Siamo ormai esperti conoscitori dei centri visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta, le cosiddette “Case del Parco”, che si trovano dislocate sul territorio e che affrontano tematiche diverse. Quella di cui vi parliamo oggi è la “nuova” Casa del Parco UO.MO. Precedentemente dedicata agli usi e costumi della gente contadina, questa casa è stata oggetto di un recentissimo rinnovamento (grazie alla collaborazione sinergica tra il Parco, il Consorzio Borgo Vivo e l’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella) ed è ora dedicata al complesso rapporto tra uomo e ambiente.
Dove di si trova la Casa del Parco UO.MO
Ci troviamo a San Lorenzo in Banale, uno dei “Borghi più Belli d’Italia” , che si raggiunge facilmente in circa 45 minuti d’auto da Trento, passando per il Lago di Toblino e quindi salendo verso Ponte Arche e dirigendosi verso Molveno. Arrivati nel centro, in località Prato, troverete, all’interno di un’antica dimora storica, la casa del Parco UO.MO
Casa del Parco UO.MO: il nuovo allestimento
Il tema del nuovo allestimento è la fragilità del rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui egli vive: un rapporto non sempre facile, che sarà però più semplice analizzare grazie agli allestimenti innovativi. Da un lato l’apparente condizione statica della montagna, alla quale non si può far altro che adeguarsi, dall’altra la precarietà della sua bellezza e della biodiversità, per arrivare infine all’uomo ed all’impatto che i suoi comportamenti possono avere su questi fragili equilibri. Meglio quindi imparare a procedere con rispetto e delicatezza, per salvaguardare questi equilibri.
Una parte dell’allestimento è stata pensata per essere facilmente modificabile negli anni, in modo da offrire alla discussione sempre temi stimolati e di attualità.
Il percorso ludico-virtuale
Per coinvolgere maggiormente anche i più giovani nella riflessione, accanto al percorso “tradizionale” è stato studiato e messo a punto un percorso ludico-virtuale. Bambini e ragazzi, con l’ausilio di un iPad, potranno così avvicinarsi in modo più efficace e interattivo alle importanti tematiche trattate all’interno dell’esposizione..
Apertura e biglietti
La Casa del Parco UO.MO è aperta nel periodo 11 luglio – 8 settembre 2024, tutti i giorni tranne la domenica. Biglietto intero 4 euro. Biglietto famiglia: pagano solo gli adulti e fino a 5 figli minori entrano gratis. Previste altre agevolazioni (vedi l’elenco completo QUI)
Info e contatti
Parco Naturale Adamello Brenta Tel. 0465 734040 sito: www.pnab.it
Cosa fare nei dintorni della Casa del Parco UO.MO
Dopo aver visitato la Casa del Parco UO.MO ci sono tante altre belle cose da fare in zona! Eccone alcune che vi consigliamo:
Come ogni anno la Festa dell’Agricoltura in Val di Pejo celebra la conclusione del periodo estivo e degli alpeggi. Un momento che segnava una svolta importante nell’organizzazione sociale annuale delle comunità montane. Oggi le cose sono ovviamente cambiate ma resta questa usanza dedicata alla tradizione contadina. Tre giorni all’insegna delle tradizioni e del buon gusto, ma anche di divertenti laboratori ed attività per tutti: escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio, colazioni e aperitivi con prodotti del territorio e degustazioni dei tipici sapori di montagna.
Dal 13 al 15 settembre 2024 ti aspetta un ricco programma di eventi che riportano indietro nel passato, nonché il travolgente “Palio delle Frazioni”, una vera e propria sfida a colpi di “lavori di un tempo” tra le frazioni della “Valeta”.
PROGRAMMA Festa dell’Agricoltura
Venerdì 13 settembre
Orario libero | Locali aderenti | Aperitivo del contadino | Degusta i prodotti tipici accompagnati da vini locali o birre artigianali nei bar della valle aderenti. Ordina l’aperitivo del contadino e il tagliere te lo regaliamo noi!
ore 9.00 | Peio Paese | Escursione con le guide del Parco Nazionale dello Stelvio verso la piana di Covel per scoprire la tosatura delle pecore | Attività gratuita
ore 10.30 | Malga di Covel | Tosatura delle Pecore | Vivi uno dei momenti più iconici con la tosatura delle pecore. In occasione della tosatura sarà presentata la mostra Latte Nostro
ore 15:00 | Malga Pontevecchio | Malghe Sognanti | Musica e divertimento a Malga Pontevecchio con i Cantori Solandri
ore 17:00 | Azienda agricola Lualdi | La vita del Contadino di Montagna | Visita all’azienda agricola Lualdi
ore 19:30 | Cogolo | Cena tipica | Cucina tradizionale presso il tendone con musica e intrattenimento con Bruno Paganini e a seguire esibizione del gruppo Folk Val di Sole
ore 21:30 | Cogolo | Concerto con Marianna Lanteri
Sabato 14 settembre
orario libero | locali aderenti all’iniziativa | Colazione del contadino | Gusta la colazione a base di dolci fatti in casa e prodotti del territorio nei bar della valle aderenti. Ordina la colazione del contadino e la tazza te la regaliamo noi!
ore 8:00-16:00 | Cogolo | Mercato lungo le vie del paese di Cogolo
ore 9:00-16:00 | Cogolo |Mercato dell’artigianato e mercato contadino presso il tendone
ore 10:00 | Cogolo | Fera de Cogol | Tradizionale mostra dei bovini delle Aziende Agricole della Val di Pejo. E per i più piccoli la possibilità di condurre i bovini e vincere il premio finale
ore 10:00-18:00 | Cogolo | Fattoria didattica, giochi per bambini e laboratorio di disegno. Speciale area bimbi con i giochi di una volta. Scopri il salto nel fieno e i trattori a pedali, oppure partecipa ai laboratori didattici di Simone Ferriani ispirati ai contadini
orario libero | locali aderenti all’iniziativa | Aperitivo del contadino | Degusta i prodotti tipici accompagnati da vini locali o birre artigianali nei bar della valle aderenti. Ordina l’aperitivo del contadino e il tagliere te lo regaliamo noi
ore 12:30 | Cogolo | Pranzo tipico presso il tendone bavarese
ore 17:00 | Cogolo |Dimostrazione della lavorazione del lino a cura dell’Ecomuseo Piccolo Mondo Alpino
ore 18:30 | Cogolo | Serata musicale con gli Swainhaxen Band
ore 19:30 | Cogolo | Cena tipica Cucina tradizionale presso il tendone
ore 21.00 | Cogolo | Premiazione dei bovini Proclamazione di Miss Val di Pejo
ore 22:00 | Cogolo | Serata musicale con Antana Project a seguire Dj Angelica
Domenica 15 settembre
orario libero | locali aderenti all’iniziativa | Colazione del contadino Gusta la colazione a base di dolci fatti in casa e prodotti del territorio nei bar della valle aderenti. Ordina la colazione del contadino e la tazza te la regaliamo noi!
