Guardate che meraviglia il Parco Plank, il parco delle Lontre a San Martino di Castrozza! Un posto molto carino dove portare i vostri bambini. Tante le attrazioni, oltre alle splendide Pale di San Martino a fare da cornice. Gli ampi spazi pianeggianti sono perfetti per far scorrazzare in libertà i più piccoli
Lo spazio occupato dal parco è l’area pianeggiante inserita tra via Laghetto e il laghetto Plank. Si tratta di un pittoresco specchio d’acqua artificiale utilizzato per la pesca sportiva. È inoltre circondato da un sentiero, perfetto per una facile passeggiata, anche in passeggino.
Laghetto Plank
Il parco giochi, ad accesso libero e gratuito, è composto da castelli con scivoli, altalene, reti da arrampicata, dondoli a molla e la sempre divertente teleferica, oltre che ad una casetta colorata e grandi sdraio per riposarsi in libertà.
Lo spazio è dedicato alle lontre e sui cartelli posizionati nell’area verde potrete scoprire la leggenda di come, grazie a questi animali, nacque il paese di San Martino e si formò il laghetto Plank. Una storia affascinante da raccontare ai più piccoli!
Nasse Park
A poca distanza dal parco giochi Plank c’è il Nasse Park, che da parco sulla neve in estate si trasforma in un angolo di pace per correre su e giù tra scivoli, altalene, dondoli e percorsi di abilità. I genitori, dal canto loro, potranno godersi in tranquillità un buon aperitivo sulla terrazza del Bar Lo Scoiattolo! Qui si possono anche mangiare piatti veloci e panini buonissimi seduti sul terrazzino di legno con vista Pale di San Martino.
Cosa fare nei dintorni del Parco delle Lontre a San Martino di Castrozza
A poca distanza dal Parco delle Lontre e dal laghetto Plank c’è infine il parco avventura Agility Forest
Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCosa fare in Primiero d’Inverno
In occasione del progetto Malghe Aperte, a Malga Nudole tutti i giovedì alle ore 15.30 avrai la possibilità di conoscere da vicino il cavallo, un animale dotato di straordinario fascino: il suo carattere, l’alimentazione, la cura e la pulizia della criniera. In seguito, se vorrai, potrai partecipare a un’escursione guidata di 15 minuti, ideale anche per i bambini, al costo di 10€. Info QUI
Malga Nudole: un luogo incantato
Arrivare a 1.543 metri e scoprire cosa sente un ipovedente toccando un tronco d’albero oppure una roccia con i licheni. Rendersi effettivamente conto di quanto difficilmente le persone con una qualche difficoltà o limitazione fisica possono godere della bellezza della natura, se nessuno pensa a loro, è quello che è successo a noi camminando lungo il “Sentiero per tutti” a Malga Nudole, sopra Daone. Malga Nudole entra di diritto a far parte delle nostre malghe del cuore. Forse non sono nemmeno le corde per facilitare il percorso, o le tabelle in Braille, o l’asfalto ecologico a rendere questo luogo speciale, forse è il torrente Chiese che attraversa la piana Nudole e la rende magica, fresca, assolutamente familiare.
Forse è il piccolo laghetto all’inizio che ti accoglie e ti dà il benvenuto tra pesciolini, ponticello e acqua fresca. O forse sono i tanti cavalli che pascolano liberi, a fare la differenza. I bambini non possono che rimanere estasiati dalla docilità di questi cavalli di colori e caratteri diversi.
Come arrivare a Malga Nudole
A Malga Nudole si arriva tranquillamente anche in macchina. Non ci sono problemi di parcheggio perché c’è uno spazio dedicato (dove si può sostare anche con il camper).Per raggiungere questo parcheggio si supera Daone e si prosegue circa mezz’ora (ci sono un po’ di curve) in direzione diga Bissinia, l’imponente sbarramento punto di partenza per le escursioni in Val di Fumo. Lasciata l’auto, il percorso è lungo 1,1 chilometri, asfaltati ecologicamente e privi di barriere.
Progetto Malghe Aperte
Come in tutte le malghe aderenti al progetto, anche qui i bambini saranno accolti in uno spazio loro dedicato, dove troveranno fogli, colori e materiali per realizzare dei semplici lavoretti.
Conosci il cavallo | Al giovedì pomeriggio alle 15.30, il personale della malga illustrerà tutte le caratteristiche dei cavalli e darà in seguito a chi lo vorrà la possibilità di provare a cavalcarne uno, per una breve escursione (10 euro). Info QUI.
Appuntamento speciale il 18 agosto 2024 dalle ore 11 con show cooking dedicato alle varianti del canederlo (max 80 partecipanti, prenotazioni il giorno dell’evento in loco, a partire dalle 10.30), cui seguirà (su prenotazione) un pranzo a base di polenta carbonera. Info QUI
Altre informazioni utili
Alla malga Nudole non si mangia ma ci sono prodotti locali da acquistare. Visitare questa malga è l’occasione per stabilire un contatto stretto con la natura, soprattutto nel caso abbiate bambini molto piccoli o restii a camminare o, appunto, persone con disabilità (in particolare ipovedenti).
