibile da Pejo Fonti percorrendo la strada della Val del Monte per un paio di chilometri. Il transito con le auto è consentito fino alle 9.45 e dopo le 18, ma i clienti della malga non hanno limitazioni in tal senso. Sarà sufficiente che espongano sul cruscotto il pass che verrà loro consegnato. Ad attendervi, assieme a Tiziano, gestore della malga (totalmente rinnovata nel 2015 con l’utilizzo, per gli interni, di legno di larice proveniente da un vecchio maso nei pressi di Cogolo) e guida alpina. Troverete anche suo fratello Gabriele, accompagnatore di media montagna, il loro papà e naturalmente tutta la combriccola dei loro lama e dei loro asini.

ISTRUZIONI PER L’USO.

Qualche minuto da dedicare ai primi rudimenti in materia di “guida del lama e guida dell’asino” e si parte con destinazione Cascata Cadini, una delle più belle cascate della Val di Pejo. Si sale a passo di lama, allegro ma non troppo (sono davvero animali ubbidienti e facili da condurre), ascoltando tutte le curiosità che Gabriele ha da raccontare sulla storia dei luoghi e sui suoi animali: Merlino, il lama bianco dagli occhi dolci, si offende se non è il capofila, Palù lo spilungone vuole stargli dietro per accertarsi che le femmine non siano mai troppo distanti. Lara e Josephina, le due femmine, fanno un po’ le curiosone e sono sempre sull’attenti, allertate da chissà quale rumore proveniente dal bosco. Chiudono la fila le due asinelle Raya e Mina.

Lungo la salita ci si ferma tra le altre cose in un punto da cui si scorge il forte austriaco Barbadifior,  costruito a difesa dell’Impero Austro-ungarico e verso il quale il mercoledì viene organizzato un trekking pomeridiano, sempre con i lama ma di durata più breve. È facile farsi rapire dalla storia quando viene raccontata con tanta passione…

Anche il bosco regala tante emozioni: scoiattolini, uccelli rapaci, fragoline di bosco… i bambini ameranno cimentarsi nella ricerca di tutto questo, aiutati dalle descrizioni degli esperti accompagnatori. In un’oretta e mezza di camminata tranquilla nel bosco si giunge al bivio che conduce alla nostra destinazione: la cascata Cadini. Si legano all’albero lama ed asinelli, si dà loro qualcosa di buono per premiarli e si prosegue a piedi su un piccolo sentiero che in pochi minuti conduce alla cascata (questo tratto non è adatto agli animali): si passa dapprima vicini alla cascata poi si sale al livello superiore sulla passerella inaugurata da poco, arrivando ad un belvedere situato praticamente dentro la cascata! Vi bagnerete un pochino ma ne varrà assolutamente la pena.

CUCINA TIPICA

Di ritorno dalla deviazione per la cascata si riprendono al guinzaglio gli amici lama e si fa rientro alla malga, più o meno verso le 12, in perfetto orario per gustarsi un ottimo pranzetto all’ombra dei gazebi. Noi abbiamo provato gli gnocchi di polenta ripieni al Casolet e i tortei di patate con affettati e formaggi: gnam!

I bambini possono usufruire dei giochi nel prato adiacente e possono visitare gli animali: già perchè non ci sono solo i lama e gli asini a Malga Frattasecca, ma anche i coniglietti, le caprette… ed Ettore, una bella maialotta (a dispetto del nome maschile), un po’ dispettosa con gli altri animali, ma anche tanto tenera con gli umani (potreste trovarla sdraiata ai vostri piedi come nulla fosse, in cerca di coccole…).

E dopo pranzo relax sulle sdraio! Sarà difficile salutare questo angolo di paradiso e quando lo farete sarà solo ripromettendovi di tornarci al più presto possibile.

Per informazioni aggiornate su orari di apertura e prenotazioni:

📧  info@malgafrattasecca.it
📞   +39 320 157 8322

www.malgafrattasecca.it

TREKKING CON LAMA ED ASINI

Il mercoledì da metà giugno a metà settembre dalle ore 17:30 fino alle 18:45 escursione guidata (con Guida alpina o accompagnatore di media montagna) al Forte Barbafior, risalente alla prima guerra mondiale.