ore 9:00-16:00 | Cogolo | Mercato dell’artigianato in località Biancaneve a Cogolo di Peio
ore 10:00-18:00 | Cogolo | Fattoria didattica, giochi per bambini e laboratorio di disegno. Speciale area bimbi con i giochi di una volta. Scopri il salto nel fieno e i trattori a pedali, oppure partecipa ai laboratori didattici di Simone Ferriani ispirati ai contadini
orario libero | locali aderenti all’iniziativa | Aperitivo del contadino | Degusta i prodotti tipici accompagnati da vini locali o birre artigianali nei bar della valle aderenti. Ordina l’aperitivo del contadino e il tagliere te lo regaliamo noi!
ore 11:30 | Cogolo | Musica e intrattenimento con Leonardo Bort e la sua fisarmonica
ore 12:30 | Cogolo | Pranzo tipico Cucina tradizionale con specialità gastronomiche locali presso il tendone
ore 14:00 | Cogolo | Sfilata delle mucche per le vie di Cogolo, con partenza e arrivo dal tendone, accompagnata dal Corpo Bandistico Val di Pejo e dai partecipanti del Palio delle frazioni
ore 16:00 | Cogolo | Palio delle Frazioni | Tradizionale e simpatica gara di giochi evocanti gli antichi mestieri di un tempo
ore 16:00 | Cogolo | Musica e intrattenimento con Alex e Gabri
ore 19:30 | Cogolo | Cena tipica Cucina tradizionale con specialità gastronomiche locali
ore 20:30 | Cogolo | Musica e intrattenimento con Fiamaz Turbo Folk & Roll ed estrazione lotteria
Ci piace rendervi la vita più semplice! Per questo motivo abbiamo pensato di raccogliere in una mini-guida dedicata alcune idee che potrebbero aiutarvi a scovare qualche angolino ancora nascosto o non ancora esplorato in questa parte del Trentino, la Val di Cavedine.
La Val di Cavedine è una valle lunga ed ampia, che si estende tra i laghi di Toblino e Santa Massenza e l’abitato di Drena a sud. E’ delimitata a ovest dal lago omonimo (Lago di Cavedine) e ad est dalle pendici del Monte Bondone. E’ un posto tranquillo e fuori dai circuiti del turismo di massa. Se quindi cercate un luogo dove passare qualche ora senza sgomitare ed apprezzando le cose semplici, magari senza fare troppa strada, vi lasciamo qualche spunto.
Partiamo dal lago. Qui si possono praticare vari sport acquatici (sup, windsurf, canoa): è il posto perfetto per imparare il windsurf perché al pomeriggio soffia l’Ora, proprio come sul Garda, ma il contesto è molto più riservato e meno caotico. Ci sono due diversi stabilimenti balneari: Windvalley e Lido Paradise, entrambi con ampi prati ombreggiati, parco giochi, spiaggia, bar e vari altri servizi. I parcheggi sono gratuiti e troverete anche la stazione di ricarica per le vostre e-bike. Se non siete amanti di questi sport potete comunque godervi la spiaggia, fare un bel picnic o passeggiare lungo il lago. Tutte le info inSport e relax al lago di Cavedine.
Marocche di Dro
Ecco un posto che se siete al Lago di Cavedine non potete non visitare. Le Marocche di Dro sono una formazione geologica veramente singolare, costituita da grossi massi che sono franati dal monte Brento quando i ghiacciai iniziarono a ritirarsi. Il paesaggio è spettacolare, quasi lunare. Si cammina tra i grossi macigni, le “marocche”, sbriciolati, in un ambiente che ricorda un arido deserto. Evitate le ore più calde ma, almeno una volta, andateci: sarà come perdersi nel tempo e nello spazio. Vi raccontiamo tutto qui: Marocche di Dro: come sulla luna.
Castello di Drena
Tecnicamente non si trova in Val di Cavedine, ma essendo a due passi vale certamente una visita. Si parcheggia alla base della roccia e si sale un piccolo sentiero lastricato ed ombreggiato fino ad arrivare al portone d’ingresso (mi raccomando: scarpe comode!). All’interno si possono vedere i resti di alcune strutture, visitare il museo e salire sulla torre. Il muro perimetrale, a seguito di un importante crollo avvenuto qualche anno fa, presenta uno squarcio nel mezzo che permette di volgere lo sguardo sulla valle del Sarca. Ottimo per un assaggio di Medioevo se i vostri bimbi sono appassionati di dame , draghi e cavalieri. Il nostro racconto Sulla torre del Castello di Drena
Torre del Castello di Drena
Open Air Gallery Drena
Sempre nel territorio di Drena, vi segnaliamo questo curioso percorso di arte e riflessione, immerso nei boschi e tra le marocche, in località Braila. La zona è molto bella anche in autunno, a pochi passi dai famosi castagneti dove si raccolgono i marroni di Drena. Si varca la “Porta del Tempo” e si viene subito catapultati in una nuova dimensione, dove, tra strani geroglifici ed incisioni, si celebra l’importanza dell’ambiente e il potere che la natura ha sul nostro benessere interiore. Due i percorsi, del Sole e della Luna, lungo i quali divertirsi a scovare le varie installazioni artistiche. Aguzzate la vista! Maggiori informazioni: Open Air Gallery a Drena.
Porta del tempo
Falesia la Cosina a Cavedine
Per gli appassionati di arrampicata c’è la falesia La Cosina, nei pressi di Cavedine. Rimane un po’ nascosta e c’è da camminare una mezz’oretta per raggiungerla, ma è un bel posto soprattutto per chi vuol muovere i primi passi nel mondo del climbing. Ci siamo stati per voi: leggete Cavedine: arrampicare a La Cosina.
Sentiero Archeologico a Cavedine – NUOVO!
Si tratta di una passeggiata ad anello adatta anche ai più piccoli, ma non ai passeggini, che parte dal centro del paese di Cavedine. Il tempo di percorrenza è indicativo. In un paio d’ore circa il giro è fatto, ma mettete in conto un po’ di tempo in più per le varie soste. Il Sentiero è stato recentemente arricchito da 8 tappe con interessanti tabelle e curiose postazioni gioco. A farvi da guida lungo il sentiero “Talpina, la talpa alpina”, che vi farà esplorare angoli di natura e scoprire l’archeologia in modo semplice e divertente. A noi è piaciuto molto, leggete Sentiero Archeologico a Cavedine.
Sentiero Archeologico
Roggia di Calavino
Un posto che è davvero una scoperta… Si parte dalla località Due Laghi e, tra cascatelle, vortici e ponticelli, in circa un’oretta di passeggiata si arriva al paese di Calavino. Il rumore dell’acqua vi accompagnerà lungo tutto il tragitto, sfortunatamente non adatto ai passeggini (ma con lo zainetto sarà uno spasso!). Non ci siete mai stati? A noi è piaciuto un sacco, leggete Roggia di Calavino, che sorpresa.