Cosa fare nei dintorni di Malga Nudole
Se riuscite, scendendo, fermatevi a Daone, alla Casa del Parco “Fauna” del Parco Naturale Adamello Brenta: qui troverete ottimi spunti sugli animali che abitano questi luoghi: naturalmente l’orso, ma anche l’aquila e lo stambecco. Poco lontano dalla casa poi, c’è un semplicissimo sentiero, denominato “Fauna dei campi e dei prati”: circa due chilometri e mezzo che, inizialmente su una strada asfaltata che costeggia i campi e la Val Daone e poi anche su stradina sterrata e ponticello di corda, vi regalerà qualche nozione in più sugli animali che vivono nei muretti a secco, nei cespugli e vicino ai campi. Si può fare con il passeggino: se siete in zona non andateci appositamente, ma se passate di lì fateci un salto.
Sentiero per tutti – Malga Nudole
Info e contatti
Per informazioni sul progetto e le attività di Malghe Aperte contattare APT Campiglio: tel 0465 447501 o visita il sitowww.malgheaperte.it
Cosa fare in Valle del Chiese
La Valle del Chiese, oltre a Malga Table e Baite, offre tanti spunti per escursioni e visite:
Avete dei bambini curiosi, appassionati di geologia, macchinari, lavoro e passeggiate nel bosco? Le miniere di Darzo sono il luogo che fa per voi! Siamo nella Valle del Chiese, in fondo alla Giudicarie, e tutto ruota attorno alla corsa di quello che è stato il loro “oro bianco”: la barite, un minerale fondamentale per l’economia della zona nel corso del Novecento.
Sfortunatamente, anche per l’estate 2025, a causa dei lavori di riqualificazione e ristrutturazione in corso, le visite guidate al sito minerario di Marigole sono temporaneamente sospese.
La storia delle miniere di Darzo
Da una civiltà contadina ad una società industriale, una trasformazione epocale con due date simboliche: 1894, scoperta e apertura delle prime miniere, e 2009, con la definitiva chiusura dei cunicoli della ultima miniera, quella di Marìgole. Oltre un secolo di storia che ha interessato molti paesi e comunità, centinaia di famiglie e più generazioni di lavoratori e lavoratrici.
I murales di Darzo
Ma non tutto è andato perduto, anzi: oggi tutto questo rivive attraverso visite guidate, esperienze didattiche ed eventi culturali. E poi ci sono i murales colorati in paese, a testimonianza di quello che è stato.
Attività estate 2025
Ecco gli appuntamenti da non perdere per l’estate 2025. Tutte le iniziative si svolgono in paese, nella piazza di Darzo (Storo).
– 17 luglio 2025 – ore 20.30 presso Chiesa S.Michele Arcangelo: SERATA CINEMA
– 5 agosto 2025 – ore 20.30 presso Centro Sportivo Polivalente: SERATA MUSICALE
– 19 settembre 2025 – ore 20.30 in piazza XVI Artiglieria: SERATA LETTERARIA
Si consiglia di indossare abbigliamento adatto ad una escursione in montagna (pantaloncini, t-shirt, felpa e antivento o antipioggia) e di portare con sé acqua e cibo. Ci si fermerà in uno spazio coperto per pic-nic all’ora di pranzo e merende.
Grandi e piccoli rimaranno estasiati dalla vista panoramica, che regala una vista strepitosa su tutta la valle e sul lago d’Idro, e incuriositi dalla Casa del minatore con le sue imposte rosse, a 1100 metri sul livello del mare, a Marigole.
Marigole: una miniera in montagna
Una visita emozionante e itinerante. Il villaggio minerario di Marìgole giace come addormentato (a 1000 metri di altitudine) nel fitto bosco che compone la montagna di Darzo. Con la visita guidata si scopriranno i luoghi dell’estrazione della barite, della finitura degli attrezzi, del trasporto del minerale a valle e la casa dei minatori. Godendo di un panorama mozzafiato sulla Valle del Chiese e il Lago d’Idro.
Miniere di Darzo: ecco come arrivare
Le Miniere Darzo sono raggiungibili in autonomia da parte dei visitatori in tre modi:
in auto e a piedi: tramite strada Storo-Faserno, arrivando fino al tornante dopo Prabort (circa 20/25 minuti) parcheggio auto, partenza a piedi e arrivo a Marigole (circa 35 minuti)
A piedi: tramite il Sentiero dei Minatori, oppure tramite la strada forestale Darzo-Marigole (per escursionista esperto e camminatore; 700 metri dislivello e circa 1 ora e 40 di percorrenza)
In bici/e-bike: tramite strada forestale Darzo-Marigole oppure tramite strada Faserno-Prabort-Marigole (per biker medi, vista la pendenza), oppure dalle Malghe di Darzo.