Ogni nucleo (coppia o famiglia di massimo 4 persone) dovrà accudire l’amico durante tutta l’escursione.

Prezzo: 40 €

Il sabato gita di mezza giornata in malga alla Cascata Cadini
Ritrovo alle ore 9:00 presso la malga 9:15 partenza – rientro verso le 12:15

Prezzo: 60 € ad animale massimo 3 persone con almeno un adulto

DATE E ORARI DI APERTURA RISTORANTE

Estate: a pranzo tutti i giorni dal 11/06/2022, a cena dall’11/06  il venerdì e il sabato, dal 01/07 al 25/07 il mercoledì, il venerdì, il sabato e la domenica; dal 25/07 al 31/08 tutte le sere

Inverno: periodo natalizio, Carnevale e Pasqua. Tutti i fine settimana di febbraio e marzo , dal venerdì alla domenica. Il nostro racconto QUI.

QUI trovate anche tutti i posti dove è possibile fare trekking con asini, lama ed alpaca!

Al Parco delle Marmotte

Tognola - Alpe delle Marmotte

Prendendo la cabinovia dell’Alpe Tognola (nel Comune di San Martino di Castrozza, una decina di chilometri prima di Passo Rolle e a meno di due ore in auto da Trento) ci si può immergere in un mondo davvero speciale: quello delle marmotte! Al cospetto delle maestose Pale di San Martino a quota 2200 metri vi aspetta il parco tematico “Alpe delle Marmotte” gratuito e aperto a tutti (QUI orari e giornate di apertura). All’insegna di un divertimento “attivo” l’Alpe Tognola dimostra di puntare sempre più alle famiglie con bambini!

Cosa potranno fare i bambini sull’Alpe delle Marmotte? Prima di tutto divertirsi in sicurezza! Potranno provare scivoli, reti elastiche,  pareti attrezzate su cui arrampicarsi, pedane su cui mantenere l’equilibrio e cunicoli da esplorare inseguendo le avventure delle due marmotte protagoniste del parco, Marco e Martina, lungo le 13 stazioni disponibili. Parola d’ordine? ATTIVI

Il pezzo forte del parco è senza dubbio l’entusiasmante “Slalom delle Biglie”: un lunghissimo percorso ad ostacoli interamente in legno, dove i piccoli possono far sfrecciare le biglie di legno tra campanacci, zig-zag e ostacoli vari (le biglie si possono acquistare al costo di 2 euro nel vicino rifugio). 

Tognola - Alpe delle Marmotte

L‘offerta dell’Alpe Tognola per le famiglie è completata dal Rododendro Minipark dedicato ai piccoli bikers, ai percorsi di orienteering in quota, alle escursioni lungo sentieri naturalistici e punti panoramici, come il Balcone sulle Dolomiti Unesco.

ATTIVITÀ ESTIVE:

Vi ricordiamo inoltre che nella stagione estiva è attivo un programma settimanale di attività outdoor. A breve il programma completo QUI.

Se invece preferite muovervi in libertà o avete altro tempo per godere della bellezza di questi luoghi, ecco alcune possibilità di escursione nei dintorni: 

  • l’anello Alpe delle Marmotte, facile percorso in cima all’Alpe delle Marmotte (1,5 km di lunghezza per 150 metri di dislivello), posto al termine del parco tematico, che permette ai bimbi di toccare con mano l’ambiente naturale unico in cui vivono le marmotte;

