Author - Alessandra

Garda Trentino: esperienze family

Volete continuare a guardare il Garda Trentino con occhi nuovi, ma pensate di aver esaurito tutte le idee? Niente paura perché anche quest’anno Garda Dolomiti ha preparato per l’estate un pacchetto di esperienze esclusive tra le quali troverete senza dubbio quella che ancora manca alla vostra famiglia.

Sotto il comune denominatore di Garda Trentino Experience sono state infatti riunite una serie di proposte rivolte ai visitatori di ogni età, il cui obiettivo comune è quello di far conoscere il territorio promuovendone le eccellenze (siano esse paesaggistiche, naturali, culinarie, sportive o storico-artistiche), proposte che si vanno ad aggiungere alla già ricchissima offerta del territorio per le famiglie (clicca QUI per maggiori informazioni).

Ce n’è davvero abbastanza da soddisfare tutti: dalle passeggiate guidate alla scoperta di luoghi ancora poco battuti dal turismo, alle escursioni in momenti particolari della giornata per vivere emozioni che solo lo spettacolo della natura può offrire, agli itinerari alla scoperta della tradizione locale, passando per gli sport più popolari, le degustazioni di prodotti locali e la scoperta di curiosità storiche ed artistiche attraverso visite guidate veramente particolari.

Le esperienze sono dislocate su tutto il territorio di pertinenza di Garda Trentino, quindi non solo Lago di Garda, ma anche territori circostanti, come la verdissima Valle di Ledro, la Valle dei Laghi e la zona di Comano: venite a scoprire i segreti e provare le emozioni che ognuno di questi luoghi ha da raccontarvi!

Noi ne abbiamo selezionate e provate alcune per voi: a voi non resta che chiedervi cosa potrebbe rendere veramente wow una giornata in famiglia, prenotare (è semplicissimo, si fa comodamente anche online dal sito), e lasciarvi emozionare dalla bellezza dei luoghi!

Picnic al tramonto

Nella meravigliosa cornice dei frutteti di Maso Maserac, affacciati sulla Val Lomasona, è possibile godersi un delizioso picnic a base di prodotti del territorio allestito con cura e buon gusto. E per i bambini ci sono le pecore, i pony, i coniglietti e l’asinello. Da provare assolutamente: resterete incantati come noi! QUI il nostro racconto.

Fiori e Saponette al Museo Foletto

Un’occasione speciale per visitare l’orto dello speziale, dove la famiglia Foletto coltiva le erbe e le piante da cui ricavare i principi attivi per i propri prodotti. Si avrà la possibilità di realizzare una saponetta con i fiori e le erbe raccolte con le proprie mani. L’esperienza si conclude con una gustosa merenda e con la visita al Museo Foletto, dove potrete vedere alcuni macchinari originali ancora in funzione! Ve la raccontiamo QUI

Riva Misteriosa

Una suggestiva passeggiata sul far della sera alla scoperta di segreti e misteri del passato. L’abbiamo già provata per voi! QUI il nostro racconto.

Trekking in Val d’Algone

Facile percorso nel verde della Val d’Algone, nel Parco Naturale Adamello Brenta, alla scoperta del passato operoso di questa valle. Lo sapevate che qui esisteva una vetreria? Venite a scoprire come funzionava. Leggi QUI

Il Mondo dell’Alpeggio

Una gustosa gita in malga sui verdi pascoli della Valle di Ledro. Venite con noi a conoscere Marco ed il suo mondo a Malga Tremalzo di Bezzecca, scoprilo QUI.

Stargazing

Lasciatevi affascinare dalla meraviglia di un cielo stellato e tornate a sognare ad occhi aperti. Il nostro racconto QUI

Mondo Ponale, molto più di un sentiero

Un’esperienza che lascerà il segno. Un viaggio dentro la montagna e nella storia. Il lato nascosto di uno dei più bei balconi sul Garda. Il nostro racconto QUI.

La Cascata Nascosta

Uscita in SUP per raggiungere uno dei posti più suggestivi ed incontaminati del Garda Trentino. Abbiamo parlato di questa possibilità  QUI

Per informazioni e prenotazioni:

📞 0464 554444

🌐  www.gardatrentino.it/it/esperienze

 

 

Al Parco Grotta Cascata Varone

Che siate sulla via del ritorno da una bella giornata sul lago di Garda o da una passeggiata nelle vicine vallate o che decidiate di venirci appositamente per una breve gita, il Parco Grotta Cascata Varone è un ottimo luogo da visitare, capace di regalare a tutta la famiglia, nelle caldissime giornate estive, un po’ di refrigerio.

Qui infatti giacchina anti pioggia o mantellina impermeabile (acquistabile anche nel punto vendita all’ingresso del Parco) sono sempre consigliate, a causa della forte escursione termica tra l’esterno e la forra nella quale scorre impetuosa la cascata.

COME ARRIVARE

La cascata si trova a Varone, frazione di Riva del Garda sulla strada in direzione di Tenno. Arrivando da Riva si  seguono le indicazioni fino a trovare la cascata sulla sinistra, a ridosso della montagna. La cascata è molto frequentata e dispone di due parcheggi: un primo sulla sinistra davanti all’entrata, un secondo poco più avanti, sulla destra.

IL PARCO

Appena varcata la biglietteria, il cui edificio è opera del famoso architetto Giancarlo Maroni (lo stesso del Vittoriale degli Italiani, casa di D’Annunzio, e di altri edifici affacciati sul Garda), ci si trova catapultati in un rigoglioso giardino botanico che si sviluppa su più livelli, fino a condurre alla grotta superiore, il punto più spettacolare da cui godere dell’imponente salto della cascata, quasi 100 metri di altezza!