Darzo è un paesino di circa 750 abitanti, frazione di Storo, a 45 minuti da Riva del Garda e vicino alle sponde del Lago d’Idro, luogo tutto da scoprire. Si trova a metà strada tra Brescia e Madonna di Campiglio. Nei paraggi potete visitare:
Il Museo Per Via è situato nel centro storico di Pieve Tesino e racconta l’epopea dei venditori ambulanti di stampe che tra il XVIII e il XIX secolo riscrissero la storia della valle del Tesino. La sede museale sorge nella Casa Buffa Giacantoni, che è stata abitata da venditori di stampe per generazioni. I Buffa tennero bottega di stampe a Coblenza, e furono in stretta relazione con i principali negozianti tesini sparsi per l’Europa, ma vollero ad un certo punto tornare a Pieve, dove si trasferirono in questo edificio. L’edificio ha cessato di essere abitata negli anni Sessanta del ‘900 e costituisce un prezioso documento della storia sociale tesina.
Museo Per Via: le sale espositive
I due piani del Museo Per Via, posti sotto l’entrata, sono dedicati proprio alla memoria di questa dimora. Scendendo possiamo visitare anche la sala della collezione Ognibeni: una preziosa raccolta di disegni realizzati da un artista francese, rimasto sconosciuto, ospitato dalla famiglia omonima durante una visita a Pieve nel 1855.
All’ingresso del Museo il visitatore è accolto da una grande veduta d’epoca di Pieve Tesino, e da una mappa che riporta le circa cinquanta località europee dove i Tesini avevano aperto un negozio, i luoghi insomma in cui avevano fatto fortuna. Il percorso espositivo si snoda su quattro piani, il pianterreno è dedicato proprio agli ambulanti e all’esposizione di reperti divenuti oggi rari e simbolici, come la “cassela” usata per il trasporto a spalla della mercanzia e tanti altri documenti.
Proseguendo nel percorso si trova la parte dedicata alla rievocazione della vita nella casa Buffa Giacantoni. Un’immersione in un’altra epoca resa possibile dal recupero e restauro degli oggetti originali di vita quotidiana: strumenti di lavoro domestico, arredi, una stufa in ceramica, libri, giornali. Gli oggetti presenti contribuiscono ad arricchire il percorso emozionale a ritroso nel tempo; l’utilizzo di innovative tecnologie consente di proiettare, insieme al visitatore che si aggira fra le stanze di casa, le immagini dei suoi abitanti, che rivivono la storia e vicissitudini di un popolo in viaggio.
Negli spazi dell’ultimo piano del Museo, corrispondenti in parte alla vecchia stalla, vengono proposte diverse installazioni multimediali. Nella vecchia “stube” sono inoltre fornite informazioni sul territorio Tesino di oggi e ne vengono brevemente presentate le realtà più significative.
Il Cafè de la Poste
Ma è entrando nel “Cafè de la Poste”, l’elegante ricostruzione di un locale dell’epoca idealmente situato in un qualunque paese o cittadina dell’Impero, che il visitatore si trova immerso in un’altra era. Nel Cafè gli ospiti possono sedersi e approfondire la conoscenza su vari argomenti della vita dei Tesini; consultando un menù speciale si possono selezionare, da pulsantiera posta a lato dell’ingresso, una scelta di documenti video. Gli schermi incassati nel piano dei cinque tavolini del “bar” consentono una visione ravvicinata, mentre la visione collettiva, di gruppo, avviene attraverso uno schermo più grande a parete.
Il Museo introduce il visitatore alla scoperta del mondo delle stampe, la principale merce venduta dai tesini. Protagoniste divengono quindi le tecniche di produzione ed i temi delle immagini: vedute di città, paesaggi, soggetti sacri e devozionali, scene di vita quotidiana, ritratti, e molto ancora.
Informazioni utili
Gli orari di apertura cambiano a seconda della stagione, d’inverno solitamente aperto solo nei weekend mentre d’estate chiuso solo il lunedì. Per rimanere sempre aggiornati cliccate QUI.
É possibile concordare una visita guidata al Museo Per Via, per gruppi più o meno numerosi o anche per singoli visitatori. Il costo della visita è di 10 euro forfettari (da dividere per l’intero gruppo) oltre al costo del biglietto.
Tariffe:
Intero: 4 euro
Ridotto: 3 euro (under 18; over 65; studenti universitari muniti di tessera; insegnanti, gruppi e tesserati)
Per tutte le tariffe, riduzioni e convenzioni, cliccate QUI.
Contatti:
MUSEO PER VIA – Via Alcide De Gasperi, 6/A 38050 Pieve Tesino
Lunghi scivoli, divertimento e grandi prati per prendere il sole; il lido estivo del centro natatorio Leno 2001 di Rovereto è l’ideale per trascorrere una giornata di sano divertimento sfuggendo al caldo delle giornate estive.
Leno 2001: lido estivo esterno
Le quattro vasche esterne sono immerse in un’area verde di ben 7000 metri quadrati, perfetta per riposarsi all’ombra, prendere il sole o giocare in compagnia.