  • il Balcone sulle Dolomiti, spettacolare terrazza naturale collocata poco sotto l’arrivo della Cabinovia, raggiungibile agevolmente in un paio di minuti di camminata grazie al comodo sentiero. Da questo punto, grazie alla  struttura posta sul punto panoramico è facile individuare tutte le cime visibili, perdendo lo sguardo tra le maestose cime e campanili di roccia;  
  • il Sentiero Ecologico, che scende dolcemente verso San Martino di Castrozza partendo dalla pista Cigolera, poco sotto Malga Tognola. Dall’arrivo della Cabinovia Tognola, dopo essere scesi per circa mezz’ora lungo la strada forestale in direzione della Malga ci si addentra gradualmente nel bosco. Dopo alcuni tornanti, il sentiero sbuca sulla comoda strada forestale della Val Cigolera che, seguendo per San Martino di Castrozza / Malga Fratazza, conduce alla stazione a valle della Cabinovia;
  • Il sentiero del Panzer : deve il nome alla famiglia Panzer, di origine tedesca, che nei primi anni del dopoguerra acquistò e ampliò l’Hotel Dolomiti edificando poi in un secondo momento la celeberrima “Slittovia del panzer”, uno dei primi in tutto l’arco alpino ed il primo a San Martino. Tutto il sentiero è un viaggio tra storia e natura: lungo il percorso sono collocati infatti degli animali che rappresentano gran parte delle specie che vivono nella zona, con apposite tabelle di approfondimento dedicate. Senza quasi accorgersene, scendendo si cammina tra boschi incontaminati, dove le montagne fanno capolino tra le cime degli abeti come volessero giocare a nascondino, ma mostrandosi in ogni scorcio in tutta la loro maestosità. Il sentiero è adatto, grazie alle sua caratteristiche, a tutti i tipi di escursionista, bambini compresi.
  • Sentiero della Pace verso Malga Valcigolera: si articola lungo il dolce pendio che separa la malga Tognola nell’incantata Valcigolera. Lungo il sentiero, che viaggia dolcemente ad una quota di 1850 metri, si può ammirare per intero il gruppo delle Pale, con viste sempre nuove man mano che ci si addentra sul sentiero. E una volta arrivati, l’occasione è ottima per una pausa rinfrescante alla Malga Valcigolera!

Tognola - Alpe delle Marmotte

Tutti i dettagli sui percorsi e le tracce GPX sul sito: https://tognola.it/sentieri-percorsi/

Per maggiori informazioni: www.tognola.it

 

Potrebbero interessare altri parchi gioco in quota, cliccate QUI.

Museo S’PèrgMandlHaus – Palù del Fersina

Il Museo S’PèrgMandlHaus di Palù del Fersina è un luogo dove scoprire in modo innovativo il mondo delle miniere e la vita dei minatori nella Valle dei Mòcheni. Sono infatti molte e sparse su tutto il territorio mòcheno le miniere anticamente coltivate, che hanno segnato in maniera significativa diversi aspetti dell’ambiente, dell’economia, della vita in valle. Da non perdere la visita alla vicina Gruab Va Hardimbl, la Miniera dell’Erdemolo, un autentico e affascinante viaggio al centro della terra.

Attività per bambini e famiglie:
  • nel fine settimana con doppio turno alle 10.30 e alle 16.30 (su prenotazione al numero 346 3627221) una divertente caccia al tesoro, in cui i bambini e le bambine potranno ritrovare indizi che la guida ha raccontato durante la visita, conquistando un piccolo tesoro da portare a casa.
INFO UTILI:

Orari e aperture: dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00 solitamente da metà maggio a fine ottobre.

  • giugno e settembre: sabato e domenica
  • luglio e agosto: dal martedì alla domenica
  • maggio e ottobre: solo domenica
  • altri orari e giorni disponibili su prenotazione per gruppi

Altri giorni e orari sono disponibili per i gruppi su prenotazione.

Tariffe: il biglietto per la visita alla miniera è comprensivo della visita al Museo S Pèrgmandlhaus. Con lo stesso biglietto sarà quindi possibile visitare entrambi i musei. Tariffe sempre aggiornate QUI.

Contatti: 📞 3463627221

Per maggiori informazioni QUI!

Cosa fare nei dintorni:

Una volta terminata la visita e la caccia al tesoro, vi suggeriamo una pausa nel vicino parco giochi di Palù del Fersina. Recentemente rinnovato piacerà sicuramente ai bambini che potranno provare il nuovissimo scivolo, uno dei più lunghi del Trentino! Un’ottima idea per una pausa merenda e relax con vista Lagorai.