IL GIARDINO BOTANICO

Il parco è ricco di angoli suggestivi: un piccolo giardino zen, una vasca con le carpe giapponesi, l’angolo delle orchidee, quello delle piante grasse… Bellissime anche le fioriture, delle quali assieme ai vostri bambini potrete non solo ammirare i colori, e sentirne i profumi, ma anche imparare i nomi delle tante specie presenti, grazie ai cartellini identificativi posti accanto ad ogni pianta. Noi abbiamo scovato anche la pianta dell’ananas… chissà se riuscirete a trovarla anche voi!

LA CASCATA

La cascata si può ammirare grazie a due diverse passerelle, che si addentrano rispettivamente nella parte inferiore (dalla quale si osserva il salto più basso) e nella parte superiore della gola scavata dalla potenza dell’acqua. Fate attenzione a non scivolare sul fondo bagnato e copritevi bene: vale assolutamente la pena bagnarsi un po’ perché  la natura saprà ricompensarvi con uno spettacolo meraviglioso di rocce levigate  accompagnate dal fragore dell’acqua.

ZONA BAR E PICNIC

Se poi voleste approfittare e fermarvi anche per un pic-nic, sempre all’interno del Parco è presente una zona ad hoc attrezzata con tavoli ed ombrelloni e servita da servizi igienici. Vicino all’ingresso ci sono un negozio di souvenir e un bar, anch’esso con tavoli per la consumazione all’aperto.

INFORMAZIONI PER LA VISITA

Il percorso, data la conformazione del luogo, comprende un centinaio di scalini e pertanto, se avete bimbi piccoli, vi suggeriamo di utilizzare un marsupio o uno zaino portabimbo, anziché un passeggino.

Il parco si visita in un’oretta, ma è possibile fermarsi al suo interno per consumare il pranzo o una merenda, approfittando della frescura regalata dall’acqua e dall’abbondante vegetazione. Se se ne ha l’opportunità meglio effettuare la visita in un giorno infrasettimanale e fuori alta stagione per evitare lunghe attese. Parcheggio dedicato in loco.

Ecco qui il video di quando siamo andati a visitare la Grotta del Varone con la tv:



Il Parco Grotta Cascata del Varone è aperto tutto l’anno, tranne il 25 dicembre, con orario continuato.

BIGLIETTI:
  • individuale: 7 €
  • famiglie: 19 € (2 adulti + 1 bambino), 24 € (2 adulti + 2 bambini), 28 € (2 adulti + 3 bambini)
  • comitive: 5 € (minimo 20 persone ed in seguito all’acquisto di un biglietto unico cumulativo)
  • gruppi scolastici: 4 € a studente (riduzione applicabile solo in seguito alla presentazione di un documento di autorizzazione attestante la scuola di appartenenza)

INFO E CONTATTI:

tel. 0464 521421
info@cascata-varone.com
www.cascata-varone.com

ALTRE COSE DA FARE NEI DINTORNI
  • Potrebbe interessarti “Riva del Garda in estate: cosa fare” – scopri QUI la nostra mini-guida
  • o anche “Cosa fare ad Arco in estate”: QUI la nostra mini-guida, perfetta per le famiglie più sportive, ma non solo.
  • Se invece siete alla ricerca di un’esperienza diversa da fare in famiglia nel Garda Trentino, guardate quelle che abbiamo selezionato e provato per voi: CLICCATE QUI

Crediti fotografici © www.cascata-varone.com

Avio: castello e caccia al tesoro

Il Castello di Avio è senza dubbio uno dei più bei castelli del Trentino. È uno degli esempi di architettura medievale meglio conservati e valorizzati dell’arco alpino e merita senza ombra di dubbio una visita.

Arroccato sopra l’abitato di Sabbionara d’Avio, sul monte Vignola, si raggiunge in auto percorrendo una strada lastricata che dal centro del paese sale attraverso il verde dei vigneti fino al parcheggio. Da lì si prosegue per qualche centinaio di metri a piedi, fino a giungere al portone di ingresso.

Il panorama che si può godere da praticamente ogni punto del castello è uno di quelli che non lascia indifferenti, e fa spaziare la vista sul verde delle coltivazioni della Vallagarina, dominandola dall’alto.

Come ogni anno il FAI propone per bambini e ragazzi (dai 4 ai 14 anni) la possibilità di affiancare alla visita del castello una speciale caccia al tesoro, al fine di rendere la visita stessa più appetibile, significativa e stimolante.
Siamo tornati molto volentieri per provare la caccia al tesoro, quest’anno dedicata alla storia del castello. Il kit con tutto il necessario si ritira presso la biglietteria, senza alcun costo aggiuntivo rispetto al ticket di ingresso.

Nella busta è contenuta la mappa del castello con una serie di informazioni iniziali e soprattutto la chiave che apre le cassettine che si trovano lungo il percorso di visita e che contengono l’indizio per trovare la tappa successiva.

Non solo: all’interno di ogni bacheca troviamo una pagina del “diario del Castello”, nella quale il Castello racconta in prima persona le vicende che lo hanno visto protagonista, secolo dopo secolo, dalla sua fondazione ad oggi, passando attraverso vicissitudini familiari, interessi politici e strategici, fasti e abbandoni…

Le architetture del castello prendono in questo modo vita attraverso lo storytelling ed acquisiscono concretezza anche per i visitatori più giovani.

Il racconto si sviluppa rivelandosi pagina dopo pagina nei pressi dei punti di maggior interesse che si incontrano lungo l’itinerario di visita: la Casa delle Guardie, con i suoi affreschi in tema cavalleresco, le porte di accesso lungo la cinta muraria, i camminamenti, le cucine del castello… Ma anche il Palazzo Baronale con il ciclo degli affreschi dedicati all’amor cortese nel mastio, i resti della cappella, i vari cortili arricchiti da rose, fiori, viti e cipressi, le torri (ricordiamo la Torre Picadora, dove si effettuavano le impiccagioni e la Torre Aperta, dove si conclude la caccia al tesoro e quindi anche la storia del castello, donato al FAI nel 1977 dalla contessa Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico).