Tra le piscine ricordiamo innanzitutto la vasca olimpionica da 50 metri, con 8 corsie dedicate all’allenamento per i più sportivi. Qui sono state anche ospitate manifestazioni di alto livello quali i Campionati Italiani Esordienti.
Super scivoli al lido Leno 2001
Come vi abbiamo detto, in questo lido gli scivoli sono due: uno giallo, con tante curve e l’altro azzurro, che si incastona alla perfezione nel verde circostante, scendendo dolcemente lungo il fianco della collinetta fino a tuffarsi nella vasca da 80 centimetri.
A noi è piaciuta particolarmente la piscina per i tuffi: 4 metri di pura adrenalina! Il trampolino alto può essere usato solo dai bambini più grandi (dai 10 anni), mentre quello più basso può essere utilizzato anche dai bambini più piccoli.
Leno 2001: Vasca con trampolino per tuffi
Dall’altra parte del grande prato, in una zona riparata e tranquilla si trova la piscina per i piccolissimi, con una vasca profonda non più di una trentina di centimetri e le fontanelle con i getti d’acqua. Perfetta per i bambini che devono prendere confidenza con l’acqua senza il timore di essere investiti dall’irruenza dei bambini più grandi.
Infine, comodo anche il bar, per recuperare le forze spese con un gelato o rinfrescarsi con una bibita fredda.
Attività estive 2024
Durante il periodo estivo vengono proposte diverse attività. Oltre ai corsi di nuoto per bambini ed adulti di ogni età sarà possibile seguire anche corsi di acquafitness e fitness.
CENTRI ESTIVI
A partire dal 12 giugno 2024 i bambini potranno sperimentare e praticare tantissime attività sportive e didattiche in piscina, nei campi polivalenti e all’aria aperta, seguiti da istruttori specializzati e animatori adeguatamente formati. Non solo piscina ma anche tante altre discipline, dalla ginnastica, alla danza, ai percorsi di abilità. Ma anche, per i più grandi, giochi di squadra in acqua, cross training e laboratori creativi.
I centri estivi sono aperti a bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni, con frequenza settimanale ed orario a scelta tra solo mattino e giornata intera. Si accettano i buoni di servizio. Per info ed iscrizioni contattare la piscina all’indirizzo mail: centriestivirovereto@leno2001team.com e consultare la sezione dedicata sul sito QUI
Leno 2001: orari
Lido estivo (vasche esterne) da mercoledì 12 giugno 2024, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle ore 20:30, sabato e domenica ore 9-19:30.
La nostra teoria che la bellezza dei luoghi è data anche dalle persone che li animano è più che confermata: siamo stati a Malga Zambana per una gita piacevole e fugace, capace di lasciarti in bocca il sapore di casa.
Un posticino in cima alla Paganella, che dalla stazione a monte della cabinovia Paganella 2001 (cliccate QUI per orari e tariffe e ricordate che se usate gli impianti il parcheggio è gratuito) dista sì e no 5 minuti a piedi (fattibile anche con passeggino tecnico, ma noi avevamo lo zainetto, sempre la miglior scelta in montagna). Parole chiave delle malga? Passione per il lavoro, sorriso in viso e tanto entusiasmo.
Qualcuno giustamente la conoscerà per la sua brillante e divertente stagione invernale che si conclude con super e immancabile festa di fine stagione, come da tradizione! Ma la stagione estiva, almeno da quanto abbiamo potuto appurare noi, non è da meno.
Malga Zambana: la struttura
Ad accogliere gli ospiti, poco prima di arrivare all’ampia terrazza che fa sia da solarium oltre che da sala da pranzo è il recinto con le caprette e le pecorelle. D’altronde il cartello all’uscita della cabinovia ce lo aveva promesso che ci avrebbero aspettati e così è. Grandi sorrisi dunque! Ci sono anche le galline felici, scopriamo, nel comitato di benvenuto di Malga Zambana e i bambini capiscono subito che il posto è pensato da qualcuno che di bambini ne sa qualcosa…
Impossibile non fermarsi a dare l’erbetta a questi nuovi amici, almeno finché i piccoli non avvisteranno il grazioso parco giochi allestito per loro proprio davanti alla terrazza: casetta su palafitta, altalene e giochi pensati anche per i più piccini (apprezzabile che siano messi proprio davanti all’area pranzo così da poter garantire a mamma e papà di mangiare sereni lanciando ogni tanto uno sguardo sui figli).
Le malghe sono tutte, o quasi, belle, ma se ad accoglierti c’è qualcuno con il sorriso lo sono di più. Ecco qui questo non manca ed è bellissimo! Poi se si decide di dare un occhio al menù il sorriso spunta anche sui visi degli ospiti, oltre che su quello dei gestori, perché qui nulla è dettato dal caso e la cucina è solita proporre anche il piatto “consigliato dallo chef (di malga)”. A noi va decisamente di lusso: puntine super con contorno di patate. Non mancano i piatti tipici come quello dello sciatore (polenta, formaggio e funghi) e i dolci, come lo strudel, che solo a vederli scatenano l’acquolina. Succhi di tanti tipi e, cosa che ci piace tanto, un occhio di riguardo per i piccoli ospiti, che non sempre sono di buona forchetta (purtroppo 🙁 ) e preferiscono andare sulla classica cotoletta e patatine del menù bambino.