Se invece decidete di fare una bella escursione con tutta la famiglia, il lago di Erdemolo è sicuramente un’ottima meta, raggiungibile attraverso una bella passeggiata nel bosco. Partendo da Palù, dovete raggiungere la località Frotten/Vrotten (20 minuti circa di passeggiata) e successivamente seguite sentiero E 325 che vi condurrà fino al lago. Mettete in preventivo 4 ore di passeggiata tra andata e ritorno: se non ci siete mai stati ne vale la pena! 😉A metà strada da non perdere la Miniera dell’Erdemolo: un viaggio nel centro della Terra che vi lascerà senza fiato! QUI le info.

Altri consigli nella guida sulla Val dei Mocheni QUI.

Che spettacolo la Miniera di Erdemolo!

Andare alla miniera De Gruab va Hardimbl (Miniera dell’Erdemolo) è un’avventura a partire dal nome: vi sfido a pronunciarlo! Si trova in fondo alla Valle dei Mòcheni, a circa 1700 metri di altitudine. Potete parcheggiare a Palù del Fersina (a pagamento in località Vrottn, 6 euro al giorno) e poi proseguire a piedi su strada forestale verso il lago di Erdemolo, circa 45 minuti), oppure gratuitamente più a valle, nei pressi del campo sportivo (calcolate 30 minuti in più di passeggiata).  Gli ultimi 2 chilometri di strada forestale si possono infatti percorrere solo a piedi: un modo per entrare ancora di più in contatto con la natura e il silenzio di questa valle incantata.

E a chi non è mai capitato, passando attraverso un passaggio angusto scavato nella roccia, di canticchiare a mezza voce “Andiam, andiam, andiamo a lavorar, na na na, na na na, e op, e op, ep e op! Andiamo a lavorar!”? Questo è un vero e proprio viaggio nel centro della terra alla scoperta dei minerali che si estraevano centinaia di anni fa nelle nostre vallate.

Caschetto in testa, impermeabile d’ordinanza, emozione a mille e sarete pronti a buttarvi in questa avventura. Un po’ di coraggio sì, perché per scendere le scale e attraversare i passaggi degli antichi minatori non bisogna aver paura nè degli spazi stretti nè delle ripide scale che bisogna affrontare, però che emozione! Ci si sente davvero un po’ come i 7 nani della fiaba di Biancaneve
Sebbene la miniera non sia più attiva dal 1850 circa, il suo interno è perfettamente conservato, è infatti ancora possibile trovare i pilastri originali a sostegno della volta; una testimonianza di centinaia di anni dell’ingegno dell’uomo. Ci sono poi anche gli strumenti che usavano davvero i minatori della zona: insomma: non solo un viaggio al centro della terra, anche un viaggio della storia!

Da qui si estraevano calcopirite (per la lavorazione del rame) e altri minerali, ma con il naso all’insù e occhi sgranati si possono trovare tantissime altre meraviglie, come i licheni che ricoprono i muri ad esempio, una primitiva forma di vita che è riuscita a trovare il suo habitat in questo ambiente angusto a temperatura costante, le innumerevoli venature della roccia che regalano giochi di colore davvero unici e il gocciolio dell’acqua che ticchetta sulle nostre teste (ed ecco spiegato il perché dell’impermeabile.)

INFO UTILI:

A causa dell’altitudine questa miniera non è visitabile tutto l’anno. A aperta solitamente da inizio giugno fino a fine ottobre:

  • nei mesi di giugno e settembre il sabato e la domenica
  • nei mesi di luglio e agosto: dal martedì alla domenica.
  • in ottobre la domenica

Su prenotazione per gruppi anche in altre giornate.

Si accede solo su prenotazione almeno 24 ore prima – basta aprire questo LINK e cliccare sulla bandiera per scegliere la lingua: verrete rimandati alla pagina di prenotazione) o chiamando il 📞 0461 550053.

La prima visita del mattino è alle ore 10.00 e l’ultima alle 11.30, mentre nel pomeriggio la prima visita è alle 13.30 e l’ultima alle 17.15. E’ necessario presentarsi almeno 10 minuti prima dell’orario d’inizio della visita guidata.

Tariffe: il biglietto per la visita alla miniera è comprensivo della visita al Museo S Pèrgmandlhaus. Prezzi sempre aggiornati QUI.