Attraverso le parole del diario si intraprende così un viaggio nel tempo che vede protagonisti soprattutto i Castelbarco, per secoli signori quasi indiscussi del castello, tra incendi, eredità, processi per stregoneria a carico di giovani contadine.

Alzando lo sguardo tra una pagina e l’altra di questo racconto è difficile non rimanere colpiti dalla bellezza che ci circonda. In una giornata di sole sono soprattutto i colori a colpire la vista e il cuore: il cielo azzurrissimo che si staglia contro il verde brillante dei prati e delle viti, il rosa ed il rosso delle rose… ma anche le forme del castello stesso: tutto si fonde in un quadro di grande armonia.

Se poi il caldo e la fame si fanno sentire anche nel corso della visita, la Locanda Al Castello  (tel. 340 5598304), con i suoi tavoli in pietra all’ombra del pergolato è l’ideale per una sosta di gusto: anche il palato vuole la sua parte!

E no, non ci siamo dimenticati: se concluderete tutta la caccia al tesoro, quando riconsegnerete la chiave avrete diritto ad una giusta ricompensa! Tenete d’occhio il sito per rimanere aggiornati su tutti gli eventi organizzati in questa stupenda cornice: tra rievocazioni storiche, giornate a tema e laboratori c’è sempre qualcosa a misura di bambino, ed i percorsi-gioco sono sempre il top!

APPUNTAMENTI IN ARRIVO
  • 29 luglio, ore 19.00: Il Castello Nascosto: un’ occasione speciale per scoprire, dentro e fuori le mura, luoghi solitamente inaccessibili;
  • tutte le domeniche di agosto: Ti racconto il Castello: il Medioevo
  • Martedì 15 agosto: Ferragosto al Castello;
  • Sabato 19 agosto: cena medievale con visita guidata.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

📞 0464 684453
📧 faiavio@fondoambiente.it

🌐 www.fondoambiente.it/luoghi/castello-di-avio

  • Potrebbe esservi utile la nostra mini-guida Vallagarina in estate: la trovate QUI

NEI DINTORNI

A Bondone con la app “A Smoky Tale”

Avete figli tecnologici che sbuffano anche solo all’idea di una passeggiata? Niente paura, a Bondone, in Val del Chiese, hanno pensato anche a loro! Basterà preparare tutto il necessario per un bel pic-nic e scaricare sul cellulare la app A Smoky Tale (cliccate QUI) e sarete pronti per questa nuova avventura. La app si presenta, come dice il nome, sotto forma di una storia narrata da due carbonai. Il carbonaio, da queste parti, è una vera e propria istituzione: il paese di Bondone ha infatti una lunga tradizione nella produzione del carbone, attività che coinvolgeva praticamente tutta la comunità, donne e bambini compresi. Oggi di carbonai ne rimangono pochi, con l’eccezione di qualche giovane che cerca, non senza difficoltà, di mantenere viva la tradizione. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Dario, che in località Plos, una delle tappe segnalate sulla nostra app, ci ha aiutato a costruire il nostro pojat, la catasta di legna, terra e rami dove appunto avveniva la trasformazione della legna in carbone.

Con il nostro sacchettino di carbone abbiamo poi proseguito il giro con una tappa nel paese di Bondone: paesino dall’architettura affascinante e con splendidi scorci sul sottostante Lago d’Idro, Bondone è entrato a far parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2018.

La app vi guiderà con spiegazioni, quiz e giochi interattivi alla scoperta della storia e degli antichi affreschi che decorano le case del paese.

Gli affreschi furono realizzati come voto religioso sulle facciate delle case delle poche famiglie sopravvissute alla terribile epidemia di peste del 1630. Qui, tra vicoli, fontane, affreschi e fiori alle finestre, la vita sembra veramente scorrere con ritmi d’altri tempi.

Il viaggio, seguendo le missioni richieste dalla app, prosegue in quota. Ci siamo così portati verso Malga Alpo di Bondone. È qui che ogni estate si sono tenute le 25 edizioni della Festa del Carbonaio, poi sospesa negli ultimi due anni causa Covid-19: spiedo per tutti, giochi e dimostrazione di come si costruisce e come funziona la carbonaia. Durante l’estate 2021 la malga aderisce al progetto #milklife Malghe Aperte (ne parliamo QUI) dando la possibilità, ogni mercoledì alle 15.00 di assistere alla tosatura tradizionale a forbice della pecora. Pecore a parte qui è il luogo ideale per vostro picnic, e i bambini potranno familiarizzare con diversi animali della fattoria.

Riempite le pance ci siamo spostati poco più sopra, alla Malga Alpo di Storo, sempre per portare a termine le missioni segnalate dalla nostra app A Smoky Tale.

Qui troverete una stalla con le mucche e quindi anche dell’ottimo formaggio (che potrete acquistare). Riscendendo a valle non dimenticate di fermarvi al punto panoramico Gambalet: si lascia l’auto in uno spiazzo poco distante dalla stradina che conduce all’Alpo di Storo, nei pressi di un laghetto per l’abbeveramento delle mucche e si sale a piedi lungo il sentiero che si snoda nei prati erbosi. In pochi minuti vi troverete affacciati sul lago d’Idro e potrete fare una foto sulla panchina panoramica o, se siete fortunati, assistere al lancio di un parapendio. Anche qui la app si collega automaticamente tramite GPS per proporre un gioco e una curiosità (la app funziona con GPS anche in assenza di rete).

La tappa successiva per noi è stata il Castello di San Giovanni (ne abbiamo già parlato QUI) a Bondone: un antico maniero arroccato su uno sperone di roccia con vista mozzafiato sul lago.