Parco Giochi di Calavino
Arrivati a Calavino, perché non approfittarne per una sosta in questo bel parco giochi? Il parco si trova a ridosso della chiesa del paese. Altalene, scivoli, dondoli, ma anche teleferica, tappeto elastico, reti e attraversamenti su corda aspettano i bambini di tutte le età. Ci sono anche degli attrezzi per la ginnastica ed una comoda tettoia sotto la quale fermarsi per un picnic, volendo. Più informazioni le trovate Calavino, che bel parco giochi!
Strada dei Megafoni a Calavino
Ecco un percorso che potrebbe invece incuriosire anche i bambini più grandi. Si tratta di un itinerario lungo circa due chilometri, che si snoda tra le viuzze del borgo di Calavino. La particolarità? Ad ogni tappa si scannerizza il codice QR, si inserisce il cellulare in una apposita fessura del megafono in legno e si ascoltano la musica e le spiegazioni diffondersi nell’ambiente. Una bella idea per celebrare il Corpo Bandistico di Calavino, la musica e la cultura locale. Leggete Calavino: la Strada dei Megafoni.
Malga Cavedine (Malga Roncher)
Non poteva mancare una malga, a noi piacciono sempre tanto, ormai lo sapete. La Malga di Cavedine si trova a 1771 m, sul Monte Bondone. Lasciata l’auto a Capanna Viote ci si incammina verso l’osservatorio Terrazza delle stelle, si oltrepassa il bosco fino ad arrivare in val d’Eva e poi al castelletto Madruzziano. La passeggiata ha un dislivello di circa 220 metri: si arriva a destinazione in poco più di 1 ora in costante leggera salita. Si può salire anche da Stravino. Il sentiero non è adatto a passeggini.
ATTENZIONE: la malga è temporaneamente CHIUSA (2024)
Il lago di Lagolo è il più piccolo lago balneabile del Trentino. Si trova a 950 metri di altitudine ed offre diverse possibilità durante tutto l’anno: una nuotata o un picnic in estate, il foliage in autunno, una passeggiata in primavera e un giro coi pattini da ghiaccio in inverno. Sulla spiaggia troverete un bar “itinerante”, un campo da pallavolo e un bel prato. C’è anche un pontile per i tuffi. Si può anche fare una passeggiata tutt’intorno: servono 20 minuti per completare il giro. A metà camminata circa, trovate il nuovo bar e poco più avanti un grazioso parco giochi. L’intero percorso è percorribile anche con il passeggino. Maggiori informazioni: Lagolo: 365 giorni al lago.
Maneggio Cavalcailvento
In questo maneggio dove la priorità è il rapporto con gli animali, troverete cavalli e pony con cui stringere subito amicizia. Qui si organizzano corsi di equitazione per tutte le età e livelli, sia in gruppo che individuali, oppure si possono fare trekking a cavallo di diversa durata al lago di Cavedine, sotto i castagneti di Braila, alle Marocche di Dro e altro ancora. In estate vengono organizzate le settimane a cavallo: una bellissima esperienza per i bambini più grandicelli appassionati di questi splendidi animali. Trovate maggiori informazioni Maneggio Cavalcailvento a Cavedine
La Plose, la montagna di Bressanone, è un posto davvero incantevole da esplorare. Già, perché non solo qui troverete la giusta ricarica per la vostra anima, nutrendovi di panorami pazzeschi, ma si divertiranno un mondo anche i vostri figli, piccoli o grandi che siano! Non mancano infatti attrazioni capaci di coinvolgere anche i meno entusiasti della montagna!
Come arrivare sulla Plose
Due le possibilità per salire sulla Plose: o in cabinovia, che si trova a soli 7 chilometri dalla città, nella bella località di Sant’Andrea, oppure con la seggiovia Plancios, che si trova sul lato sud della montagna, comoda per chi arriva dalla Val Badia o dalla Val di Funes (parcheggio gratuito). Già durante la risalita si possono ammirare incredibili panorami sulle Dolomiti. Giunti in vetta alla Plose, a 2050 metri di altitudine, si scorgono le Tre Cime di Lavaredo, il Sass de Putia e le Odle.
All’arrivo della cabinovia, aperta indicativamente da fine maggio a metà ottobre (orari e prezzi sempre aggiornati QUI), sarà impossibile resistere al fascino del parco giochi, con una grande struttura su cui arrampicarsi. I grandi invece potranno fermarsi a fare colazione al vicino rifugio La Finestra, dove abbiamo avvistato delle torte incredibili! Da segnalare per i più temerari il giro della morte in bicicletta sulla “O” della scritta Plose (fuori uso quando ci siamo stati noi). La P offre una piccola parete di arrampicata, la L una sdraio e così via per ogni lettera (foto di copertina).
Rifugio la Finestra
Parco giochi sulla Plosa
Woody Walk
Da intraprendere subito il WoodyWalk: percorso di 5 chilometri, con un dislivello di 100 metri. Accessibile anche con il passeggino da trekking, porta fino al rifugio RossAlm. Ad indicare l’inizio un grande gufo intagliato nel legno.
Woody Walk – Plose
Lungo la via tante postazioni da sperimentare, tra cui un lungo “serpente” di legno che affianca il sentiero e da ai bambini la possibilità di sperimentare le loro abilità, saltando, girando, scavalcando, dondolandosi e via dicendo.
Lungo il sentiero si incontrano diverse fontane, e punti panoramici molto belli, come questo dove scattare una particolare foto ricordo:
Punto panoramico lungo il Woody Walk
Più avanti ancora un divertentissimo gioco da fare con la pallina in legno che si prende al distributore lì accanto.
Entusiasmante per i bambini il percorso da fare senza mai mettere i piedi a terra, l’albero con campane e campanelli da suonare, e diversi punti gioco.
Tra mulini da far girare, percorso Kneipp e mucche da “cavalcare” arriverete presto alla meta, caratterizzata da un laghetto con la zattera. Alla Rossalm vi aspettano i piatti della tradizione: qualche tempo fa abbiamo assaggiato un’ottima cotoletta con patatine e dei super dolci!
A disposizione dei clienti tanti giochi, lettini per il relax, un panorama da favola sulle Odle e il Seceda.
Si può tornare per lo stesso sentiero dell’andata, oppure salire in un’ora (e 300 metri di dislivello) fino al Rifugio Plose, a 2447 metri. Qualche gioco per i bambini, come lo scivolo, e anche qui piatti della tradizione, tra canederli e ravioli ripieni di spinaci e formaggio. Infine si torna alla telecabina in un’oretta con un percorso ad anello, seguendo il sentiero numero 7.