Attenzione per i più piccini: non manca il fasciatoio nei bagni e per i seggioloni basta chiedere. Tutto previsto! Unica doverosa accortezza, ma normale per chi frequenta la montagna, è di portare via a valle i rifiuti non biodegradabili come i pannoloni. Minimo sforzo.
Amanti dei bambini, amanti della natura, ma anche degli amici a quattro zampe: Doggy Bar presente con più di una bacinella di acqua sempre fresca! E infatti sono tanti i pelosetti che fanno visita alla malga. Così ci piace! C’è posto per tutti, senza sforzo. Tra l’altro bisogna dire, attenzione, che qui è spesso pieno: sarà il cibo buono, il fatto che è facilmente raggiungibile, la cordialità dei gestori, gli animali o semplicemente che è una bellissima location, ma che sia estate o inverno meglio arrivare per tempo per trovare un posto comodo per mangiare. Dalle 12 i tavoli in terrazzo sono riservati a chi pranza per godere al meglio del paesaggio.
Le attività di Malga Zambana
Da malga che si rispetti non mancano le mucche: pascolano serene nei prati intorno alla malga e qui, anche se non si produce il formaggio per una questione logistica ci racconta Mirco (che però cova questo sogno), hanno un ruolo fondamentale. E’ orgogliosissimo della sua attività regina dedicata ai bambini: la famosa “Giornata del piccolo casaro”. Si vede che è un’attività, o meglio un’idea, a cui tiene molto e che gli piace parecchio fare. Da come lo racconta siamo certi che anche i bambini si divertono un sacco (tant’è che c’è chi torna per riprovare più di una volta). Fare il formaggio è un’esperienza magica e proprio tra narrazione e “magia” si svolge l’attività di Mirco che, ci confessa, prova ogni volta a migliorare la sua “parlantina” e la sua narrazione, cercando di coinvolgere i bambini con una sorta di favola del formaggio.
Per l’estate 2020 l’attività “Piccolo casaro” si terrà dal 19 giugno 2020 al 6 settembre 2020. Orari: 10:30-11:30
Giorni: Mercoledì Giovedì Venerdì. Info e prenotazioni: Mirco Michelon – 349 3288457 oppure scrivete a mircomichelon@virgilio.it (potete seguire la malga anche su Facebook cliccando QUI)
Il caglio diventa così una pozione magica, che rende il latte formaggio in meno di quindici minuti e proprio sotto gli occhi dei piccoli aspiranti casari. Che incantesimo! Ogni piccolo ha la sua bacinella con il latte e poi, alla fine del laboratorio, che dura circa 40 minuti, non solo potrà portarsi via la sua formella di formaggio o mangiarla in loco, ma avrà anche il diploma! Immaginatevi che orgoglio! Assolutamente da provare.
Un consiglio spassionato: mentre aspettate i bimbi che fanno l’attività fatevi preparare da Sabrina un Hugo 😛 con la menta fresca che cresce accanto alla malga… Ne varrà la pena 😉 (…“provato per voi” anche in questo caso ovviamente!)
Nei paraggi si possono fare delle facili passeggiate per raggiungere altri rifugi del luogo oppure salire fino a cima Paganella. Alla fermata del primo troncone di cabinovia si trova il Baby Park Dosson con l’omonimo rifugio che piacerà sicuramente ai bambini grazie ai tanti giochi, tra cui il labirinto di balle di fieno che si vede bene anche dalla cabinovia.
QUI alcuni suggerimenti per tante cose belle da fare in Paganella…HAVE FUN! <3
La pista ciclabile della valle dell’Adige ha inizio all’altezza di Roveré della Luna e si sviluppa per 80 chilometri fino ad Avio. Attraversa il Trentino da nord a sud e si snodano quasi interamente lungo gli argini del fiume Adige dando vita ad un percorso suggestivo e variegato. Il dislivello complessivo non supera i 100 metri (direzione consigliata sud-nord), per cui è particolarmente adatto alle famiglie con bambini in qualunque tratto la si decida di percorrere. Diverse le aree attrezzate di sosta durante il percorso con ampi spazi verdi e giochi per i più piccoli.
È la ciclovia più lunga della rete ciclabile trentina ed è ricca di passaggi che raccontano la storia antica di una terra di confine. Costeggia i comuni di S. Michele all’Adige, Lavis, Trento, Nomi, Rovereto, Mori, Ala e Avio. Tutte le città o i borghi che si incontrano meritano una visita. La pista ciclabile è protetta dal traffico per la quasi totalità del percorso, ed utilizza le vecchie strade arginali attraversando frutteti e vigneti.
ciclabile della valle dell’Adige – tratto Trento sud
La ciclabile della Valle dell’Adige
Il primo tratto è immerso in un paesaggio di frutteti e vigneti (noi abbiamo provato per voi il tratto San Michele – Faedo, leggete qui). All’altezza di S. Michele all’Adige si innesta il tracciato ciclopedonale di 7 chilometri che porta a Mezzolombardo e a Mezzocorona, mentre a Lavis si risale per un tratto il torrente Avisio: sotto la passerella che lo attraversa vi aspetta una spiaggia in sabbia su cui i bambini potranno giocare, mettere i piedi in ammollo e godere della bellezza luogo.