Lasciatevi stupire anche dalla cura dei dettagli e dai fiori che abbelliscono i cortili interni. La app vi condurrà alla scoperta del castello con una caccia al tesoro alla ricerca di moderne galline dotate di codice QR da scansionare per avere il successivo indizio: divertimento assicurato!

Il giro termina nella frazione di Baitoni, dove potrete scegliere tra un giro tra le piantagioni di mais (chi non conosce la famosa farina gialla di Storo? O ancor meglio la tipica polenta carbonera, arricchita con Spressa e salame? Da non perdere!), un tuffo al lago o del birdwatching attraverso le postazioni predisposte lungo le passerelle che attraversano la Riserva Naturale del Lago d’Idro (per altre idee su come trascorrere una giornata sul lago d’Idro cliccate QUI) .

Portate a termine tutte le missioni avrete imparato un sacco di cose su questo territorio, ancora lontano dai circuiti del turismo di massa e ricco di autenticità, proprio come dei veri carbonari DOC!

Vi consigliamo di guidare con prudenza: per raggiungere le malghe e gli altri punti in quota le strade sono strette (ma anche poco trafficate) e di scollegare il GPS appena completate le singole missioni, per non scaricare tutta la batteria e riuscire a portare a termine tutta la storia! Buon divertimento!

Per info: www.visitchiese.it  Tel: +39 0465 901217

Casa Marascalchi: viaggio nel passato

Ogni viaggio è una nuova avventura e porta con sé nuove scoperte, ma questa volta vogliamo portarvi assieme a noi in un viaggio speciale: un viaggio nel tempo!
In poco più di un’ora d’auto da Trento si raggiunge il paese di Cimego, nel comune di Borgo Chiese, e poi, lasciata l’auto nel comodo parcheggio, ci si addentra a piedi tra le suggestive stradine del quartiere medievale di Quartinago: è sempre interessante osservare l’architettura del passato, specie se si ha qualche ricordo d’infanzia legato alla casa dei nonni o dei bisnonni o ai loro racconti.


Appena varcata la soglia di Casa Marascalchi, ci si trova catapultati indietro di 50 anni, all’interno di una tipica abitazione contadina della Valle del Chiese: tutto qui è rimasto come una volta e ci parla della vita della gente del luogo.

Abbiamo “spiato” volentieri  nella vita di questa famiglia: tantissimi gli oggetti in giro per la casa: le stoviglie sul tavolo, gli attrezzi sul banco da lavoro del capofamiglia, il telaio utilizzato dalle donne di casa, la frutta messa ad essiccare nel sottotetto, le camicie da notte ed i copriletti ricamati a mano, i giochi dei bambini. Si ha quasi l’impressione di essere entrati in casa di qualcuno che da un momento all’altro potrebbe rincasare!


La casa è grande e disposta su più livelli: il piano seminterrato costituisce il nucleo più antico della casa, risalente probabilmente al 1500: qui si trovano le stalle e le cantine per la conservazione del vino e delle scorte alimentari (erano il luogo più fresco della casa e il frigorifero o non esisteva o era ancora un bene di lusso, anche se su questo i bambini stenteranno a credervi!), ma in principio queste stanze erano adibite anche ad abitazione, come testimonia la fuliggine presente in alcuni punti del muro in pietra.


Si torna poi al piano d’ingresso, dove è possibile vedere le due cucine (una con il grande tradizionale focolaio a legna ed una di epoca più moderna, con la cucina economica) e provare ad indovinare la funzione di alcuni
utensili ormai poco conosciuti, che sicuramente incuriosiranno anche i vostri bambini.

È presente anche una stua, una stanza che con i suoi fregi decorativi  testimonia la possibile presenza, in questa casa e in un passato abbastanza remoto, di abitanti legati ai signori locali. La visita prosegue ai piani superiori: qui, a fianco delle stanze da letto, si trova anche una stanza per l’allevamento del baco da seta, attività molto diffusa nelle realtà rurali trentine fino alla metà del secolo scorso.

In questi territori, oltre alla seta, veniva coltivata e lavorata anche la canapa, sempre per ricavarne un filato che trovava largo utilizzo.

Anche noi abbiamo voluto metterci alla prova e vedere cosa saremmo riusciti a fare tessendo diversi fili con il telaio: abbiamo seguito le spiegazioni e le istruzioni della bravissima Ilaria (che è bravissima ad usare il telaio ma anche a raccontare storie!) ed ecco qua il risultato! Non sono bellissimi i nostri braccialetti?

Se anche voi siete dei nostalgici e volete vivere questa esperienza nella storia contadina della Valle del Chiese con la vostra famiglia, Casa Marascalchi è aperta fino al 19 settembre 2021 tutte le domeniche dalle 16.30 alle 18.30: la conclusione ideale di una bella giornata all’aria aperta dopo aver visitato una delle tante malghe nei dintorni o aver fatto una bella camminata in Val di Fumo o sul vicino Sentiero Etnografico del Rio Caino.

L’ingresso è gratuito, ma per il laboratorio “Creiamo Noi Con Il Telaio” (dai 4 anni in su) – vedi anche QUI– è necessaria la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni:
APT Campiglio – Infopoint Valle del Chiese Tel. 0465 901217 – e-mail: booking@visitchiese.it

Da visitare in zona:

Giocastello: assalto a Castel Romano

Per tutti gli scudieri e le damigelle, e per tutti coloro che si sentono tali, il ritrovo è fissato a Castel Romano in località Por a Pieve di Bono, Val del Chiese! Obiettivo della missione: aiutare il Conte Paride Lodron a riconquistare il suo castello caduto nelle mani del Conte d’Arco.

Non sarà facile stanare il nemico dalla rocca, la parte più interna e protetta del castello: come aspiranti eroi dovrete superare trappole e ostacoli, mettendo sul piatto astuzia e ingegno e ricercando soluzioni comuni assieme ai vostri compagni di avventura.