Sentiero Lorggen
Un percorso circolare di circa 8 chilometri che permette di camminare quasi sempre in discesa grazie alla telecabina che a metà strada riporta in quota. Inizialmente l’escursione segue il sentiero Woody Walk (descritto sopra). In un secondo momento – prendete come riferimento la torretta panoramica, svoltate a destra verso il bosco, fino alla cabinovia Pfannspitz. Qui, tra giochi e stazioni interattive, conoscerete gli antichi custodi del bosco ed i suoi abitanti. Una volta arrivati in cima proseguite lungo il sentiero numero 7, che vi ricondurrà al punto di partenza. Da non perdere la torretta panoramica e la grande cornice che inquadra le spettacolari montagne.
Plose: mountain carts
Per concludere la giornata in modo perfetto è possibile scendere fino a valle con i Mountaincarts (go cart a tre ruote, senza motore ma con i freni), da noleggiare presso la stazione a monte della cabinovia Plose. Una discesa di 9 chilometri lungo un sentiero di montagna in mezzo ai boschi.
Plosebob
Finalmente abbiamo provato anche la grande novità, il Plosebob! 147 metri di dislivello da percorrere a bordo di questa montagna russa in quota. Niente di nuovo? Eh no, invece la novità c’è: si può decidere se affrontare la corsa in modalità “Hero”, con velocità potenziata dalla catapulta di lancio, o optare per la modalità “chicken” e prendersela con comodo. La stazione del Plosebob si trova proprio accanto al Rifugio La Finestra: si parte sottoterra, da un’avveniristica stazione con luci e suoni. Una volta a bordo si attraversa un tunnel di luci fino ad essere catapultati nel mezzo della natura!
Plosebob
Possono salire i bambini a partire dai 3 anni, assieme ad un adulto. I maggiori di 10 anni più alti di 130 cm possono invece scendere da soli! Plosebob funziona tutto l’anno. Durante la stagione estiva è in funzione tutti i giorni. La partenza e l’arrivo si trovano alla stazione a monte della cabinovia Plose.
Plosebob
Plose: info utili
La cabinovia è aperta per la stagione estiva da metà maggio a ottobre inoltrato, mentre la seggiovia Placios (o Palmschoss) da metà giugno a inizio ottobre. Per info sempre aggiornate: tel. 0472.200433; sito web: www.plose.org
LUOGO: Bressanone (Plose)
PARTENZA: Sant’Andrea (in cabinovia); Plancios (in seggiovia)
ARRIVO: Plose
ALTITUDINE: 2050 metri
DURATA: diversi percorsi (vedi descrizione)
IMPIANTI: Cabinovia Sant’Andrea o seggiovia Plancios
PASSEGGINO: sì lungo il Woody Walk e il Sentiero Lorggen
PUNTI DI RISTORO: Rifugio La Finestra (tel.0472.521341), Rossalm (tel. 377.3772275)
Plose: cosa fare nei dintorni
Dalla Plose, in circa un’ora e quaranta, si raggiunge a piedi anche la graziosa Schatzerhütte, della quale vi abbiamo parlato in Schatzerhütte: un sogno vista Odle. Altre possibilità in zona:
Il Sass de La Crusc (o Sasso di Santa Croce) è una destinazione immancabile per chi visita la Val Badia. Visto che a noi (incredibilmente) ancora mancava, abbiamo deciso di esplorare questa meravigliosa area escursionistica in quota.
Come arrivare a La Crusc
Per prendere gli impianti di risalita che vi portano direttamente al SummerPark e alla partenza dei vari percorsi di cui vi parleremo in questo articolo dovete raggiungere il paese di Badia. Sulla statale troverete le indicazioni per gli impianti, dotati di ampi parcheggi. Se avete bimbi piccoli e volete limitarvi alle attrazioni per bambini basterà fare il biglietto solo per il tratto 1. Se però non avete in programma di tornare da queste parti e non volete perdervi uno spettacolo della natura unico al mondo, vale la pena acquistare anche il biglietto per il secondo tratto, che vi porterà al Santuario di Santa Croce , al cospetto delle pareti del Sass de La Crusc.
Summerpark La Crusc
Appena scesi dalla prima seggiovia troverete ad accogliervi una grande area gioco dedicata ai più piccoli: è il Summerpark La Crusc. Qui i bambini si divertiranno tra laghetto, ruscello, mulini, giochi d’acqua, piste per palline, giochi di abilità e anche un divertentissimo gatto delle nevi in legno. Tutto si ispira alle mitiche leggende del Regno di Fanes.
SummerPark La Crusc
Attorno a questa zona centrale ben delimitata troverete infatti anche la grotta del drago, dove i bambini più grandi saranno chiamati a risolvere il Draguns Quiz tramite QRcodes, ma anche altre attrazioni ispirate alla leggenda di Dolasilla, Aurona e Moltina, alla battaglia delle marmotte…
Grotta del DragoBattaglia delle marmottea caccia di pepite
Infine, setacci per cercare gemme e pepite nascoste e un sempre apprezzato mini zoo con coniglietti, caprette, alpaca…
Per i genitori varie sono le panche (anche una sdraio gigante a orsacchiotto e due sedie altissime!) dove riposare mentre si sorvegliano i bambini. Il tutto sotto l’imponente parete del Sasso di Santa Croce.
Utia Lé: ristorante e parco giochi
A fianco del SummerPark si trova la Utia Lè (Utia in ladino è la baita), un grande ristorante ben attrezzato anche per le famiglie. Oltre ai tavoli interni ed esterni (ombreggiati), sono presenti numerose sdraio ma soprattutto un ulteriore splendido parco giochi con castello gonfiabile, sabbiera e altri giochi ancora. I giochi nemmeno finiscono qui, perché tutto attorno, lungo il percorso dello zoo, ce ne sono altri! Troverete infatti dondoli, scivoli, teleferica….. Insomma ce n’è davvero per tutti e per trascorrere un paio d’ore in tutto relax e tranquillità mentre i bambini continuano a giocare! E non è finita qui: dalla Utia Lé parte il Sentiero degli Animali Selvatici con ben due percorsi di gioco!
SabbieraUtia LéCastello gonfiabile
Il Sentiero degli Animali Selvatici
Si tratta di un sentiero molto semplice lungo il quale si trovano delle stazioni contrassegnate ognuna da una scultura in legno di un animale selvatico. Munitevi presso la biglietteria o il rifugio della Cartina Giochi: qui dovrete apporre il timbro che vi aspetta ad ogni stazione. Facile no?
Per chi vuole aguzzare ancora meglio la vista, sul retro della cartina si trovano anche gli indizi per la caccia al tesoro: le stazioni della caccia al tesoro si trovano anch’esse lungo il Sentiero degli Animali Selvatici, ma sono un pochino più nascoste: ad ogni tappa si dovrà perforare una casellina con una formina diversa. Punto d’arrivo è sempre il piccolo Lech dla Lé. Avete completato le missioni? Tornate a Utia Lé a ritirare il vostro premio!