La ciclabile continua nel verde in direzione Trento: costeggiando la città percorrerete l’argine alberato, caratterizzato dalla Chiesa di Sant’Apollinare e più avanti scorgerete il Muse, il Museo delle Scienze di Renzo Piano, circondato da un bel parco con giochi vari.
Proseguendo verso sud, dopo un chilometro, sosta d’obbligo al Bicigrill, con il suo spazio verde e una cucina casalinga. Stop anche nei pressi del piccolo aeroporto di Mattarello, dove potrete ammirare aerei ed elicotteri in fase di decollo e atterraggio. Il percorso continua pianeggiante, impossibile non ammirare sulla sinistra l’imponente Castel Beseno.
A Nomi troverete un altro “Bicigrill”, mentre alle porte di Rovereto approderete a Borgo Sacco, un tempo importante punto di attracco per le zattere che trasportavano legname e mercanzie lungo il fiume. Risalendo gli argini del Leno, affluente dell’Adige, ci si avvicina al centro storico fino ad arrivare alle mura del Castello di Rovereto.
A Mori, troverete invece la deviazione che in 13 chilometri di leggera salita prima (100 metri di dislivello) e di discesa poi (250 metri di dislivello tra Nago e Torbole) permette di arrivare al Lago di Garda fino al bel centro di Riva. Proseguendo direttamente verso sud si attraversano i vigneti della bassa Vallagarina, costeggiando Ala ed Avio. Gli ultimi 5 chilometri, tutti sugli argini, portano al paese di Borghetto e quindi all’inizio della Provincia di Verona.
Informazioni utili sulla ciclabile della valle dell’Adige
LUOGO: Valle dell’Adige
PARTENZA: Roverè della Luna
ARRIVO: Avio
ALTITUDINE: tra i 120 e i 250 metri
DURATA: dipende dal tratto che si vuole percorrere
DISLIVELLO: circa 100 metri
PASSEGGINO: si
PUNTI RISTORO: Bici Grill di Faedo, Trento, Nomi e Rovereto
La biblioteca di Lavis e Terre d’Adige comprende la sede principale di Lavis e i punti di lettura di Nave S. Rocco e Zambana e ha un patrimonio di quasi 50.000 tra libri e altri supporti (dvd e audiolibri), dei quali 16.000 per bambini. Che numeri, vero? Ci sono ben 69 audiolibri e delle sezioni speciali importanti: la raccolta di narrativa per bambini di età prescolare e scolare comprende gli albi illustrati e la sezione Nati per Leggere per bambini da 0 a 7 anni, la sezione per ragazzi da 8 a 14 anni. La narrativa in lingua straniera comprende libri in inglese, tedesco, francese e spagnolo per bambini e per adulti (1283 volumi).
Libri per bambini e ragazzi
Gli albi illustrati della sezione bambini sono organizzati in gruppi tematici, ovvero ordinati in base ad etichette simboliche e segnature tematiche che aiutano l’utente nella ricerca del libro preferito: favole, fiabe, libri sull’accoglienza, l’ambiente, l’amicizia, gli animali, l’autonomia, i castelli, il cibo, la crescita, le emozioni, la famiglia, la guerra, le prime nozioni, i libri, il lutto, la nanna, la nascita, le rime, le risate, la scuola, le stagioni, le streghe.
Per quanto riguarda i ragazzi la raccolta di narrativa per giovani adulti è destinata alla fascia d’età 15 – 25 anni circa. La biblioteca è sensibile anche a chi ha disturbi dell’apprendimento e infatti ha una piccola raccolta di narrativa per ragazzi ad alta leggibilità (83) e una sezione di libri in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) (45). Inoltre interessanti le due sezioni fumetti: per adulti (194) e per bambini (136), nelle quali si possono trovare anche le Graphic Novel.
Biblioteca di Lavis: la struttura
La biblioteca di Lavis è accogliente e luminosa e conta in totale 90 posti a sedere destinati a chi vuole leggere (86 sedie e 4 divanetti monoposto), di cui 24 per bambini/ragazzi nella sezione dedicata al primo piano (con 7 tavoli) e 4 postazioni internet. Le bibliotecarie sapranno darvi tutte le informazioni sugli accessi. Lo spazio per i più piccoli si prova al primo piano dell’edificio ed è un’area molto spaziosa, dove ospita i bambini che leggono, studiano o partecipano a letture animate e laboratori.
Tanti gli eventi settimanali (li trovate sempre aggiornati nella nostra agenda) e se volete rimanere sempre aggiornati potete iscrivervi alla newsletter, cliccando QUI.