A vostra disposizione avrete scale, secchi, arieti, rampini, frecce: starà a voi scegliere di volta in volta lo strumento più adatto, mentre il capo delle guardie Serena, con la sua esperienza e la sua profonda conoscenza storico-architettonica del castello, vi aiuterà a prestare attenzione ai pericoli ed alle insidie poste in atto dal nemico, nonché a riconoscere i luoghi chiave del castello, come il portone d’ingresso con il ponte levatoio, le prigioni, le dispense, le cisterne per l’acqua piovana, il loggiato….

Castel Romano giocastello assaltoNon solo: il capo delle guardie è anche un esperto stratega militare, e vi guiderà verso l’assalto finale, mostrandovi quali punti colpire ma soprattutto aiutandovi a costruire le armi con cui sferrerete l’attacco definitivo!L’attività proposta è davvero molto carina e coinvolge i bambini in un gioco di ruolo assieme al genitore ma anche e soprattutto assieme al gruppo, secondo lo spirito del group problem solving. Non mancano gli aneddoti ed i racconti più curiosi sulle vicende ed i personaggi che hanno popolato nei secoli il castello, ce ne sono per tutti i gusti.

E come ogni castello che si rispetti, naturalmente anche Castel Romano ha il suo fantasma! Non vogliamo svelarvi proprio tutto, ma vi assicuriamo che questo luogo vale davvero una visita. Le rovine sono state oggetto di un restauro conservativo molto accurato e ben riuscito, davvero bello, in particolare, il cortile interno, con le scalinate circolari ed il loggiato.

Inoltre affacciandosi alle mura esterne si gode di una bellissima vista. Il castello infatti si trova in posizione dominante sulla Valle del Chiese, a soli due minuti di auto dalla strada statale (si seguono le indicazioni per Castel Romano sulla rotonda) e si integra perfettamente nel paesaggio verdeggiante che lo circonda, fatto di boschi e campi. Potrete parcheggiare comodamente a circa 50 metri dall’ingresso, nel parcheggio che salendo troverete sulla sinistra. Qui sono anche presenti alcuni tavoli ed una fontana, se volete approfittarne per un pic-nic o una merenda, o magari per giocare con “La Valle dei Tesori”, gioco di carte (e non solo), realizzato tramite un progetto che ha coinvolto i bambini delle scuole dell’Infanzia della Valle del Chiese, portando prima loro e poi noi alla scoperta di questo territorio.

IL GIOCASTELLO: Età consigliata 6-11 anni

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Costi: 6,00 € (1 adulto + fino 2 bambini) –
10,00 € (1 adulto + fino a 4 bambini).
La quota comprende l’ingresso al castello per lo svolgimento dell’attività, che si tiene al martedì pomeriggio alle ore 16.00 su prenotazione.

INFO E PRENOTAZIONI
Prenotazione obbligatoria entro le ore 17 del lunedì antecedente l’attività.
presso APT Campiglio – Infopoint Valle del Chiese Tel. 0465 901217 booking@visitchiese.it

Avete mai visitato una Casa Del Parco? All’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino, è  presente una rete di poli museali che si occupano di divulgare e rendere accessibili a tutti specifiche conoscenze scientifiche, suddividendole in diversi ambiti di studio. Situate in luoghi strategici, nei pressi di punti di interesse naturalistico ed ambientale, le Case costituiscono un valido punto di partenza (o di appoggio) per l’esplorazione del territorio circostante, grazie anche alla presenza di esperti operatori disponibili ad approfondire e a rispondere ad eventuali domande.

È stata da poco inaugurata la Casa del Parco dedicata alla fauna, situata in località Pracùl-Limes-Vermongoi, nel cuore della Val Daone, sulla strada per la sempre stupenda Val di Fumo (leggete QUI se non ci siete mai stati).

All’interno è allestito un percorso che accompagna grandi e bambini di tutte le età alla scoperta degli animali che popolano questo vasto territorio: si parte con uno degli elementi più importanti dell’arco alpino, l’acqua.

Attraverso pannelli, schermi e giochi interattivi si esplora la fauna dei torrenti di montagna, per poi passare al mondo degli uccelli, ascoltarli e poi anche mettersi alla prova nell’imitarne il verso: il gioco registra la vostra performance e vi dà immediatamente un feedback sulla vostra accuratezza.

Che siate o meno dei bravi imitatori, vi divertirete un sacco ed imparerete ad affinare il vostro udito! E poi ancora: cerbiatti, camosci, stambecchi, marassi, toporagni: tra curiosità, monitoraggi e progetti di tutela e reinserimento c’è davvero tantissimo da scoprire.

Tra gli animali difficili da vedere, ma coinvolti in alcuni tra i più ambiziosi progetti di salvaguardia ricordiamo l’orso, il lupo e lo stambecco…ma anche la lince, sorvegliata speciale perché pare esservene un unico esemplare su tutto il territorio provinciale.

Grazie alla preziosa presenza di Luigina Armani, educatrice ambientale del Parco che ci ha accompagnati nella nostra visita, abbiamo anche imparato un sacco di cose sullo stambecco. Voi lo sapevate che è una specie che ha rischiato l’estinzione, in epoca abbastanza recente? Tra i suoi “nemici” il bracconaggio, le superstizioni e la sua stessa natura, che vede il maschio dominante comportarsi decisamente senza scrupoli nei confronti degli elementi più deboli del suo gruppo, determinato a non perdere il proprio status. La Casa del Parco è sicuramente un posto che merita una visita, per poi esplorare i dintorni: nei pressi dell’antico ponte in pietra granitica del Manoncin si può imboccare il sentiero storico naturalistico della Valle di Daone.  Si snoda in un’area ricca di testimonianze risalenti al periodo della Grande Guerra, ma risulta altrettanto interessante per le sue caratteristiche geomorfologiche: la presenza di rocce di diversa origine (dalla tonalite, all’arenaria, alle rocce sedimentarie) e di formazioni particolari, come le marmitte dei giganti, fanno di questo angolo di bosco attorno al corso del fiume Chiese un luogo ideale per una facile passeggiata ricca di spunti per tutta la famiglia. Ricordiamo che grazie alle sue caratteristiche e peculiarità geologiche il Parco Naturale Adamello Brenta rientra in un geopark che si estende su un’area grande quasi il doppio del Parco stesso. Per i più piccoli si consiglia lo zaino portabimbo: alcuni punti del percorso non sono infatti adatti ai passeggini.