Importante! In miniera non funziona il servizio bancomat/ carta di credito

Per maggiori informazioni e prenotazioni 📞 0461 550053

Cosa fare nei dintorni:

Potete decidere di seguire il sentiero che vi porta al bellissimo Lago di Erdemolo, il lago a forma di cuore immerso nella splendida natura del Lagorai (Qui le info) o ritornare a Palù del Fersina, visitare il Museo S’PèrgMandlHaus – Museo mineralogico (molto carino) e divertirsi al nel parco giochi, proprio nei pressi del museo, dove si trova uno degli scivoli più lunghi del Trentino.

Dove mangiare nei paraggi?
Noi vi consigliamo il ristorante Rosa Alpina a Palù del Fersina, dove vi aspettano i  buonissimi e tipici Burbiz Kropfen, tortelloni di grano saraceno ripieni. Altre opzioni consigliate sono l’Agritur Unterstol, Malga Pletzn e il Kaserbisn Hitt.

La guida completa sulla Val dei Mocheni QUI.


Importante!!

Nel filmato ci sono gli orari e le tariffe degli anni scorsi, quelle corrette sono nell’articolo sopra.

 

Casèl di Somrabbi: antica tradizione

Il Casèl è un piccolo museo situato a Somrabbi, una delle graziose frazioni che si trovano in posizione dominante sulla val di Rabbi, sul versante rivolto a sud. Vale la pena, tra un’escursione e l’altra, spingersi fin qui anche per avere un punto di osservazione diverso della valle: si può arrivare in pochi minuti percorrendo a piedi il sentiero che si imbocca a poca istanza dal parcheggio Al Plan, dove la strada diventa ad accesso limitato; oppure in bici, prendendo la strada in salita vicino all’area di parcheggio Coler o nei pressi della Segheria Begoi; infine, ancora, in auto, svoltando nei pressi della frazione Casna e seguendo per località Piazzola.

Da qui si gode infatti di una vista privilegiata su tutta la Val di Rabbi e si possono ammirare i numerosi corsi d’acqua e cascatelle che scendono lungo il versante opposto, quello rivolto a nord. Il Casèl, che significa “caseificio” in dialetto locale, è un piccolo edificio ristrutturato nel rispetto dell’architettura tradizionale: per esempio la copertura del tetto è realizzata con le classiche scandole in legno di larice che potete osservare in tutti i masi della valle.

L’esposizione si sviluppa su due stanze, visitabili in autonomia e corredate da numerosi pannelli illustrati e fotografici che accompagnano i visitatori alla scoperta di una delle tradizioni più antiche ed importanti del posto.

Il Casèl di Somrabbi, come altri piccoli caseifici locali, nel 1800 rappresentava anche un’importante struttura sociale per la comunità, in quanto gestito collettivamente dagli abitanti del villaggio sotto la direzione dei capi famiglia: una prima forma di cooperativa per poter dividere i costi della lavorazione del latte e razionalizzare la produzione dei lavorati.

Della prima sala colpisce soprattutto il grande camino con i calderoni utilizzati per riscaldare il latte, mentre nella seconda sala sono esposti oltre 100 oggetti utilizzati per la lavorazione del latte, dai diversi tipi di zangole, passando per mestoli e colini, ai vari stampi. Gran parte di questi oggetti sono in legno ed sono stati realizzati a mano, a volte anche intarsiati, come nel caso degli stampi per il burro.

I tabelloni illustrativi spiegano in modo semplice e comprensibile il procedimento che portava alla produzione del formaggio: interessante anche per i bambini scoprire tramite quali processi e fasi si possa trasformare un solo elemento, il latte, in tanti prodotti così diversi tra di loro: la panna, il burro, la ricotta, il formaggio…

Una nozione importante che abbiamo scoperto durante la nostra visita è la composizione del caglio usato dai nostri bisnonni: non vogliamo però rovinare la sorpresa ai bambini più curiosi… e neanche a voi. La soluzione vi aspetta al Casèl! Il museo è visitabile in autonomia nel periodo estivo, tutti i giorni con orario continuato dalle 9.30 alle 18.30. Visite guidate gratuite al martedì dal 28 giugno al 30 agosto.

Informazioni:
Ufficio Informazioni Rabbi Vacanze
Fraz. San Bernardo Rabbi (TN)
📞 0463 985048
📧 info@valdirabbi.com

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!