Non scontato l’utilissimo servizio per chi vuole studiare: c’è infatti una saletta studio chiusa con ben 8 posti a sedere con 4 tavoli, perfetta per chi ha necessità di quiete e silenzio.
L’emeroteca, ovvero la sezione dedicata ai quotidiani e ai giornali, dispone di 5 quotidiani nazionali e 2 quotidiani locali; 9 riviste settimanali, di cui 1 per bambini; 17 riviste mensili, di cui 3 per bambini; 2 riviste bimestrali; 1 rivista trimestrale. Interessante vero? Potete tranquillamente sfogliare ottime riviste gratuitamente e al caldo della biblioteca.
Attività durante l’anno
Tra gli eventi che di consueto, annualmente, la biblioteca organizza si segnalano:
Spettacolo teatrale in auditorium per celebrare la Giornata della Memoria
Laboratori per bambini e incontri con l’autore in biblioteca
Visite in biblioteca e proposte di lettura per i gruppi scolastici
Letture animate e mostre bibliografiche per bambini e genitori in adesione al progetto Nati per leggere
“Letture all’aria”, ovvero letture animate per bambini all’aperto nei mesi estivi
“Maggio dei libri”, rassegna letteraria in collaborazione con le associazioni di Lavis
“Nuovi nati”, invito in biblioteca e omaggio di un piccolo albo illustrato per i nuovi nati
“Sceglilibro”, concorso letterario per ragazzi dai 10 ai 12 anni
Vetrine tematiche per la promozione della lettura in corrispondenza di eventi e ricorrenze
Gruppo di lettura adulti e Gruppo di lettura giovani (Lupi nelle fiabe), che si incontrano mensilmente per commentare e discutere dei libri scelti. I percorsi di lettura, a volte tematici, a volte liberi, si svolgono da ottobre a giugno
Biblioteca di Lavis: info utili
Gli orari dei punti lettura:
La Biblioteca di Lavis è aperta con orario continuato due giorni in settimana: il martedì e il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Il lunedì, il mercoledì e il giovedì è aperta dalle 14.30 alle 18.30; il sabato delle 9.30 alle 12.00.
Il Punto di Lettura di Zambana è aperto martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 18.30 e il venerdì dalle 9.00 alle 12.00.
Il Punto di Lettura di Nave San Rocco è aperto il mercoledì e il venerdì dalle 14.30 alle 18.30.
Potete seguire la biblioteca sul sito del comune o anche sulla pagina Facebook, cliccando QUI e in Instagram la trovate all’account e iscrivervi alla newsletter cliccando QUI
Non si può pensare ad Arco senza pensare al suo castello, che domina sul centro storico, circondato dallo splendore verde e argento dell’olivaia.
Arrivare al castello può sembrare impegnativo: si tratta, in realtà, di una passeggiata semplice, con diversi punti di accesso, che in circa 15-20 minuti vi porterà fino al portone dell’antico maniero.
Castello di Arco: come arrivare
Dal centro storico sono diversi i punti per immettersi sul percorso, tutti ben indicati da apposita segnaletica. Un primo punto di accesso si trova nei pressi del ponte sul fiume Sarca, appena ci si immette su via Segantini, sulla destra, nei pressi dell’hotel On The Rock. Il sentiero più gettonato è quello che sale da Piazza III Novembre, la piazza centrale di Arco.
Castello di Arco – Vista dal Rione Stranfora
Si può salire al castello anche dal quartiere di Stranfora, la parte più antica della città (molto bella da visitare, con i suoi vicoletti, il lavatoio e la chiesa di San Bernardino). Salendo troverete anche una terrazza panoramica in vetro sospesa sui tetti della città!
Se invece preferite avvicinarvi il più possibile in auto proseguite circa 200 m dopo il parco Arciducale, in direzione Laghel, fino a trovarvi davanti ad un piccolo parcheggio sotto gli ulivi. Parcheggiate qui e andate a sinistra, fino alla fontanella. Qui svoltate nuovamente a sinistra e in soli 10 minuti, seguendo le indicazioni, arriverete al portone del castello.
Accessibilità
La salita al castello non è particolarmente difficile né ripida, ad esclusione dell’ultimissimo tratto, quello che porta direttamente all’ingresso), tuttavia il sentiero non è adatto a passeggini né a sedie a rotelle. Anche la visita del castello non è possibile con il passeggino, causa pavimentazione sconnessa e scalinate varie.
Una volta varcato il portone del castello potrete scegliere di fermarvi nel Prato della Lizza, o di proseguire effettuando la visita all’interno del castello.
IL PRATO DELLA LIZZA
Sul prato della Lizza si trova un bar con tavolini all’aperto, tanto spazio per giocare , fare un picnic o semplicemente sdraiarsi a riposare, panchine panoramiche e, novità recente, c’è anche la possibilità di accedere ad un orto aromatico piuttosto ampio, ricavato in un terrazzamento inferiore.