La Casa della Fauna aveva precedentemente sede nel centro dell’abitato di Daone: da qui partiva un altro sentiero ad anello  tuttora percorribile, che risale il fiume e poi rientra lungo l’altra sponda e che è dedicato ai piccoli animali che popolano prati e sottobosco. L’anello è semplice e lungo circa 5 km, con un  tempo di percorrenza di circa un’ora e mezza. Anche qui purtroppo non è possibile completare il giro con il passeggino, ma la passeggiata è adatta alle famiglie.

Per info e per prenotare eventuali visite guidate  www.pnab.it; tel. 0465 806666

Orari di apertura Casa del Parco Fauna (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì):

  • tutti i giorni: dal 10 luglio al 5 settembre
  • weekend (sabato e domenica): tutti i weekend di settembre

Infopoint Valle delle Chiese: 0465 901217

Da vedere in zona:

Piccoli Minatori crescono…a Darzo!

Vi abbiamo già parlato delle miniere di Darzo e delle esperienze adatte ad ogni età che qui vengono organizzate: oggi siamo stati a provare per voi “Piccoli Minatori Crescono”, il percorso di visita guidata studiato e ritagliato su misura per i visitatori più piccoli ma ugualmente interessante e coinvolgente anche per i loro accompagnatori adulti.
Prima di partire per raggiungere il sito minerario (o sulla via del ritorno) vi consigliamo di fare tappa in Piazza XVI Artiglieria a Darzo (ci troviamo nei pressi di Storo, a circa 1 ora d’auto da Trento), dove un meraviglioso, coloratissimo e gigantesco murale arricchito con pietre e tessere di mosaico, racchiude emblematicamente tutti gli elementi chiave per la lettura della storia del paese e dei suoi abitanti. La scoperta a fine Ottocento della presenza della barite ha infatti influenzato profondamente lo sviluppo socio-economico della comunità locale, dapprima con l’arrivo in paese di famiglie di minatori esperti provenienti da altre valli, in seguito impedendo che gli abitanti di Darzo a loro volta emigrassero altrove in cerca di fortuna.

Le tre miniere presenti a Darzo davano lavoro a un centinaio di persone, finché anche l’ultima miniera rimasta in attività, quella di Marìgole, fu dismessa definitivamente nel 2009.I

Il punto di ritrovo  per l’attività Piccoli Minatori Crescono è proprio qui, a Marìgole. Ci si arriva con la propria auto (anche quest’anno, causa Covid-19 purtroppo il servizio navetta non è attivo), oppure, per i più allentati e volenterosi, a piedi o in bicicletta (impegnativo, il dislivello è di circa 400 metri)

Da quassù si gode, comunque sia, di una vista spettacolare su tutta la valle e sul lago d’Idro!

In queste miniere veniva estratta la barite, minerale utilizzato nell’industria fotografica, farmaceutica, meccanica (e anche alimentare, ma per scoprire come dovrete venire a farvelo raccontare qui!) e ci lavoravano anche molti giovani apprendisti, chiamati in dialetto bòcia

Dunque eccoci qua nei panni di bòcia, pronti a trascorrere una giornata da minatore, o quasi!

Appena arrivati presso la falegnameria, ognuno di noi ha assunto un ruolo diverso: il primo minatore, il cuoco, il capo miniera,  l’armatore…

Tommaso e Michela ci hanno condotti nei vari luoghi del sito minerario, mostrandoci in modo pratico e coinvolgente le attività che venivano svolte nei diversi punti e stupendoci con effetti speciali: se, come noi, non avete mai visto come funziona una lampada ad idrocarburo, né conoscete le proprietà del carburo di calcio, ad esempio, rimarrete anche voi a bocca aperta!

Ovviamente non potevamo non entrare all’interno della galleria Santa Barbara della miniera: un luogo angusto, buio e umido che ci ha subito fatto comprendere come fosse difficile la vita del minatore!

La giornata è proseguita con giochi a squadre e con la visita alla casa dei minatori.

E per finire ci siamo anche meritati il diploma di aspirante minatore!

L’attività, ideale per bambini di età compresa tra i 6 ed i 12 anni, è disponibile fino a metà settembre, esclusivamente su prenotazione, al sabato pomeriggio in due orari: dalle 14 alle 16 o dalle 16.30 alle 18.30.

Ricordiamo che per raggiungere il sito minerario di Marìgole è necessario percorrere un ultimo tratto a piedi nel bosco (il sentiero è percorribile anche con passeggino da trekking, se avete anche bambini piccoli al seguito) e che ci troviamo  in quota: sono quindi consigliati un abbigliamento comodo, scarpe da trekking e felpa o giacchina! È possibile sostare sui tavoli esterni coperti anche per un pic nic o una merenda (portate però il vostro cibo perché non c’è servizio di ristorazione!)

Attività a pagamento (solo contanti, no carte): 5 € bambini di età inferiore ai 12 anni, 6 € adulti. Previste riduzioni per residenti Giudicare e Val Sabbia.