Sentiero degli Animali Selvatici
Saliamo a La Crusc
Chi lo desidera (e noi ve lo consigliamo – se avete bambini che camminano o zainetto- perché il paesaggio quassù è da rimanere a bocca aperta) con la cabinovia può arrivare a quota 2045. In questo angolo a un passo dal paradiso si possono fare rilassanti camminate, escursioni più impegnative, rilassarsi sull’erba, o anche farsi una bella mangiata in rifugio. Ad accogliervi il bianco Santuario, alle cui spalle troneggia il Sas de La Crusc. Proprio sul retro si trova l’omonimo rifugio (solitamente molto affollato).
Chiesetta di Santa Croce
La Grotta della Neve
Noi abbiamo optato per il sentiero 15B, indicato come adatto alle famiglie (no passeggini): in meno di un’ora, tra rododendri e panorami mozzafiato ( c’è qualche tratto in salita ma nulla di eccessivo) si arriva nel mezzo di uno scenario lunare: un’enorme distesa di ghiaia e pietrisco al limitare della quale si ergono le imponenti pareti di Cima Dieci (3026 metri).
È proprio dalle viscere di questa montagna che sgorga un ruscello le cui acque, per poter scorrere a valle, scavano un percorso all’interno del nevaio: si forma così una grotta. Quando ci siamo stati noi l’accesso era consentito a proprio rischio (leggete sempre bene i cartelli!), ma la neve con il caldo stava già sciogliendosi rapidamente (il soffitto gocciolava): non entrate se vietato perché potrebbe essere pericoloso. Ricordate sempre ai bambini di rispettare ciò che hanno davanti: la grotta di neve è un fenomeno naturale molto delicato e raro: la neve non va scavata o tolta per giocarci!
La Grotta della NeveCima Dieci
Nei dintorni: i prati dell’Armentara
Se poi anziché rientrare con gli impianti volete proseguire a piedi, il sentiero 18 vi condurrà attraverso i meravigliosi prati dell’Armentara fino al Ranch de André (ve ne abbiamo parlato in Armentara: tra prati e cielo). Proseguendo quindi sui sentieri 16 e 7A si torna alla stazione a valle degli impianti. Questo percorso richiede circa 3 ore dalla grotta della neve, con 700 metri di dislivello (prevalentemente in discesa) e una lunghezza di circa 8 chilometri.
La Crusc: info utili
Gli impianti di risalita sono aperti per la stagione estiva da inizio luglio a fine settembre. Per info: tel. 0471.839645 – www.lacrusc.org
LUOGO: Val Badia
PARTENZA: Badia
ARRIVO: La Crusc
ALTITUDINE: Summerpark 1840 metri; Santuario Santa Croce 2045 metri
DURATA: grotta della neve 45 min (andata); Sentiero Animali Selvatici 25 min (andata)
DISLIVELLO: 150 metri (La Crusc-grotta della neve); 50 metri (Utia Lé – Lech dla Lé)
L’idea di provare il rafting vi ha sempre stuzzicato ma avete paura che sia un’esperienza troppo estrema, specie se si vogliono coinvolgere anche i bambini? Noi ormai ne abbiamo provati parecchi e possiamo rassicurarvi: se fatto con professionisti e prestando attenzione al briefing iniziale è un’esperienza assolutamente alla portata di tutti (diciamo al di sopra dei 6-7 anni). Ciò che serve, naturalmente, è un po’ di coraggio e di intraprendenza, soprattutto alla prima esperienza.
Una volta presa la decisione potete affidarvi ad occhi chiusi al team di Ursus Adventures, che ha la propria sede principale ad Ossana, in Val di Sole.
Ursus Family rafting a Ossana
La sede principale di Ursus, costruita secondo canoni di ecostenibilità e a basso impatto ambientale, si trova proprio ai piedi del castello di San Michele di Ossana. Dotata di ampio parcheggio, qui troverete anche un bicigrill dove volendo potrete fermarvi prima o dopo la vostra esperienza (oltre al rafting si possono provare altri sport, dal tiro con l’arco, al parapendio, al canyoning, dalle escape adventures alla MTB e altro ancora). Vicino all’ufficio ci sono poi gli spogliatoi, con le cassette di sicurezza dove poter deporre portafogli e cellulari.
Prepararsi all’Ursus family rafting
La prima cosa che farete quando la vostra guida vi chiamerà all’appello sarà innanzitutto ascoltarla attentamente, poi ritirare muta, giacca impermeabile e caschetto e recarvi negli spogliatoi per vestirvi. Ricordate che non si può fare rafting scalzi e che le scarpe si bagneranno completamente, quindi scegliete qualcosa di adatto (vanno bene scarpe da ginnastica o anche le scarpette da scoglio).
Briefing iniziale
Una volta pronti vi faranno spostare nel prato retrostante, vicino al laghetto, dove vi verranno illustrate tutte le norme di sicurezza (un po’ come quando si sale a bordo di un aereo). Non fatevi suggestionare troppo dagli scenari che vi verranno prospettati: fortunatamente è tanto difficile che un gommone “da turismo” si ribalti quanto che un aereo precipiti!
Si parte per l’Ursus Family Rafting
A questo punto foto ricordo e poi subito si scende nel Noce, pagaia alla mano! La pagaia è uno strumento molto importante in questo sport ma anche pericoloso se non lo si usa e lo si impugna adeguatamente.
Una delle prime cose che capirete una volta in acqua è che le persone a bordo del gommone sono una squadra che deve lavorare congiuntamente seguendo le indicazioni della guida, che funge un po’ da direttore d’orchestra della situazione.
Le guide di Ursus sono tutti dei professionisti con grandissima esperienza. La maggior parte di loro provengono dal Sud America, terra morfologicamente simile al Trentino, dove non mancano vette da scalare, ghiacciai e fiumi impetuosi. Thomas, la simpatica guida che era sul raft con noi, ci ha raccontato, ad esempio della sua passione per la canoa e di come tra le sue imprese ci sia l’essersi buttato più volte da una cascata alta più di 30 metri! Figuratevi che passeggiata dev’essere per uno come lui accompagnare delle famiglie in “gita” sul Noce!
Ad ogni modo noi abbiamo sempre seguito le sue indicazioni, per andare sul sicuro! pagaiando a destra e a sinistra, avanti e indietro, abbiamo superato rapide, cascatelle, secche e ponti, all’inizio un po’ infreddoliti (la giornata era grigia) ma poi il divertimento e l’adrenalina hanno preso il sopravvento e siamo anche riusciti a trovare il giusto affiatamento per governare il gommone.