Stupenda la vista che si gode da quassù, con il Monte Brione nel mezzo ed il lago di Garda sullo sfondo.
La visita al castello di Arco
Se invece volete visitare il castello mettete in conto almeno un’oretta. La visita e comprende la torre principale, i resti di vari edifici, una stanza con un ciclo di affreschi dedicati ai giochi ed ai passatempi di corte), e le torri più antiche: la torre di Laghel e la Torre Renghera, dalle quali si può ammirare anche il panorama verso nord. Lungo la salita c’è anche la prigione del sasso: un antro cupo e davvero poco invitante.
Il castello è stato nei secoli teatro di importanti vicissitudini storiche, tra cui l’assedio da parte delle truppe francesi del Generale Vendome nel 1703 (la cui rovinosa partenza è raffigurata in grande dipinto anonimo custodito al MAG Museo Alto Garda di Riva del Garda)
Castello di Arco: orari di apertura
Da Aprile a Settembre: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00
Nel mese Ottobre: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 17.00
Da Novembre e fino al 6 Gennaio: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 16.00
Dal 7 Gennaio a fine Febbraio: Sabato e Domenica, dalle 10.00 alle 16.00
Nel mese di Marzo: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 17.00
Ingresso alle rovine fino a un’ora prima della chiusura. Accesso al bar ed al prato della Lizza fino all’ora di chiusura
Per orari e tariffe sempre aggiornati, cliccate QUI
Per maggiori info chiamare lo 0464 583550 (biglietteria castello) o il numero 0464 583608 (comune di Arco)
Castello di Arco: info utili
LUOGO: Arco (Alto Garda- TN)
PARTENZA: Centro storico di Arco
ARRIVO: Castello di Arco
ALTITUDINE: 230 metri
DURATA: 45 minuti (A/R) + la visita al castello
DISLIVELLO: 140 metri
PASSEGGINO: no
PUNTI DI RISTORO: Bar al Castello📞 340 753 3824
Nei dintorni
Se vi è piaciuta la visita al castello di Arco, vi ricordiamo che nei dintorni si può:
Ecco una proposta perfetta per una “gita della domenica”. A contatto con la natura, rilassante e piacevole per adulti e bambini. Questo percorso, chiamato “giro dell’otto” si trova a Fai della Paganella. Esso si interseca con ilpercorso “Acqua e faggi” ed offre un panorama meraviglioso, oltre che la magia del sottobosco…
Altro punto è favore è che è un posto di montagna vicinissimo alla città: basta mezz’ora di auto per arrivare in questo paradiso naturale.
Il Giro dell’otto
Si parte dal centro di Fai e, provenendo da Mezzolombardo, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per il RistoranteIl Filo d’erba (località Padonec). Noi abbiamo parcheggiato lungo la strada che poi abbiamo continuato a percorrere, seguendo il percorso BLU indicato sulla cartina “Fai a Piedi”. In ogni caso non ci si può perdere: si arriva sempre al punto d’inizio. Sullo sfondo le montagne e bellissimi prati verdi, tanti fiori e una miriade di ronzii e cinguettii.
Giro dell’otto: un percorso facile facile
Non ci aspettavamo un’escursione impegnativa e così è stato. Per un lungo tratto il percorso è asfaltato e quindi percorribile in modo rilassato anche dai passeggini e dai bimbi più piccoli. Zone con l’ombra si mescolano a ampi tratti soleggiati e piacevoli. La strada è, proprio come dice il nome, un otto che vi permette di arrivare sempre al punto di partenza, facendo in modo di essere voi stessi gli artefici della durata del percorso. Non ci sono dislivelli significativi, ma solo semplici pendii e piccole discese che vi accompagneranno alla scoperta di tante “casette”, come le hanno definite i bambini, che non sono altro che masi e vecchie abitazioni, oltre a piccole aziende agricole e allevamenti.
Giro dell’otto – i masi contadini
Un sentiero bello per tutti!
Degni di nota, come ci fanno intuire gli abitanti di questa bella zona, sono i terrazzamenti tipici di Fai della Paganella, così come tipiche sono appunto le sue baite e i bellissimi prati da fienagione con boschetti di latifoglie. Timothy e Sophie passano il tempo ad osservare un piccolo rio costeggiato di centinaia di “soffioni” e chissà quanti desideri hanno espresso soffiando e scherzando. Se avete cani, portate anche loro: qui si divertiranno un sacco, tra pazze corse e rotolate nell’erba!
Giro dell’otto – i prati fioriti sono la gioia degli amici a quattro zampe!
Noi ce la siamo presa comoda e abbiamo anche deviato per rifare un pezzettino del percorso Acqua e Faggi e stupirci di nuovo del panorama, ma in genere, con passo tranquillo, in un’ora e mezzo scarsa il percorso è fatto. Se poi siete amanti della mountain bike questo sentiero è perfetto e in quaranta minuti, ci suggeriscono gli esperti, potete percorrerlo. Nelle vicinanze non perdete anche il “Sentiero dei Reti“.