Per INFO e PRENOTAZIONI

Tel. 328 0007711

Web: www.minieredarzo.it (cliccare QUI)

e-mail: visite@minieredarzo.it

Per raggiungere l’ex sito minerario di Marigole:

  • A piedi: tramite Sentiero dei Minatori oppure tramite strada forestale Darzo-Marigole (per escursionista esperto e camminatore; 700 metri dislivello e circa 1 ora e 40 di percorrenza)
  • In bici: tramite strada forestale Darzo-Marigole oppure tramite strada Faserno-Prabort-Marigole (per biker medi vista pendenza) / oppure da Malghe di Darzo.
  • In auto: tramite strada Faserno, arrivando fino al tornante dopo Prabort (circa 20/25 minuti) parcheggio auto, partenza a piedi e arrivo a Marigole (circa 35 minuti).

 

ALTRI EVENTI 2021

    • “Una miniera in montagna” – Visita guidata al sito di Marìgole  alla scoperta dei luoghi dell’estrazione della barite, della finitura degli attrezzi, del trasporto del minerale a valle e la casa dei minatori. Adatto per famiglie con bambini di età compresa fra i 6-12 anni. Tutti i sabati e le domeniche su prenotazione in tre diversi orari;
      • dalle 10.30 alle 12.30
      • dalle 14.00 alle 16.00
      • dalle 16.30 alle 18.30
      TARIFFE 2021
      • Adulti 9€
      • Bambini (con meno di 12 anni) 7€

      È previsto uno sconto per i residenti della Comunità delle Giudicarie e della Valle Sabbia

    • “Darzo, un mistero da scoprire” -Visita guidata interattiva ed itinerante. Indizi nascosti nelle pagine di un vecchio quadernetto raccontano la storia del paese di Darzo fra antichi dipinti, miniere di montagna, viaggi transatlantici e guerre mondiali… Ma il diario si interrompe all’improvviso: cosa sarà successo all’autore? Consigliata per gruppetti di amici e conoscenti, adulti e adolescenti.Su prenotazione, il venerdì dal 2 luglio fino al 17 settembre 2021.
      • dalle 17:00 alle 19:00
      TARIFFE 2021
      • Adulti (maggiori di 12 anni) 9€

      Sono previsti sconti per i residenti della Comunità delle Giudicarie e della Valle Sabbia (Adulti >12 anni 7€

 

Nei paraggi da visitare:

 

Val Daone: la Casa del Parco Fauna

Avete mai visitato una Casa Del Parco? All’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino, è  presente una rete di poli museali che si occupano di divulgare e rendere accessibili a tutti specifiche conoscenze scientifiche, suddividendole in diversi ambiti di studio. Situate in luoghi strategici, nei pressi di punti di interesse naturalistico ed ambientale, le Case costituiscono un valido punto di partenza (o di appoggio) per l’esplorazione del territorio circostante, grazie anche alla presenza di esperti operatori disponibili ad approfondire e a rispondere ad eventuali domande.

È stata da poco inaugurata la Casa del Parco dedicata alla fauna, situata in località Pracùl-Limes-Vermongoi, nel cuore della Val Daone, sulla strada per la sempre stupenda Val di Fumo (leggete QUI se non ci siete mai stati).

All’interno è allestito un percorso che accompagna grandi e bambini di tutte le età alla scoperta degli animali che popolano questo vasto territorio: si parte con uno degli elementi più importanti dell’arco alpino, l’acqua.

Attraverso pannelli, schermi e giochi interattivi si esplora la fauna dei torrenti di montagna, per poi passare al mondo degli uccelli, ascoltarli e poi anche mettersi alla prova nell’imitarne il verso: il gioco registra la vostra performance e vi dà immediatamente un feedback sulla vostra accuratezza.

Che siate o meno dei bravi imitatori, vi divertirete un sacco ed imparerete ad affinare il vostro udito! E poi ancora: cerbiatti, camosci, stambecchi, marassi, toporagni: tra curiosità, monitoraggi e progetti di tutela e reinserimento c’è davvero tantissimo da scoprire.

Tra gli animali difficili da vedere, ma coinvolti in alcuni tra i più ambiziosi progetti di salvaguardia ricordiamo l’orso, il lupo e lo stambecco…ma anche la lince, sorvegliata speciale perché pare esservene un unico esemplare su tutto il territorio provinciale.

Grazie alla preziosa presenza di Luigina Armani, educatrice ambientale del Parco che ci ha accompagnati nella nostra visita, abbiamo anche imparato un sacco di cose sullo stambecco. Voi lo sapevate che è una specie che ha rischiato l’estinzione, in epoca abbastanza recente? Tra i suoi “nemici” il bracconaggio, le superstizioni e la sua stessa natura, che vede il maschio dominante comportarsi decisamente senza scrupoli nei confronti degli elementi più deboli del suo gruppo, determinato a non perdere il proprio status. La Casa del Parco è sicuramente un posto che merita una visita, per poi esplorare i dintorni: nei pressi dell’antico ponte in pietra granitica del Manoncin si può imboccare il sentiero storico naturalistico della Valle di Daone.  Si snoda in un’area ricca di testimonianze risalenti al periodo della Grande Guerra, ma risulta altrettanto interessante per le sue caratteristiche geomorfologiche: la presenza di rocce di diversa origine (dalla tonalite, all’arenaria, alle rocce sedimentarie) e di formazioni particolari, come le marmitte dei giganti, fanno di questo angolo di bosco attorno al corso del fiume Chiese un luogo ideale per una facile passeggiata ricca di spunti per tutta la famiglia. Ricordiamo che grazie alle sue caratteristiche e peculiarità geologiche il Parco Naturale Adamello Brenta rientra in un geopark che si estende su un’area grande quasi il doppio del Parco stesso. Per i più piccoli si consiglia lo zaino portabimbo: alcuni punti del percorso non sono infatti adatti ai passeggini.