Ursus Family Rafting: caratteristiche
La discesa family è lunga una decina di chilometri e si completa in circa un’ora di navigazione: per i minori di 14 anni è previsto un trasbordo obbligatorio lungo il tratto tecnicamente più impegnativo: gli adulti invece rimangono sul gommone ad affrontare anche le rapide di tipo 4! Comunque sia, giunti al termine vi ritroverete dispiaciuti che l’esperienza si sia conclusa così in fretta.
Si caricano quindi i gommoni sul rimorchio e si torna al quartier generale con il pullmino.
Una volta giunti a destinazione sarà tempo di sciacquare le mute, cambiarsi e potrete anche ritirare (a pagamento) foto e video dell’esperienza: un bellissimo ricordo!
Noi e i nostri compagni di avventura ci siamo divertiti moltissimo, nonostante le perplessità iniziali sul meteo (ovviamente il sole è spuntato appena abbiamo rimesso i piedi a terra!!).
Info e contatti
L’Ursus Family Rafting viene proposto anche tra le attività promosse da APT Val di Sole come WOW Experience. Puoi prenotare direttamente online QUI. Ricorda di farti timbrare la mappa: con due experience hai diritto al gadget.
Malga Zanga si trova a 1100 metri di altitudine, in una conca circondata da boschi di faggio, larice ed abete. Quassù la vista spazia verso il lago di Garda e le montagne circostanti. La cosa che più ci ha colpiti è però senza dubbio il meraviglioso silenzio che avvolge questo magico luogo. E che dire della possibilità di fare un bel trekking con asini a Malga Zanga? Non è forse un buon motivo per arrivare fin quassù?
Come arrivare a Malga Zanga
La malga è raggiungibile in auto:
da Arco in una ventina di minuti. Dalla frazione di Bolognano si prosegue attraversando la Loc. Gazzi, direzione Monte Velo. La strada è stretta in alcuni punti ma il fondo stradale e la segnaletica sono perfetti;
dalla Val di Gresta in circa 40 minuti da Rovereto (giunti all’abitato di Ronzo-Chienis si prende il bivio sulla sinistra per il Passo Santa Barbara, scendendo poi per un paio di tornanti nel bosco).
In entrambi i casi l’ultimo pezzettino di strada per la malga si imbocca vicino all’Agritur Torboli: qui diventa più strettina e gli ultimi metri si fanno su sterrato attraverso un bosco (si passa anche su un ponte che attraversa un ruscello molto suggestivo).
Trekking con gli asinelli a Malga Zanga
Trekking con asini a Malga Zanga – spazzoliamo l’asino
Il motivo della nostra visita era quello di provare il trekking con gli asinelli per il quale Malga Zanga è tanto famosa: gli asinelli di Roberto e Lojra sono infatti anche le superstar dei mercatini di Natale di Arco già da molti anni. Ritirati gli asinelli dal recinto, i bambini li hanno spazzolati e preparati per la sellatura. Abbiamo scoperto che gli asini sono molto legati ai loro amici e camminano preferibilmente in gruppo. Per questo motivo, oltre all’asino da montare ci è stato affidato anche un secondo asinello “da compagnia”.
Escluse le attività preparatorie, che vengono fatte in gruppo, l’escursione può essere poi svolta in completa autonomia: basterà seguire le indicazioni presenti sulla mappa che vi verrà consegnata.
Trekking con asini a Malga Zanga
Il percorso inizia tra abeti e alberi di nocciolo (dei cui rami gli asinelli sono estremamente golosi!), sul sentiero che congiunge la malga alla strada che passa sul retro: si riscende fino a Santa Barbara, dove, prima di imboccare il sentiero per il Monte Creino, si può sostare alla fontana per abbeverare gli animali. Da qui si attraversa la strada e si seguono le indicazioni per il Monte Creino e le trincee. Noi ci eravamo già stati: leggi: Sul Monte Creino in Val di Gresta. La salita non è particolarmente dura e si procede con tranquillità. Il ritmo della passeggiata lo danno infatti gli asinelli, i quali si fermerebbero a mangiare molto più spesso di quanto vorremmo noi!
Da Malga Zanga agli orti della Val di Gresta
Le opere di CreinArte
Del resto basta guardarsi attorno (e che profumo!) per farsi venire l’acquolina in bocca. Broccoli, carote, patate… siamo circondati dai famosi orti della Val di Gresta. Giunti ad un bivio nel bosco si tiene la sinistra e si continua in salita, ammirando le opere di CreinArte. Si tratta di installazioni in materiali naturali realizzate dai bambini delle scuole locali: i più piccoli apprezzeranno particolarmente!
Le trincee del Creino
La prima tappa del nostro giro sono state le trincee della Grande Guerra. Dopo aver legato gli asinelli ad un albero siamo scesi a piedi per qualche decina di metri: le trincee (ben segnalate) includono sia i classici camminamenti che una grande struttura seminterrata, dalla quale è possibile ammirare la valle sottostante che si apre verso il Monte Altissimo ed il lago di Garda.
Mentre gli asini si riposavano all’ombra abbiamo scattato qualche foto nei pressi della croce che si trova poco più avanti, nel punto più panoramico del tragitto. Da qui, attraversando un piccolo versante erboso, ci siamo reimmessi sulla stradina asfaltata che passa in mezzo ai campi. E mentre Nerone e Angelina facevano zig zag per fare incetta di erba fresca, noi abbiamo approfittato per osservare i contadini impegnati nella raccolta delle patate.
Orti di patate biologiche in Val di Gresta
La strada si ricongiunge con quella dell’andata nel punto dove in precedenza avevamo svoltato a sinistra seguendo per CreinArte. Da qui si fa quindi ritorno a malga Zanga percorrendo lo stesso tragitto. Riaffidati gli asinelli al loro padrone, li abbiamo ricompensati con del pane secco e qualche carezza. La fame si faceva sentire anche per noi, quindi… perché non approfittarne per assaggiare qualche piatto seduti ai tavoli all’aperto?
Mangiare a Malga Zanga
Nel menu di Malga Zanga troverete piatti sia della cucina trentina che umbra, preparati con ingredienti freschi (le verdure sono quelle locali, naturalmente!). Noi abbiamo assaggiato le tagliatelle, gli strangolapreti e i salumi, ma ci tenevamo a provare anche un piatto che rappresentasse lo spirito di questo luogo: sono arrivati così dei deliziosi canederlini di rapa rossa su fonduta di taleggio. Per concludere, qualche dolce: le torte quassù sono qualcosa di irresistibile… guardate qua che meraviglia!
Dolci fatti in casa – Malga Zanga
Chiacchiere e relax
In queste ore Roberto ci ha raccontato tante cose sui suoi asinelli (che qui a Malga Zanga sono 15 ma hanno altri “fratelli” in Umbria, per arrivare in tutto a una settantina), su come siano nati i suoi progetti di trekking con gli asini e sul loro trasferimento ad Arco a seguito del terremoto de L’Aquila del 2016.
E mentre i bambini hanno la possibilità di giocare in sicurezza sui prati, prendersi cura degli asinelli (ma anche dei 3 lama!) e fare conoscenza con i gatti e i cani di casa, a fine giornata gli adulti possono rilassarsi sui pouf colorati e godersi anche il tramonto.
Malga Zanga è solitamente aperta fino ad inizio novembre, sia per le attività di trekking che per il ristorante. Per le opzioni di pernottamento e informazioni vedi QUI
Ti sono piaciuti i nostri suggerimenti per questa giornata di trekking con asini a Malga Zanga? In zona puoi fare altre cose interessanti: scoprile qui
La cultura ladina si è sviluppata nel corso dei secoli in alcune valli tra le più remote del Trentino Alto Adige. Queste zone sono rimaste a lungo isolate per ragioni geografiche. Queste imponenti montagne in passato non erano agevolmente valicabili. Il ladino quindi non è soltanto una lingua, ma una vera e propria cultura, tutt’oggi ben radicata nella popolazione locale. Siamo stati a San Martino in Badia, a visitare il MUS LA Museum Ladin, un luogo che apre gli occhi su un vero e proprio mondo a parte.
La sede del MUS LA: Ciastel De Tor
Un paio di tornanti sopra San Martino in Badia sorge il “Ciastel de Tor”, oggi sede del MUS LA, il museo della cultura ladina. Quello che il visitatore compie al suo interno è un vero e proprio viaggio nella cultura e nella storia delle popolazioni della Val Badia. Il castello sorge proprio in uno dei punti dove videro la luce i primi villaggi preistorici.
Come arrivare al MUS LA
Per arrivare al museo si percorre la statale della Val Badia. Una volta giunti all’altezza di San Martino non sarà difficile individuare il castello, in posizione dominante sui prati che sovrastano l’abitato. Il parcheggio interrato si trova a pochi passi anche dallo SMACH: val dl’Ert, una galleria di arte contemporanea a cielo aperto della quale vi abbiamo già parlato.
Dentro il MUS LA
Parcheggiata l’auto si raggiunge a piedi il cortile dove, all’interno di un moderno blocco, è situato l’ingresso del museo. Gli spazi della biglietteria sono luminosi e piacevoli. Vi trovano posto anche un angolo bambini, una caffetteria con tavolini anche esterni (e vista sul Sasso della Croce) e un piccolo shop. Al piano inferiore un’ulteriore sala dedicata alle mostre temporanee. Nel biglietto di ingresso sono comprese le audioguide, che si attivano automaticamente lungo il percorso. Comode ma un po’ faticoso seguire contemporaneamente audioguida, leggere la pannellistica e tentare di captare il senso dei discorsi in ladino audiodiffusi! Ad ogni modo sono certamente un servizio in più, quindi benvenga!
Spazio bimbi al MUS LA
Le sale espositive
Come dicevamo, il museo è ospitato all’interno del castello medievale. Da un lato si racconta l’evoluzione degli insediamenti rurali, dalla preistoria fino ad arrivare al sistema socio-politico delle viles, una sorta di piccolo villaggio famigliare dove la vita ruotava tutta attorno alle attività contadine. Dall’altro si guarda più propriamente alla cultura ladina e ci racconta di stube rivestite in legno, dei piatti tipici della cucina contadina, delle usanze legate alle feste più importanti, dei lavori nei campi e nelle , dell’antica arte della filigrana, delle credenze popolari e delle leggende ladine (quelle del celebre regno di Fanes). Non mancano accenni alla religiosità, all’istruzione ed ai cambiamenti sociali ed economici portati dallo sviluppo del turismo .
Il telaio nella stube
Arti e mestieri
Le parti che ci sono piaciute di più sono state quella relativa alle arti della filigrana e della lavorazione del legno, in particolare per la produzione dei giocattoli. I giocattoli spesso venivano realizzati presso il domicilio di chi li acquistava. Le bambole in legno erano quindi oggetti completamente personalizzati. Incredibile il profumo che il legno di cirmolo emana all’interno di queste stanze!
Sala dedicata all’arte della lavorazione dei giocattoli in legno
Dimenticavamo, non perdetevi la stanza dove è stata ricreata un’aula scolastica di inizio/metà ventunesimo secolo. I bambini osserveranno incuriositi, mentre i genitori (almeno quelli non più giovanissimi!) troveranno “pezzi dimenticati della loro infanzia”… La scuola ladina non era poi così diversa dalle altre! Infine dalla torre si potrà ammirare il fantastico panorama circostante.
Il giardino del MUS LA
Terminata la visita del castello fermatevi al fresco sulle panchine del giardino. Anche da qui si gode di una vista incredibile, e comunque il posto è molto rilassante. C’è anche un piccolo giardino didattico con piante aromatiche e fiori profumati.
Quanto dura la visita al MUS LA
Da fuori si può avere l’impressione che sia un museo piccolino, ma la visita accurata può durare oltre due ore. Coi bambini è assolutamente meglio snellire e concentrarsi sulle cose che catturano la loro attenzione.
Info, apertura e contatti
L’ingresso costa 8 euro (adulti), inoltre con i biglietti family pagano solo gli adulti (figli minori di 16 anni gratuiti). È possibile fare anche il biglietto combinato per visitare il Museo dell’Orso Ladino a San Cassiano: se avete tempo e bambini appassionati di dinosauri ed archeologia non potete perdervelo! Qui sono conservati i resti dell’enorme plantigrado preistorico ursus ladinicus, che un tempo popolava le montagne della Val Badia.
Aperto dalle 10.00 alle 18.00 (riposo il lunedì) dal 1 maggio a fine stagione estiva.
Appuntamenti per bambini
Ma che bel castello! | Laboratori di pittura per bambini dai 4 agli 8 anni | martedì 6,13,20 e 27 agosto 2024 dalle 10.00 alle 11.30 | costo: 5 euro | prenotaziuns@museumladin.it
MUS LA Museum Ladin Ciastel de Tor Strada Tor 65 – 39030 San Martino in Badia tel. 0474.524062 /0474.524020 info@museumladin.it www.museumladin.it
Spostandovi verso San Vigilio di Marebbe e salendo in quota il Piz de Plaies, perfetto per i bambini con animali, sentieri attrezzati con giochi e divertenti trampolini per saltare
In Val di Longiarù potrete intraprendere la bellissima escursione perUtia Ciampcios
Potete anche fare un giro a San Martino lungo il Tru de Vistles, un sentiero che purtroppo abbiamo trovato un po’ abbandonato, ma carino perché si trovano alcuni giochi, pannelli sulla flora e la fauna, il bel laghetto della pesca e si passa per il parco giochi di San Martino, che è veramente bello!
Tru VistlesParco Giochi San Martino in BadiaLago Vistles
Tra Bondo e Breguzzo, in Valle del Chiese, c’è un sentiero davvero carino da percorrere con i bambini. Anche il nome “Sentiero dei Popi E’nanc e Endré” è simpatico: in italiano lo si può tradurre con ” Il Sentiero dei bambini che va avanti e indietro”. Dei bambini perché il progetto originariamente nacque da un progetto con la collaborazione della scuola locale; avanti e indietro perché appunto lo si percorre in un senso e poi si torna indietro, il tutto seguendo il corso della Fiana e dell’Arno, i due torrenti che scorrono da queste parti, ricchi di acqua fresca e pulita.
Sentiero dei Popi: il fascino dell’acqua
Il sentiero si snoda per circa un paio di chilometri in ciascuna direzione, tra affacci sulla forra, un ponte sospeso, varie zone pic nic e una passerella posta tra la roccia e il greto del fiume.
Nulla di difficile o improponibile, ma anzi un bel percorso capace di coinvolgere grandi e piccoli per la sua varietà ed il suo appeal “avventuroso”. Il target di riferimento sono sicuramente le famiglie: mentre i grandi potranno rigenerarsi godendosi il fresco, il paesaggio, i colori e il suono dello scrosciare dell’acqua, i bambiniscopriranno un ambiente dove l’acqua è la vera protagonista e si divertiranno a scorgere le sculture in legno poste lungo il tragitto.
Il Sentiero dei Popi: il percorso
Prima di spiegarvi il percorso, cominciamo subito con le belle notizie per i bambini: sono infatti ben due i parchi gioco che si incontrano durante questo giro: uno alla partenza ed uno all’arrivo. Un’idea geniale per motivare i bambini meno propensi a camminare.
Si parte dunque dal parco giochi in località Fiana, poco dopo la chiesa di Bondo per arrivare, lungo il sentiero, a Breguzzo, dove si trova un altro parco giochi, affiancato anche da un percorso sensoriale.
Qui infatti i bambini potranno immergersi, in un piccolo rio, e imparare a prestare attenzione a tutta una serie di sensazioni: liscio-ruvido-morbido-bagnato-freddo. Per percorrere tutto il sentiero impiegherete mezz’ora, calcolate poi il tempo per il rientro. Vi assicuriamo però che potrete starci tranquillamente mezza giornata: l’ambiente invita grandi e piccini a sostare lungo il torrente per un picnic, lanciare i sassolini nell’acqua o immergere i piedi.
Sentiero dei Popi: info utili
LUOGO: Val di Breguzzo
PARTENZA: Parco giochi loc. Fiana, vicino alla chiesa di Bondo
ARRIVO: Breguzzo
ALTITUDINE: max 850 metri
DISTANZA: 4,2 km
DURATA: 1,5 ore
DISLIVELLO: 80 metri
PASSEGGINO: no
PUNTI DI RISTORO: assenti lungo il percorso.
Cosa fare nei dintorni della Val Breguzzo
Ecco tre cose imperdibili per quando avrete terminato il giro lungo il Sentiero dei Popi:
Agosto mese delle stelle cadenti: la tradizione vuole che questo affascinante fenomeno si concentri soprattutto nella nella magica notte di San Lorenzo, il 10 agosto, la “notte delle stelle cadenti”, appunto. Il modo migliore per ammirare un bel cielo stellato è indubbiamente quello di allontanarsi il più possibile dalle fonti luminose e dalle città. Ovviamente il Trentino Alto Adige è pieno di luoghi meravigliosi immersi nella natura selvaggia, vi basterà scegliere il vostro preferito. Magari un bel rifugio o un agritur scelto tra quelli che spesso vi consigliamo… o una spiaggia in riva ad uno dei tanti laghi del territorio.
Sappiamo anche però che tanti bambini hanno una vera e propria passione per i misteri dell’universo, quindi se volete provare qualcosa di diverso e magari anche saperne di più sulle stelle dal punto di vista scientifico ecco una selezione di eventi pronti ad accontentare i più esigenti!
Parti per un meraviglioso viaggio nel Cosmo tra costellazioni e pianeti, galassie e nebulose, con i telescopi dell’osservatorio astronomico. Grazie ad una esperta guida le finestre dell’Universo si aprono per tutti.
Una proiezione speciale sulle stelle cadenti in lingua italiana. Maggiori info QUI.
Quando: 9 agosto 2024 alle 19.00
Dove: Planetario dell’Alto Adige
Costo: intero 5 euro | biglietto famiglia (2 adulti e bambini) 10 euro (1 adulto e bambini) 5 euro
Info: prenotazione obbligatoria QUI | tel. 0471.610020
Pizza sotto le stelle
Uscita per ragazzi da 11 ai 17 anni organizzata dal centro di Aggregazione territoriale L’Arca di Storo per mangiare una pizza in compagnia sotto le stelle. Maggiori dettagli QUI.
Quando: venerdì 9 agosto 2024 alle ore 18.00 alle 22.00
Dove: ritrovo presso la spiaggia di Ponte Caffaro
Info: per info e prenotazioni 324.6065646
Houston… qui è una meraviglia!
Stelle, galassie, nebulose e pianeti osservali in Valpiana con un potente telescopio e le indicazioni di esperte guide astronomiche. Maggiori informazioni QUI.
Quando: 9 agosto 2024 dalle 21.00 alle 23.00
Dove: ritrovo presso il parcheggio di Valpiana – Ossana
Costo: intero dai 14 anni 15 euro | ridotto da 6 a 13 anni 7 euro | tariffa famiglia (2 adulti + 2 bambini) 40 euro
Una serata magica nell’incantevole cornice di Pieve di Ledro per accompagnare la notte delle stelle cadenti. Magia, spettacolo, artisti di strada, luci soffuse e musica live.
Quando: sabato 10 agosto 2024 dalle 20.00 alle 00.00
Dove: Piazzale Müllheim – Pieve di Ledro
Info: Pro Loco Pieve di Ledro tel. 366.3616319
Le notti delle stelle cadenti
Tutti con il naso all’insù per ammirare le stelle cadenti nelle notti astronomiche più speciali dell’anno. I visitatori potranno osservare il fenomeno delle meteore e le tante meraviglie celesti del firmamento estivo con l’ausilio di potenti telescopi. Maggiori informazioni QUI.
Quando: 10, 11 e 12 agosto 2024 dalle ore 20.00 alle 23.30
L’Osservatorio apre le porte al pubblico per un pomeriggio e una serata di osservazioni e altre attività come laboratori, letture e aprofondimenti con gli esperti del museo. Il programma completo QUI.
Con l’aiuto di telescopi, si potranno osservare le nuerose stelle cadenti, la Luna crescente con i suoi crateri, un ammasso globulare e stelle doppie sotto la guida di esperti.
Quando: 14 agosto 2024 dalle ore 20.30
Dove: Passo Oclini
Costo: gratuito
Info: in caso di maltempo l’attività sarà annullata | tel. 0471.886946
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