La Casa della Fauna aveva precedentemente sede nel centro dell’abitato di Daone: da qui partiva un altro sentiero ad anello  tuttora percorribile, che risale il fiume e poi rientra lungo l’altra sponda e che è dedicato ai piccoli animali che popolano prati e sottobosco. L’anello è semplice e lungo circa 5 km, con un  tempo di percorrenza di circa un’ora e mezza. Anche qui purtroppo non è possibile completare il giro con il passeggino, ma la passeggiata è adatta alle famiglie.

Per info e per prenotare eventuali visite guidate  www.pnab.it; tel. 0465 806666

Orari di apertura Casa del Parco Fauna (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì):

  • tutti i giorni: dal 10 luglio al 5 settembre
  • weekend (sabato e domenica): tutti i weekend di settembre

Infopoint Valle delle Chiese: 0465 901217

Da vedere in zona:

A Bellamonte da Nonno Gustavo

Non conoscete Nonno Gustavo? É il momento di sopperire a questa mancanza! Il fatto è che Nonno Gustavo non è una persona, o meglio lo era e questo che porta il suo nome è un museo, precisamente un museo etnografico ospitato in un antico tabià in Val di Fimmè, a Bellamonte, nei pressi dell’Hotel Stella Alpina (Museo Etnografico Tabià de Bocìno).

Il tabia’ in origine era la sede temporanea della fienagione per i contadini che dal paese risalivano a monte. Infatti fino alla metà del Novecento Bellamonte era una località turistica poco frequentata e tale circostanza le permise di conservare il suo secolare aspetto di regno dei prati, dove i tabià erano numerosi.

Generalmente non avevano fondamenta, ma solo uno zoccolo di pietra, a secco, con una sovrastruttura in legname fatta di tronchi rozzamente incastrati. Annesso alla costruzione solitamente si trovava un locale più piccolo in muratura, chiamato casèl, con focolare e spazio per consumere i pasti. Ci abitavano anche 4/5 famiglie assieme!

Il Museo di Nonno Gustavo venne creato, negli anni Novanta, da Rinaldo Varesco che lo volle intitolare con il nome del padre Gustavo. Il Museo, oggi gestito dai discendenti di Rinaldo, conserva una ricca collezione, di oltre 3.000 pezzi, che testimonia la vita, il lavoro e la cultura agrosilvopastorale degli abitanti della Val di Fiemme.

Tra gli oggetti conservati, vecchi anche di 300 anni, sono presenti gli attrezzi utilizzati in passato dai boscaioli, dai falegnami, dai carrettieri, dai bottai, dai calzolai, dai fabbri, dai conciapelli, dai contadini e poi ancora i principali strumenti in uso nelle cucine di una volta.

Una particolarità che ci ha colpito sono i portacote, ossia dei pezzi di legno molto decorati dentro al quale veniva tenuta la pietra per affilare la falce e donati ai figli dai padri.

Insomma una visita nel tabia’ vi farà un po’ rivivere il mondo dei nostri nonni.

Il Museo etnografico Tabià de Bocìn, detto anche Museo di Nonno Gustavo si trova in via Prai de Mont a Bellamonte ed è visitabile  tutto l’anno, con prenotazione obbligatoria, chiamando la sig.ra Margherita Varesco, 3389203678, o contattando il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, info@palazzomagnifica.eu – 0462.340812.

L’ingresso è gratuito con la possibilità di fare un’offerta libera.

La cascata di Predazzo: che sorpresa!

A due passi dal centro della pittoresca cittadina di Predazzo, si nasconde un tesoro che farà la gioia di grandi e piccini: una vera cascata!

Meta molto ambita per le escursioni in famiglia, la cascata di Predazzo ci ha lasciati davvero senza parole. Piccola e nascosta tra i boschi é raggiungibile seguendo le indicazioni all’incrocio tra Via Lagorai e Via Fontanele. La segnaletica è ottimale: i cartelli che indicano la direzione per la cascata sono un po’ ovunque e perdersi è davvero impossibile.

Il percorso è breve e semplice, caratterizzato da un dislivello di circa 230 metri e che ti consente di raggiungere la quota massima di 1.250 metri. La stradina prima asfaltata e poi sterrata si snoda tra i campi, stringendosi in un sentiero. A questo punto siamo già nel bosco e, attraversando delle passerelle poste sopra il Rio Pozze, si arriva finalmente alla cascata.

Dopo la tempesta Vaia del 2018 la cascata era inaccessibile e solo quest’anno l’accesso è stato risistemato, anche se ancora in qualche punto è visibile il cantiere.

A questo punto dell’escursione, e fatte tutte le foto di rito, si può ridiscendere al secondo ponte e imboccare il sentiero di destra verso il ristorante Miola dove gustare delle prelibatezze tipiche o semplicemente bere qualcosa. Si raggiunge in circa 20 minuti. Ora se si vogliono fare ancora due passi dal ristorante si può accedere ad un bellissimo belvedere. Dopodiché per il rientro si può scendere dalla strada asfaltata, in via Coronelle, che riporta all’incrocio iniziale di via Fontanele oppure tornare indietro da dove eravamo partiti.

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Val di Fiemme
📍PARTENZA: centro di Predazzo
📍ARRIVO: cascata di Predazzo
ALTITUDINE: 1250 metri
🚶‍♂️DISTANZA: circa 2 chilometri
DURATA: mezz’ora (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 230 metri
⚠️ PASSEGGINO: sconsigliato
🏡 PUNTI DI RISTORO: Ristorante Miola  📞 0462 936603

E per finire in bellezza un bel gelato e due passi nel centro potrebbe essere un modo speciale di completare la giornata! Inoltre trovate tante altre passeggiate e attività da fare a Predazzo QUI.

Amici camperisti vi consigliamo queste soste nei dintorni: